Reyhaneh
Oggi noi donne siamo tutte un po’ Reyhaneh Jabbari, la ragazza ventiseienne iraniana impiccata stanotte per aver ucciso il suo stupratore,un alto funzionario dei servizi segreti che aveva approfittato della sua posizione per tentare la violenza. L’esecutore materiale è stato un parente dell’ucciso che ha tolto lo sgabello da sotto i piedi di Reyhaneh.
E siamo un po’ tutte anche le altre donne iraniane che non hanno la forza e nemmeno la possibilità di sottrarsi al destino che attende le donne in quel paese, condannate al carcere o a varie decine di frustate per aver criticato il regime, aver tenuto un blog, aver collaborato con la BBC (strettamente proibita in quel paese) o semplicemente per aver postato un video dove ballavano al ritmo di Happy o aver tentato di vedere una partita di volley.
Le femministe, le pacifiste, quelle del “Se non ora quando”, quelle che sventolano bandiere arcobaleno…dove sono?
E la presidenta che, bardata col velo, è andata recentemente in moschea dicendo che l’Islam è una religione di pace e che là si sente sicura, che fa? Tace?
25 ottobre 2014 | Categorie: così la penso io, Notizie e politica | Tags: impiccagione, Iran, Islam, Reyhaneh Jabbari | 2 commenti
Morto un rais….
Permettetemi di dubitare sulla cosiddetta primavera araba, che dovrebbe essersi conclusa con la morte violenta di Gheddafi, e che per mio conto è una parola vacua. Guardo i paesi interessati e non ne trovo uno che abbia una parvenza di democrazia. In Algeria gli scontri continuano. In Tunisia si preparano libere elezioni ed i partiti che si presentano sono innumerevoli e finiranno con lo scannarsi gli uni con gli altri. La Libia, con tutte le sue tribù, credo che finirà allo stesso modo. L’Egitto pure non promette bene, anche se sta “processando” il faraone Mubarak. La monarchia del Marocco ha concesso qualcosa, ma solo briciole, riforme di “facciata”, alla popolazione.
Anche gli altri paesi non sono da meno. La democrazia in Turchia sta perdendo terreno giorno dopo giorno. L’estremismo islamico sotto sotto cova sempre, e mi aspetto che i suddetti paesi diventino come Iran, Iraq ed Afghanistan. La dittatura sanguinaria resiste per ora solo in Siria. Le autocrazie e dittature ultradecennali sono cadute, ma cosa le sostituirà?
Tutti i leaders europei plaudono, con toni trionfalistici, alle libertà riconquistate da quei popoli, ma di fatto li stanno consegnando nelle mani dei fratelli Mussulmani, non dissimili dalla Jiahd che sosteneva Bin Laden…
Io sono molto scettica a proposito del concetto di “libertà” come verrà espressa. Morto il raìs, se ne farà un altro, e molti di quelli che saliranno al potere altro non saranno che dei voltagabbana, una volta sostenitori dei vari dittatori e che ora si proclamano liberali e democratici…
Intanto l’ONU ordina un’inchiesta sulla morte del dittatore libico, trucidato senza processo. In breve l’organismo internazionale ha tirato il sasso ed ora nasconde la mano.
Che Dio ce la mandi buona!
21 ottobre 2011 | Categorie: così la penso io | Tags: Afghanistan, Algeria, dittatori, fratelli Mussulmani, Gheddafi, Iran, Iraq, Jiahd, Libia, Marocco, Mubarak, Osama bin Laden, primavera araba, Siria, Turchia | 2 commenti
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