La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Finalmente le ferie (?)

Allora dal 3 di giugno le frontiere italiane verranno riaperte senza quarantena alcuna, cioè noi le riapriremo, però non sappiamo ancora se le riapriranno i nostri confinanti, quindi potremo far entrare gente dall’estero, ma chissà se all’estero potremo recarci noi. Tutto questo quando Conte e compagni hanno prorogato lo stato di emergenza al 31 gennaio 2021.

Lo scopo del governo sarebbe quello di far riprendere quanto prima la stagione turistica: già li vedo, gli ospiti stranieri, felici come pasque , recarsi in spiaggia con la mascherina (le signore più alla moda indosseranno il trikini, costume abbinato nei colori alla mascherina d’ordinanza), mantenendo una doverosa distanza tra gli ombrelloni (e questo sarebbe pure un bel vantaggio), previa prenotazione da farsi tramite una applicazione dedicata, mangiando al ristorante chiusi da divisori in plexiglass rinunciando però al buffet, felici di nuotare in solitaria stando bene attenti a non annegare perché ai bagnini sarà proibito fare la respirazione bocca a bocca. Altrettanto soddisfatti saranno di mettersi in coda, oltre che per recarsi al ristorante, anche per sorbirsi un buon cappuccino o mangiarsi un cono gelato, di entrare uno alla volta nel negozio di souvenir o anche solo al supermarket per fare incetta dei nostri prodotti di eccellenza. Discoteche? Probabilmente saranno chiuse, ma anche l’entrata ai teatri e al cinema verrà regolamentata, quindi l’offerta nel campo “divertimento” è praticamente nulla.

Non so quanti turisti accetteranno di venire in Italia per fare delle vacanze in queste condizioni.


ferie

A tratti…chiuso per caldo


Piccola cattiveria…

Quando Polillo ha detto che gli italiani, per aumentare il PIL, dovrebbero rin unciare ad una settimana di ferie, certamente non si riferiva ai parlamentari…loro dovrebbero lavorare ALMENO una settimana all’anno!


agosto in città

Quello a Berlino, di cui ho scritto qualche giorno fa, è stato l’ultimo agosto in cui abbiamo fatto le classiche ferie. Poi, per esigenze di lavoro e perché rifuggiamo i posti troppo affollati, siamo sempre partiti in maggio o la prima quindicina di settembre, altre volte addirittura novembre, specie in Ungheria, dove in quel mese alle 4 del pomeriggio è già notte..

Ma gli agosti migliori, sembra strano, li ho passati a Milano. La città semideserta acquista un’altra dimensione, i mezzi di trasporto sono semivuoti, anche se molti negozi e ristoranti sono chiusi, che importa? Qualcuno aperto c’è sempre, trovi il tempo di chiacchierare con il bottegaio, che non aspetta altro per ingannare la noia di giornate che sembrano non passare mai. Oppure si gira per il centro, dove frotte di giapponesi fotografano di tutto e di più. Poi, nonostante il caldo, l’afa, le zanzare…si gira, saltando ovviamente le ore più calde o rifugiandoci in qualche museo o mostra (i padiglioni di Palazzo Reale ad esempio hanno una climatizzazione “micidiale”). Il fascino di una Milano quasi disabitata è incomparabile.