La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Estate

GRANO 407a33233d9bf7babf07f9958a4a010eCerere ha pianto

lacrime d’oro.

Le profonde ferite

delle terre arate

hanno dato grappoli

di lacrime.

L’uomo sotto il sole

raccoglie il gran pianto

di fuoco.

Il gran pianto di Cristo

appena nato.

(Croce,

aspro,

fiamma.)

Cerere è morta

sulla campagna,

il seno

trafitto da papaveri,

il cuore

crivellato di cicale.

Federico Garcìa Lorca

Dipinto di Vincent Van Gogh


Finalmente le ferie (?)

Allora dal 3 di giugno le frontiere italiane verranno riaperte senza quarantena alcuna, cioè noi le riapriremo, però non sappiamo ancora se le riapriranno i nostri confinanti, quindi potremo far entrare gente dall’estero, ma chissà se all’estero potremo recarci noi. Tutto questo quando Conte e compagni hanno prorogato lo stato di emergenza al 31 gennaio 2021.

Lo scopo del governo sarebbe quello di far riprendere quanto prima la stagione turistica: già li vedo, gli ospiti stranieri, felici come pasque , recarsi in spiaggia con la mascherina (le signore più alla moda indosseranno il trikini, costume abbinato nei colori alla mascherina d’ordinanza), mantenendo una doverosa distanza tra gli ombrelloni (e questo sarebbe pure un bel vantaggio), previa prenotazione da farsi tramite una applicazione dedicata, mangiando al ristorante chiusi da divisori in plexiglass rinunciando però al buffet, felici di nuotare in solitaria stando bene attenti a non annegare perché ai bagnini sarà proibito fare la respirazione bocca a bocca. Altrettanto soddisfatti saranno di mettersi in coda, oltre che per recarsi al ristorante, anche per sorbirsi un buon cappuccino o mangiarsi un cono gelato, di entrare uno alla volta nel negozio di souvenir o anche solo al supermarket per fare incetta dei nostri prodotti di eccellenza. Discoteche? Probabilmente saranno chiuse, ma anche l’entrata ai teatri e al cinema verrà regolamentata, quindi l’offerta nel campo “divertimento” è praticamente nulla.

Non so quanti turisti accetteranno di venire in Italia per fare delle vacanze in queste condizioni.


Estate

L’estate era venuta di colpo;

con un paio di giornate calde aveva trasformato il mondo,

resi più profondi i boschi,

più maliose le notti.

Herman Hesse


Estate

L’estate non si fa annunciare,

se è estate vera non ha false partenze

come la primavera, o l’autunno

che è quasi tutto un annuncio.

L’estate viene in un solo giorno.

Un temporale, la polvere, l’asfalto.

E’ il fresco delle due di notte

quando pensi che l’estate sta passando.

 

(Gian Mario Villalta)

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Estate

C’è un giardino chiaro, fra mura basse,
di erba secca e di luce, che cuoce adagio
la sua terra. È una luce che sa di mare.
Tu respiri quell’erba. Tocchi i capelli
e ne scuoti il ricordo.
Ho veduto cadere
molti frutti, dolci, su un’erba che so,
con un tonfo. Così trasalisci tu pure
al sussulto del sangue. Tu muovi il capo
come intorno accadesse un prodigio d’aria
e il prodigio sei tu. C’è un sapore uguale
nei tuoi occhi e nel caldo ricordo.
Ascolti.
Le parole che ascolti ti toccano appena.
Hai nel viso calmo un pensiero chiaro
che ti finge alle spalle la luce del mare.
Hai nel viso un silenzio che preme il cuore
con un tonfo, e ne stilla una pena antica
come il succo dei frutti caduti allora.
Cesare Pavese

 


Estate

frutteti7

Frutteti
stracarichi.
Dorate
campagne…

Vetrate
schermate.
Riarsi
cespugli…

Penombra
arsura,
scirocco…

Tavolozza
completa:
estate.

Manuel Machado


Sabato estivo

Come quasi sempre, di sabato e domenica non usciamo, preferendo andar fuori negli altri giorni della settimana in quanto dappertutto c’è troppa confusione ed i posti che prediligiamo sono invasi da chi ha solo il fine settimana per “rilassarsi”.

