La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Dopo tanta nebbia

Giotto-Scrovegni-Padova-cielo-blu-oltremareDopo tanta 

nebbia 

a una 

a una 

si svelano 

le stelle 

Respiro 

il fresco 

che mi lascia 

il colore 

del cielo. 

Giuseppe Ungaretti

Giotto, Cappella degli Scrovegni


Terra promessa

Mimosa 80c2e9028a5abb3b55ea68850e180054Ogni anno, mentre scopro che febbraio

è sensitivo e, per pudore, torbido,

con minuto fiorire, gialla irrompe,

la mimosa. S’inquadra alla finestra

di quella mia dimora d’una volta,

di questa dove passo gli anni vecchi.

Mentre arrivo vicino al gran silenzio,

segno sarà che niuna cosa muore

se ne ritorna sempre l’apparenza?

O saprò finalmente che la morte

regno non ha che sopra l’apparenza?

 

 

Giuseppe Ungaretti


Allegria di naufragi

E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare.

Giuseppe Ungaretti

Illustrazione di Antonio Maria Marini


Febbraio

Ogni anno, mentre scopro che febbraio
È sensitivo e, per pudore, torbido,
Con minuto fiorire, gialla irrompe
La mimosa.

 


Giuseppe Ungaretti


Prato

La terra
s’è velata
di tenera
leggerezza
Come una sposa
novella
offre
allibita
alla sua creatura
il pudore
sorridente
di madre.

Giuseppe Ungaretti

 

 


Notte di marzo

Luna impudica, al tuo improvviso lume
Torna, quell’ombra dove Apollo dorme,
A trasparenze incerte.
Il sogno riapre i suoi occhi incantevoli,
Splende a un’alta finestra.
Gli voli un desiderio,
Quando toccato avrà la terra,
Incarnerà la sofferenza.

Giuseppe Ungaretti


Sei comparsa al portone

Sei comparsa al portone
in un vestito rosso
per dirmi che sei fuoco
che consuma e riaccende.

Una spina mi ha punto
delle tue rose rosse
perché succhiassi al dito,
come già tuo, il mio sangue.

Percorremmo la strada
che lacera il rigoglio
della selvaggia altura,
ma già da molto tempo
sapevo che soffrendo con temeraria fede,
l’età per vincere non conta.

Era di lunedì,
per stringerci le mani
e parlare felici
non si trovò rifugio
che in un giardino triste
della città convulsa.

 

Giuseppe Ungaretti


I ricordi

I ricordi, un inutile infinito,
ma soli e uniti contro il mare, intatto
in mezzo a rantoli infiniti..
Il mare,
voce d’una grandezza libera,
ma innocenza nemica nei ricordi,
rapido a cancellare le orme dolci
d’un pensiero fedele…
Il mare, le sue blandizie accidiose
quanto feroci e quanto, quanto attese,
e alla loro agonia,
presente sempre, rinnovata sempre,
nel vigile pensiero l’agonia…
I ricordi,
il riversarsi vano
di sabbia che si muove
senza pesare sulla sabbia,
echi brevi protratti,
senza voce echi degli addii
a minuti che parvero felici…

Giuseppe Ungaretti


Notte di marzo – 1927

Luna impudica, al tuo improvviso lume,
Torna, quell’ombra dove Apollo dorme,
A trasparenze incerte.

Il sogno riapre i suoi occhi incantevoli,
Splende ad un’ alta finestra.

Gli voli un desiderio,
Quando toccato avrà la terra,
Incarnerà la sofferenza.

Giuseppe Ungaretti


Sereno

Dopo tanta

nebbia

a una

a una

si svelano

le stelle

Respiro

il fresco

che mi lascia

il colore del cielo

Mi riconosco

immagine passeggera

Presa in un giro

Immortale.

(Giuseppe Ungaretti)


Stelle

Tornano in alto ad ardere le favole.

Cadranno colle foglie al primo vento.

Ma venga un altro soffio,

ritornerà scintillamento nuovo.”

Giuseppe Ungaretti


Stasera

ponte10320613_667232163349103_743178454095162659_nVersa il 22 maggio 1916

Balaustrata di brezza

per appoggiare stasera

la mia malinconia

Giuseppe Ungaretti

L’allegria

Il porto sepolto


Dopo la nebbia

nebbia496_sup-rl230-0568

Dopo tanta

nebbia

a una

a una

si svelano

le stelle.

Respiro

il fresco

che mi lascia

il colore

del cielo

(Giuseppe Ungaretti)