Il lapis rosso e blu
Il piccolo malato sta a sedere
nel suo lettuccio di malinconia,
fissi gli occhi al soffitto in cui via via
vengono e vanno strane ombre leggère.
I suoi fratelli sono andati a scuola,
la mamma è giù che attende alla cucina…
Dio,com’è lunga e triste la mattina
nella camera bianca muta e sola!
Che noia!…Ma c’è lì sul comodino
un buono e fido amico che l’invita
a giocare con lui; c’è la matita
dai giocondi color rosso e turchino.
La matita e un foglietto a quadratini…
E il bimbo gioca e ogni altra cosa oblìa:
e il suo male e la sua malinconia,
e perfin la sua mamma e i fratellini.
Rosso:ed ecco un castello principesco
colle torri,coi ponti e con le scale;
e, in vetta,una bandiera trionfale
e un guerrier pauroso gigantesco.
Turchino: ed ecco un mare tempestoso,
e in mezzo ai cavalloni un bastimento
abbandonato in signorìa del vento
e un grosso pescecane minaccioso…
Rosso e turchino: ed ecco una battaglia,
coi cannoni e i cavalli e gli aeroplani,
ecco i cosacchi,gli ussari e gli ulani
in mezzo a una tempesta di mitraglia.
Ed ecco… il mezzodì.Dalla cucina
giunge un rumor di passi. E’ lei che sale:
è la mamma che lenta fa le scale
con la scodella della minestrina…
Diego Valeri
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