Oggi poi è il primo giorno di saldi, quindi non si gira nemmeno in città, inoltre fa troppo caldo per camminare: siamo usciti solo di mattina presto per la solita spesa al mercato, una sosta al bar per leggere i quotidiani bevendo un buon caffè freddo shakerato, poi, dopo pranzo siamo restati in casa, ventilatori a manetta (odiamo i condizionatori), frigorifero ben rifornito di bibite fresche e frutta a volontà.

Per fortuna che c’è la televisione ad avvisarci che con queste temperature è meglio restare a casa nelle ore più calde, che bisogna vestirsi leggeri e che bisogna bere molte bibite rinfrescanti e non alcoliche, mangiare alimenti facilmente digeribili e ricchi di sali minerali altrimenti magari avrei potuto uscire verso mezzogiorno con il pellicciotto, mangiando polenta e salsicce e bevendo grappini…

meteo 4 luglio

Già, i saldi: sembra che tutti si facciano prendere dalla smania degli acquisti solo perché alcune cose sono vendute a prezzo ribassato. Per qualche tempo mi sono comportata pure io così, poi ho capito l’inutilità di questa condotta: le cose si comperano solo al momento in cui servono, perché quando arrivi a sfoggiare le cose acquistate in saldo, scopri che non sono più di moda (cosa che mi interessa molto relativamente), o che per una qualsiasi ragione non vanno più bene (aumento di un paio di chiletti che si posizionano sempre sui punti meno opportuni) oppure (caso più frequente) che non piacciono più e che quindi sono destinati a rimanere negli armadi praticamente nuovi o indossati al massimo una o due volte.

Inoltre, sempre per via della confusione che aborro come scrivevo prima, non mi piace mescolarmi a gente accalcata intorno ai vari banconi dove sono esposte le merci.

saldi

Quindi: saldi? No, grazie…

Ed ora, dopo aver guardato uno dei nostri innumerevoli DVD, un paio di partite su internet, una chiacchierata con un’amica tedesca su Skype, una sbirciatina a vari siti…ed è subito sera.

 

 


Immagine

estate (?)

fine estate


ufffff

Quest’estate sembra non voler passare mai….


divagazioni

Un periodo di stanca.

Ce ne sarebbero state cose da commentare, ma ci sono state giornate “NO”…

Ma qualcosa volevo comunque dire, anche se in ritardo…

Ad iniziare dalle stragi in Norvegia, che Borghezio ha commentato in maniera semplicemente ignobile. Non basterebbe una semplice sospensione…lo sbatterei fuori a calci.

Anche se simpatizzo con alcune idee leghiste, quali il drastico ridimensionamento del numero dei parlamentari, mi lascia perplessa la faccenda dei ministeri al Nord. L’idea sarebbe anche buona, decentrando non solo a Milano ma anche in altre città, ma questo non è certo il momento adatto di duplicare alcuni dicasteri, visto che si parla di ridurre le spese. Saranno anche ad affitto nullo, sarà che i ministri interessati si sono sobbarcati, dicono, le spese per l’arredamento, ma il personale bisognerà pure pagarlo…

Poi l’arresto di Papa e quello mancato di Tedesco. Prescindendo dal fatto che un imputato dovrebbe considerarsi innocente fino a prova contraria, possibile che Papa sia in galera, grazie alla votazione in Parlamento ed alla successiva decisione del gip, mentre un camionista che, ubriaco, ha falciato madre e figlioletta sia già fuori?

Il Penati che si sospende dalla carica di vice presidente del Consiglio Regionale, ma mantenendo la carica di consigliere mantiene lo stipendio…il furbetto! Ci vorrebbero le dimissioni (differenti dall’autosospensione) che permetterebbero di sostituirlo con qualcun altro….ma questo è il paese dei furbi, non dimentichiamolo.

