La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Clandestino

Nuova bagarre sui termini “politicamente corretti”.

Un clandestino quindi non può più essere chiamato tale, ma dev’essere identificato con l’appellativo “richiedente asilo”.

L’ennesima buffonata all’italiana, dopo che era stato vietato di chiamare zingari gli zingari (ed il ministero continua invece ad usare questo termine, per la serie “fai ciò che dico, ma non ciò che faccio”)

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(FONTE WIKIPEDIA)

e tante altre cretinate che ci vengono propinate dall’alto, iniziando da “sindaca” ed amenità varie.

Allora analizziamo il termine “clandestino”.

Naturalmente la voce più autorevole è quella del vocabolario Treccani

“agg. [dal lat. clandestinus (der. dell’avv. clam «di nascosto»), attrav. il fr. clandestin]. – 1. Che è fatto di nascosto, e si dice per lo più di cose fatte senza l’approvazione o contro il divieto delle autorità: giornale, foglio c.; edizione c., tipografia c.; bisca c.; matrimonio c., in passato, contratto in segreto, per libero consenso dei contraenti ma senza intervento di sacerdote (e perciò considerato nullo dalla Chiesa); lotto c., gioco del lotto tenuto da un privato, in cui però le vincite sono regolate sui numeri estratti nel lotto pubblico (costituisce una frode ai danni dell’erario ed è perciò punito dalla legge); passeggero c., passeggero imbarcatosi su una nave o su un aereo senza essere munito di un biglietto di viaggio (anche sostantivato: un c., una clandestina); immigrato c., che entra in un paese illegalmente (anche sostantivato: le stime dei c. in Italia)”. 

Non so dove si evinca che il termine “clandestino” sia offensivo ed a quale titolo la Lega Nord di Saronno sia stata multata di €10.000.-

La sanzione può arrivare solamente da una magistratura che “interpreta” a suo uso e consumo la legge, tanto più che come si nota dai due manifesti che allego, nessuno era intervenuto per evidenziare il carattere “discriminatorio” del termine CLANDESTINI, quando ad usarlo in tempi pregressi era stato il PD.

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È palese che chi entra senza documenti nella nostra

nazione e non può provare la propria identità e la propria provenienza è, con tutta evidenza, un clandestino, tanto più che molto spesso chi approda in Italia spesso si rifiuta di declinare le proprie generalità.

Proviamoci noi a girare senza carta d’identità o a guidare senza patente: in caso di controllo ce la vedremmo davvero brutta.

C’è la convenzione di Ginevra che all’art.31 recita così:
“Gli Stati Contraenti non prenderanno sanzioni penali, a motivo della loro entrata o del loro soggiorno illegali, contro i rifugiati che giungono direttamente da un territorio in cui la loro vita o la loro libertà erano minacciate nel senso dell’articolo 1, per quanto si presentino senza indugio alle autorità e giustifichino con motivi validi la loro entrata o il loro soggiorno irregolare”.
Se non dimostra che nel paese di provenienza poteva esser sottoposto a persecuzioni il profugo può essere a giusto motivo esser considerato clandestino, e trattato di conseguenza. Ha l’obbligo di presentarsi alle competenti autorità per giustificare la sua presenza nel paese di arrivo.

Sembra strano, ma non l’ha scritto la Lega Nord 🙂

Non basta quindi dire: “chiedo asilo” per essere considerato profugo, bisogna presentarsi alle autorità e fornire validi motivi che giustifichino l’ingresso irregolare nel paese. Se questi NON ci sono il “rifugiato” è,  tutti gli effetti, un clandestino.

Però sul web ne ho letto una bella: il clandestino non sarebbe più tale in quanto siamo noi che andiamo a prelevarli.

E questo proprio fa capire a che punto di “pecoraggine” e di asservimento siamo arrivati.