La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Il giorno del giudizio

Oggi è il giorno in cui, tramite consultazione online, i simpatizzanti del M5S decideranno se approvare o meno l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per la faccenda Diciotti.

C’è una cosa che mi sconcerta del Movimento: quell’essere sempre e comunque dalla parte della magistratura.

Orbene, la legge è una cosa, la magistratura è un’altra, e sopra a queste due c’è la GIUSTIZIA, ossia il concetto del riconoscimento e del rispetto dei diritti delle persone.

LEGGE, in senso lato, è il complesso delle norme che regolano l’ordine della società civile, mentre la MAGISTRATURA è composta da uomini, e gli uomini a volte, consciamente o meno, sono fallaci.

Ed è assodato che la magistratura in Italia ormai sia di fatto un potere politico che spesso utilizza la propria autorità per abbattere un governo a lei stessa inviso (e i grillini si ricordino che di questo governo sono parte pure loro); i magistrati, quando c’è un dubbio giuridico interpretano le leggi in modo “orientato” politicamente.

Sembra ormai disatteso il principio della separazione tra i tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, con quest’ultimo che spesso prevarica i due precedenti. Indipendenza della Magistratura non significa solo non dover subire interferenze da parte del Parlamento e/o dal Governo: è valido anche il contrario.

Matteo Salvini non ha fatto altro che tutelare la sicurezza nazionale, tutto il resto è “fuffa”, pertanto la magistratura non ha titolo per giudicare un atto di governo (azione presa collegialmente) compiuto per il supremo interesse nazionale. Azione praticamente identica a quella effettuata dal Governo Prodi nel 1997, con il blocco effettuato nei confronti delle navi provenienti dall’Albania, con Napolitano al Ministero dell’Interno. Vogliamo processare pure loro?


Se lo dice lui…

Lui è “re” Giorgio, che ha commemorato Giorgio Bocca lodandone l’umanità e la coerenza nella scelta di campo per libertà e democrazia.

Coerenza? A suo tempo sottoscrisse le leggi razziali che ritenevano gli ebrei come razza inferiore… Poi saltò allegramente il fosso (ma non fu l’unico, lo fecero in molti, Dario Fo incluso), passando all’altra sponda. Negò l’esistenza delle Brigate Rosse ritrattando tutto solo quando l’esistenza dei fatti venne dimostrata. Osannò Craxy per poi disprezzarlo, e lo stesso fece con Bossi e la Lega nord. Fu ferocemente antimeridionalista (possibile che re Giorgio non lo sappia?) definendo Napoli un cimiciaio e città “decomposta” da un migliaio di anni…

Anche alla fine osteggiò pesantemente il corregionale Pansa che denunciava le atrocità commesse dai partigiani, anche a guerra finita specie nel “triangolo rosso”.

Senza nulla togliere alle qualità di scrittore e cronista, tutto ebbe, tranne la coerenza e l’umanità.