La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Harlem

Lawrence 3e5da0851a6c0260c25bd0e285e6bdc2Cosa succede ad un sogno rimandato?
Appassisce
come uva al sole?
O come una ferita suppura
Per poi scomparire?
Puzza come carne andata a male?
O fa la crosta di zucchero
come un dolce sciroppo?
Forse semplicemente affonda
come pesante carico.
O esplode? 

Langston Hughes 
illustrazione di Jacob Lawrence 

La nostra terra

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Dovremmo avere una terra di sole,

di sole sgargiante,

e una terra d’acqua fragrante

dove il tramonto è un morbido fazzoletto  di seta rosa e d’oro,

e non questa terra

dove la vita è fredda.

Dovremmo avere una terra d’alberi,

alti alberi folti,

piegati al peso di pappagalli ciarlieri

lucenti come il giorno,

e non questa terra dove gli’ uccelli son grigi.

Oh, dovremmo avere una terra di gioia,

d’amore e gioia e vino e canto,

e non questa terra dove la gioia è un errore.

Langston Hughes


Tenetevi stretti i sogni

5119Tenetevi stretti i sogni

perché se i sogni muoiono

la vita è un uccello con le ali spezzate

che non può volare.

Tenetevi stretti i sogni

perché quando i sogni se ne vanno

la vita è un campo arido

gelato dalla neve.

Langston Hughes


Blues di stanchezza

RICHARD DUVAL e1dee751ba314060a68f3c9d915048bdMormorava un torpido motivo sincopato,
e si cullava a una dolce cantilena –
ho udito un negro che suonava.
A Lenox Avenue l’altra sera
sotto il fioco pallore d’un vecchio lume a gas
pigro oscillava…
pigro oscillava…
al ritmo di quegli stanchi blues.
Con le mani d’ebano a ogni tasto d’avorio
faceva gemere di melodia quel povero pianino.
Oh blues!
Avanti e indietro oscillava sul fragile sgabello
e suonava quell’aria triste e sbrindellata come un pagliaccio musicante.

Dolci blues!
Sgorgati dall’anima d’un nero.
Oh blues!
Con voce profonda di canto e malinconico accento
ho udito il negro cantare, gemere quel vecchio pianoforte:
“Non ho nessuno al mondo,
nessuno tranne me .
Stenderò le rughe della fronte
e gli affanni poser
ò sul canterano”.
Tump tump tump faceva a terra il suo piede.
Suon
ò qualche accordo, e cantò ancora:
“Malinconie di stanchezza:
non mi so rassegnare.
Malinconie di stanchezza:
non mi so rassegnare.
Non sono pi
ù felice
e vorrei essere morto”.
Fino a notte alta canto’ sommesso quel motivo.
Le stelle si spensero, e cosi’ la luna.
Il cantante lasci
ò di suonare e andò a letto.

Langston Hughes,

illustrazione di Richard Duval


Frammento afroamericano

Così remota,
Così lontana
l’Africa.
Non un ricordo più in vita
Oltre quelli nati dai manuali di storia,
Oltre quelli che i canti
Tornano a farti pulsare nel sangue –
Pulsanti dal sangue come tristi parole cantate
In una strana lingua non negra –
Così remota,
Così lontana
L’Africa.
Soggiogati e senza tempo
I tamburi – eppure
Da un’immensa nebbia di razza
Questo canto
Che non comprendo,
Questo canto di una terra atavica,
Di struggenti brame perdute
Senza luogo –
Così remoto,
Così lontano
Il volto scuro dell’Africa. 

Langston Hughes

Il negro parla di fiumi

Ho conosciuto i fiumi:

Ho conosciuto fiumi antichi come il mondo

e più vecchi del flusso del sangue umano nelle vene umane!.

La mia anima è divenuta profonda come i fiumi.

Mi bagnai nell’Eufrate che l’albe eran giovani.

Costruii la mia capanna sulla riva del Congo che mi cullò nel sonno.

Vidi il Nilo e v’innalzai su le piramidi.

Ascoltai il canto del Mississippi quando Abe Lincoln discese fino a New Orleans,

e vidi il suo corso melmoso indorarsi al tramonto.

Ho conosciuto i fiumi: antichi fiumi oscuri.

La mia anima è divenuta profonda come i fiumi.

