La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Articoli con tag “extracomunitari

Opportunismo?

Era il giugno scorso, e il sindaco Sala annunciava orgogliosamente la tavolata “multietnica” che si sarebbe svolta al parco Sempione, ossia il “pasto dei popoli” (come titolava Repubblica) di chi non ha paura della diversità, anzi, sulla diversità ci costruisce il futuro. Tavolata sponsorizzata materialmente da Eataly, Spontini, Alce Nero ed altri e “spiritualmente” da Roberto Saviano che per l’occasione aveva lasciato il suo dorato rifugio newyorkese arrivando con una sostanziosa scorta di sicurezza.
Tavolata presa d’assalto da oltre 10mila persone, dove si poteva accedere solo per varchi con controllo tramite metaldetector – perché “loro” sono quelli che non hanno paura – con grande soddisfazione del borgomastro il quale solo adesso si accorge che c’è differenza tra i vari extracomunitari, definendo gli africani con termini non propriamente lusinghieri.
La cosa mi sembra un pochino sospetta…


Dagli al razzista!

Se siete un conducente di bus e un extracomunitario vi picchia, sui giornali appare solo un trafiletto. Se per caso succede la stessa cosa ad un agente di polizia o ad un carabiniere, questi non può nemmeno reagire, e sulla stampa il fatto viene appena accennato.
Se siete pensionati “non colorati” e vi bersagliano con delle uova, nessuno vi considera.
Se venite rapinato in casa da rom o clandestini, la notizia passa inosservata.
Se un marocchino vi occupa casa o dei ragazzini rom bullizzano dei coetanei italiani, se una ragazza viene stuprata selvaggiamente, la notizia viene riportata ma già il giorno seguente non se ne parla più. Per avere l’onore della cronaca il fatto deve essere davvero efferato, come nel caso di Pamela, la ragazza stuprata e tagliata a pezzi …


Però, sia ben chiaro, nessuno parla di RAZZISMO, sono solo casi di ORDINARIA 
CRIMINALITÀ, anche perché gli extracomunitari, poverini, non sono a conoscenza delle nostre leggi e consuetudini…

Nel caso inverso però l’accusa di razzismo e xenofobia scatta immediatamente.
Undici casi in dieci giorni: ci stanno massacrando i timpani con vicende che in alcuni casi di razzista non hanno proprio nulla, come nel caso dell’atleta di colore a Torino il cui occhio è stato leggermente danneggiato da un frammento di guscio d’uovo (e non “selvaggiamente picchiata”, come subito ha twittato Matteo Renzi), o nell’altro caso dell’operaio ferito da un piombino, dove lo stesso ferito esclude il razzismo (e, tra l’altro, il feritore era un argentino). Lo stesso per il marocchino picchiato, e deceduto, non perché extracomunitario, ma semplicemente perché era uno scassinatore.
Certo, qualche stupido razzista si trova sempre, anzi mi stupisco che siano relativamente pochi, considerando l’alto numero di clandestini che siamo stati costretti ad ospitare dai precedenti governi.
Però, per i mass-media, allineati ad una certa linea politica, il clima di razzismo è colpa di Matteo Salvini.
Ma andate a quel paese, e restateci, giornalai da strapazzo.


Venerdì

Giorno di mercato in via Marco Aurelio. A mio marito serve una tuta da lasciare qui a Milano e da usare in casa e là è il posto più comodo per acquistarla, essendo proprio poco distante a dove dimoriamo.
In pochi anni l’aspetto del mercato è cambiato radicalmente: ora sembra più un bazar orientale in quanto la maggior parte dei banchi sono gestiti da extracomunitari.
Accanto a capi di vestiario occidentali, ce ne sono molti di tipo “arabeggiante”, mentre dai banchi dei prodotti alimentari esalano profumi di spezie esotiche che stanno soppiantando gli aromi nostrani. Non che mi dispiaccia, però c’è il rammarico di veder scomparire molte delle nostre spezie tradizionali. E tra gli avventori sono sempre meno le “sciure” con la sporta della spesa mentre aumentano le donne velate, ciascuna con un codazzo di figli.
Stasera poi, dopo essere stati al cinema a Paderno Dugnano a vedere l’ultimo film di Ficarra e Picone, (tra parentesi: mi è piaciuto molto), siamo tornati a casa alle 23 circa. A quell’ora il negozio del fruttivendolo sudamericano ed il barbiere marocchino sotto casa erano ancora aperti. Fuori da quest’ultima bottega, il solito assembramento di ragazzi, chi appoggiato agli stipiti del negozio, chi seduto sul gradino del marciapiede, che sfruttano il wi-fi del barbiere per i loro smartphone e tablet. Chiassosi quanto mai, a volte c’è timore che scoppi una rissa, per fortuna fino ad oggi non è ancora successo nulla, ma la preoccupazione permane.
Quanto è cambiato questo quartiere nel giro di pochi anni.


