La pioggia
Ebbi una volta amori.
Oggi è dì di ricordi.
Ebbi una volta amori.
Ebbi sole e allegria,
Un dì, ormai lontano…,
ebbi sole e allegria.
Di tutto, che mi è rimasto?
Di colei che mi amava,
di tutto, che mi è rimasto?
L’aroma del suo nome,
il ricordo degli occhi,
e l’aroma del nome.
Manuel Machado
Tramonto
Voce del mare: un languido e sonoro
sospiro era in quel vespro… Non volendo
morire il giorno, con artigli d’oro,
alle scogliere s’afferrava, ardendo.
Ma il mare gli protese il suo orizzonte,
e il sole, infine, come in ricco letto,
ne’ flutti immerse la dorata fronte,
stemperato in un vortice violetto.
Per il misero corpo dolorante,
per l’anima mia triste, lacerata,
per il rigido cuore sanguinante,
per l’amara mia vita affaticata…,
il mare amato, il mare dolce amante,
il mare, il mare, e sia ogni cosa obliata!…
Manuel Machado
Il cavaliere con la mano sul petto – El Greco
Questo famoso quadro di El Greco ha ispirato queste due poesie, una di Manuel Machado, mirabilmente tradotta da A.Caponnetto; la seconda invece di un poeta argentino, Alvaro Meliàn Lafinur.
Questa ignota persona, egli è un cristiano
dal serio portamento e veste scura,
dove non brilla che l’impugnatura
del mirabile stocco toledano.
Pallido giglio, il suo volto severo
nasce dalla gorgiera arricciolata,
dalla luce interiore illuminata
di macilento e religioso cero.
Pur mosso solo dal timor di Dio,
a che non punga il traviato fervore
del mondano ed effimero piacere,
in un nobile e grave gesto pio,
la mano aperta sopra il petto pone,
come una disciplina, il cavaliere.
Manuel Machado
traduzione A.Caponnetto
Sorge il volto virile dalla rotonda
Gorgiera signorile. Al petto alzata
La mano eburnea e affusolata
Sembra che a un voto di lealtà risponda.
Si direbbe che già la morte giri
Intorno alla sua figura scarna.
Dipinse El Greco nel suo estatico sguardo
Una tragedia silenziosa e profonda.
Ah, chissà in quale mistico martirio
In quale sovrumano amore, in quale delirio
Di gloria arse il suo cuore stoico!
Immortalato così sulla tela antica
È un’immagine pallida ed esigua
del suo secolo fanatico ed eroico
Àlvaro Meliàn Lafinur
Chitarra
Un poco di Spagna… due poesie, la prima di Antonio Machado, il più noto, e l’altra di suo fratello Manuel, meno conosciuto. Naturalmente con accompagnamento di musica,musicista e compositore spagnoli. ❤
Il suono della chitarra
Chitarra di locanda che oggi suoni
jota e domani suoni petenera,
a seconda polverate corde,
chitarra di locanda delle strade,
giammai tu fosti Ii è sarai poeta.
Anima sei che all’anime viandanti
dice la solitaria sua armonia…
E ascoltandoti sogna il pellegrino
d’udire un’aria del natio paese.
Antonio Machado
Dice la chitarra
Parlo, singhiozzo, deliro,
e so del riso e del pianto.
Con le bocche rosse, canto.
Con gli occhi neri, miro.
Con gli innamorati, sospiro,
e rido coi buontemponi.
Le note son goccioloni
di cui il roseto si bagna…
E tutto il sale di Spagna
è vivo nei miei lacrimoni.
Manuel Machado
Estate
Frutteti
stracarichi.
Dorate
campagne…
Vetrate
schermate.
Riarsi
cespugli…
Penombra
arsura,
scirocco…
Tavolozza
completa:
estate.
Manuel Machado
Cosa ne pensate?