La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Norimberga 5 – 10 0ttobre – seconda parte

Oltre ai banchetti dei wuerstel e dei Lebkuchen, ci sono anche quelli dei bretzel, panini tipici dalla forma intrecciata dei quali ho già scritto in altra occasione di un viaggio a Monaco.

https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2012/10/26/viaggio-in-germania-seconda-parte-2/

 

Ad ogni mezzogiorno si può assistere al Carillon della Frauenkirche, la cattedrale cattolica, spettacolo che ha luogo fin dal lontano 1509, anno della sua costruzione. Sette statue, rappresentanti i principi elettori ( il duca di Sassonia, il conte del palatinato, il margravio di Brandeburgo, gli arcivescovi di Colonia, Treviri e Magonza e il re di Boemia) rendono omaggio e si inchinano in segno di sottomissione ed obbedienza, all’Imperatore Carlo IV che, con l’emanazione della Bolla d’Oro nel 1356, obbligava i regnanti appena eletti a presiedere la prima riunione a Norimberga. Dopo i dodici rintocchi, iniziano a suonare i trombettieri ed i tamburi, quindi inizia il giro dei sette principi (Maennleilaufen).

All’interno, alte navate gotiche e pregevoli opere in legno policromo

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Questo invece è il frontale della Lorenzkirche, principale chiesa per il culto evangelico-luterano

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Non si può dire di aver visto Norimberga se non si è saliti al Castello: posto su una piccola altura, è il punto più elevato di tutta la città.

 

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È l’edificio più antico, essendo stato costruito nel 1039 come residenza dell’Imperatore, ma nel 1400 circa assunse funzioni quasi esclusivamente militari. Soltamente le stanze erano spoglie, ma all’annuncio dell’arrivo dell’imperatore (der Kaiser kommt!), i cittadini, per lo più ricchi borghesi,facevano a gara per arredare le stanze. In un’ala distaccata, si trova il Germanische Museum, dove sono esposti arazzim, armi, mobili, mentre nel cortile d’ingresso c’è il Tiefer Brunnen, un pozzo profondo una cinquantina di metri.

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Dal castello si dipartono le mura che cingono la città, con i sovrastanti camminamenti.

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Da lassù si possono vedere degli operai intenti a riparare uno dei tipici tetti spioventi (ho notato che nessuno di loro portata le necessarie attrezzature per la sicurezza…)

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Altre case tipiche sono le Fachwerkhaeuser, quelle con i caratteristici graticci di legno, comuni a tante aree tedesche.

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20141006_141731Spesso agli angoli si possono trovare piccoli capitelli contenenti statue di santi, madonne o rappresentanti arti e mestieri,

20141006_133518mentre altre case sono decorate con grandi affreschi. come questo, sulla parete dell’equivalente della nostra camera di commercio.

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(immagine presa da internet)

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E qui, alcuni scorci lungo il fiume che attraversa la città o in altri luoghi

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Monaco di Baviera – 2

Certo è che i giapponesi sono molto strani: li vedi aggirarsi per tutta la città con macchine fotografiche al collo e riprendere di tutto e di più. Capisco fotografare monumenti, piazze ed altri edifici storici…ma ad un certo punto abbiamo visto uno strano assembramento davanti ad una vetrina, e là davanti, tutti assiepati e ridacchianti, cosa fotografavano? Presa da curiosità mi sono avvicinata ed ho fotografato pure io la meraviglia :-).Beh, ve la faccio vedere…

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Artistico vero?

Le due torri della Frauenkirche sono un po’ il simbolo della città.

Sormontate da due cupole con una forma che ricorda vagamente una cipolla, sono alte circa 100 metri. La chiesa è assai ampia, e può contenere circa 20mila persone. L’esterno è adornato da lapidi molto antiche, ma l’interno è assai spoglio, eccettuato per il mausoleo di Ludwig IV il Bavaro.

Ma una delle cose più belle della città è il Residenzmuseum. La residenza reale è semplicemente imponente, composta da oltre 100 stanze, abitate fino al 1918, anno in cui terminò la monarchia.

Le parti migliori sono la Galleria degli antenati

con l’esposizione di tutti i ritratti della famiglia Wittelsbach, la Sala del trono,

l’Antiquarium in stile rinascimentale

con vari capolavori in stile italiano ed un’esposizione di busti marmorei di imperatori romani, alcuni dei quali originali, e le Reiche Zimmer, ovvero le stanze ricche, tutte in stile rococò con mobili ed arredi sia tedeschi che francesi del 1600/1700, porcellane tedesche e cinesi. Poi c’è la Schatzkammer, ossia la camera del tesoro, con opere di alta oreficeria, dal medioevo al barocco. Tra le opere esposte, la corona della regina Cunegonda divenuta poi santa ed un’altra corona di una sovrana inglese,

il libro di preghiere di Carlo il Calvo e la statuetta di san Giorgio a cavallo, ricoperto da ben 2291 diamanti, 406 rubini e 209 perle, ovviamente il pezzo forte del museo.

