Italiani…
Ha ancora un senso essere orgogliosi di essere italiani? Io lo sono, ma del nostro passato.
Del presente no di certo.
Al giorno d’oggi appena apri i giornali leggi di malversazioni di furti, di concussioni, di reati patrimoniali vari perpetrati da chi abbiamo preposto a rappresentarci e che dovrebbe quindi esserci d’esempio.
Siamo un popolo litigioso, ed anche con le prossime elezioni se riusciremo a formare una maggioranza stabile sarà grazie al famigerato porcellum, che tutti aborrono ma nessuno vuole abolire per poter beneficiare di un sostanzioso premio di maggioranza.
Tanto litigiosi da presentare un sacco di liste e listine senza validi programmi nate col solo scopo di far salire in parlamento il piccolo ras di turno, ma comunque con un piccolo seguito di utili idioti che lo voteranno.
E così assistiamo al balletto di alcuni politici…mi candido, non mi candido più..lo faccio, ma sono pronto a ritirarmi se.. Mentre altri, grazie alle deroghe, ripresentano sempre le solite vecchie facce che speravo di non rivedere.
E tutti quanti, dopo aver criticato Monti pur appoggiandolo, adesso lo tirano per la giacchetta.
Tanto poco italiani da doverci fare spiegare la Costituzione dal comico di turno invece di farla studiare a scuola, al posto di far imparare obbligatoriamente e pappagallescamente il testo dell’inno, francamente bruttino, anche se da rispettare.
Centocinquant’anni fa, purtroppo, hanno fatto l’Italia, ma gli Italiani sono ancora un’utopia. Anche perché tra i voltagabbana che oggi sono tutti Tricolore e Costituzione, ce ne sono molti che preferivano sventolare un vessillo rosso e giudicavano reazionari e fascisti tutti gli altri.
Italiani….
Come premessa, a scanso di equivoci, dico subito che sono italiana e contenta di esserlo.
Fiera un poco meno, per varie ragioni, almeno di questi tempi.
Non c’è dubbio che noi italiani abbiamo grandi doti: inventiva, senso artistico, pure in campo letterario e musicale ci siamo distinti, abbiamo capacità riconosciuteci universalmente.
Però..già, c’è un però.
Per mio conto viviamo un po’ troppo sugli allori passati. Ci crogioliamo nel ricordo di un trascorso storico che è stato grande fino alla caduta dell’impero romano, con le conquiste di Giulio Cesare, Augusto ed a seguire… ci ricordiamo degli scrittori, degli scultori degli architetti e dei pittori che hanno contribuito a costituire il nostro patrimonio artistico, rammentiamo le innumerevoli invenzioni di Leonardo, Meucci, Marconi e tanti altri…e poi?
Ci riteniamo uniti, però siamo il paese non delle Regioni, ma dei cento comuni, ognuno con una propria individualità, il proprio dialetto…guai a confondere l’uno con l’altro. Siamo il paese dei mille conflitti: guelfi e ghibellini una volta, fascisti e comunisti anni fa, berlusconiani ed antiberlusconiani adesso.
Il nostro patrimonio artistico è spesso negletto. Se confronto i nostri musei, ricchissimi di opere, ma a volte esposte in modo raffazzonato, con i musei esteri, dove le opere sono esposte con razionalità…mi viene una rabbia da non dire. Se vedo certi palazzi rinascimentali o barocchi, scrostati e cadenti o, ancora peggio, imbrattati da disegni e scritte spray, mi viene un’immensa tristezza….. E quello che mi indigna ancora di più è quando vedo che ad essere imbrattate sono le sedi universitarie….Non so adesso, ma anni fa i portici che portavano all’Università di Bologna facevano letteralmente schifo da tanto erano deturpati da graffiti e scritte oscene. C’è poca educazione nel nostro paese, c’è poco rispetto per quello che i nostri antenati hanno costruito, non lo sappiamo conservare al meglio, e tutto si sta lentamente distruggendo. La scuola non insegna più queste cose, le famiglie nemmeno, ed i ragazzi crescono con il mito dei bulli e dei più furbi, che riescono sempre a cavarsela.
Abbiamo dei panorami stupendi, e per anni li abbiamo rovinati con casermoni di cemento, per abbattere i quali debbono passare decenni, tra cause e controcause.
Lo stesso dicasi dei nostri cervelloni… Per farsi valere, al giorno d’oggi devono andare all’estero, dove vengono riconosciute le loro qualità, perché qui in Italia pochissimi trovano sbocchi lavorativi consoni alla loro preparazione. Formiamo i cervelli, che poi vanno all’estero a portare la conoscenza acquisita qui da noi.
Siamo gente refrattaria alle regole, anche perché ce ne impongono troppe, ma forse ce le impongono perché sperano che di cento, almeno una ventina vengano rispettate…
Abbiamo un’amministrazione obsoleta, farraginosa, a volte soggetta a corruzione , molto differente da quella anglosassone, molto più agile.
Siamo stati la culla del diritto, ma il diritto romano è stato acquisito dai paesi anglosassoni, mentre noi abbiamo ereditato il diritto bizantino…il che è tutto dire!
Insomma, sarebbe ora che ci dessimo una scossa, per modernizzarci, per entrare davvero nel novero delle nazioni più evolute, perché nonostante tutte le nostre arie di superiorità, non vogliamo renderci conto che in Europa siamo tra gli ultimi, o forse lo sappiamo però ci riteniamo comunque superiori, con molta presunzione. Invece sarebbe ora di mostrare un poco più di umiltà, riconoscendo le nostre manchevolezze, pur non dimenticando le nostre origini.
Cosa ne pensate?