Metropolitana
Cos’altro potrei dire, se non che mi piaceva tutto della metropolitana? Amavo le lunghe gallerie, i treni fumosi, i collegamenti intricati delle linee, ciascuna delle quali possedeva caratteristiche proprie, una propria identità, per così dire. Avevo l’abitudine di bighellonare nella stazione di Richmond solo per guardare il cerchio rosso trafitto da una barra blu, il viavai dei convogli, e soprattutto per studiare la piantina, con quella forma che ricordava vagamente un insetto, il groviglio di fili colorati che, a un esame più attento, si rivelava qualcosa di più sensato: un simulacro di concatenazioni, un gioco di alternative.
David Leavitt
Metropolitana
Nei pozzi della metropolitana
il passo echeggia di notte lontano.
Fiochi scintillano i binari: coltelli,
smaglianti e non usati. Dalle pareti
gronda umidità.
Vado diritto e
già corro e sempre più svelto
di soglia in soglia attraverso
un sistema di tubi e tunnel
grotte e caverne.
Günter Kunert
Illustrazione di Cyril Power
Metropolitana
In una stazione del metrò
Questi volti apparsi nella folla;
petali su un ramo umido e nero.
Charles Bukowski
Metropolitana
E forse l’amore non è che questo:
una donna o un uomo che scende da un vagone
in una stazione del metrò
e brilla per pochi secondi
e si perde senza nome nella sera.
Óscar Hahn
Metropolitana su Marte
Il nostro mezzo di locomozione preferito a Milano è il tram, però a volte, per la fretta o perché dobbiamo recarci in posti diversi ed assai distanti tra loro, usiamo la metropolitana.
Stazione di piazzale Loreto.
Posto di transito, dove molti salgono o scendono perché è un punto di interscambio tra la linea 1 (la “Rossa”) e la due (la “Verde”).
La ragazza che è appena salita è minuta, con lunghi capelli castani raccolti in una treccia fermata da un nastro colorato.
A tracolla porta un registratore ed in mano ha un microfono.
Si sistema proprio di fronte ad una delle porte del vagone ed inizia a cantare.
Intona una canzone che mi piace tantissimo “Life on Mars”, di David Bowie,anche se il testo è piuttosto ostico, se non addirittura astruso.
C’è chi lo interpreta come la storia di una ragazza cacciata di casa dal padre e che si sente rifiutata dalla società e si chiede se sia possibile lasciarsi dietro tutte le brutture del mondo e se su Marte ci sia vita per trovare un’esistenza migliore di quella che stia vivendo; c’è chi invece lo interpreta in chiave politica.
Lei canta bene, con una voce intonata.
Peccato che sia la musica che il canto vengano sovrastati da altri rumori: lo sferragliare dei vagoni sulle rotaie, il trillo dei cellulari, la voce chioccia di due signore anziane che parlano di non so quale programma televisivo, un gruppo di studenti che ha appena terminato la prova scritta della maturità iniziata proprio stamane e commenta la traccia che ha scelto.
Mi piacerebbe restare ad ascoltarla, ma la stazione di Rovereto è proprio a poca distanza: scendendo, le allungo qualche moneta e lei ringrazia con un sorriso, continuando la sua esibizione.
Biblioteca
“Se perdessi la mia biblioteca, avrei comunque la metropolitana
e l’autobus. Un biglietto al mattino, uno alla sera, e leggerei i volti.”
(Marcel Jouhandeau)
Metropolitan(a)
Avrei voluto esserci….
Bel canto, invece delle solite canzoncine propinateci da altri
Ritorno a Milano
Bene, da domenica sono qui a Milano….caldo quasi estivo… soliti giretti per la città per vedere se c’è qualche cambiamento.
Certo che c’è.
In piazza Duomo sono ritornate le auto di Carabinieri e Polizia, da altre parti ci sono le jeep dell’Esercito con la scritta sulle fiancate “per una città più sicura” (o qualcosa del genere).
Ma come, egregio signor sindaco…eri quello che non voleva vedere le divise per strada altrimenti Milano sarebbe sembrata una Beirut militarizzata, ed ora che, come tu volevi, la metropoli è diventata quasi interamente una via Padova, con relativi atti di delinquenza, ti rimangi tutto? Non solo, ma sempre in vista dell’esposizione sono state posizionate altre 20 nuove telecamere per la sicurezza, il che significa che “qualcuno” si è finalmente accorto che poi tanto sicuri non si era, nemmeno in pieno centro.
Le periferie per ora aspettano.
Certamente c’è da preparare il terreno per Expo 2015, ma ci sono anche le innumerevoli lamentele dei cittadini stanchi di rapine, borseggi, violenze … e le elezioni si avvicinano, specie quelle per una eventuale prossima “città metropolitana”! Hai una grossissima faccia tosta, sempre più persone si “dimenticano” di averti votato e tanti di quelli che ammettono di averlo fatto si definiscono “pirla” da soli.: adesso cerchi solo di riguadagnare il terreno perduto, ma sarà dura!
Però l’amato sindaco non si smentisce: vulcanico e immaginifico quanto mai, coadiuvato dalla sua giunta ne ha studiate delle altre: in occasione dell’Expo 2015, trasformare tutto un quartiere di Milano, comprendente anche corso Buenos Aires (definita, non so perché, “zona degradata”) in un quartiere gay, con cinema, bar, saune, ristoranti, edicole tutte dedicate al mondo omosessuale. Certamente la zona si animerà molto, ma in quanto a definirla più sicura ho i miei dubbi. Sotto sotto però il motivo è esclusivamente economico: il trend gay tira, ed allora perché non sfruttarlo?
http://www.ilgiornale.it/news/milano/nasce-gay-street-expo-diventer-meta-turistica-1008842.html
Poi l’altra trovata del geniale primo cittadino: requisire, con la scusa del degrado urbano, le case dismesse qualora siano inutilizzate da almeno cinque anni. Il tutto senza corrispondere nessun indennizzo al proprietario! Ci possono essere casi in cui il possessore del fabbricato non ha i soldi per rimetterlo in sesto, ci sono casi di eredità contese e mille altre situazioni. E tu, sindaco, ti permetteresti di sottrarre un bene al suo legittimo proprietario? Meditate, gente,meditate….
