La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Articoli con tag “Krancic

A proposito di sciacalli

sciacalli_11870926_1134996986528100_7221527002409807232_n

La sinistra (ma esiste ancora?) sbrocca nuovamente. I rappresentanti del PD,con in testa Matteo Orfini, presidente del PD e Debora Serracchiani., governatrice del Friuli Venezia Giulia, definiscono sciacalli Salvini e Grillo che chiedono a gran voce una regolamentazione del fenomeno dei clandestini.

Salvini lo dice da sempre, Grillo solo da poco ha iniziato a cavalcare il malcontento popolare, probabilmente per scopi puramente demagogici, in quanto il suo movimento, a suo tempo, aveva votato a favore dell’abolizione del reato di clandestinità.

I “sinistri” hanno però dimenticato Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, chissà perché.

Una regolamentazione invece urge, in quanto ogni mese arrivano sempre più clandestini, oltre mille al mese.

Sciacallo chi vuole arrestare questo fenomeno?

Io definirei con questo termine piuttosto chi sta lucrando sugli arrivi, fregandosene se gli sbarchi a volte si concludono tragicamente con un alto numero di morti affogati; sciacallo è chi non pensa all’impatto che questo consistente numero di arrivi causa nel nostro impatto sociale, con conseguenze sull’ordine pubblico; sciacallo è chi non pensa al numero di vittime che sono causate dalle violenze conseguenti a questa immigrazione incontrollata; sciacallo chi pensa solo ad intascarsi gli importi stanziati dal governo per l’assistenza di questi presunti profughi, come è risultato dalle indagini di Mafia Capitale. (e la vignetta di Krancic, con la scritta “In Buzzi we trust”la dice lunga. 🙂 )

Ma come succede spesso, se non addirittura sempre, le sinistre hanno gli occhi bendati dal pregiudizio: loro si ritengono moralmente superiori ( e si è visto quanto!) e più acculturati, quindi in diritto di criticare e demonizzare gli avversari, addirittura di “educarli” (naturalmente a pensarla come loro! Evviva il pensiero unico).

Del resto, il tutto si spiega chiaramente quando la Boschi ha recentemente esternato la frase contro i dissidenti PD “Chi rema contro, consegna il paese a Grillo e Salvini”.

Bene: almeno loro sarebbero legittimamente eletti dal popolo e non sedere sugli scranni governativi per grazia divina (leggi Giorgio Napolitano).

I quattro punti proposti dal Movimento 5 Stelle non sono per nulla assurdi,anzi, ricalcano semplici norme di buon senso.

Giro di vite sui permessi di soggiorno per protezione umanitaria, che da noi vengono concessi con troppa facilità, ed aggiungerei anche con superficialità, se non addirittura con dolo, visto che, a pagamento (leggi “tangente” , venivano accolti “presunti” minorenni che in realtà avevano superato da un pezzo i 18 anni.

Rimpatrio forzato per chi non ha diritto all’asilo: attualmente il rimpatrio consiste nella consegna al clandestino di un foglio con scritto “Lascia il paese entro il tale giorno”. Poi nessuno verifica, ed il clandestino continua a rimanere sul territorio. Uno che viene espulso, DEVE essere accompagnato alla frontiera e/o imbarcato su un aereo anche a forza, se necessario.

Snellire le trattative per i ricorsi contro il rifiuto di asilo: queste pratiche solitamente durano anni ed inoltre le spese degli avvocati sono a nostro carico, ma se è lecito consentire il ricorso, è però necessario che la pratica venga risolta con urgenza.

Stretta sorveglianza dei “profughi” alloggiati nei centri di accoglienza. Ad esempio a Torino si è verificato il caso di un senegalese che per varie settimane usciva dal suo ostello alle 5 del mattino per recarsi nelle stazioni per rapinare ed accoltellare le donne. È stato preso dopo 8 rapine violente, ma ci si chiede se sia possibile che la cooperativa che gestiva l’ostello non si sia mai accorta di niente e se sia giusto erogare fondi pubblici a queste strutture che di fatto non sorvegliano nessuno. Oltretutto quanti di quelli ospitati si integrano? La maggior parte degli ospiti escono senza avere la minima possibilità di mantenersi e diventano facile preda della malavita organizzata.

Ecco, chi propone queste cose è bollato come sciacallo: le sinistre invece di suggerire indicazioni concrete, si limita solamente a criticare le proposte altrui.


