Allora…
La UE ha erogato nel 2016 ad Erdogan la bellezza di oltre 3 miliardi di euro, con l’intesa che quei soldi sarebbero serviti a bloccare l’ingresso dei migranti in Europa, impegnandosi a versarne un’altra decina entro il 2020 per il programma I.P.A. (Instrumentum Pre Accession), ma tra questi contributi ed altri ricevuti dal 2002 sotto altre varie voci (contributi mascherati da progetti industriali o umanitari o volti all’inserimento della Turchia nella UE, come appunto il progetto I.P.A. per avvicinare il paese agli standard europei), la Turchia dovrà a gestire un flusso di denaro pari a ben 15 miliardi.
Questi soldi a cosa sono serviti? Principalmente ad acquistare armi che, teoricamente, sarebbero dovuti servire per il pattugliamento dei confini con la Siria e con i Balcani, ma sono invece stati usati per ingrandire il già grande arsenale turco, uno dei più importanti dell’esercito della NATO.
Forte di questi mezzi, Erdogan non si è fatto scrupolo di assalire i curdi, con il pretesto di istituire uno stato cuscinetto per ospitare i 3 milioni di siriani che ora si trovano in Turchia, cercando di arrivare in Europa, ed inoltre avanza pretese per ottenere al più presto il saldo dei contributi promessi. Il bello è che l’UE ha effettuato dei controlli sui fondi fino ad ora erogati senza però riuscire a cavare un ragno dal buco: nonostante la pignoleria dei controllori, solo lo 0,44% dei fondi – pari a circa 27 milioni di euro – era stato esaminato, trovando inoltre varie frodi per almeno un terzo di essi. Non so quanto costino in termini globali all’Italia i fondi erogati e da erogare alla Turchia, so solo che dei 3 miliardi elargiti per l’emergenza profughi, la nostra tranche è stata di 225 milioni di euro circa.
Tutto questo per foraggiare un dittatore astuto, al quale si stanno pronando tutti i “grandi” europei, con l’eccezione di qualche raro nome, come Junker. Ed intanto la stessa Europa ora blocca le armi ai turchi, in pratica chiude la stalla quando i buoi sono già scappati, ma se continuerà ad elargire fondi, le armi verranno acquistate da altre nazioni.
L’unica speranza, che già si era dimostrata valida, sarebbe quella delle sanzioni economiche già attuate da Trump, che a suo tempo avevano indebolito la già traballante economia turca.
La poltrona innanzitutto
Come al solito, ho delle perplessità.
Perché i ministri Trenta e Toninelli hanno firmato, congiuntamente a Salvini, il divieto di ingresso nelle acque territoriali della nave Eleonore, battente bandiera tedesca, come invece avevano fatto precedentemente con altre navi ONG, specie dopo la figuraccia fatta con i migranti di Open Arms, con minorenni che non erano tali e malati che si presentavano sanissimi.
La Trenta, relativamente alla nave Open Arms arrivò a dire che “la politica non deve dimenticare l’umanità”, mentre questa volta il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque italiane della Eleonore “è un atto dovuto”.
Come mai nessun politico si è mosso per il salvataggio di quelle “povere persone”, perché non è stata promossa nessuna inchiesta per sequestro dei poveri migranti, mentre la stessa magistratura sta indagando sull’uso della moto d’acqua da parte del figlio di Matteo Salvini (però nessun magistrato fino ad ora si è mosso per il figlio di Giuseppe – o Giuseppi?- Conte sull’aereo che portava il padre a Biarritz)?
Riflettendo bene, credo che tutto dipenda dal fatto che né il M5S – nella persona dei due ministri succitati – né il PD, cui appartiene gran parte della magistratura che fino ad oggi ha inquisito in più riprese il ministro dell’Interno, ha interesse a generare clamore relativamente al problema dell’immigrazione, uno dei punti fermi della Lega e di Salvini.
