(Non) passa lo straniero
Devo purtroppo aggiornare i marchi italiani passati recentemente in mano straniera: Pernigotti, Loro Piana, Gallo Nero, Pasticceria Cova, Berloni, Sergio Tacchini…acquistati chi da turchi, chi da cinesi, chi dagli immancabili francesi che stanno facendo man bassa delle nostre aziende, specie del tipo manifatturiero.
Ad essi si aggiunge la ventilata possibilità di Alfa Romeo che potrebbe delocalizzare la produzione delle automobili all’estero. Già mi piangeva il cuore passando nei pressi di Arese, davanti a quella fabbrica grande quanto una piccola città in palese abbandono, vuota, silenziosa, morta…piena solo dei fantasmi di una gloriosa epoca passata.
Giovannini critica Marchionne, dicendo che i segnali di ripresa ci sono, ma come dar torto all’amministratore delegato di FIAT? Bisogna renderci conto che è davvero l’ora di ricontrattare il costo del lavoro, opponendosi seriamente ai diktat di certe sigle sindacali, FIOM in prima linea, per la quale non è importante salvare i posti di lavoro degli operai, ma quelli dei suoi rappresentanti…. e per giunta ci si mette anche la Consulta che ha stabilito che deve esserci pluralità di rappresentanza anche per le sigle sindacali non firmatarie degli accordi. Aggiungiamoci il costo energetico, che è il più alto in assoluto in Europa, aggravato inoltre dai sovrapprezzi per le fonti rinnovabili che costano tanto e producono poco. Poi la tassazione arrivata a livelli insostenibili che penalizzano chi vuole fare impresa, le banche sempre più restie a concedere credito, la burocrazia che ostacola ogni azione con la sua lentezza e farraginosità… Con queste premesse, come può una persona sana di mente concepire l’idea di investire in Italia? Se può vende o se ne fugge lontano….
Piccola città
Thornton Wilder ed il suo capolavoro non c’entrano per nulla (sigh sigh…ennesimo libro prestato e mai più tornato a casa).
Quindi, ovviamente, mi riferisco alla potenza dei fuori onda televisivi…
Secondo Marchionne Firenze sarebbe una città piccola e povera. Certo non è Detroit, ed io aggiungo “per fortuna”… Basti vedere quanti americani vengono a visitare Firenze e quanti italiani visitano Detroit.
Ma tu, Marchionne, a Firenze ci sei mai stato? Tra le città più visitate dagli stranieri, culla dell’arte, della lingua, dell’architettura, della letteratura, del giornalismo, della moda (Roberto Capucci ed Emilio Pucci – il primo romano e l’altro napoletano di nascita, ma fiorentini di adozione – facevano sognare noi donne molto prima di Valentino).
Pure i bimbi delle elementari lo sanno.
Ma per te, Marchionne… Chieti caput mundi?
Però, da bastian contrario, mi dico: per quanto “bischera”, è la sua opinione, anche se, dice lui, travisata ed estrapolata da un discorso generale (sic). Ma un pizzico di rimprovero ai giornalisti che pubblicano i fuori onda in cerca dello scoop, vogliamo darglielo?
(e sto pensando all’Oriana che si rivolta nella tomba e con lei i fiorentini dei secoli passati).
Ma chi glie lo fa fare…
… A Marchionne:
1 – di continuare ad investire in Italia, visto che lo strapotere dei giudici, a fronte di soli 19 ricorsi, vorrebbe obbligarlo ad assumere 145 iscritti alla FIOM, sindacato che a suo tempo non aveva nemmeno sottoscritto il contratto;
2 – di dover pagare le innumerevoli ed esose tasse di Monti;
3 – di avere una legge sul lavoro alquanto sfavorevole rispetto all’Europa ed un costo del lavoro alquanto più alto.
… A Pizzarotti:
nell’insistere a governare Parma, visto che in oltre un mese non è ancora riuscito a formare una giunta, nominando solo 3 assessori, uno dei quali è dovuto dimettersi perché alle spalle ha dei precedenti per fallimento… Slow politics o immobilismo? Quando anche il web serve a poco per SAPER governare una città…
… A Berlusconi:
nel voler rientrare in politica attiva, quando è chiaro che anche nel suo schieramento che una sua eventuale rentrée è malvista anche dai suoi sostenitori.
Cosa ne pensate?