La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Network

Ieri mi sono imposta una pausa sul mio diario facebook. Ho letto, commentato, messo like su altri siti, ma niente altro. Ero semplicemente stufa, ogni mattina, di leggere la solita frase “Loredana, hai condiviso per tot giorni di seguito”. I tuoi amici hanno commentato tot volte, hanno apposto tot like, etc etc …

E allora? Arrivata a mille giornate di condivisione avrei vinto qualcosa?
Sono stufa dell’ingerenza di alcuni network: ecco gli amici che potresti conoscere, fai questo, fai quello, fai sapere ai tuoi amici cosa stai facendo.

Grazie, posso farlo da sola, senza i vostri

suggerimenti.

Google non è da meno: mi avvisa della temperatura o del traffico nella zona in cui mi trovo, mi segnala bar, ristoranti e fermate dei mezzi pubblici: indicazioni senza dubbio utili, ma preferirei che mi venissero date solamente dietro mia richiesta…

 

PER FAVORE, FINITELA DI ROMPERE!


Social

 loghi-social

Sono iscritta a qualche social: twitter, instagram, google+ e naturalmente facebook, ma nessuno di questi mi entusiasma.

Instagram lo tengo perché ogni tanto vi posto le foto della mia città, di Milano, dei luoghi e dei locali che ho frequentato.

Twitter più che altro per seguire qualche sito che mi interessa (non molti, per la verità), non mi garba più di tanto e sto pensando di disiscrivermi.

Google + è un’imitazione malriuscita di Facebook, almeno secondo la mia opinione.

Frequento maggiormente facebook…e là scatta il divertimento.

Già, perché è un vero covo di vipere, specialmente tra le donne.

Amiche che fino a poco tempo fa si frequentavano anche di persona e che ora si detestano cordialmente tanto da chiamarsi reciprocamente “befana” e “ciabatta” e che si sono bannate vicendevolmente, salvo poi essere perfettamente a conoscenza di quanto una scrive dell’altra, il che significa pure che hanno dei doppi (o tripli) profili.

Tutto perché in quel grande pollaio che è diventato quel social non c’è posto per due galline faraone che vogliono prevalere l’una sull’altra, a colpi di “like” e del numero di follower.

Essendo “amica” di ambedue, mi diverto a leggere le vicende che le vedono protagoniste su fronti contrapposti. Fa specie, perché sono ambedue donne intelligenti e pure belle, che postano anche cose interessanti ma che, pur definendosi liberali (una addirittura libertaria), non accettano eventuali idee discordanti e tanto meno il contraddittorio.

Tra gli uomini, non è che sia diverso, e quando si discute di politica o di calcio le offese sono all’ordine del giorno…

Quanto è meglio il blog…

Più rilassante 🙂

Scrivo quello che voglio, ciascuno è libero di commentare quanto vuole, non si è costretti ad essere reciprocamente “amici”, non c’è neppure quella censura bigotta di Facebook, che tempo addietro aveva addirittura cancellato l’immagine di Kim Phuc (la bimba che correva nuda in quanto aveva la pelle bruciata dal napalm) ritenendola pedopornografica.

Poi da quando anche sullo smartphone ho scaricato wordpress e posso postare direttamente da là, senza essere vincolata al PC, tutto è più agevole (connessione permettendo).

Qui è veramente “casa mia”.

Scrivo quello che mi passa per la mente, metto poesie, immagini, musiche e frasi che mi hanno particolarmente colpito, a volte anche fatti di cronaca che mi hanno fatto incazzare, senza che per questo voglia convincere qualcuno a condividere le mie convinzioni.

ombradiunsorriso

Su facebook c’è gente che si scanna per un like in più e si adonta se non glielo metti…qui ciascuno è libero di agire come crede.

Ti piace e me lo segnali? Sono contenta, grazie.

Non ti piace? Beh, non si può essere d’accordo con tutti :-).

Ti è piaciuto il post e ti sei dimenticato di mettere il “mi piace”? Lo metterai la prossima volta.

Non è certo il caso di farsi venire il mal d fegato per questo. Ci sono cose assai più importanti.

Tutto sta nel prendere i social con la dovuta leggerezza, cautela e moderazione, ignorare le voci cattive e, se un sito proprio non piace, basta passare oltre.

voci


Milano 20 settembre

Oggi a Milano.

Ero incuriosita da una pizzeria al taglio  consigliata su Facebok dal Tourbillon de Milan, sita in via Spontini. Devo dire che sono rimasta davvero piacevolmente sorpresa.

Il locale magari non si presenta molto bene, il servizio è essenziale, ma la pizza (solo rigorosamente Napoli, niente altre variazioni) è davvero ottima. Frequentare i social network a volte può essere davvero utile ed interessante.

Nel pomeriggio poi ci siamo recati in via Paolo Sarpi, da Melegari, per acquistare l’ennesimo cappello stile texano per mio marito, questa volta bianco. All’uscita, proprio davanti al negozio, una sorpresa: un’altra conoscenza, questa volta di Google+, Toni Graffio, che gira Milano per documentare tutti i graffiti della città e fotografare anche altri artisti di strada.

Questa volta era il turno di Jurij (in arte Sulmondo), che fa parte della cosiddetta categoria dei Madonnari, il quale, armato solo di una fotografia di Einstein – quella celebre con la linguaccia – di un metro e di gessetti, stava decorando in questo modo il marciapiedi. 

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Ho così fatto la conoscenza di Tony che mi ha dato pure l’indirizzo di un blog, Armando Bruzzesi, il re del barboni, che invece usava i marciapiedi per scrivere le proprie poesie… e qui ne posto una…

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Atea è l’indifferenza

Percorrendo cammini nel tempo riconosci che

l’umanità oggi è ad un bivio: l’assurdo o il mistero?

L’assurdo porta alla disperazione, il mistero

come una scala invita a salire sul sublime

colle della speranza, ove la vita s’infiora, l’animo

tace, colto da improvviso stupore.

La scelta del mistero è la via che conduce alla

verità ed alla liberazione dai mille intrugli che

possono rendere dubbioso il cammino.

Duole, fa male, fa paura l’indifferenza.

E’ la morte dell’anima, induce l’uomo a

chiudersi in se stesso, a guardare solo il suo

tornaconto senza cogliere la varietà della vita

e delle  varie sofferenze, incapace com’è

d’altruistici slanci nel diario dei giorni a venire.