Macroniadi
La nostra ambasciatrice a Parigi è stata convocata per le frasi dette da Luigi Di Maio relativamente al Franco CFA ed alla colonizzazione francese.
Qualcuno ricorda se l’ambasciatore francese fu convocato quando Macron definì vomitevole il governo italiano per la questione dell’Aquarius, ci paragonò alla lebbra e chiamò i nostri governanti “piccolo Mussolini” ?
M. & M.
M&M (Merkel e Macron) si sono detti preoccupati per l’esito delle elezioni in Italia per la vittoria dei partiti populisti.
Fanno comunque un parziale mea culpa (?) per via della recessione economica e del problema gestione immigrazione, però consiglierei loro di non guardare solo all’Italia, ma anche al resto dell’Europa (Austria, Olanda, Finlandia, Belgio, Grecia, Danimarca e gruppo Visegrad), iniziando magari da casa loro, dove AfD e il Front National, che di recente ha cambiato nome, vanno alla grande.
Ora però sono allarmati per la tenuta di questa Europa che non piace a nessuno, e disposti perfino ad appoggiare Di Maio. (*)
Naturalmente, per non smentirsi, i due leader si propongono quali leader ed esempi per l’Europa intera e stanno studiando comuni linee guida in materia di immigrazione, accoglienza, difesa che verranno proposte ( =imposte) agli altri paesi al vertice di giugno.
(*) Non mi interessa affatto se Di Maio sia o meno gay, come ha recentemente sparato Sgarbi (però Grillo l’aveva già detto tempo addietro). Mi preoccupa invece il fatto che sia incompetente e che l’Europa si stia facendo abbindolare da lui.
Del resto, chissà se i grillini nostrani hanno capito perché il movimento da loro votato si è espresso contro il trasferimento di EMA a Milano.
Per me le ipotesi sono due: o è una ritorsione verso il nord che non li ha votati massicciamente come al sud, oppure (più probabile) è un atteggiamento di asservimento all’UE, tanto più grave in quanto i loro voti non erano determinanti.
Pensierino
Frau Angela ha appena ricostituito la Grosse Koalition unitamente a Schulz. La stessa Frau Angela si è recata dal baby Macron per rafforzare l’asse Parigi – Berlino, noto come “trattato dell’Eliseo”, firmando con grande sfoggio di pubblicità la convenzione bilaterale, per ribadire di fronte a tutte le nazioni della UE che la guida europea resta saldamente nelle mani francotedesche. Tutti gli altri zitti ad obbedire ai loro diktat, quasi in un rapporto di sudditanza. .
Vedere quindi Berlusconi recarsi in pellegrinaggio a Bruxelles, mi è sembrato che stia cercando non tanto un appoggio perché Strasburgo si pronunci in fretta per la sua candidatura – il che sarebbe anche comprensibile – quanto una genuflessione nei confronti dell’establishment delle alte sfere europee.
Ricordo quando Berlusconi, che pure non ho mai votato, era critico verso l’Unione Europea, specie contro quegli aspetti che non funzionano, e forse per questa sua posizione fu costretto alle dimissioni con la scusante dello spread – fatto poi confermato anche da parte di vari esponenti politici europei, come ad esempio Zapatero – ed ora è andato a parlare (?) proprio con coloro che furono gli artefici del “colpo di stato” che portò poi alle sue dimissioni.
Mi sembra inoltre che con tutta questa accondiscendenza si voglia assoggettare al dominio francotedesco la sovranità italiana, di modo che quelle due nazioni, a guida “sinistra” possano gestire la nostra economia ed anche la nostra stessa esistenza.
Un atteggiamento non dissimile da quello attuato dai governi Monti – Letta – Renzi – Gentiloni, per i quali eravamo solamente quelli che “dovevano fare i compiti a casa” affinché Germania e Francia potessero primeggiare.
E questo mi sembra molto pericoloso.
Problemi
Fossi stata in Francia, nonostante abbia poca simpatia per Marine Le Pen, l’avrei comunque votata ritenendola il male minore.
Qui in Italia critichiamo (e per onestà tra tutti mi ci metto pure io) i francesi che hanno eletto Macron, ma non consideriamo la gravità dei i problemi che ci affliggono:
- L’immigrazione ormai a livelli insostenibili;
- La disoccupazione;
- Il declino economico;
- Il debito pubblico che ha raggiunto vette stratosferiche;
- L’eccessiva pressione fiscale;
- La burocrazia assillante;
- La corruzione;
- La lentezza della giustizia;
- I problemi di ordine pubblico e la sensazione di insicurezza;
- Il degrado urbano;
- La poca considerazione che abbiamo in campi internazionale.
Ecco, in caso di votazioni (che sembrano sempre più lontane cercherei qualcuno di risolvere questi problemi e lascerei ai francesi l’onere di risolvere i loro.
Abitudine
In Francia qualcuno (il candidato Macron) ha detto che i francesi dovranno abituarsi a convivere con il terrorismo.
Abitudine?
No, rassegnazione.
Ormai l’immigrazione ha raggiunto livelli difficilmente controllabili; l’integrazione si sta rivelando un’utopia; la radicalizzazione è ormai un dato di fatto.
Eppure gli esponenti di sinistra continuano a sostenere questa folle politica e sembrano più preoccupati che le elezioni vengano vinte da Marine Lepen che del terrorismo.
Abitudine, come se dovessimo abituarci a convivere con i femminicidi o con i mafiosi piuttosto di preoccuparci del primo “ammalato psichico” che in preda ad un attacco di depressione investe persone con un TIR, o imbraccia un kalashnikov o brandisce un machete.
E così si fa pure strada che gli attentati favoriscano la candidata di estrema destra (magari è stata lei ad ordinare le stragi?), che Marine cavalchi l’onda di malcontento. In poche parole, ogni francese potrebbe essere ammazzato dal primo che passa e questo non dovrebbe aver alcun peso sulle scelte politiche.
Cosa ne pensate?