Ipocrisia in salsa natalizia
Da quando in qua un’autorità POLITICA stabilisce che il Natale ai tempi del Covid deve essere “più autentico, spirituale, intimo, lontano dalle orge consumistiche, autenticamente cristiano”?
Non compete certo ai politici (tra parentesi neppure all’autorità ecclesiastica) stabilire in quale modo ciascuno di noi voglia trascorrere questa ricorrenza. La spiritualità di ciascuno è insita nella nostra personale coscienza e non sarà certamente un estraneo a dettarci i comportamenti da tenere. Anche perché intrattenersi con parenti ed amici, riunirsi tutti attorno allo stesso tavolo, condividere non solo il cibo ed i regali ma anche l’affetto, le risate, gli abbracci, non può certo ritenersi “orgia consumistica”, perché il Natale, anche per chi non è credente, è sempre una festa dei sentimenti e della convivialità.
Inoltre, e qui ritorna in campo la solita ipocrisia di coloro che si sentono superiori e ci guardano dall’alto un basso ritenendosi in grado di propinarci ordini sotto forma di consigli “per il nostro bene”, chi se non coloro che oggi ci stanno governando hanno distrutto la vera essenza del Natale, vietando recite e canti natalizi nelle scuole, proibendo i presepi o imponendone uno orrendo come quello eretto quest’anno in piazza san Pietro, il tutto per non urtare la suscettibilità dei nostri “fratelli musulmani”? Chi ha snaturato le nostre tradizioni, le nostre usanze, persino la nostra identità?
A questi “predicatori” chiedo di risparmiarci almeno i soliti sermoni pieni di retorica e di fare silenzio.
Pillole
Per lunghi mesi medici ed infermieri sono stati mandati allo sbaraglio senza alcun mezzo di protezione: niente mascherine, niente visiere, niemte tute protettive.
Ora tutti premono per vaccinarli per primi, anche se, come sembra, una buona parte del personale sanitario non sia propenso a farsi immunizzare.
L’ipocrisia di un governo che ci rinchiude “per il nostro bene”, però tiene aperte le tabaccherie dalle quali dispensa sigarette mortifere.
Ah, è il monopolio.
Pecunia non olet.
IPOCRISIA
Leggere il tweet di Laura Boldrini relativo all’assassinio di Pamela Mastropietro, la diciottenne uccisa e smembrata da un nigeriano, dà la misura dell’ipocrisia delle sinistra.
Eh no, cara presidente della Camera: si faccia un bell’esame di coscienza. Salvini non denuncia ORA queste azioni scellerate perché siamo in campagna elettorale. Le denuncia DA SEMPRE, perché è la voce di quanto pensano gli italiani, il famigerato populismo che vi dà tanto fastidio ed adesso anche tanta paura, visto che il consenso di cui avete ingiustamente goduto da tempo ormai non esiste quasi più, relegato solo tra le piccole élites radical chic delle quali pure lei fa parte. La colpa di questo efferato assassinio ricade esclusivamente sulle spalle sue e di chi pensa come lei, grazie alla politica di esasperato buonismo vòlto ad accogliere chiunque senza controllo e, ancor peggio, a lasciar libere persone già note alle forze dell’ordine, essendosi macchiate in precedenza di vari reati. Lei stessa dice che il criminale era uno spacciatore: perché allora girava indisturbato? Non le sorge il dubbio che qualcosa non quadri nella nostra legislazione e che molto ci sia da cambiare ?
Perciò, perché invocare “rispettoso silenzio” da parte di un avversario politico?
Solo per il motivo che quanto ci avete proposto per anni si sta rivelando una colossale bugia che lei ed i suoi amici politici cercate di nascondere tacciando di razzismo chi non concorda con voi?
Ipocrisia
La notizia del giorno è il caso Weinstein, il potente produttore della Miramax.
D’accordo, l’uomo è un ricattatore tendenzialmente porco, e qui non ci piove, però anche le tanto acclamate star di Hollywood non ci fanno certo una bella figura, tutt’altro.
Quello che stupisce (stupisce davvero?) è l’ipocrisia del mondo del cinematografo. Quando succedono questi casi di ricatto sessuale, solitamente si tratta di donne dal basso livello retributivo che devono accettare certe situazioni solo per poter campare.
In alcuni casi si parla di molestie, per quanto pesanti, in altri invece di veri e propri stupri.