E ci sono i “duri e puri” del PD che puri non sono mica tanto. Mi verrebbe da dire “sono italiani”, ma ne offenderei tantissimi di onesti. Del resto la corruzione albergava sovrana anche nei paesi entro l’ex cortina di ferro. Una volta ci fu anche un certo Primo Greganti…e chi se lo ricorda… Ci fu anche una “Missione arcobaleno”, ma nessuno più ne parla… Dell’affare Mitrokhin non é rimasto nulla…sbianchettato?

Poi le femministe d’antan che sfilavano al grido “il corpo è mio e lo gestisco io”, ora si sono tramutate nelle sante Marie Goretti del movimento “Se non ora quando”, e arricciano il naso, scandalizzate, davanti ad uno spogliarello durante una festa del partito, o per una segretaria che girava, mascherata, pellicole porno. E la tanto decantata libertà sessuale che esigevano? Boh!

Le intercettazioni finite sui mass media che hanno fatto chiudere un giornale a Murdoch, il quale si è dovuto pure scusare pubblicamente, mentre qui in Italia è la gente che le richiede, accampando la scusa che la stampa non vuole bavagli di sorta.

Mah…un ferragosto di due anni fa sono passata davanti a Villa san Martino…chissà che pure i miei cellulari non siano sotto controllo, e magari sarò pure sospettata di aver partecipato ai bunga bunga.

Poi il crollo di due “miti” esteri. Zapatero se ne va, e ci saranno elezioni anticipate. Lascia un paese allo sbando, in cui ha tralasciato la crisi economica che attanaglia la Spagna, con un tasso di disoccupazione al 20%, ma ha concesso il matrimonio ai gay, l’aborto alle minorenni, diritti alle scimmie antropomorfe. E Obama non è da meno, con gli Stati Uniti in gravissima crisi e sotto l’attacco degli speculatori…

E questa estate che, almeno qui al nord, non si decide ad arrivare. Vai in montagna, e ti devi coprire quasi fosse inverno, con giacche a vento e felpe…

Mah…questo mondo sembra sempre più girare all’incontrario. Che sia tutta colpa di Berlusconi?


estati dell’infanzia

Quelle estati passate dalla nonna…Mio padre aveva 40 giorni di licenza ed appena finito il mese in colonia, dove mi mandavano per sopperire alla mancanza di iodio della nostra zona ( e proprio da quel periodo data la mia antipatia per il mare), si partiva con il treno per il Sud, con un viaggio a dir poco estenuante.

Là ritrovavo compagni di gioco dai nomi inusuali per chi invece abita al settentrione, nomi come Filomena, Concetta, Agata, Assunta, Nicola, Gennaro, Raffaele, Domenico….

Rammento il terrazzo assolato, dove a volte passavo il pomeriggio ad osservare lunghe file di formiche nel loro andirivieni che terminava nelle crepe del muretto, dove immaginavo che avessero costruito chissà quali città. Sul terrazzo c’erano arbusti di oleandro e piante aromatiche, prima tra tutte il basilico, coltivate in parte in vasi di coccio, in parte in grosse latte che avevano contenuto delle conserve. Sempre sul terrazzino si ponevano le larghe tavole di legno per essiccare la polpa di pomodoro, coperta con garze per preservarla dalle mosche. Nel cortiletto da basso invece, con le spalle al pozzo, ed attorno ad un pentolone, le “commari” sbollentavano i pomodori a pera per poi imbottigliarli e conservarli per l’inverno.

Ricordo ancora le stanzette dove abitavamo: la camera da letto dove dormivamo nonna, zia ed io con i letti altissimi, dallo schienale intarsiato, l’armadio guardaroba decorato da bassorilievi di legno a forma di amorini con ghirlande di fiori e frutti, i comodini massicci, i cassettoni con un buon profumo di lavanda e, sopra, protette dalle campane di vetro, le statuette di non so quali santi. A lato, il catino con la brocca ed il porta asciugamani. Già, perché in casa non c’era acqua corrente e bisognava andarla a prendere nella viella, alla fontanella con i secchi, ma era sempre freschissima.

