La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Allora…

Roberto Pirrone è stato preso ed incarcerato.
Non vedo quindi il motivo di tutte le manifestazioni VIOLENTE che hanno effettuato i senegalesi, con rottura di biciclette, vetrine infrante, arredi urbani divelti, sputi in faccia al sindaco Nardella.
Forse tutti i fiorentini vanno in giro ad ammazzare ambulanti di colore?
O forse i senegalesi volevano che l’omicida fosse consegnato loro per linciarlo sulla pubblica piazza?
C’è una cosa che si chiama civiltà che impedisce di fare questo.


4 novembre 1966


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Sono passati cinquant’anni, ma ricordo ancora i servizi televisivi su questa pagina triste ed insieme commovente per la solidarietà dimostrata in quei giorni per salvaguardare un immenso patrimonio artistico, specialmente dagli ormai noti “Angeli del fango” che si prodigarono per giorni.

Ricordo anni addietro, visitando Santa Maria Novella dove a suo tempo era ospitata la Scuola sottufficiali dei Carabinieri, la linea che indicava il livello raggiunto dalla piena.

Rimasi delusa più che altro dalla trascuratezza in cui la città era tenuta, anche in pieno centro, e mi dispiacque molto per l’ignavia mostrata dall’amministrazione comunale per quella che considero una delle più belle città d’Italia, seconda, a mio personale opinione, solamente a Venezia. Questa però è una caratteristica negativa comune a tante altre nostre città, e sembra che non ci si voglia rendere conto che valorizzarle costituirebbe una vera fonte di entrate turistiche oltre che un arricchimento culturale.

Purtroppo non vedo segni di miglioramento a questo andazzo di cose e le cose sono destinate solo a peggiorare.


Firenze

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Entro dei ponti tuoi multicolori
L’Arno presago quietamente arena
E in riflessi tranquilli frange appena
Archi severi tra sfiorir di fiori

Azzurro l’arco dell’intercolonno
trema rigato tra i palazzi eccelsi:
Candide righe nell’azzurro: persi
Voli: su bianca gioventù in colonne.

Dino Campana-Canti Orfici, 1914


Pioggia….finalmente

Ieri temporale ( e siamo usciti dal ristorante che diluviava, arrivando a casa bagnati fradici).

Oggi pure piove…finalmente, dopo tanto caldo ci voleva proprio.

Ed allora mi è venuta in mente “Cantando sotto la pioggia”, un film che amo particolarmente, perché sono appassionata di commedie musicali. Questa pellicola però mi ricorda anche altre cose perché l’ho vista a Firenze con mio marito (che allora lavorava là) nel lontano 1979, poco prima di sposarci. Prima di accomodarci in sala, una focaccia (schiacciata all’olio, croccante e fragrante) da Pugi: la ricordo ancora tanto era buona, anche se per il nome, che avevo dimenticato, ho dovuto chiedere al consorte; poi all’uscita gelato da Vivoli (questo invece lo ricordo benissimo, anche per via dell’indirizzo stranissimo: via Isola delle Stinche) in un gusto che non ho più trovato in giro: al riso! Comunque, ritornando al discorso di prima, che fare se piove a dirotto? Ed allora, via con la cucina, approfittando del fresco, così ho preparato tre grosse teglie più una più piccolina di melanzane alla parmigiana da surgelare (e far contento mio figlio, sua moglie e mia nipote appena verranno nuovamente a trovarci).


4 novembre 1966

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Le madonne di Raffaello

 

Nonostante l’influenza ho avuto comunque  la possibilità di vedere la Madonna di Foligno, opera che comunque mi era già nota.

La prima volta che ho visto i quadri di Raffaello è stato in occasione di una gita scolastica a Firenze nel lontano 1978.

Ci avevano condotto alla Galleria Palatina, e là di Madonne ne erano esposte 3 o 4, alcune molto semplici strutturalmente, rappresentando solamente la Madonna col Bambino, come la cosiddetta madonna del Granduca, di dimensioni medie e con un semplicissimo sfondo scuro.

Madonna_dell_Granduca

Molto diversa invece la Madonna del Baldacchino, di grandi dimensioni che, lasciata incompleta dall’autore recatosi a Roma su richiesta di papa Giulio II, venne fatta terminare su commissione di Federico de’ Medici dai fratelli Cassana. Qui la struttura è molto articolata: Madonna e Figlio sono seduti sopra un alto trono, attorniati da vari santi (san Pietro, san Bernardo, san Giacomo maggiore e sant’Agostino). I drappi del baldacchino sono retti da due grandi angeli, mentre altri due più piccini sono alla base del trono.