Questa volta però ci sono nomi davvero eclatanti, come Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie, Ashley Judd, Rosanna Arquette e Asia Argento.
Queste donne non sono “solo” di attrici, ma anche manager e donne d’affari con proprie aziende, alcune testimonial dell’ONU, perfino contro la violenza sessuale.
Sono affari loro se si sono prestate a questo mercimonio, però che non vengano a fare pistolotti moralistici, tanto più che in molti casi ne è passato del tempo, in alcuni casi una ventina d’anni. Asia Argento addirittura avrebbe dovuto “subire” le attenzioni del produttore per cinque anni.
Però, se una accetta di mercificare il proprio corpo in cambio di carriera e quindi soldi, a mio parere non è propriamente stupro ma “libero scambio” 😀 .
Tra l’altro Weinstein era anche in amicizia con la coppia Obama ed è stato uno dei principali finanziatori della campagna elettorale di Hillary Clinton, improntata, guarda caso, sul sessismo di Trump: evidentemente la senatrice non conosceva abbastanza bene i suoi polli, iniziando proprio da suo marito. E non dimentichiamo la bella frase ad effetto di Meryl Streep “Per avere rispetto, bisogna dare rispetto”.
Ecco, tutte le ipocrisie di queste “dive” sempre in prima fila per difendere i diritti delle donne e che nei talk show non fanno che denigrare uomini di potere accusandoli di sfruttamento del corpo femminile, mi fanno pensare solo che le prime avversarie delle donne siano proprio loro in quanto, mediante questa prostituzione mascherata, sottraggono ad altre donne, magari più meritevoli ma che non si sono piegate ai ricatti sessuali, la possibilità di fare carriera e di emergere.
A Natale siamo tutti più buoni
A Natale si diventa tutti più buoni.
Sicuri?
Un corno!
Ed è ben evidenziato nel film di Mario Monicelli “Parenti serpenti”, in cui recitano Paolo Panelli (il suo ultimo film), Pia Velsi, Cinzia Leone, Alessandro Haber, Marina Confalone.
Un film sull’ipocrisia del buonismo natalizio e sulla falsa facciata del perbenismo anche tra consanguinei, che evidenzia la mediocrità di certi personaggi.
Saverio, un appuntato dei carabinieri in congedo, e sua moglie Trieste, ormai anziani, festeggiano il periodo natalizio in casa propria a Sulmona invitando i loro quattro figli con le rispettive famiglie.
All’inizio le giornate trascorrono piacevolmente, ma un giorno a pranzo Trieste annuncia che lei ed il marito non se la sentono più di restare da soli ma nemmeno vogliono ritirarsi in una casa di riposo: avrebbero quindi deciso di lasciare la casa con tutti i suoi arredi a quello dei figli che si occuperà di loro durante la vecchiaia.
I figli allora iniziano a litigare tra di loro. Nessuno di essi vuole rinunciare alla vita che ha condotto fino a quel momento per occuparsi dei due vecchi, ma nemmeno vuole rinunciare alla quota della casa che spetta loro. Una guerra fratricida dove vengono scoperchiati molti segreti: l’omosessualità di uno dei figli, il professore Alfredo, l’unico celibe (Haber) che confessa di convivere da un decennio con un vigilante, o la relazione segreta tra i due cognati, Michele e Gina, sposati con due dei figli dei due anziani; l’impossibilità di avere figli dell’altra coppia, Milena e Flippo; l’aspirazione a diventare ballerina in “Fantastico” della figlia di Alessandro e Gina. L’unico “normale” sembra essere il piccolo Mauro, che fa anche da voce narrante del film.
Così tra litigi e rinfacci vari, di comune accordo,i familiari decidono cinicamente di sopprimere i genitori simulando un incidente domestico, ma tutto verrà scoperto nel modo più banale:la lettura in classe del tema del nipotino che descrive in quale maniera ha trascorso le vacanze di Natale.
Un modo neppure troppo velato di denuncia di una certa provincia italiana, con i suoi scheletri nell’armadio, la grettezza, le gelosie, l’ipocrisia imperante che si evidenzia nel finale tipico di una tragicommedia.
Vado controcorrente.
Vado controcorrente.
Giornata contro la violenza sulle donne?
Mi sa tanto di atteggiamento “modaiolo”, di comodo.
Inutile la giornata contro la violenza sulle donne come inutile la legge sul femminicidio o i movimenti alla “se non ora quando”.