Se Trenta e Toninelli non avessero firmato, se si fossero comportati come nei casi precedenti, tutta l’attenzione si sarebbe spostata sul fatto che i partiti protagonisti del probabile prossimo governo giallorosso sono favorevoli all’immigrazione e che quindi si sarebbe ripresentata la situazione precedente al governo Conte, ritornando al periodo di Renzi e Gentiloni, quando si verificò la maggior parte degli ingressi di extracomunitari in Italia.
Quindi si guardano bene dal far guadagnare ulteriori consensi, anche solo teorici, a Salvini, il che rivela chiaramente che il principale pensiero di questa gente non è tanto la salvezza dei poveri migranti, quanto la salvaguardia delle loro poltrone.
Paralleli
Ieri non avevo voglia di polemizzare sulla Giornata della Memoria: c’era già tanta gente che lo aveva fatto, chi deplorando che non si commemorassero anche le vittime del comunismo, chi i genocidi degli armeni e dei nativi americani, esprimendo il concetto che non sia giusto che gli ebrei abbiano il “monopolio del dolore” (?!).
Mi sono limitata quindi a postare solo una poesia.
I peggiori però sono stati coloro che ne hanno approfittato per paragonare la deportazione degli ebrei a quella dei cosiddetti “migranti” (quanto odio questo termine).
E qui divento sarcastica:
Infatti gli ebrei venivano trasportati su pullman con tanto di aria condizionata, verso le varie destinazioni, dove li attendevano ostelli in cui venivano vestiti, nutriti, veniva dato loro un argent-de-poche, li si dotava di wi-fi, letti puliti, venivano visitati da medici e curati.
Mi dite che non è vero?
Che gli ebrei venivano tradotti su carri bestiame piombati verso i campi di concentramento?
Che le uniche visite mediche erano quelle per verificare che fossero idonei al lavoro (e che lavoro!), mentre gli altri non ritenuti idonei venivano subito avviati ai forni per essere gasati e cremati?
Che il cibo era talmente scarso che, se non morivano prima di fame e stenti, si riducevano a larve umane? Che giornalmente erano sottoposti a sevizie?
Già, il parallelo con i “poveri migranti” proprio non regge,: quei “poveri migranti” cui nei lager libici tolgono tutto, anche le scarpe tranne (strano) gli smartphone.
Certuni dovrebbero avere la decenza di tenere la bocca chiusa.
Figli e migranti
“Ho sentito da qualche collega dire che c’è bisogno di immigrazione perché la popolazione europea invecchia, io ho una prospettiva completamente diversa, io penso di essere al governo per aiutare i nostri giovani a tornare a fare quei figli che facevano qualche anno fa e non per espiantare il meglio dei giovani africani per rimpiazzare i giovani europei che per motivi economici oggi non fanno più figli. Magari in Lussemburgo c’è questa esigenza, in Italia invece abbiamo l’esigenza di aiutare i nostri figli a fare degli altri figli e non ad avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più. Siamo assolutamente disponibili a dialogare con tutti”. (Matteo Salvini)
La risposta con imprecazione del ministro lussemburghese riportata dai mezzi di informazione italiani è questa: “Occupatevi dei vostri soldi per aiutare a dare da mangiare ai vostri figli”. In realtà la traduzione postata dai media italiani non è precisamente quella del video, che è invece la seguente.
“Ale ale ale” e “bla bla bla”, inizia Asselborn “In Lussemburgo avevamo migliaia di italiani che sono venuti a lavorare da noi, erano migranti che guadagnavano i soldi affinché ne poteste avere per i vostri figli”. “merde alors”
Al che Salvini ha così replicato, dopo aver chiesto di non essere interrotto.
“Rispondo pacatamente al suo punto di vista che non è il mio. Se in Lussemburgo avete bisogno di nuova immigrazione, in Italia preferisco aiutare gli italiani a tornare a fare figli”.
Bene bene…il caro ministro lussemburghese Asselborn in tema di immigrazione prima ci bacchetta dicendo che il Lussemburgo ha accolto migliaia di italiani, dimenticando di aggiungere che è stato il Lussemburgo a richiederli, e che i nostri connazionali – povera gente, ovvio, ma non certo delinquenti – arrivavano là per lavorare con tanto di documenti e di contratto di lavoro in tasca e che, finito il periodo di impiego, venivano rispediti in Italia senza tanti complimenti. Poi ha concluso con l’espressione su riportata, davvero molto elegante.