Oggi…. je suis Charlie

 

 

Combo

Dimentichiamo per un giorno le prossime dimissioni di Napolitano ed i probabili candidati alla presidenza, dimentichiamo Renzi, il patto del Nazzareno, le diatribe politiche e calcistiche, l’Expo 2015, financo la questione del funerale di Pino Daniele. Dimentichiamo i vigili di Roma e l’assenteismo, i ponti appena costruiti che crollano, il freddo polare, i traghetti che bruciano e i capitani presunti eroi.

Oggi un pezzo della libertà è morta. La libertà di espressione, la libertà di satira. Il massacro a Parigi non solo del direttore e dei vignettisti di Charlie Hebdo, ma anche di semplici impiegati del settimanale satirico francese e di un poliziotto spero che serva ad aprire gli occhi agli europei del pericolo che rappresentano certi fanatismi che ci stiamo covando in seno come serpi velenose.

L’Europa ha la memoria corta, troppo corta. Nessuno ricorda più l’attentato terrificante a Madrid, con 192 vittime, quello di Londra del 2005 con 52 morti, quello di Tolosa e Montauban del 2012… I morti non ci hanno insegnato nulla.

Siamo come le tre scimmiette, non vediamo, non sentiamo e non parliamo, e chi parla paga assai caro. L’Europa è inerme, senza difese, ma solo perché le sfere in alto, mosse da non so quali interessi, vogliono così. L’Europa non esiste, è una pura identità geografica (una volta lo si diceva solamente dell’Italia), un’entità senza comuni origini e tradizioni, l’Europa dei banchieri e dei tecnocrati, come spesso viene definita, lacerata da forti dissidi interni. E se non si è compatti ed uniti, non si può vincere questo nemico che ci sta invadendo subdolamente…

Allora non posso che riportare un passo di chi aveva già previsto tutto con molto, molto tempo di anticipo…

Il declino dell’intelligenza è il declino della Ragione. E tutto ciò che oggi accade in Europa, in Eurabia, ma soprattutto in Italia è declino della Ragione. Prima d’essere eticamente sbagliato è intellettualmente sbagliato. Contro Ragione. Illudersi che esista un Islam buono e un Islam cattivo ossia non capire che esiste un Islam e basta, che tutto l’Islam è uno stagno e che di questo passo finiamo con l’affogar dentro lo stagno, è contro Ragione. Non difendere il proprio territorio, la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la propria essenza, è contro Ragione. Accettare passivamente le sciocche o ciniche menzogne che ci vengono somministrate come l’arsenico nella minestra è contro Ragione. Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per viltà o per pigrizia è contro Ragione. Morire di sete e di solitudine in un deserto sul quale il Sole di Allah brilla al posto del Sol dell’Avvenir è contro Ragione.

Oriana Fallaci

krancic10676241_1002214163139717_2629201778400584247_n

 


La repubblica delle banane

 

 

C’è qualcosa da aggiungere al vergognoso spettacolo tenutosi ieri sera a Roma in occasione della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli?

A parte i prevedibili scontri tra tifoserie, a parte l’ennesima, misera figuraccia per i fischi durante l’inno nazionale, a parte l’acquiescenza degli arbitri alla prepotenza di un miserabile guappo che di nome fa Genny la carogna (*) -indossante una maglietta semplicemente vergognosa – che ha deciso lui quando si dovesse riprendere a giocare, la cosa che più mi ha scandalizzata è la presenza dei nostri beneamati politici, presidente del Consiglio in testa affiancato dal presidente del Senato, che ridevano e scherzavano beatamente durante gli scontri. Non potevano invece andare a visitare gli alluvionati marchigiani o i soliti poveri cristi emiliani che, dopo alluvioni e terremoti, hanno dovuto fare anche i conti con le trombe d’aria?.

No, questi bei figuri si sollazzavano beatamente mentre si verificava una trattativa “Stato-Mafia” tra il questore ed il capo degli ultras…Dire che siamo il paese delle banane (non quelle di Daniel Alvès, rivelatasi una mossa pubblicitaria)…è troppo poco!

(*) che non taggo e del quale nemmeno metto la foto per non fargli pubblicità.

 


Libertà e violenza

 

Sono passati un paio di giorni dalla morte di Nelson “Madiba” Mandela ed ora voglio esporre alcune mie considerazioni: si possono condividere o meno, non lo so, ma sono solo opinioni personali.

