La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Porta Venezia


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Immagine da internet

La nostra zona di riferimento, per quanto si giri per tutta la città, è pur sempre quella di Porta Venezia, anche perché è facilmente raggiungibile sia con la metropolitana (la Rossa 1) che con varie linee tramviarie.

Porta Venezia, una volta chiamata porta Orientale, fu costruita tra il 1827 ed il 1828 come porta daziaria, ed i due caselli che ancora sussistono lo stanno a dimostrare. Collega corso Buones Aires, il corso dello shopping, a corso Venezia, dove c’è la “Milano di Stendhal”, ossia la parte settecentesca della città, con i suoi bellissimi palazzi, mentre ai lati della parte finale di Buones Aires si trova un quartiere multietnico, con locali con cucina eritrea, cinese, brasiliana, indiana e così via… Da qualche anno inoltre la zona è stata rivalutata, quindi è uno dei quartieri di tendenza della città, anche per via della sua posizione, abbastanza centrale.

Piazza Oberdan, via Felice Casati, viale Tunisia, via Lazzaretto, i Bastioni con i giardini, via Vittorio Veneto, via Panfilo Castaldi, via San Gregorio, queste sono le vie che più frequentiamo

In questa zona c’è il ristorante del nostro amico Roby, con tutta la sua bella famiglia, il banco libri del nostro amico Giuseppe, la videoteca Bloodbuster, ma il luogo che più mi piace è il Libraccio: ti accoglie con i suoi alti scaffali pieni di libri, e la prima cosa che si avverte è l’odore della carta.

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Già, perché al Libraccio non vendono solo libri nuovi, ma anche usati, e lì, come dal nostro amico Stefano di piazzale Baracca, ne ho trovati molti ormai introvabili tramite i normali canali di vendita, inclusa Amazon. Oltre ai libri, c’è anche un piccolo reparto dedicato ai CD ed ai DVD, ed oggi abbiamo avuto un piccolo colpo di fortuna. Tutta la serie originale de “Ai confini della realtà”, quella degli anni dal 1959 al 1964, incluso un cofanetto con gli speciali. Sono un’amante di queste serie quindi, anche se la spesa è stata abbastanza rilevante (350 euro), l’ho comperata senza battere ciglio.

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Del resto ho sempre detto che per me lo shopping a Milano non è acquistare vestiti, scarpe od altri oggetti di vestiario, ma cercare di scovare qualcosa che nella mia piccola città di provincia è praticamente irreperibile.

Quindi, con lo stomaco pieno (per il pranzo da Roby) ed il portafoglio vuoto (per l’acquisto al Libraccio), sono ritornata a casa con il mio tram preferito.


5 giugno


Lunedì mattina molte librerie sono chiuse, quindi stamane è stato dedicato al solito giro alla ricerca di titoli che a Bolzano non si trovano, nemmeno ad ordinarli.

In alcuni negozi ho ricercato, ma invano, il libro di Biagioni che tanto intrigava Mario, relativo alla “vera” storia della ragazza di Bube, ma non c’è stato niente da fare…

introvabile perfino presso il Libraccio di via Vittorio Veneto. Ho comunque trovato “Mattatoio n.5”, del quale aveva parlato il Masticone nel suo blog…

ma se non mi dovesse piacere, lo mangio vivo! (Infatti ero rimasta molto delusa, parecchio tempo fa, dal libro “Ghiaccio 9”, anche se l’idea iniziale era davvero buona).

Dal tram abbiamo visto che la bancarella di libri usati del “Mitico” era finalmente aperta,

ed ho lasciato lui l’incarico di ricercare il libro di Biagioni, e ci siamo intrattenuti con lui, all’ombra del chiosco, per circa 2 ore a chiacchierare di tutto un po’, specialmente delle sue condizioni di salute, che non sono delle migliori, ma anche per l’età ormai piuttosto avanzata…

Poi a piedi verso casa per il corso Buenos Aires…e là mi girano i sacrosanti, anche se non ce li ho…

Negozio di moda,ed esposti jeans stracciati, stinti, stropicciati che nemmeno al mercato dell’usato li vorrebbero, e con prezzi da capogiro.

Ma c’è ancora gente tanto c…retina da comperarli e disposta a buttare via dei soldi per simili stracci? Vabbè, sarò retrograda, non seguirò la moda, ma se compero qualcosa vorrei che fosse in buono stato…poi a rovinarlo ci penso io!


Shopping a Milano

Lo sapevo, ci sono ricascata. Mi ero ripromessa di non acquistare nulla in questi giorni, ma appena vedo una libreria non so resistere. Quindi l’altro giorno alla Mondadori di piazza Duomo ho acquistato “Spudorati” di Mario Giordano, tanto fresco di stampa da odorare ancora d’inchiostro.