Come tanti italiani, dovrei ritenermi offesa da quel ministro spocchioso, che paragona i nostri emigranti (con la E davanti) non sono certo equiparabili ai migranti (senza la E) che arrivano sulle nostre coste e che, non possedendo alcuna qualifica, restano parcheggiati nelle strade e molto spesso – per necessità o per indole – finiscono per delinquere.
Consideriamo inoltre che i nostri emigranti (sempre con la E davanti) erano trattati come bestie, e che l’accusa ci viene dal ministro di un “paradiso fiscale” mai sanzionato per questo dall’UE per questo motivo, dove trovano rifugio numerosi evasori fiscali…
Certo è che nell’Unione Europea si sta respirando un’altra aria: erano abituati ad un’Italia che subiva tutto ed accettava supinamente ogni sopruso, ed ora FINALMENTE c’è qualcuno che sta facendo riscoprire l’orgoglio nazionale, il che non è poco.
E vola vola vola…
E così gli uccellini hanno preso il volo.
Erano “scheletrini”, poveri “bambini” sfuggiti a fame e guerre, che avevano dovuto attraversare deserti e subire torture infami nelle carceri libiche, quindi tutto faceva supporre che dovessero impiegare un bel po’ di tempo per rimettersi in forze dopo tanti tormenti.
Invece 50 di loro…pffff…scomparsi.
Probabilmente l’aria salubre di Rocca di Papa li ha rimessi in sesto in breve tempo: uno arriva che nemmeno sta in piedi per la debolezza, e dopo pochi giorni, eccolo pronto a svolazzare per l’Italia, naturalmente senza documenti.
50 profughi squagliati ancora più in fretta di quanto si siano squagliati con il caldo i gelati che erano stati offerti loro dal biancovestito residente tra le mura vaticane.
Naturalmente la CEI, cui erano stati affidati, ha subito messo le mani avanti, dicendo che gli scheletrini erano liberi di andarsene: mica erano reclusi! E sempre naturalmente, secondo l’Europa, controllare che i sedicenti profughi non prendano il volo è obbligo dello stato ospitante, l’Italia, mica il Vaticano, quindi di Salvini…siamo ormai alla farsa con lo scappellamento a sinistra.
Ed ora, dove sono tutte le persone che hanno fatto passerella a favore di telecamere e fotografi sulla Diciotti, commuovendosi davanti ai poveri “sequestrati” dal cattivo ministro? Non hanno nulla da dire la Boldrini e la Boschi, ad esempio?
E il bravo PM che indaga per sequestro il suddetto cattivissimo ministro – senza peraltro muovere un dito affinché i sequestrati venissero liberati – però si attiva invece per riempire faldoni di scartoffie onde farlo incriminare dai “prigionieri”, ma non si premura di identificarli (in quanto privi di documenti), dicendo che per l’individuazione è sufficiente il numero di cellulare: anche lui non ha nulla da dichiarare?
Quindi i “prigionieri a forza” si sono liberati da soli, senza neppure ricorrere alle Forze dell’ordine.
Adesso però è giunto il momento di dire basta: basta con l’ipocrisia ed il finto buonismo di una sinistra che, nonostante sia stata dichiarata perdente, continua a prevaricare mediante l’operato di una certa magistratura; basta anche con la xenofilia dei Boldrini di turno (ora si chiamano Fico e compagni); basta con l’asservimento ad una Europa che ci vuole “accoglioni” a tutti i costi.
Sarebbe ora che Salvini prenda le redini in mano per quel che concerne la questione dei migranti ponendo un aut-aut agli alleati di governo affinché la smettano di pencolare da una parte e dall’altra, con Di Maio che lo sostiene e Fico che invece lo osteggia, parteggiando per i “compagni” di sinistra.
Altrimenti non usciremo da questo pantano.
La verità
La poesia postata ieri capita proprio a fagiolo: a chi credere?
