Allora…
La UE ha erogato nel 2016 ad Erdogan la bellezza di oltre 3 miliardi di euro, con l’intesa che quei soldi sarebbero serviti a bloccare l’ingresso dei migranti in Europa, impegnandosi a versarne un’altra decina entro il 2020 per il programma I.P.A. (Instrumentum Pre Accession), ma tra questi contributi ed altri ricevuti dal 2002 sotto altre varie voci (contributi mascherati da progetti industriali o umanitari o volti all’inserimento della Turchia nella UE, come appunto il progetto I.P.A. per avvicinare il paese agli standard europei), la Turchia dovrà a gestire un flusso di denaro pari a ben 15 miliardi.
Questi soldi a cosa sono serviti? Principalmente ad acquistare armi che, teoricamente, sarebbero dovuti servire per il pattugliamento dei confini con la Siria e con i Balcani, ma sono invece stati usati per ingrandire il già grande arsenale turco, uno dei più importanti dell’esercito della NATO.
Forte di questi mezzi, Erdogan non si è fatto scrupolo di assalire i curdi, con il pretesto di istituire uno stato cuscinetto per ospitare i 3 milioni di siriani che ora si trovano in Turchia, cercando di arrivare in Europa, ed inoltre avanza pretese per ottenere al più presto il saldo dei contributi promessi. Il bello è che l’UE ha effettuato dei controlli sui fondi fino ad ora erogati senza però riuscire a cavare un ragno dal buco: nonostante la pignoleria dei controllori, solo lo 0,44% dei fondi – pari a circa 27 milioni di euro – era stato esaminato, trovando inoltre varie frodi per almeno un terzo di essi. Non so quanto costino in termini globali all’Italia i fondi erogati e da erogare alla Turchia, so solo che dei 3 miliardi elargiti per l’emergenza profughi, la nostra tranche è stata di 225 milioni di euro circa.
Tutto questo per foraggiare un dittatore astuto, al quale si stanno pronando tutti i “grandi” europei, con l’eccezione di qualche raro nome, come Junker. Ed intanto la stessa Europa ora blocca le armi ai turchi, in pratica chiude la stalla quando i buoi sono già scappati, ma se continuerà ad elargire fondi, le armi verranno acquistate da altre nazioni.
L’unica speranza, che già si era dimostrata valida, sarebbe quella delle sanzioni economiche già attuate da Trump, che a suo tempo avevano indebolito la già traballante economia turca.
Mamma li turchi
Il dittatore democraticamente eletto.
D’accordo, con una maggioranza risicata, grazie a presunti brogli a causa di milioni di schede non timbrate, senza il voto degli oppositori preventivamente incarcerati, con il voto contrario delle grandi città (Istanbul, Ankara, Smirne) dove la gente è più acculturata, e quello invece favorevole delle campagne in cui la gente è più legata all’Islam radicale che Ataturk aveva sradicato, ma anche dei turchi emigrati all’estero, dove il SÌ ha raggiunto percentuali vicino al 60%, forse in contrapposizione alle politiche dei paesi europei che vedono nell’Islam un grave pericolo.
Però è stato eletto DEMOCRATICAMENTE!
Del resto questo ricorda le elezioni DEMOCRATICHE vinte da Hitler… E fa specie che proprio Erdogan abbia dato dei nazisti a tedeschi ed olandesi!
Il programma del resto era già noto: la religione sarà alla base delle leggi, gli oppositori – studenti, professori, giornalisti, semplici blogger ed altri – continueranno a finire in galera, cristiani e curdi potranno continuare ad essere bombardati e seguiranno molte altre misure costrittive: Erdogan infatti, una volta rieletto alla presidenza nella tornata elettorale del 2019, potrà governare da solo, essendo abolita la carica di primo ministro, e potrà farlo per decreto; potrà nominare e revocare a piacimento i ministri; spetterà a lui, direttamente o indirettamente, la nomina della maggioranza dei membri della Corte costituzionale e del Csm; i rettori delle principali università saranno cosa sua, e via dicendo.
Erdogan è ambiguo, con i suoi atteggiamenti volutamente ondivaghi: oggi chiude le frontiere ai profughi siriani, l’indomani chiede soldi all’Europa per non far passare i rifugiati; dice di essere contro l’ISIS ma dai suoi confini fa passare migliaia di foreign fighters; un giorno sta con la Russia, poi le si rivolta contro. Incita gli immigrati turchi in Europa a sfornare almeno cinque figli a coppia per dominare un giorno le nostre nazioni e sopraffarle culturalmente; chiede arrogantemente di poter entrare a far parte dell’Europa, ma si appresta ad indire un altro referendum sulla pena di morte. E per la sua vittoria nel referendum ha appena ottenuto i complimenti da parte di Al Qaeda.