Inviato dal Veloce promemoria


Migranti


In qualità di ministro dell’Interno Minniti viaggia maggiormente fuori dall’Italia del ministro degli Esteri Alfano.

Il fatto è che Minniti sta cercando di trovare soluzioni per il rimpatrio di numerosi extracomunitari clandestini che ormai (se ne sono forse accorti anche in alto loco) creano disagi non indifferenti. Fallito il ricollocamento presso altri stati della comunità europea, il ministro sta quindi negoziando il prezzo perché le nazioni di origine si riprendano i rispettivi “esuli”. In poche parole siamo l’unica nazione che paga per andare a prendere i clandestini e farà altrettanto per riportarli indietro senza contare quanto ci costa mantenere questa marea di gente, oltretutto in sistemazioni vergognose.

Questo perché la sistemazione dei clandestini presso i CAS (Centri Accoglienza Straordinaria) è stata affidata in gran parte a delle Coop che incassano giornalmente 32,5 euro a cranio, mentre altri 2,5 euro vanno direttamente agli “ospiti” a titolo di “argent de poche”.

E qui mi vengono in mente le riserve indiane.

Gli agenti percepivano bei dollaroni per nutrire e vestire i pellerossa ma la maggior parte finiva nelle tasche degli agenti stessi, ed ai nativi restavano gli scarti, tanto da venir decimati dal tifo e dalla fame.

Quindi gli extracomunitari alloggiati in molte strutture gestite da Coop (tipo la Ecofficina – ora Edeco – che ha ottenuto l’incarico grazie ad appalti con criteri al vaglio della magistratura per via della poca trasparenza delle procedure) dormono in strutture dismesse spesso fatiscenti e si lamentano sia del cibo che delle sistemazioni, risultate inadatte e carenti dal punto di vista igienico.
Intanto farei una precisazione su quest’ultimo punto.

Se la sistemazione era inadatta già in origine (come sta valutando ad esempio adesso la magistratura nel caso di Cona) è giusto che i gestori provvedano in proposito. Anzi mi domando come mai lo Stato che affida questi servizi a privati non effettua dei controlli periodici per verificare come vengano spesi i soldi di noi contribuenti. Diversamente, se sono stati gli stessi ospiti a danneggiarla. come nel caso di quanti ospitati presso alberghi ed altre strutture, sarebbe opportuno che siano loro stessi a provvedere al ripristino (manutenzione e pulizia) ed eventualmente a risarcire anche i danni negando loro anche la piccola diaria della quale fruiscono. È assurdo che oltre ad essere ospitati, nutriti, vestiti e curati non possano farsi carico almeno delle pulizie e riordino degli alloggi in cui sono ospitati.
Per i vandali infine dovrebbero scattare automaticamente l’espulsione ed il rimpatrio, invece noi cosa facciamo? Prendiamo i facinorosi e violenti e li spostiamo in un altro centro : come mettere la spazzatura sotto il tappeto. L’espulsione con accompagnamento (e non tramite la semplice consegna del documento con il quale si intima al clandestino di lasciare il territorio italiano) scatta solamente in caso di comprovato pericolo per la sicurezza nazionale.

La gestione dei centri di accoglienza, spesso situati in centri assai piccoli, crea notevole preoccupazione tra gli abitanti, tanto che in alcuni comuni della rossa Emilia-Romagna a Piacenza, a Milano, a Genova si sono create delle ronde di cittadini che pattugliano il territorio con ricetrasmittenti e torce per prevenire furti ed altri reati. E qui si palesa l’ipocrisia tipicamente italiana di stampo comunista: quando a fare le suddette ronde, in periodo già sospetto ma non ancora giunto al degrado odierno, erano militanti della Lega Nord, apriti cielo: razzisti, xenofobi, squadristi.