Parole, null’altro che parole.
Fatti concreti assolutamente nulla.
Perché, un esempio tra tanti, quando leggo di una bestia che innaffia di benzina la sua compagna incinta di otto mesi e le dà fuoco e viene condannato a soli 18 anni di galera, che in realtà diventeranno forse dieci tra sconti di pena ed altro, invece di rinchiuderlo a vita e gettare la chiave, mi sale la rabbia, anzi la carogna.
Tutto deve iniziare invece con l’educazione a casa e l’insegnamento a scuola.
Educare al rispetto della persona, uomo o donna che sia, insegnare a difendersi, insegnare a denunciare gli atti di violenza senza accettarli passivamente, perché non sono simbolo di un amore “malato”, ma solo di sopraffazione. Insegnare a considerare le donne come “persone” e non “cose” da usare a piacimento.
Pretendere il rispetto ed evitare le discriminazioni.
Allora anche questa giornata perderà il suo ipocrita significato di “contentino” istituito solo per pulirsi, un solo giorno all’anno, la coscienza.
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Inviato dal Veloce promemoria
Ipocrisia
I soliti mass media che fanno fatica a pronunciare le parole “terrorismo islamico”.
Ed allora ci dicono che il poveretto era depresso perché in fase di separazione, aveva difficoltà economiche e addirittura non era particolarmente religioso.
Un bravo padre di famiglia con tre figli, le cui foto erano sulla sua copertina di Facebook.
Peccato che le fotografie siano un tantino inquietanti, come le parole che accompagnano la sua foto profilo.
Sempre più schifata dalle fonti di informazioni che metto quasi alla pari di questi infami terroristi.
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Inviato dal Veloce promemoria
Ipocrisie
Ipocrisie
Allora…
Tutti quelli che sul web si dichiarano buonisti, “distinguisti”, garantisti mi dicano chiaramente: se la povera ragazza veneziana fosse stata loro figlia o sorella, esprimerebbero le medesime opinioni?
Se rispondono SÌ , sono solo dei grandissimi ipocriti, perché quando una tragedia ti tocca personalmente si ragiona sempre in modo differente e si tralasciano le convinzioni e le ideologie che ci hanno animato.
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Inviato dal Veloce promemoria
Ipocrisie varie
Certo non si può restare indifferenti davanti alla morte di sette persone letteralmente imprigionate in uno “stabilimento” di Prato dove lavoravano anche 16 ore al giorno. È possibile che nessuno abbia mai fatto dei controlli preventivi? Le leggi sulla sicurezza del lavoro sono molto restrittive nella nostra nazione, come quelle sugli orari, però sembra che valgano solo per gli italiani, sottoposti regolarmente a varie verifiche. Ricordo una multa comminata al mio ente anni ed anni fa perché in un ufficio veniva ancora usata una vecchia sedia con solo quattro rotelle invece delle cinque previste dalla normativa. C’è poi la legge che impone l’assicurazione infortuni obbligatoria per chi utilizza qualsiasi strumento collegato alla rete elettrica, quindi anche una semplice calcolatrice: i cinesi utilizzavano senza dubbio macchine per cucire elettriche, ma dubito assai che fossero assicurati presso l’INAIL. In questo caso invece si sono tralasciate le più elementari norme per la salvaguardia della vita dei lavoratori, quali la presenza di uscite di sicurezza con la relativa mappa per le vie di fuga. Gli ispettori del lavoro che facevano? Dormivano? Gli assessori dell’amministrazione pratese, possibile che non si siano accorti di nulla? Lasciamo perdere che lavoravano in nero, che non pagano le tasse, che ci fanno concorrenza sleale: forse la vita di un cinese, anche se clandestino, vale meno di una di un italiano? Questa povera gente lavora senza tutele e senza dignità, ed adesso sindaci e sindacalisti con le facce tristi per la circostanza, presenzieranno ai funerali. Il massimo dell’ipocrisia!
La nostra beneamata ministra degli Esteri si preoccupa tanto dei “poveri” tifosi laziali coinvolti in una rissa in Polonia e trovati in possesso di vari “strumenti da taglio” (leggi “coltelli”). Prima il sindaco Marino le telefona (il telefono, la tua voce…è servito alla Cancellieri per il caso Ligresti; è servito a Napolitano, che però ha fatto distruggere le intercettazioni; è servito ai PM per registrare chilometri di nastro delle cavolate di Berlusconi…), poi lei, la ministra, si interessa di quei poveretti in stato di fermo perché qui in Italia puoi benissimo sfasciare tutto e non ti succede assolutamente nulla, mentre là non vanno tanto per il sottile:vai in galera e ci resti!