Piazza Duomo, come al solito, è sempre il primo punto di partenza. Prima per vedere le eventuali mostre al Palazzo Reale. Una, interessante, su Klimt, ed a quella non mancheremo sicuramente.
L’altra è su Piero Manzoni,e questa di sicuro non andrò a vederla. La sua”Merda d’artista” di certo non mi attrae, e chi ha comperato le scatolette contenenti una simile “opera” di certo è uno st…upido. (il termine non era ovviamente quello scritto, anzi, era in linea con il contenuto delle lattine).
In compenso in piazza è stato esposto un facsimile delle nuove carrozze della metropolitana, 14 delle quali inizieranno a circolare sempre in occasione di Expo 2015. Altre 16 verranno messe in funzione successivamente. Nel “vagone” è ospitata una piccola sala cinematografica dove viene proiettato un breve filmato in 3D dei nuovi treni,
ciascuno colorato a seconda delle linee di competenza. Fabbricate dalla Ansaldo Breda, consteranno di sei vagoni ciascuno capaci di trasportare 1200 passeggeri. Vedremo quanto tempo ci impiegheranno i writers a “decorarle”.
Cronache Metropolitane
Sabato 6 maggio ore 10.50 stazione della metropolitana di Precotto. Uno dei soliti furbetti avvicina la mano, vuota, all’obliteratrice dei biglietti, fingendo di voler timbrare il documento di viaggio. Poi, approfittando degli spazi del tornello e della sua magrezza, passa bellamente in barba a tutti i regolamenti. Notata la cosa, avvisiamo immediatamente l’addetto al controllo seduto nel suo bugigattolo di vetro, che si limita a guardarci distrattamente con l’aria scocciata.
Se l’impudenza del “portoghese” ci ha indispettito, ancor peggio è stata l’indifferenza, anzi il menefreghismo dell’addetto ai controlli.
Noi cittadini osservanti delle leggi abbiamo dovuto subire un aumento palese del biglietto di viaggio, nonché quello occulto dovuto al diradarsi della frequenza delle corse. Questo per permettere a certa gente di viaggiare, indisturbata, a sbafo. In pochi giorni sono stata controllata, ben volentieri, per ben tre volte sui tram, ma vedo che la metropolitana non è altrettanto controllata. Sarebbe ora che venisse fatto altrettanto.
**********
Inutile dire che il reclamo l’ho inoltrato all’ATM… Vedremo se mi rispondono
l’orgoglio di essere italiani
Avete presente Pasquale Ametrano, l’emigrante del film “Bianco rosso e Verdone” che dalla Germania deve recarsi in Lucania per votare e, appena oltrepassato il Brennero, è soggetto ad ogni tipo di sventura e di vessazione, iniziando dal furto, pezzo per pezzo, della sua amata Alfasud?
Alla fine, giunto al seggio elettorale del suo paese, dopo aver taciuto per tutto il viaggio da Monaco a Matera, sbotta in un lunghissimo sfogo contro l’Italia, le sue istituzioni ed il modo di vivere in questo paese.
Ecco, quando torno in Italia dall’estero ed in particolare dalla Germania, io mi sento come lui.
Mi chiedo perché all’estero le città siano pulite ed ordinate, senza muri imbrattati; perché le carrozze dei mezzi pubblici abbiano i sedili in vellutino o similpelle senza strappi e macchie e non siano ridotte a cestini dell’immondizia, senza vetri graffiati e vagoni diventati preda di sedicenti writers, (in realtà semplici imbrattatori in quanto i veri writers sono tutt’altra cosa); perché non c’è nessuno che mendica per strada o venda mercanzia poggiata su lenzuola per terra tipo bazar orientale; perché altrove i monumenti sono considerati per quello che sono, ossia opere d’arte, e non improvvisate palestre per scalatori o, peggio, deturpati e rovinati come succede da noi.
Ecco, faccio ad esempio i confronti con la metropolitana di Milano dove, se va bene, si trovano giornali spiegazzati per terra e dove bambini in età scolare sono spinti a mendicare…
La rabbia monta, mi chiedo perché mai dovremmo essere orgogliosi di essere italiani… Solo perché abbiamo un passato glorioso? Ed ora invece? Mi rendo conto che la differenza sta tutta nel come si consideri il bene pubblico: dalle altre parti è un bene comune, che appartiene a me, ma anche ad altri, e tutti hanno interesse che sia conservato bene. Da noi invece è “roba” di nessuno, e ciascuno può farne ciò che vuole. Bologna, ad esempio, dove i portici che portano all’Università sono stati deturpati in modo osceno. Questo da parte di studenti che dovrebbero aver a cuore la cultura!
O altri posti dove le scritte “Caio ama Tizia” o altre scritte anche indecenti sono incise su marmi secolari.
Per non parlare dell’imbecillità di chi ha seguito la moda di quello scribacchino (chiamarlo scrittore sarebbe troppo) che ha lanciato la moda dei lucchetti sul ponte Milvio, moda che si è estesa a tutta Italia.
E così i nostri antenati hanno glorificato l’Italia con opere pregevoli che tutti ci invidiano, e i loro discendenti, da veri cretini quali sono stanno distruggendo tutto, e nessuno fa nulla per fermarli!
Cosa ne pensate?