Madonna_del_Baldacchino

C’è poi la mia preferita in assoluto, la famosissima Madonna della seggiola, un tondo di medie dimensioni, dove la posa della Madonna è quanto mai “umana”, anzi “popolare”: una madre che abbraccia teneramente il figlioletto, testa contro testa, quasi a cullarlo, mentre un piccolo san Giovanni osserva, defilato, la scena. Molto interessante anche il vestiario: non la solita tunica, azzurra oppure scura solitamente usata per rivestire la Vergine, ma uno scialle verde frangiato, con ricami rossi e dorati. Di un caldo color oro anche la vestina del piccolo. Il tutto completato da una sciarpa a righe che ricopre il capo della mamma, e non il solito velo. Anche la posa, con lo sguardo rivolto direttamente verso lo spettatore, e non verso il bimbo o i committenti,  è insolita.

Madonna_della_seggiola

Anni dopo, a Dresda, ho visto la “Madonna Sistina”, anche questa di grandi dimensioni, la Madonna, per intenderci, che ai suoi piedi ha i due famosissimi angioletti che si appoggiano alle nuvole.

Ne ho accennato sul blog in occasione del viaggio fatto in quel periodo.

https://ombradiunsorriso.wordpress.com/tag/raffaello/

A Budapest invece era esposta la Madonna Esterhazy: è un quadretto dalle dimensioni minuscole, dove c’è il solito terzetto di personaggi: Maria, Gesù seduto su di una roccia, e san Giovannino, sullo sfondo di un paesaggio collinare.

madonna_Esterhazy

La madonna di Foligno, che come ho prima scritto avevo già visto a Roma è l’opera di questo tipo più grande in assoluto che io ricordi. Un ex-voto commissionato a Raffaello da Sigismondo de’ Conti, che vide la propria casa salvarsi dopo essere stata colpita da un fenomeno atmosferico: chi dice un meteorite, chi un fulmine, ma più probabilmente un bolide, ossia quella palla infuocata che solca il cielo in basso a destra.
La Madonna appare seduta su un trono di nuvole formato da tanti piccoli serafini che formano un alone celeste su uno sfondo color oro. (Secondo Vittorio Sgarbi sono serafini in quanto di colore azzurro simboleggiante l’amore per Dio ispirato dalla luce della ragione, a differenza dei cherubini, solitamente con qualche dettaglio rosso, a dimostrare un amore meno ragionato ma più “infuocato”).

Sotto la Vergine stanno tre santi ed il committente dell’opera, in ginocchio, nonché un angelo recante un cartiglio sul quale avrebbe dovuto essere riportata la causale dell’ex-voto o il nome dell’ordinante, mentre sullo sfondo si notano la casa ed un arcobaleno a simboleggiare lo scampato pericolo.

Tutta la pala era racchiusa in una enorme teca ad atmosfera e temperatura controllata per una conservazione ottimale, mentre la sala Alessi di palazzo Marino era abbellita da video rappresentanti il cielo (filmati dal piazzale Michelangelo di Firenze), mentre venivano diffuse, in sottofondo, musiche di Mahler e Strauss.

MadonnaDiFoligno

 

 

Immagini tratte dal sito di Wikipedia


Piccola città

Thornton Wilder ed il suo capolavoro non c’entrano per nulla (sigh sigh…ennesimo libro prestato e mai più tornato a casa).

Quindi, ovviamente, mi riferisco alla potenza dei fuori onda televisivi…

Secondo Marchionne Firenze sarebbe una città piccola e povera. Certo non è Detroit, ed io aggiungo “per fortuna”… Basti vedere quanti americani vengono a visitare Firenze e quanti italiani visitano Detroit.

Ma tu, Marchionne, a Firenze ci sei mai stato? Tra le città più visitate dagli stranieri, culla dell’arte, della lingua, dell’architettura, della letteratura, del giornalismo, della moda (Roberto Capucci ed Emilio Pucci – il primo romano e l’altro napoletano di nascita, ma fiorentini di adozione – facevano sognare noi donne molto prima di Valentino).

Pure i bimbi delle elementari lo sanno.

Ma per te, Marchionne… Chieti caput mundi?

Però, da bastian contrario, mi dico: per quanto “bischera”, è la sua opinione, anche se, dice lui, travisata ed estrapolata da un discorso generale (sic). Ma un pizzico di rimprovero ai giornalisti che pubblicano i fuori onda in cerca dello scoop, vogliamo darglielo?

(e sto pensando all’Oriana che si rivolta nella tomba e con lei i fiorentini dei secoli passati).