Infine abbiamo visitato il Viktualienmarkt, ossia il mercato delle vettovaglie. Abbellito da un albero di maggio”, una specie di albero della cuccagna nostrano,

contornato da bancarelle che vendono tutti prodotti alimentari tipici e con fontanelle che rappresentano tipici abitanti della città.

Roider Jackl

Ida Schumacher

Karl Valentin 

Elise Aulinger

Una visita davvero interessante. Peccato che il tempo, piovoso e freddo, ci abbia fatto tornare a casa un giorno prima del previsto…

(le foto sono tratte da Tutto Baviera)


c’è arte ed arte

Colloquio con un amico…"Ma tu che non sei credente, giri sempre per chiese"…La frase era riferita agli interventi del blog relativi alle visite alla Frauenkirche e Hofkirche di Dresda. Ho replicato dicendo che le chiese sono veri musei d’arte (e gratuiti per giunta) dove si conservano capolavori incommensurabili. Quando ad Assisi, due anni fa, visitai la Basilica, restai commossa dalla drammaticità dell’affresco della Crocefissione di Cimabue.
Nessuna opera moderna può trasmettere quanto è riuscito a comunicare il pittore toscano.
Ricordo la "Documenta" di Kassel…una serie di infinite schifezze spacciate per arte, ad esempio una serie di 12 sedie, una differente dall’altra, tutte dipinte di bianco…(cosa c’è di artistico in ciò?), oppure una mostra a Palazzo Reale a Milano dove, tra le tante opere (?) esposte, troneggiava un enorme posacenere di circa due metri di diametro, con annesse cicche, tutto in PVC oppure un water (sì, proprio un water) sempre in PVC bianco con uno strato blu a simulare l’acqua. Ah, c’era anche uno scaffale vetrato con ben 4 aspirapolvere Vorwerk Folletto… Al Museion di Bolzano poi, non so se ricordate l’orrenda "Rana crocefissa", che suscitò tante polemiche…
Se questa è arte…siamo messi bene.
 

Dresda 12-15 maggio/1- la Frauenkirche

DR E S D A
 
La Frauenkircke
 
 
Dopo trent’anni, ho fatto qualche giorno di ferie senza marito, ma solo con un’amica (eccettuato lo scorso anno quando con Britta abbiamo preceduto i rispettivi consorti di un paio di giorni per il viaggio a Kassel).
Tanto per cambiare, la meta era la Germania, una nazione che più la visito e più la apprezzo. Dresda, una città che ho sempre desiderato di visitare per tutte le bellezze artistiche che possiede, non per nulla è chiamata la Firenze sull’Elba. Firenze è medievale e rinascimentale, Dresda è barocca, ma ambedue hanno dei musei da fare invidia al mondo intero.
Noi si abitava nei pressi dell’areoporto, quindi a circa 8 chilometri dal centro, non in quelle squallide periferie con casermoni di stile sovietico tipiche delle città dell’Est, ma in una villetta fine 1800 adibita a pensione, e con il tram si arrivava comunque in centro in circa 10 minuti. Già nel pomeriggio, appena arrivate abbiamo fatto un giro esplorativo.
 
Quello che  mi ha fatto impressione però è stato vedere i monumenti nerissimi, poi ho avuto spiegazioni. Il bombardamento di Dresda nel febbraio del 1945 è stato tremendo, non a caso oltre che con Firenze per via delle bellezze artistiche, è gemellata anche con Coventry a causa delle distruzioni subite. Il tragico è che le bombe erano al fosforo, ed hanno causato innumerevoli incendi che hanno quasi completamente sgretolato l’arenaria in cui erano costruiti i palazzi. Inoltre moltissime persone (il numero non è mai stato accertato con sicurezza) sono morte orrendamente bruciate.
Per anni, durante il regime sovietico, le rovine sono rimaste accumulate senza mai essere spostate. Questa ad esempio era lo stato della Frauenkirche fini al 1993, anno in cui venne iniziata la sua ricostruzione.
 
Questo invece è l’esterno della stessa chiesa (di rito protestante-luterano) come si presenta oggi, dopo essere stata fedelmente ricostruita.
 
Le poche parti scure sono quelle che si è riusciti a recuperare, integrandole con pietre sempre in arenaria come le originali e rispettando rigorosamente il progetto originale. L’interno anche è molto caratteristico e sempre ricostruito fedelmente.
 
Questo è l’altare con l’organo
 
 
 
e questo un dettaglio dell’interno con il gineceo.
 
 
 
 (continua)