Ora che a farlo sono loro, tutto va bene…

ronde-500x350

Tant’è, siamo in Italia, purtroppo o per fortuna. Quello che preoccupa, è l’entità del numero di persone che, secondo il DEF dovrebbero affluire in Italia nei prossimi anni…ma nessun mezzo di informazione ne parla.

def_15871990_10210153525487750_2032039400248018363_n


Crisi

Anche Bolzano ormai ha la sua piccola Chinatown.

Via Torino…circa 700 metri di lunghezza, poco più, poco meno.

via torino

I negozi sono quasi solo sul lato sinistro della strada, provenendo da piazza Matteotti, in quanto sul versante opposto si affacciano le stradine che conducono ai cortili ed ai caseggiati delle “popolari” costruite durante l’era fascista.

Ed in quelle poche centinaia di metri, chiuse ormai le botteghe storiche che c’erano sin da quando ero bambina ed anche da prima, quali “La Casalinga”,il cui titolare Mizzon aveva iniziato nel primo dopoguerra vendendo pentolame sui banchetti,

casalinga MizzonZanella che vendeva vestiti e la pasticceria Bartolomei, ora c’è tutto un fiorire di attività di extracomunitari: due grandi magazzini ed un supermercato, un negozio di accessori per computer, lo storico bar “Moretti” (dove anni addietro, alla domenica, si andava a bere l’aranciata) , un negozio di borsettine e sandali, tutti gestiti da cinesi, cui si aggiunge un bar gestito da sudamericani ed un negozietto di chincaglierie condotto da mediorientali. Aggiungiamoci anche una grande sala giochi, ma non so chi la gestisca.

E quante saracinesche abbassate…oltre alla Casalinga summenzionata, chiusa da oltre un anno,

negozio-in-affitto-a-bolzanoci sono negozi di vestiario che aprono e chiudono a velocità supersonica perché non riescono a tener dietro alle spese, e tra questi pure un magazzino di vestiario gestito da una coppia dell’est Europa ed un negozio di ferramenta con le serrande abbassate da non so quanti anni. Pure uno che vendeva sigarette elettroniche si è arreso ed ha chiuso.

La parallela via Dalmazia non è da meno: ben tre negozi di parrucchieri ed un altro negozio di accessori per computer cui, tra non molto, si aggiungerà un ristorante sempre a conduzione cinese.

Ed allora preferisco ricordarla così, come negli anni della mia infanzia, con le villette a due piani e con il giardinetto abbattute per far posto ai nuovi condomini…un sogno in bianco e nero di un tempo che non c’è più.

viatorino_bn


Non mi torna…

Eccheccavolo !
Arrivano qui belli pasciuti  e dicono che sfuggono dalla miseria e dalla fame
Li vedi subito col cellulare o con il tablet in mano in cerca di un wi-fi gratuito “per mettersi in contatto con la famiglia”.

biblio
wifi1-1106x568_c
Riflessioni spontanee:


1 – vieni qui e lasci i tuoi parenti a morir di fame?
2 – i tuoi familiari che stanno in miseria non hanno da mangiare ma possiedono una connessione internet?

Qualcosa non mi torna.

 


Bella la vita!

Bolzano, Museion (per intenderci, il museo di arte moderna dove era stata esposta la famosa rana crocefissa).

Una volta era così, giovani ed anziani, mamme con i bambini (c’è anche un bar molto frequentato), seduti sulle panchine a chiacchierare o a godersi la frescura che sale dall’adiacente torrente Talvera ammirando lo spettacolo dei prati circostanti.

museion

Adesso?
In quell’area c’è il WiFi libero, quindi là intorno stazionano durante tutta la giornata una dozzina di “profughi ” di 20/25 anni, nessuno dall’aspetto denutrito (anzi!), spaparanzati su panchine e muretti alla faccia di quelli che vorrebbero sedervici e tutti con tablet e smartphone, smanettando per ore su Facebook e Twitter.