Langston Hughes 
foto di Thérèse Di Campo pescatore nero (foto di Thérèse Di Campo)
 

Colore

Bella è la notte,
e il volto della mia gente.
Belle le stelle,
e gli occhi della mia gente.
Bello, anche il sole,
Bella, anche, l'anima
della mia gente.
Portatelo
come uno stendardo
d'orgoglio:
non come sudario.
Portatelo
come un canto
che si leva alto:
non lutto o pianto. 
Langston Hughes 
Dipinto di Jacopo Camera

Le storie di zia Sue

Zia Sue ha la testa piena di storie.
Zia Sue ha un cuore colmo di storie.
Le sere d'estate sul portico
zia Sue stringe al seno un bimbo 
dal viso bruno
e gli racconta delle storie.
Schiavi negri
che lavorano sotto il sole cocente,
e schiavi negri
che camminano nella rugiada 
della notte,
e schiavi negri .
che intonano canti di dolore 
sulle rive d'un
grande fiume
si confondono dolcemente
nel fluire delle parole della vecchia 
zia Sue,
si confondono dolcemente
nelle ombre scure che passano e ripassano
nelle storie di zia Sue.
Il bimbo dal viso bruno ascolta
e sa che quelle di zia Sue sono storie vere.
Sa che zia Sue
non ha mai tolto quelle storie dai libri,
ma che sono uscite
proprio dalla sua vita.
E il bimbo dal viso bruno quieto
nella sera d'estate
ascolta le storie di zia Sue. 


Langston Hughes 
dipinto di Homer Winslow

Blues di nostalgia

Il ponte della ferrovia
è un canto triste nell'aria.
Quando passa un treno
vorrei andare chissà dove.
Sono sceso alla stazione.
Avevo il cuore in bocca.
Sono sceso alla stazione.
Avevo il cuore in bocca.
In cerca di un vagone
che mi portasse al Sud.
La nostalgia, Signore,
è una cosa orribile.
La nostalgia,
è una cosa orribile.
Per frenare il pianto
Apro la bocca e rido. 

Langston Hughes

Anch’io

Anch'io canto l'America.
lo sono il fratello più  scuro.
Mi mandano a mangiare in cucina
quando vien gente,
ma io rido, e mangio bene,
e divento forte.
I negri e l'America
Domani
siederò a tavola
quando verrà gente.
Nessuno oserà
dirmi:
«Mangia in cucina »,
allora.
E poi,
vedranno la mia bellezza
e ne avranno vergogna  
anch'io sono l'America. 

Langston Hughes
Dipinto di Jean-Louis André Théodore Géricault

Sono un nero Pierrot

Sono un nero Pierrot:
lei non mi amava,
così io mi tuffai dentro la notte,
e la notte era nera, anche la notte.
Sono un nero Pierrot:
lei non mi amava,
così io piansi fin quando fu l'alba
e insanguinò le colline ad oriente
e il cuore, anche il mio cuore sanguinava.

Sono un nero Pierrot:
lei non mi amava,
così con l'anima un tempo a colori
come un pallone sgonfiato grinzosa,
me ne andai via nella mattina in cerca
d'un altro amore bruno. 


Langston Hughes 


Illustrazione di Lynette Yadom Boakye

La giostra

Bambino negro alla fiera:

Dov'è il reparto di Jim Crow
in questa giostra,
signore? Perché ci voglio salire.
Giù nel Sud da dove vengo
bianchi e negri
non possono sedere vicini.
Giù nel Sud nel treno
c'è un vagone per i negri.
Sul tram ci mettono dietro:
ma non c'è un dietro nella giostra!
Dov'è il cavallo
per i bambini negri? 


Langston Hughes

La scala di cristallo

Figlio, ti dirò che la mia vita
non è stata una scala di cristallo
ma una scala di legno tarlato
con dentro i chiodi e piena di schegge
e gradini smossi sconnessi
e luoghi squallidi
senza tappeti in terra.
Ma ho sempre continuato a salire,
ed ho raggiunto le porte
ed ho voltato gli angoli di strade,
e qualche volta mi sono trovato nel buio,
buio nero, dove mai è stata luce.
Così ti dico, ragazzo mio,
di non tornare indietro,
di non soffermarti sulla scala
perché penoso è il cammino,
di non cedere, ora.
Vedi io, continuo a salire…
E la mia vita,
non è stata una scala di cristallo.

Langston Hughes