Politicamente corretto
Siamo arrivati anche a questo, ossia la stronzata di girare nuovamente tutte le scene interpretate da Kevin Spacey nel film “Tutti i soldi del mondo”.
D’accordo, sarà stato un porco molestatore, però come attore è super e come tale dovremmo valutarlo.
Per coerenza allora dovrebbero ritirare i film prodotti da Weinstein, quelli diretti da Brian Singer e Paul Haggis o interpretati da Dustin Hoffman, proibire i dischi di Michael Jackson, levare dalle pareti dei musei i quadri del Caravaggio e via dicendo.
Ci si era pure messa anche la NBC News, che ha proibito anche semplici abbracci tra colleghi e perfino la condivisione del taxi per tornare a casa, promuovendo perfino lo spionaggio tra colleghi che vengano a conoscenza di tresche amorose nell’ambito lavorativo.
E pure la nuova commissione che sta per essere varata ad Hollywood per contrastare le molestie sessuali sa tanto di una rinata Santa Inquisizione. Allora che dire di attori registi, scrittori palesemente pedofili, che però vengono ancora oggi osannati? Pensiamo a Pasolini, alle levate di scudi di vari intellettuali per togliere l’ostracismo a Roman Polansky, a Woody Allen che si mise con la figlia adottiva quando la ragazza era ancora minorenne… Questi poi sono casi suffragati da prove certe, non probabili illazioni fatte a distanza di decenni sulle quali non è più possibile indagare e ci si deve basare solo sulla parola delle presunte vittime, molte delle quali poi non parlano di violenze, ma solo genericamente di molestie. E qui il mio applauso va a Catherine Deneuve che, pur condannando ovviamente le violenze, consiglia le donne di non demonizzare troppo le molestie.
“Lo stupro e’ un crimine, ma tentare di sedurre qualcuno, anche ostinatamente o in maniera maldestra, non lo e’, come la galanteria non e’ un’aggressione machista”, si legge.
Per le firmatarie, pur lodando “una legittima presa di coscienza delle violenze sessuali esercitate sulle donne, in particolare in ambito professionale”, “questa liberazione della parola è diventata oggi il suo contrario: intimidiamo le persone affinché parlino ‘correttamente’, mettiamo a tacere chi non si allinea e quelle donne che rifiutano di conformarsi sono considerate traditrici e complici”.
“Gli uomini – aggiungono – sono stati puniti sommariamente, costretti alle dimissioni quando tutto quello che hanno fatto e’ stato toccare il ginocchio di qualcuna o cercare di rubare un bacio, parlato di argomenti intimi durante cene di lavoro o aver inviato messaggi a connotazione sessuale a donne per la quale l’attrazione non era reciproca” .
Per finire, mettiamoci anche la sceneggiata avvenuta durante la consegna dei Golden Globe, con le attrici vestite di nero contro le molestie, mentre Oprah Winfrey, pure lei in elegantissimo e castigatissimo vestito nero, teneva un accorato discorso, dimenticando che tre anni prima l’avevano immortalata mentre sbaciucchiava sull’orecchio il “mostro” Harvey Weinstein.
Vogliamo parlare anche della cavolata di Dario Nardella, sindaco di Firenze, nella sua qualità di presidente del Maggio Fiorentino, che fa terminare la Carmen non con l’accoltellamento della donna, ma con l’uccisione a pistolettate di don José? Solo che la pistola si è inceppata tra le gfrandi risare del pubblico. Senza dubbio Bizet si sarà rivoltato nella tomba.
Con questo “politicamente corretto” si sta raggiungendo davvero il limite del ridicolo.
Abusi
Sono semplicemente esterrefatta per due articoli letti questa mattina su un quotidiano.
Prima notizia
Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Campania, Cesare Romano, avvisa che è stata fatta una ricerca e che da questa è emerso che “a seguito di testimonianze dirette ed indirette” ci sono vaste zone nel napoletano in cui abusi sessuali su minori ed incesti rappresentano la normalità. Si stimano 200 casi, ma probabilmente sono molti di più, vista l’omertà che regna in ambito familiare. I luoghi? I soliti… Caivano, Ponticelli, Salicelle (Afragola), Madonnelle (Acerra) e via dicendo.
E con queste “testimonianze dirette ed indirette”, a fronte di circa 200 casi ci si limita a fare uno studio?
Seconda notizia
(Qui mi verrebbe voglia di strozzare il giornalista per la sua conclusione).
Tra poco ricorre il settimo anniversario della morte di Michael Jackson. Riporto qui un piccolo estratto dell’articolo.
“Gli piacevano i ragazzini. Questo si sapeva. E non era stato bello saperlo. Ma che fosse un pedofilo malvagio, di quelli della specie peggiore, questo non avremmo voluto apprenderlo mai.”
Questo perché nella sua villa sono state trovate collezioni di foto e filmati che mostrerebbero bambini nudi e seminudi. Quel che è peggio, è che il cantante avrebbe usato droghe, immagini pornografiche ed altro per piegare i ragazzini alla sua volontà. Si parla di immagini scioccanti, incluse quelle di torture.
Ma la chiusa dell’articolo è quanto di più aberrante si possa scrivere.
“Certo, lui è morto e non potrà difendersi dalle accuse. E siccome, par di capire, non ci sono parti lese, ovvero denunce di ragazzi che sarebbero stati vittime di abusi, viene da domandarsi: non sarebbe stato meglio, cari poliziotti americani, lasciare le cose come stavano, affondando il faldone dell’inchiesta nel buio di un inaccessibile cassetto? Non bastava quello che già sapevamo, su un uomo fantastico e malato?”.
Già, perché se sei famoso, sei ricco,hai tutto quello che vuoi…tutto ti dovrebbe essere permesso e resti comunque un uomo “fantastico”?
Cosa ne pensate?