Hanno preso in parola quanto ha detto Bergoglio sulla schiavitù del lavoro, quindi non fanno assolutamente nulla.
Bella la vita !
(a spese nostre, e poi ci dicono che siamo piazzisti o sciacalli!)

 

 


Giustizia (?)

Quando leggo che un carabiniere viene indagato per ” troppa irruenza ” nell’arresto di un tunisino, mi incazzo pensando a quella giudichessa che invece ha lasciato subito libero quell’altro extracomunitario che ha accoltellato due carabinieri, giudicandolo non pericoloso.


Inviato dal Veloce promemoria


domandina

Perché a Genova non si vede nessun extracomunitario che spala fango? Credono che a loro spettino solo diritti, alloggiando in hotel e mangiando ad ufo come in effetti stanno pretendendo?

Notare la sedia dietro all’extracomunitario, così potrà sedersi quando sarà stanco di guardare il ragazzo che lavora!

genova10689977_10204023942452005_3573457092461332680_n


Nonostante tutto…

Milano.

Ultimamente c’è la questione della sporcizia che deturpa la città, specie nella zona dei navigli e di questo incolpano il sindaco. Come avevo risposto in un precedente intervento a Mario, la mia antipatia per Pisapia non l’ ho mai nascosta, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare. La colpa è della poca educazione della gente e sarebbe stato lo stesso con un sindaco dell’altro schieramento.

Tutti ne parlano male però io, nonostante tutto amo Milano. Quell’amore che solitamente si riserva ai diseredati, ai poveretti, agli ultimi. Milano che degrada sempre più, snaturata nella sua essenza, multietnica, certo, ma di quel miscuglio non dei migliori, come quelle miscele di caffè da poco prezzo che lasciano l’acido in bocca. Non certamente multiculturale, perché i nuovi arrivati non vogliono aggiungere la loro cultura alla nostra ma pretendono di soppiantarla con la loro, cercando di eliminare anche le nostre tradizioni. Giro per viale Monza e ogni volta la trovo ulteriormente peggiorata. Scomparsi in parte i locali di massaggi (?) ora stanno spuntando le sale gioco ed anche negli altri locali proliferano le slot machines. Sempre più negozi in mano a cinesi asiatici e nordafricani. Non bastavano negozi di kebab, le rosticcerie take away, i bar e i ristoranti. Poi sono venuti i parrucchieri, i money transfer ed i cambiavalute, dopo ancora i “compro oro”; adesso tutta una serie di negozi di telefonia e di accessori per cellulari e pc, nessuno dei quali italiano.

Questo in “quasi” periferia, ma non è che in centro vada meglio. Vero che hanno sloggiato una piccola parte delle bancarelle ormai diventate storiche, in quanto ritenute “indecorose”,

però ogni pochi passi ci sono venditori ” itineranti” di libri, giocattoli, accendini, sciarpe di finta pashmina e foulard in “puro acetato finta-seta”, DVD e CD di dubbia provenienza oltre ad un considerevole numero di questuanti che pressano da vicino i passanti.

Milano soffre e diventa sempre più insicura. La generosità e l’accoglienza caratterizzavano la città si sono inaridite e regna l’indifferenza verso il prossimo se non addirittura il fastidio, non tanto per i tanti elemosinanti che girano, ma più per quanti approfittano della situazione, spacciandosi per bisognosi quando non lo sono.

Per fortuna ci sono momenti di evasione dovuti agli artisti di strada che, in qualche modo, cercano di raggranellare un po’ di soldi Ecco allora tutta una serie di “statue viventi” nei più svariati costumi o suonatori e cantanti che propongono i loro repertori. Tra questi ultimi, i simpatici Jukes and the Box, con tanto di tariffario ben esposto: canzone corta €0,5 – canzoncina € 1 – canzone bella €2 (chissà con quale criterio) – canzone difficile €3. 

