La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Privacy

Cavolo! (Eufemismo)
Ogni volta che firmo qualcosa, che sia un acquisto on-line o l’iscrizione ad un sito, appare la fatidica formula per il rispetto della privacy. Già mi rompo le scatole se scarico un’app sullo smartphone e Google o chi per esso avvisa che potrà accedere ai miei diari, fotografie, liste di amicizie ed archivi vari…
Ma vedere che il concetto di privacy venga violato impunemente SENZA ALCUN CONTROLLO da Facebook mi fa letteralmente infuriare.
Una persona viene privata della propria identità, dei propri dati sensibili senza che nessuno verifichi.
Lo stesso per quello che viene postato in rete, scientemente o meno.
I controlli infatti vengono affidati a degli algoritmi.
Algoritmo, questo sconosciuto, che stabilisce che un filmato hard possa comunque finire in rete anche senza il preventivo assenso di chi ne sia il protagonista mentre la foto di kim phúc sia considerata pedopornografica (foto celebre stampata su tutti i giornali dal 1972!) della quale ho parlato l’altro giorno.
E per questo la ripropongo


Inviato dal Veloce promemoria


Grrrrr

Altro che 4G.
Sono 3 giorni che Wind è più lento di una lumaca. Siamo passati al negozio, che per fortuna è proprio di fronte a casa, e ci hanno detto che tutto deriva da una cellula guasta.
Ma anche in altre parti di Milano non è che lo smartphone prenda meglio !
Con il telefono nuovo in compenso mi hanno regalato una nuova sim Vodafone veloce come una scheggia, solo che 2 giga si fa presto a consumarlo,  almeno per le mie esigenze.


Non mi torna…

Eccheccavolo !
Arrivano qui belli pasciuti  e dicono che sfuggono dalla miseria e dalla fame
Li vedi subito col cellulare o con il tablet in mano in cerca di un wi-fi gratuito “per mettersi in contatto con la famiglia”.

biblio
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Riflessioni spontanee:


1 – vieni qui e lasci i tuoi parenti a morir di fame?
2 – i tuoi familiari che stanno in miseria non hanno da mangiare ma possiedono una connessione internet?

Qualcosa non mi torna.

 


Bersani

Ma come si fa ad augurare la morte ad un avversario politico per quanto ci stia antipatico? Su Facebook e su varie altre fonti leggo di tutto e di più. Povera gente senza cervello e senza cuore, cieca davanti alla sofferenza ed alla malattia.
Per conto mio, i migliori auguri perché si rimetta presto.


Inviato dal Veloce promemoria


4 giugno

Internet, quando si è fuori dal proprio ambiente naturale, è una vera manna. Rispondendo al post sul pomeriggio passato sul Naviglio, tra i like ho notato un blog davvero interessante (naturalmente inserito subito tra i preferiti), e spulciando in esso ho trovato dei posti carini dove mangiare. Solitamente cerchiamo la cucina tipica milanese, per questo “Al Matarel” e “la Madonnina”, dove tra l’altro ci siamo recati oggi, sono tra i nostri locali preferiti, come pure “Un posto a Milano” per l’ambientazione in una vecchia cascina completamente ristrutturata, ma che a Milano ci fosse anche una polpetteria, luogo trovato appunto sul blog di “Alessandra -Milano da sorseggiare”, proprio non me l’aspettavo… E mi sono promessa di “visitarlo” quanto prima…

Alla Madonnina, una sorpresa…l’ossobuco c’era, ma non il risottino con lo zafferano che tradizionalmente l’accompagna. Però la vetrinetta del locale sarebbe piaciuta al Masticone, dato che era tutta costellata di locandine del Boss.

Nel pomeriggio, una visita in corso Magenta 13, per rivisitare quella che è considerata come una piccola Cappella Sistina di Milano, ossia la chiesa di San Maurizio al Monastero maggiore. Anteriormente c’è la chiesa vera e propria con l’altare, e da una minuscola porticina alla sinistra si accede al Coro, con gli stalli di legno, da dove le monache potevano assistere, non viste, alla Messa. Ambedue le sale sono decorate con ricchi affreschi, una parte dei quali ancora in via di restauro.

http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Maurizio_al_Monastero_Maggiore

Interno della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore

Poi siamo ritornati per via Meravigli dove, piano piano, stanno scomparendo tutti I negozi. Resiste ancora, ma non so per quanto, quello dei dolciumi dove solitamente troviamo i Cuneesi al Rum della Venchi.

(Immagini tratte da internet)


code

Qualche tempo fa Mario, in risposta ad un mio post, si lamentava che in farmacia deve fare la coda, nonostante il numerino.

Ma al giorno d’oggi dov’è che non dobbiamo metterci in fila? Iniziamo dagli uffici pubblici: l’ASL e le Poste sono i due esempi più eclatanti, l’ACI per il pagamento della tassa di proprietà o per il rinnovo della quota, l’Ufficio Imposte, code per rinnovare l’abbonamento dei mezzi pubblici… ma non è che nel ramo privato sia meglio.

Venerdì pomeriggio e sabato all’Ipermercato c’è da aspettare altro che 10 minuti, che invece sono la norma nelle altre giornate, dall’edicolante c’è sempre chi fa perdere tempo perché gioca al lotto o al gratta e vinci, qualche settimana fa in Vodafone, per un problema di punti e ritiro premi,(l’ennesimo cellulare), ho dovuto aspettare oltre 40 minuti. Non parliamo poi lo scorso mese di gennaio, in cui tutti erano in coda per i saldi!

L’unico posto dove non aspetto, non entrandoci quasi più, è la banca, ma ormai quasi tutte le operazioni le svolgo on-line…

Adesso con le semplificazioni che il governo Monti vuole attuare ci hanno promesso che, grazie ad Internet, non faremo più le code.

Ma come farà quel 40% di italiani che ancora non è collegato o semplicemente non è in grado di usare i supporti informatici? Anziani soprattutto, ed il mio pensiero corre a mia madre, che di bancomat non voleva sentir parlare e che per comunicare usava carta e penna o, al massimo, il telefono…