Al parlamentare Riccardo Magi, di LeU, che fa un quadro piuttosto tragico della situazione sulla nave Diciotti e ad altri personaggi – tra parlamentari cone Laura Boldrini, giornalisti, operatori umanitari – saliti a bordo della nave o che hanno assistito allo sbarco dei bambini (alcuni peraltro piuttosto cresciutelli) definiti scheletrini, oppure alle parole del comandante Massimo Kothmeir che invece prospetta una situazione del tutto diversa?
L’intervista è stata pure registrata, quindi sulle parole non ci sono davvero dubbi.
Il comandante dice:
– Mi hanno descritto in maniera differente dal quale sono, solo per via di una immagine che ho impostato come copertina di Facebook. L’immagine mi è stata regalata e non ne conosco l’autore.
– Sulla nave ci sono dei casi di scabbia, ma a bordo ci sono rappresentanti di Intersos, che fa capo all’Unicef, e del Cisom, che forniscono un adeguato supporto sanitario.
– A bordo non c’erano “bambini”: gli unici tre (per giunta accompagnati) erano già stati trasbordati a Lampedusa subito dopo averli imbarcati. Dalla nave sono discesi quindi solamente 27 adolescenti tra i 14 ed i 18 anni (anche se a me alcuni sono sembrati di un’età più avanzata).
– Tra i migranti non ci sono “scheletrini” come scritto da un’operatrice di Terres des Hommes : sono per la maggior parte eritrei, un’etnia notevolmente più alta e magra delle altre.
– Non mi esprimerei mai sul “sequestro di persona”.
Ed è interessante, a tale proposito leggere il parere del magistrato Carlo Nordio.
Aquarius
Ricordate i tedeschi quando arrivarono i primi profughi dalla Siria? Canti, balli, striscioni di benvenuto, distribuzione di cibarie, dolci e giocattoli per i più piccoli.
Ora in Spagna si stanno comportando allo stesso modo.
Come è finita in Germania?
La Merkel in caduta libera ed ascesa dei movimenti “populisti” votati da chi ne ha le scatole piene dell’accoglienza (e dire che i siriani provenivano da zone di guerra!).
Cari spagnoli, questo è solo il primo carico, cantate e ballate pure con i profughi. Vedremo quando saranno tanti, tanti, tanti.
Vi auguro solo che i vostri governanti siano più intelligenti dei nostri di tempo addietro e che si sbrighino a rimpatriare i clandestini al più presto.
Già, perché la Spagna come misura eccezionale ha aumentato da 30 a 45 giorni il permesso temporaneo per i “profughi”, ma se questi non verranno ritenuti tali, non ci impiegherà molto a riportarli indietro. Anzi, fino a poco tempo fa prendeva a fucilate quanti cercavano di passare il confine a Ceuta e Melilla. e non erano poi così accoglienti.
Ora è cambiato il governo e il nuovo premier Sanchez ci tiene a far bella figura.
Ah, mi chiedo come mai sulla banchina ci fossero ben 700 giornalisti. Mai visti tanti quando QUOTIDIANAMENTE arrivavano clandestini sulle coste italiane.
Pure la stampa inizia (?) a fare schifo.
Razzismo
La frase della Bonino sugli immigrati è semplicemente stupida e denuncia anche un fondo di razzismo. Perché gli immigrati dovrebbero solo raccogliere pomodori? Posso capire che una scemenza simile l’abbia detta tempo fa Alessandro Gassman, ma una donna politica, per giunta progressista!
Non si è chiesta chi raccogliesse i pomodori prima dell’arrivo dei migranti? Naturalmente i nostri italiani, sfruttati dal caporalato, soppiantato da altri poveracci che si accontentavano di molto meno. E poi, per dirla papale papale, ormai in tante zone la raccolta viene fatta con appositi macchinari.
Se per la Bonino il migrante è buono solo per la raccolta dei pomodori… chi è razzista? Lei, che relega i migranti a bassissime mansioni, o il povero Fontana, bistrattato solo per aver usato la parola “razza” in un contesto in cui denunciava solo la paura di scomparsa della popolazione autoctona a causa dell’immigrazione senza controllo ?