(Le fotografie precedenti sono di repertorio tratte da internet, mentre le fotografie seguenti con gli artisti di strada sono state scattate da me con il cellulare)

 

20131113_14465320130305_15122520130606_14060920130711_11271120130920_134730


Una normale mattinata a Milano

 

Ci rechiamo alla solita fermata della Metrò 1, la rossa,

Milano_-_Metropolitana_Duomo_-_Linea_rossa_-_Foto_Giovanni_Dall'Orto_-_3-jan-2007_-_01

e subito c’è spettacolo. Due giovanottoni robusti corrono verso un ragazzo extracomunitario che staziona con fare indifferente dove si fermano le ultime carrozze. Pensiamo ad una rissa, invece è solo un arresto operato da agenti in borghese. Durante il viaggio, piuttosto lungo, veniamo “rallegrati” da un uomo che suona la fisarmonica, poi da un altro, accompagnato da un bimbo di forse tre anni, che chiede da mangiare per i suoi figlioletti, quindi ancora da una ragazza che canta accompagnata da un registratore che si porta a tracolla, infine da un poveraccio senza braccia che chiede l’elemosina. Alla fermata in cui scendiamo, l’immancabile zingara, anche questa accompagnata da bimbo in tenera età.

Durante l’ultimo periodo della giunta Moratti, questi episodi erano diventati sporadici. Spariti i bazar improvvisati sui marciapiedi, chiusi molti campi Rom irregolari, recintati i sottopassi dei cavalcavia per evitare insediamenti abusivi dei nomadi, aumentata la vigilanza urbana a mezzo di vari presidi mobili delle forze dell’ordine. Ora tutto è stato vanificato dalla nuova giunta Pisapia. L’attuale sindaco infatti ha voluto esportare il “modello via Padova” in tutta la città, con risultati visibili. Chi conosce via Padova, ed io ce l’ho praticamente dietro casa, risiedendo in viale Monza, sa che è un miscuglio di etnie. L’iniziale popolazione egiziana, che si occupava principalmente della vendita di tappeti, è stata scalzata dalle nuove ondate migratorie: tunisini, marocchini, cinesi, filippini e sudamericani convivono non troppo pacificamente tra loro, e i pochi milanesi in quella zona praticamente sono invisibili e quasi non osano uscire di casa, specialmente di sera.

In centro (piazza Duomo, Galleria, corso Vittorio Emanuele, il Castello, perfino nelle vie della moda), è tutto un viavai di cinesi che cercano di rifilarti sciarpe finto Burberry o giocattoli telecomandati, nordafricani che offrono rose, africani che vendono braccialettini portafortuna o libri…

varie-letizia-1200

Ogni due passi ne trovi uno. Non posso dar torto ai tedeschi ascoltati in Galleria che, continuamente importunati, commentavano sfavorevolmente, pensando di non essere capiti, che certe cose da loro non accadono. Ed in effetti, nei miei recenti viaggi tra Amburgo, Dresda, Francoforte, Stoccarda ed altre città non ho mai assistito a spettacoli del genere.

Capisco il console americano che qualche settimana orsono invitava i suoi connazionali a non venire a Milano: c’era un po’ di esagerazione, certo, ma il succo è che la città sta pian piano peggiorando…

Certo, la città, per Expo 2015, si sta facendo sempre più bella. Dopo il grattacielo con relativi annessi di corso Como, tra i quali una piazzetta sopraelevata con laghetto e giochi d’acqua,

20130228_130247

20130228_130341

20130228_115056

è stato completato anche il Diamantone,

2012-06-30-Diamantone

gli altri edifici sono pure loro a buon punto (anche se devo ancora vedere quelli in zona ex Fiera, verso piazza Giulio Cesare), la M5 lilla, interamente automatizzata è entrata finalmente in funzione, però tutto questo non è sufficiente se ai cittadini ed agli ospiti che verranno per quella importante occasione non verrà garantita la necessaria sicurezza.

(Le immagini di corso Como le ho scattate col cellulare, le altre sono prese da internet)


Agosto milanese

Davvero irreale Milano in questi giorni. In giro si vedono solo extracomunitari ed anziani. Qualche sparuto gruppetto di turisti al Duomo, i soliti giapponesi a Montenapoleone o via della Spiga, qualcuno in metropolitana ma i giovani li trovi solo verso sera, per l’happy hour…

Io poi ho dovuto pagare lo scotto di ieri: dove abbiamo pranzato infatti era bello fresco, ombreggiato da tanti alberi però infestato da zanzare, così oggi ho una caviglia gonfia per la puntura…in ogni caso meno degli altri.