La lotta da lui intrapresa contro l’apartheid in Sudafrica e per il conseguimento di una effettiva parità tra bianchi e neri è stata giusta e sacrosanta, però bisogna ricordare che il fine è stato raggiunto solo a prezzo di un grande numero di uccisioni. Lo stesso Mandela nella sua biografia (Lungo il cammino verso la libertà) enumera gli attentati – con mine ed autobombe in centri commerciali, su autobus, negli stadi – cui diede il placet in qualità di membro del comitato esecutivo dell’ANC e le vittime che queste azioni causarono.

In misura minore si è verificato lo stesso in Alto Adige dove, per raggiungere l’autonomia, vennero effettuati vari attentati che causarono, oltre ad ingenti danni materiali, anche un gran numero di morti specialmente tra gli appartenenti alle forze dell’ordine.

Ora è ovvio che non tutti i cambiamenti possano essere effettuati con metodi gandhiani, ma è anche necessario ricordare che eliminare esseri umani, che il più delle volte sono solo delle vittime innocenti, è solo da vigliacchi. La concessione nel 1993 del premio Nobel per la pace a Mandela, istigatore di tanti attentati, mi aveva lasciato perplessa. Per lo stesso motivo allora dovrebbero essere insigniti del premio – concesso non so a quale titolo ad Obama – anche ai terroristi irlandesi dell’IRA o a quelli dell’ indipendenza basca, l’ETA.

Il maggior merito di Mandela consiste nell’essere stato il catalizzatore di un cambiamento epocale e di aver saputo guidare il passaggio dall’apartheid verso un regime democratico multirazziale, anche se ancora oggi la maggioranza nera è ancora ben lontana dal benessere del quale godono i bianchi. Quanti lottano per una giusta causa, che sia l’indipendenza della propria terra o la lotta contro la discriminazione razziale o religiosa, dovrebbero prima di tutto ricordare che la vita umana viene prima di tutto. Mandela, amico di leaders come Yasser Arafat, Saddam Hussein, Muhammar Gheddafi, Fidel Castro, ha lasciato dietro di sé tante belle parole, molte frasi nobili (diventate aforismi), però i fatti hanno in parte sconfessato questa sua nobiltà. Lo ricordiamo, giustamente, solo per il risultato raggiunto ma abbiamo cancellato le tracce di sangue che a questo traguardo hanno condotto.

Eroi per le loro idee di libertà ed indipendenza, per mio conto, sono la birmana Aung San Suu Kyi incarcerata per circa 15 anni oppure il cinese Liu Xiaobo, promulgatore di Charta 08 e per questo in carcere dal 2008, Nobel per la pace 2010, ambedue senza aver mai commesso atti di violenza. Ma per la similitudine della lotta contro la discriminazione razziale, il mio idolo resta sempre Martin Luther King, anch’egli Nobel per la Pace nel 1964, anche lui difensore dei diritti civili e per questo vessato ed imprigionato. Ma a Martin Luther King non si addebita alcuna morte, anzi, rimase egli stesso vittima della violenza che aveva sempre rifiutato, cosa che invece Mandela, con la sua frase “Non vi è alternativa alla rivoluzione violenta, non vi è spazio per una lotta pacifica” e pur dietro la pressione internazionale che l’aveva fatto rilasciare, non aveva comunque mai rinnegato.

— Inviato dal Veloce promemoria


Vostra Eccellenza che mi sta in cagnesco…

600630_731709866856816_1722040978_n

Da una intercettazione… (ripresa da “il Giornale”)

Antonio Ligresti: Anna Maria? Sono Antonino

Anna Maria Cancellieri . Qui non c’è nessuna Anna Maria. Mi chiami eccellenza.”

Adesso non voglio difendere a spada tratta la Cancellieri, però non mi sembra opportuno che un ministro abbia delle preferenze per un carcerato piuttosto che per un altro, date le migliaia di persone che stazionano nelle patrie galere. Certamente per la Ligresti c’erano tutte le condizioni per la scarcerazione viste le precarie condizioni di salute, però il punto principale, per mio conto, è un altro. NON deve esserci la carcerazione preventiva, almeno per questo tipo di reati. Se poi il caso Ligresti si dovesse rivelare simile, se non uguale, al caso Scaglia? E poi non c’è equità: abbiamo investitori drogati ed alcolizzati liberi, abbiamo uno Schettino senpre libero e voi, con un processo ancora da istruire e per dei reati di natura economica tenete in carcere della gente?


Promessi sposi…rivisitato :-)

Troppo carina….