Situazione disperata ma non seria
La situazione è insostenibile. Detto da Mattarella che solitamente si defila, dà il senso della gravità della situazione.
In due giorni 13500 arrivi, ed altri 1500 attesi oggi.
Gentiloni parla di “estrema preoccupazione” e fa la voce grossa con l’Europa, che però manco lo ascolta, tranne Avramopulos il quale dice che l’Italia non verrà lasciata sola: promesse fatte varie volte, però sempre disattese.
Minniti “valuta” la chiusura dei porti alle navi straniere… e mentre valuta, gli sbarchi si susseguono. Intanto l’Unione Europea ribadisce che noi SIAMO OBBLIGATI a ricevere questa gente. Senza contare Junker che ci prende letteralmente per i fondelli: “Italia eroica, sforzo notevole per gli immigrati, complimenti, molta ammirazione. Noi europei cercheremo di farvi avere un po’ di solidarietà, qualche contributo in denaro e magari un po’ di redistribuzione profughi. Continuate cosi ottimo lavoro”.
La gente è stufa di questa situazione ed il voto alle amministrative ne è la riprova: non si trattava solo di scegliere dei bravi sindaci, ma anche di eleggere qualcuno che avesse il polso per contrastare le decisioni governative, sempre meno accette dai cittadini.
Anche Renzi definisce ingestibile la situazione (se ne accorge solamente ora? E chi è responsabile di questo?), però non recede dal portare avanti lo ius soli.
Anzi, su un sito piddino ho letto la,seguente frase “ma il segretario non poteva parlare di ius soli DOPO le elezioni?”, come a dire che le cose scomode vanno dette a posteriori, prima si prendono i voti, poi si fottono gli avversari.
Oggi il Corriere della Sera pubblicava uno specchietto molto esauriente: tutti i paesi dell’Unione, con dei bollini bianchi indicanti il numero di migranti spettante a ciascuna nazione secondo gli accordi presi, mentre il bollino rosso indica il numero di migranti che NON sono stati accolti.
Gli unici paesi che accolgono (?) i migranti sono l’Italia e la Grecia. Malta, tanto per fare un esempio, quest’anno non ha accolto nessun migrante, pur beccandosi i contributi, e proprio da Malta partono le navi della ONG Moas dei coniugi Catambrone, con i finanziamenti di Soros. Altri paesi (Ungheria, Bulgaria, Slovenia, Croazia, Austria) hanno chiuso le frontiere; la Spagna per mare manda le navi della Guardia Civil che impediscono l’attracco sulle proprie coste. La Francia poi predica bene e razzola male: Macron ha elogiato l’Italia per come gestisce la situazione, Gentiloni gongolava tutto soddisfatto per le belle parole, ma quando degli immigrati a Ventimiglia hanno cercato di varcare la frontiera (con l’aiuto di attivisti TEDESCHI), ce li ha rispediti di ritorno senza tante storie.
Noi avremmo in mano un’arma per convincere l’Europa a prendere la parte dei migranti: i soldi.
Minacciamo di non accogliere più nessuno. L’Europa ci dà le sanzioni? Basta non pagarle, e smettere anche di versare le quote di nostra spettanza. Poiché il saldo entrate-uscite è sempre a nostro sfavore (paghiamo molto di più di quanto riceviamo), praticamente ci guadagneremmo.
Solo che per attuare un simile provvedimento ci vorrebbero governanti con gli attributi, ed attualmente non ne vedo, perché sembrano più interessati a salvare il loro bacino di voti piuttosto di pensare al benessere degli italiani.
Telegiornale
Terminologie errate
Telegiornale Ski
Ventimiglia
Emergenza migranti
Più di cento fermati e rimpatriati in Italia.
RIMPATRIATI?
Da quando sono diventati italiani?
Dite piuttosto “restituiti” all’Italia.
Ragionamento logico
Allora…
Accogliere i migranti…o profughi…o come cavolo li volete chiamare, è cosa bella e buona.
Sono “RISORSE” o, come li chiama l’uomo vestito di bianco che più bianco non si può, sono addirittura “DONI”, e non sono affatto un pericolo (vaglielo a dire alle loro vittime!)