Altra ipocrisia!
Pensierini del giorno
1 – Parla come mangi
Cassano parla come mangia, in maniera istintiva, si capiva benissimo che non intendeva offendere nessuno e inoltre non pretende certo che tutti la pensino come lui… Lo accusano di razzismo ed omofobia, anche se il giocatore non ha fatto nomi, ma che dire allora di Vendola, che invece ha offeso Antonio dandogli dell’ignorante e dicendo che con tutti i soldi che ha potrebbe leggere qualche libro in più . Questo sì che è razzismo, una carognata, come quella di certi giornalisti. Alessandro Cecchi (Checca) Paone in primis, dicendo che è stato a letto con un “nazionale” (libero lui di fare outing, ma non di coinvolgere altri che magari non ne hanno piacere), e poi l’intervistatore che, sapendo di avere davanti Cassano, la cui colpa è unicamente quella di non essere istruito, ha tirato pure fuori il termine metrosexual, che fino a ieri ignoravo pure io. Già, perché metrosexual non necessariamente è un gay, ma solo un uomo che cura molto il proprio aspetto fisico, andando in palestra, sottoponendosi a massaggi, vestendo in modo elegante, frequentando istituti di bellezza. Beh, tra un troglodita barbuto e puzzolente ed un metrosexual, la scelta non si pone neppure. Ma adesso uno non è nemmeno libero di dire quello che pensa (giocatori gay? spero di no). Bisogna pensare e parlare politicamente corretto, anche se non corrisponde al proprio modo di pensare. Meglio mentire spudoratamente? Meglio magari dire “mi auguro che tutti i nazionali siano gay – o froci, come si è espresso lui-” per accontentare l’intervistatore ed il suo civilissimo ed istruitissimo conterraneo Vendola? Vogliamo smetterla con tutte queste false moralità? Quanti genitori sarebbero felici di avere un figlio omosessuale? Se te lo ritrovi, ovvio che lo accetti, ma esserne felice, se non addirittura orgoglioso, non credo proprio. Ma in nome di una falsa morale, guai a dirlo. Ormai impera il fariseismo dei sepolcri imbiancati, l’omosex fa tendenza, e per loro tutti i diritti, mentre i normalissimi eterosessuali vengono etichettati come persone anormali e di poca fantasia.
2 – Burocrazia
La burocrazia è la cosa più ottusa che ci sia. Pensavamo di aver espletato tutte le incombenze per l’esumazione, invece ci telefona l’agenzia dicendo che la pratica non era stata accettata in quanto la patente di mio marito risultava scaduta. Ebbene, la visita medica per il rinnovo era stata eseguita ancora due mesi orsono, ma la Motorizzazione a tutt’oggi non ha ancora inviato il bollino che riconferma la validità del documento. Quindi abbiamo allegato la copia del certificato medico che attesta la cosa… Però mi chiedo: il documento serve solo a comprovare l’identità di una persona, anche se scaduto da poco tempo non è che qualcuno cambia nome o data o luogo di nascita. Serviva solo per certificare che mio marito, in quanto unico figlio del defunto era titolato per eseguire le operazioni di esumazione, cremazione e successiva tumulazione dei resti…mica doveva prelevare soldi, anzi, doveva pagarne…
3 – Parole e fatti
Il PdL e la Lega sono stati condannati per aver detto che Milano con Pisapia sarebbe diventata una Zingaropoli, e con questo termine avrebbero offeso le etnie Rom e Sinti. L’ottusità di una certa magistratura che si attacca alle parole e non ai fatti. In effetti con la nuova giunta I Rom sono più che raddoppiati, gli insediamenti abusivi sono ripresi e nessuno fa nulla. Allora è più grave un termine oppure lasciare che questa gente viva in condizioni a dir poco indecenti, e che le persone che se li ritrovano come indesiderabili vicini di casa subiscano ancora vessazioni e furti?
Spocchiosi
Per farsi due risate, carcate Manuele Madalon ed il suo libro “L’implosione” su Google, sempre che non abbiate già letto la notizia suo quotidiani. Questo per far notare come vengano fatte le recensioni dei libri!
Cosa ne pensate?