E questo ci poteva anche stare. Poi il giorno seguente passo davanti alla FNAC… Mica posso ignorarla: è obbligatorio fare un giro, solo per dare un’occhiata, la quale occhiata si concretizza nell’acquisto di una decina di DVD, tra i quali un bel numero di Hitchock del periodo londinese, chicche che a Bolzano mica si trovano, ma “La signora scompare” e’ ancora irreperibile.

Sabato giretto verso piazza Piemonte e Wagner…e là c’è un’altra Feltrinelli (avevo evitato apposta quella di piazza Duomo, ma la tentazione qui a Milano è ovunque), quindi altra sbirciatina (?)…avrei svaligiato il negozio, ma mi sono limitata a qualche libro su Milano, tra i quali un giallo ambientato qui in città, di un certo Crapanzano, vedremo com’è,

ed una raccolta di racconti di Scerbanenco.

Forse è a quest’ultimo scrittore che devo l’amore per questa città. Da ragazzina leggevo il suoi gialli di nascosto dai miei, piuttosto crudi, quindi severamente proibiti, e mi immergevo in quelle atmosfere cupe e nebbiose, ma anche molto sanguinolente.

Anni dopo sono arrivati i libri (che chiamare gialli è riduttivo) di Biondillo e Colaprico – quest’ultimo le prime volte in tandem con l’anarchico Valpreda -, e leggevo i libri con una cartina sottomano, seguendo i vari itinerari, riconoscendo volta per volta le vie, le piazze, le zone descritte e diventavo così partecipe di quelle storie. Ed ancora oggi se vedo un libro ambientato in questa città, non so resistere: DEVO comprarlo, e fino ad ora un solo libro mi ha deluso (Delitti di ringhiera) per la sciatteria con la quale è stato confezionato. Peccato, perché sia la trama che l’ambientazione, un commissariato di polizia in una Milano dell’epoca mussoliniana d’anteguerra , erano molto interessanti. Ma la mia libreria preferita resta il Libraccio, quello di via Vittorio Veneto… Con l’odore polveroso dei libri usati e là ho scovato altri DVD e, tra i remainders ed i libri usati, due libri di Testori e di Vittorio Messori…e di questi ne parlerò un’altra volta…


Libri

Tutto nasce dal fatto che questa notte ho dormito male… Mio marito dice che è per colpa della luna piena (io non ci credo, ma ho notato che, effettivamente, le crisi del sonno sono in concomitanza del plenilunio)’ e così, rigirandomi più volte nel letto, ho fatto cadere la pila di libri che stazionava sul comodino in precario equilibrio, sperando di non aver svegliato mezzo condominio. Ho guardato allora i libri cascati per terra… Libri “poveri”, edizioni economiche ereditate dai miei, acquistate da ragazza, a prezzo di varie rinunce, con la piccola paghetta settimanale, o, in età più matura girando per bancarelle e “seconda mano”. Già, perché i best sellers di oggi non mi attirano più di tanto. Biografie delle quali non interessa nessuno, saggistica che pretende di “educare” il tuo pensiero, manuali di cucina, giardinaggio, cucito ed arti varie e inoltre gialli, tanti gialli (questi, in effetti, li compero pure io…). I grandi romanzi…spariti. La poesia contemporanea, con l’eccezione di Alda Merini, pure. Non resta che rispolverare i vecchi capolavori o rivolgersi al mercato dell’usato. A Milano, benedetto sia il Libraccio… Nelle mie trasferte, io frequento quello di via Vittorio Veneto, presso i bastioni di porta Venezia, e là ho trovato tantissimi titoli che nessuno ristampa più, come ad esempio il “Canto generale” di Neruda, che ho comprato per poco, davvero poco. Inoltre è vicino alla Bancarella del sig.Tagliaferri, dove ho scovato tanti piccoli tesori.

Mi sono messa allora a riordinare la pila composta da vari titoli, differentissimi gli unoi dagli altri, anche se molti testi sono di poesia:

– Canti orfici, di Dino Campana;

– Scritti corsari, di Pierpaolo Pasolini;

– Canto generale, di Pablo Neruda ,2 volumi, in cui è narrata l’epopea dell’America Andina;

– Mala storie, di Pietro Colaprico, raccolta di articoli su fatti di cronaca nera avvenuti a Milano negli ultimi anni;

– Non esiste saggezza, di Gianrico Carofiglio;

– Poesie d’amore e della memoria, di Kostandinos Kafafis,

– La sorellina, di Raymond Chandler;

– A rischio, di Patricia Cornwell;

– Addio mia amata, sempre di Raymond Chandler;

– Giallo a tempo di swing, di Cornell Woolrich;

– Ritratti di artista di Susan Vreeland;

– Gitanjali e il Giardiniere, di Tagore;

– Quelli che Milano, di Ascari e Guarnaccia

oltre ad un paio di gialli Mondadori e a qualche rivista di sudoku….