Premesso ciò, mi sapete spiegare perché allora arrestiamo gli scafisti?
Non stanno facendo un’opera meritoria? Perché i media si ostinano a presentarli come persone “brutte, sporche e cattive”?
Dovremmo invece considerarli dei BENEFATTORI perché portano tanta brava gente che fugge da fame, carestie e guerre, sulle nostre coste.
(Se poi qualcuno annega, è solo colpa nostra che non li andiamo a raccogliere prontamente a poca distanza dalla Libia dove si imbarcano).
Perciò forse è in base a questa logica ineccepibile che gli scafisti prima vengono fermati, quindi rilasciati solo dopo pochi giorni…
Migranti
Accoglienza sí, accoglienza no.
Abolire o meno il reato di clandestinità?
E se invece rendessimo poco conveniente venire in Italia?
Basta vedere il nostro Welfare quanto è generoso con questa gente. Appena arrivati li accogliamo in hotel, li rifocilliamo, permettiamo loro di criticare i menu che vengono serviti loro (e al paese loro morivano di fame? “Ma mi faccia il piacere” direbbe l’intramontabile Totò ), diamo loro televisione e wi-fi gratis, talvolta pure la piscina, addirittura forniamo personale che metta in ordine le stanze dove alloggiano (ma almeno le pulizie potrebbero farselo loro, ma sono uomini (?) e certi compiti non li svolgono). Poi , quando riescono a trovare una sistemazione -quelli che ne hanno davvero diritto – ecco che scattano i ricongiungimenti familiari, con assegni per moglie e figli a carico e assegni sociali per i genitori anziani senza reddito (che il più delle volte se ne ritornano a casa, facendosi accreditare l’importo in banca). Poi cure mediche (giusto, ma spesso passano avanti agli italiani) e le case popolari, che ottengono facilmente grazie ai numerosi figli.
Se delinquono , c’è sempre una scusante di tipo sociologico… le condizioni ambientali etc etc, e finiscono quasi sempre assolti. Se condannati, finiscono in galera solo per reati davvero gravi, per reati minori (tra i quali rientra pure lo spaccio di stupefacenti) si dà loro un foglio di via con l’intimazione di lasciare questo paese, ma nessuno controlla se l’ordine venga ottemperato.
Qui in Italia insomma trovano l’America, ovvio che vogliano venire qui, almeno quelli che voglia di lavorare davvero ne hanno poca.
—
Inviato dal Veloce promemoria
Profughi, migranti, clandestini…
Già da tempo si legge di clandestini (prima li si chiamava migranti, adesso sono diventati tutti profughi), che rifiutano il cibo che viene loro servito. Allora mi viene il dubbio, anzi la certezza che non fuggano affatto dalla fame. In effetti i giovanottoni che approdano qui da noi sono belli e sodi, anzi per dirla alla milanese “grand e gross, ciula e baloss” ma in questo caso i ciula e baloss –ossia stupidi, per chi non mastica il meneghino – siamo noi che li accogliamo).
Intanto, in Africa, un sacco di bambini muoiono davvero di fame, però loro non sono in grado di pagarsi la traversata…

Migrants from sub-Saharan Africa rest inside a detention center in the Libyan capital Tripoli on June 4, 2015. Authorities, acting on a tip off, stormed a hideout where more than 500 illegal migrants, mostly men from African, were waiting for people smugglers to take them to boats to Europe, migration officials in Tripoli said. AFP PHOTO / MAHMUD TURKIA
Il profugo non parte da solo, si porta appresso la famiglia, e qui le donne ed i bambini sono in minoranza. Un profugo proviene da zone di guerra, ma molti sono egiziani, marocchini, tunisini, algerini… che ci fanno sui barconi? E pure quelli che provengono da altri paesi in guerra, perché arrivano qui da soli e non restano a combattere per la libertà del proprio paese, ma lasciano là donne, vecchi e bambini, quindi i più indifesi e maggiormente bisognosi di protezione?
Quando potrò avere una seria risposta? E da chi?