BersaRenzo e VendoLucia


Pensierini del giorno

Su il Giornale di oggi uno specchietto molto interessante.

Elenca, per la legislatura dal 2006 al 2011 , le spese elettorali accertate ed i rimborsi elettorali riscossi dai partiti . Ebbene, c’è un divario impressionante, che spazia dal 66,1% della Lista Casini e della Margherita (che non esiste più ) al 95,3% di Rifondazione Comunista, soldi che, se non sono stati “imboscati”, stazionano nelle casse dei vari movimenti, mentre a noi continuano a succhiare sangue. E qualcuno, non faccio nomi, (Bersani?) piange pure miseria.

Dal 1994 al 2008 sono stati elargiti per le varie tornate elettorali, politiche ed amministrative, complessivamente € 2.253.612.233,79 a fronte di spese per € 579.004.383,83….gli altri € 1.674.607.849,96 che fine hanno fatto?

Intanto in Puglia il Governatore Vendola sale in cattedra, paragonando le ASL e gli ospedali a Casinò…detto da lui, che ha la regione con la sanità più disastrata d’Italia fa sorridere, ma amaramente.

Monti intanto credo che stia sveglio di notte per vedere dove può ancora racimolare qualche soldo. Svanita l’ipotesi di tassare di 2 centesimi gli SMS, ha avuto un’idea originalissima… L’ennesima accisa sulla benzina. Di questo passo, aumenta tutto, i consumi si deprimono, le fabbriche chiudono per mancanza di ordini, la disoccupazione aumenta quindi anche i cassintegrati…Perfino Passera ha dovuto convenire che anche nel 2013 ci sarà recessione. E’ la politica del gatto che si morde la coda, altro che dei bocconiani.

Infine King George ci dice che gli evasori non meritano l’Italia. Mi domando invece se gli Italiani si meritino certi politici (vabbè …sono stati eletti) e soprattutto certi tecnici…


sciopero….

Sacrosanta la protesta degli autotrasportatori. Vessati dall’aumento del prezzo del gasolio, da quello dei pedaggi autostradali, dalla RCA, dall’IRPEF, senza contare la concorrenza degli autotrasportatori dell’est che praticano tariffe stracciate avendo costi del personale notevolmente più bassi (ed anche una minore sicurezza), dovrebbero lavorare ai limiti della sussistenza o rincarare le tariffe, alla faccia dello sbandierato aumento del PIL.

Ma non condivido i modi della loro protesta per vari motivi: primo perché la maggioranza sta imponendo lo sciopero anche a chi ne dissente con intimidazioni e minacce fisiche, e poi perché si sta trasformando in una guerra tra poveri, in quanto i primi a rimetterci sono gli agricoltori, ossia una categoria molto importante ai fini dell’economia, ma da sempre trascurata. Se infatti nella fabbrica di Pomigliano manca la materia prima per poter lavorare (e la CIG è in agguato), le materie prime per la fabbricazione dell’auto non si deteriorano e la produzione può essere rimandata. Ma se un contadino o un allevatore hanno bisogno di vendere i propri prodotti, necessitano di uno smercio immediato, perché sono beni altamente deperibili. Quei pochi prodotti che riescono ad arrivare ai mercati generali stanno raggiungendo prezzi stratosferici (prima legge dell’economia: il prezzo di un bene è determinato innanzitutto dalla sua quantità, quindi più è raro, più costa).

Fino ad ora non ho visto molti vantaggi da questo nuovo Governo, nonostante le lodi sperticate da parte di chi lo sostiene e dell’Europa… Ci speravo, sono sincera, anche se piuttosto scettica, ma Monti, con i suoi, non ha avuto gli “attributi” per colpire innanzitutto gli sprechi e le spese del carrozzone Italia che ci portiamo dietro da anni. Non solo, ma vengono create Authority per valutare i problemi… E giù altre spese…

Pochi giorni fa, in sede europea, il premier ha ribadito che l’Italia è un paese solido ed affidabile. Deve esserci stato un intervento divino, perché all’inizio del suo mandato aveva dichiarato che c’era un rischio default tipo Grecia, rischio che io vedo invece avvicinarsi e farsi sempre più pressante, dopo le sue manovre con il dilagare degli scioperi e con l’aumento dei prezzi…però, non essendo bocconiana, posso sempre sbagliarmi!

(La vignetta di Krancic è tratta dall’edizione odierna de “il Giornale”)