Poi c’era un bugigattolo dove era alloggiato il water, la cucina, con la stufa di maioliche di Sorrento, coloratissime, gialle azzurre e verdi, ed il forno. In fondo la saletta da pranzo con il tavolo tondo, le sedie impagliate tipo Vienna, la cristalliera con i servizi in bella mostra, ma quello che più mi piaceva era la scrivania che era stata del nonno (che non ho mai conosciuto), con la ribaltina ed un sacco di cassettini e tantissimi buchi di tarli.

I miei dormivano in una stanza separata, ma contigua, sempre sulla ringhiera del terrazzino. All’ora di merenda, niente dolci o panini con il prosciutto, come ero solita fare a casa, ma filoncino con i “puparuoli” arrostiti, con il loro buon sughetto misto all’olio, oppure i “friarielli”…Con i compagnetti poi inventavamo i giochi più strani, facevamo ad esempio gli alchimisti, andando a raccogliere erbe che crescevano sui muretti, per lo più mentuccia e capperi, che tritavamo preparando chissà quali misture. I campi non erano granché, perché la terra era arida e calcinata dal sole, ma qualcosa cresceva. In fondo alla viella infatti c’era il piccolo aranceto della nonna: erano arance bionde, piene di semi, però dolcissime e lei ogni inverno ce ne inviava uno scatolone (quando le poste funzionavano ancora!), aggiungendo a volte anche un mazzettino di viole avvolte prima nell’ovatta umida e poi nella stagnola, ed agli immancabili mostacciuoli. Assieme alle arance crescevano anche mandarini, nespole, e soprattutto fichi, e di quelli ne facevo vere scorpacciate. Di quei periodi ricordo anche il somarello, dolce e paziente, che a volte mi facevano cavalcare,  le partite a carte, scopa d’asso e scopone specialmente, dove Mimmo mi aveva insegnato a barare spudoratamente. All’inizio ricordo che avevo trovato difficoltà ad usare le carte napoletane, molto diverse dalle trentine che usavamo a casa. Le serate invece si trascorrevano facendo lunghe passeggiate da un paese all’altro o in visita ai parenti: preciso che in paese erano considerati tutti parenti, forse perché, come diceva ironicamente mio padre, discendiamo tutti da Adamo ed Eva. C’erano poi le gite che, data l’età e la mancanza di mezzi, si svolgevano in corriera: a Pompei, a Capua, a Mondragone, a Casertavecchia (davvero graziosa, abbarbicata sulla collina),  ma soprattutto nelle giornate molto calde alla Villa, ossia al magnifico Palazzo reale di Caserta, con i suoi stupendi giardini arricchiti da fontane e giochi d’acqua.

In quei periodi la scuola iniziava ancora il 1^ ottobre, quindi noi ci fermavamo fino alla fine di settembre. Prima si festeggiava l’onomastico del babbo, il 19 di settembre, festa grande per san Gennaro, ed allora la cucina diventava un campo di battaglia, con tutte e 3 le donne che cucinavano (mamma, nonna e zia), per celebrare degnamente la ricorrenza, perché nonna teneva maggiormente all’onomastico che al compleanno di mio padre. Ma la festa più attesa da noi ragazzi era il 29 settembre, san Michele, patrono del paese, che veniva ricordato con processione alla mattina, ma alla sera c’erano luminarie, canzoni e fuochi d’artificio, quasi una piccola Piedigrotta.

Il giorno seguente purtroppo si preparavano i bagagli per il ritorno al nord…e le vacanze così erano finite, ma ci ripromettevamo sempre di ritrovarci l’anno seguente….


ESTATE

L’estate profuma di tiglio,

di pelle scaldata dal sole,

di sabbie portate dal vento

che sanno di sale.

L’estate risuona di canti,

di trilli di garruli uccelli,

di brezza che fruscia tra i rami

e scompiglia i capelli.

L’estate si tinge di luce

che abbacina occhi socchiusi

appena velati dal pianto

per sogni delusi.

L’estate è bagnata di pioggia

che scroscia dal cielo improvvisa,

di lacrime un giorno sì amare

mutatesi in risa.

L’estate risplende di gioia,

di voglia di abbracci, di vita…

Cancella dalla memoria

una storia finita.