Qui di seguito, una interessante riflessione.
http://www.maurizioblondet.it/perche-sui-barconi-non-arrivano-questi/
Piccolo glossario
Apolide
L’apolide è una persona che non ha la cittadinanza di nessun paese (convenzione di New York del 1954 relativa allo status degli apolidi).
Migrante/immigrato
Chi decide di lasciare volontariamente il proprio paese d’origine per cercare un lavoro e condizioni di vita migliori. A differenza del rifugiato, un migrante non è un perseguitato nel proprio paese e può far ritorno a casa in condizioni di sicurezza.
Immigrato regolare/irregolare
L’immigrato regolare risiede in uno stato con un permesso di soggiorno rilasciato dall’autorità competente. Il migrante irregolare è una persona che:
- è entrato in un paese evitando i controlli di frontiera;
- è entrato regolarmente in un paese, per esempio con un visto turistico, ma ci è rimasto anche quando il visto è scaduto;
- non ha lasciato il paese di arrivo anche dopo che questo ha ordinato il suo allontanamento dal territorio nazionale.
Clandestino
In Italia si è clandestini quando pur avendo ricevuto un ordine di espulsione si rimane nel paese. Dal 2009 la clandestinità è un reato penale. (quello che non dicono, è che il clandestino entra in un paese senza documenti per non poter essere identificato)
Profugo/profugo interno
Profugo è un termine generico che indica chi lascia il proprio paese a causa di guerre, invasioni, rivolte o catastrofi naturali. Un profugo interno non oltrepassa il confine nazionale, restando all’interno del proprio paese.
Rifugiato
La condizione di rifugiato è definita dalla convenzione di Ginevra del 1951, un trattato delle Nazioni Unite firmato da 147 paesi. Nell’articolo 1 della convenzione si legge che il rifugiato è una persona che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale paese”.
Dal punto di vista giuridico-amministrativo è una persona cui è riconosciuto lo status di rifugiato perché se tornasse nel proprio paese d’origine potrebbe essere vittima di persecuzioni. Per persecuzioni s’intendono azioni che, per la loro natura o per la frequenza, sono una violazione grave dei diritti umani fondamentali, e sono commesse per motivi di razza, religione, nazionalità, opinione politica o appartenenza a un determinato gruppo sociale. L’Italia ha ripreso la definizione della convenzione nella legge numero 722 del 1954.
L’anno scorso nel mondo ci sono stati più di 45,2 milioni di rifugiati.
Richiedente asilo
Un richiedente asilo è una persona che, avendo lasciato il proprio paese, chiede il riconoscimento dello status di rifugiato o altre forme di protezione internazionale. Fino a quando non viene presa una decisione definitiva dalle autorità competenti di quel paese (in Italia è la Commissione centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato), la persona è un richiedente asilo e ha diritto di soggiornare regolarmente nel paese, anche se è arrivato senza documenti d’identità o in maniera irregolare.
Beneficiario di protezione umanitaria
Chi beneficia della protezione umanitaria non è riconosciuto come rifugiato, perché non è vittima di persecuzione individuale nel suo paese ma ha comunque bisogno di di protezione e/o assistenza perché particolarmente vulnerabile sotto il profilo medico, psichico o sociale o perché se fosse rimpratriato potrebbe subire violenze o maltrattamenti. Le norme europee definiscono questo tipo di protezione “sussidiaria”.
Protezione sussidiaria
La protezione sussidiaria è una forma di protezione internazionale prevista dall’Unione europea riconosciuta a chi rischia di subire un danno grave se rimpatriato, a causa di una situazione di violenza generalizzata e di conflitto. Inoltre può ottenere la protezione sussidiaria chi corre il pericolo di subire tortura, condanna a morte o trattamenti inumani o degradanti per motivi diversi da quelli previsti dalla convenzione di Ginevra.
(Anna Franchin)
Solito parere personale
Mare nostrum prima, Triton adesso.
Ma i morti continuano ad aumentare a dismisura.
No, io non mi sento in colpa per questi morti, nemmeno un po’.
Colpevoli sono gli scafisti che imbarcano questa gente, colpevoli sono le organizzazioni che li allettano a venire qui, colpevoli sono quanti lucrano su queste situazioni, ONLUS in testa, gestite in maniera molto equivoca, colpevoli i nostri governi e governanti, che invece di porre un freno e bloccare gommoni e carrette del mare vanno a prenderli fin quasi sulle coste libiche.
Colpevole infine l’Europa che ci chiede di salvarli (il che significa pure andarli a prelevare come scritto sopra) pretendendo però che sia l’Italia a farsi carico dei passaggi successivi; identificazione – spesso impossibile – e detenzione nei centri di accoglienza con relativo mantenimento.
Perché allora io (una persona comune) dovrei sentirmi in colpa?
La stessa Frontex (l’agenzia europea che coordina le azioni per il controllo delle frontiere esterne della Comunità Europea) aveva ammonito non molto tempo fa la nostra nazione in quanto le zone di operazione delle missioni Triton si sono addentrate ben oltre le 30 miglia marine che delimitano le acque internazionali.
http://www.internazionale.it/opinione/stefano-liberti/2015/02/11/frontex-italia-salvataggi
Ci dicono che l’Italia viene finanziata dalla comunità europea per le operazioni di recupero degli immigrati, ma queste somme a malapena coprono le spese di pattugliamento e recupero, quindi il mantenimento dei clandestini, una volta sbarcati, è una perdita considerevole quasi completamente a nostro carico. Poi chissà perché moltissimi migranti, pur potendo approdare su coste di altri paesi mediterranei, rifiutano quelle destinazioni richiedendo espressamente di venire in Italia: logico, qui hanno vitto, alloggio,ricarica telefonica, una sommetta iniziale per i primi tempi senza dover fare assolutamente nulla; inoltre, come dimostrato da vari servizi, è assai facile evadere dai centri di accoglienza e far perdere le proprie tracce.
Poi un’ultima considerazione: alcune categorie di “migranti” (non considero quindi i VERI rifugiati politici), sembrerebbe ovvio che rimangano a casa propria imparando ad organizzarsi da soli per migliorare la loro società, mutando la propria mentalità, cambiando eventualmente i propri governanti.
Devono smetterla insomma di fare gli eterni bambini, lamentandosi e pretendendo sempre con la scusa del razzismo.
Invece i nostri benpensanti, Letta e Boldrini in testa, stanno prendendo nuovamente in considerazione l’idea di terminate Triton e ricominciare con Mare Nostrum, abbandonando le operazioni di controllo (?) delle frontiere (cosa che, come si è visto, non è mai stata fatta, accogliendo e “salvando” migliaia di clandestini) riprendendo le operazioni di carattere umanitario.
Aspettiamo…
http://www.ilpost.it/2015/02/11/differenza-mare-nostrum-triton/
Il buon pastore
Questo più che un Papa mi sembra un parroco per come parla e si comporta.
Frasi semplici, sorrisi, spesso circondato da bambini (lasciate che i pargoli vengano a me). Ma ci sono cose che mi lasciano perplessa e mi indispettiscono.
Quel suo continuo appellarsi alla solidarietà verso i poveri clandestini … ops… migranti che per riconoscenza per essere stati salvati dall’annegamento bruciano e distruggono i centri di accoglienza e boicottano i cibi preparati per loro.
Se non si trovano bene qui in Italia se ne ritornino nei paesi d’origine e se in queste nazioni si sentono perseguitati che combattano per raggiungere la libertà, per quanto le esperienze negli altri paesi non lascino sperare bene.
Nemmeno una parola per ricordare a questa gente che ci debbono un minimo di riconoscenza e che non possiamo accogliere indistintamente tutti concedendo loro una casa e del lavoro quando manca anche per la nostra gente che ha faticato per ottenere quanto essi, molto spesso con arroganza, pretendono.
Nemmeno una parola sui cristiani martirizzati nei paesi mussulmani tanto da essere drasticamente scesi di numero.
Nemmeno una parola nemmeno sui poveri cristi che si sono suicidati per ragioni economiche.
Chissà se anche nel regno dei cieli ci sono cittadini di serie A e di serie B?
Cosa ne pensate?