Quello che più fa paura è che non è un semplice nazionalista che vuol rendere grande il suo paese: è un islamista radicale che si alleerà con altri poteri islamici anche peggiori di lui.
Ed ora, con i poteri sempre più ampi di cui gode e godrà, avrà in mano l’esercito più forte e meglio armato di tutta l’area mediterranea, e grazie all’appartenenza alla NATO, molti paesi europei potrebbero venir chiamati a difendere la Turchia qualora dovesse, per ipotesi, entrare in guerra contro la Russia di Putin.
Per anni Erdogan sognava di superare in importanza e gloria Ataturk e con queste manovre ci è finalmente riuscito.
Chi ne esce male è la Turchia stessa, che arretra ad un’era medievale, mentre molti stati occidentali impregnati di teorie marxiste ed ideologie che gli stessi suoi abitanti iniziano ad aborrire non solo stanno a guardare, ma addirittura foraggiano finanziariamente il dittatore.
« Per quasi cinquecento anni, queste regole e teorie di un vecchio arabo e le interpretazioni di generazioni di religiosi pigri e buoni a nulla hanno deciso il diritto civile e penale della Turchia. Loro hanno deciso quale forma dovesse avere la Costituzione, i dettagli della vita di ciascun turco, cosa dovesse mangiare, l’ora della sveglia e del riposo, la forma dei suoi vestiti, la routine della moglie che ha partorito i suoi figli, cosa ha imparato a scuola, i suoi costumi, i suoi pensieri e anche le sue abitudini più intime. L’Islam, questa teologia di un arabo immorale, è una cosa morta. Forse poteva andare bene alle tribù del deserto, ma non è adatto a uno Stato moderno e progressista. La rivelazione di Dio! Non c’è alcun Dio! Ci sono solo le catene con cui preti e cattivi governanti inchiodano al suolo le persone. Un governante che abbisogna della religione è un debole. E nessun debole dovrebbe mai governare. »
(Mustafa Kemal Atatürk.1930)
Bisogna aprire gli occhi
Dopo il golpe (vero o finto che fosse), le epurazioni, gli imprigionamenti, le punizioni, le torture, la vera faccia di Erdogan si palesa sempre di più.
Adesso se la prende con l’Italia perché se Erdogan junior rimetterà piede a Bologna, dove frequentava la prestigiosa John Hopkins University, potrebbe essere arrestato per riciclaggio, ma secondo il paparino la magistratura italiana non dovrebbe occuparsi del “piccolo” Bilal. Poco importa che in una intercettazione Erdogan senior consigli al figlio di sbarazzarsi di tutti i denari che detiene in casa (e che in un’altra intercettazione si faccia riferimento ad una somma di 10 milioni di dollari, presumibilmente frutto di una mazzetta per la costruzione di un gasdotto).
Erdgan fa la voce grossa con il nostro paese. La minaccia, velata, è quella di farci invadere dai “profughi”. Ed all’esternazione che in Italia dovremmo dedicarci più alla mafia che alle indagini su Bilal, Renzi (una volta tanto concordo con lui) ha replicato per le rime dicendo che i nostri giudici rispondono alle leggi ed alla Costituzione italiana, non certo al presidente turco.
È passato il periodo delle primavere arabe, quando la Turchia era considerata un paese moderato, amico degli Stati Uniti e quindi degna di entrare a far parte dell’Unione Europea. Poi il legame con gli americani si è deteriorato, anche perché la Turchia si è rivelata essere un passaggio fondamentale di potenziali terroristi nemici del regime di Assad provenienti dalla Siria.
Inoltre è chiaro ormai a tutti che Erdogan, che tutti ormai chiamano il Sultano, ha trasformato lo stato in una repubblica presidenziale con amplissimi poteri del premier, che rasenta (?) la dittatura, e mi fa specie vedere in televisione dei servizi dove Erdogan appare sotto il ritratto di Atatürk, e constatare che la Turchia, che era diventata uno stato laico, si stia avviando nuovamente verso un vecchio oscurantismo di stampo islamico.
varie…
I politici europei mi fanno sempre più schifo, specie quando si rallegrano con Erdogan per la “vittoria della democrazia”.
Democrazia?
Certo, pure Hitler fu eletto democraticamente, poi sappiamo come è andata a finire.
Intanto il democraticamente eletto Erdogan sta facendo un bel repulisti: 2745 giudici, che seguono i dettami di Fethullah Gulen, che se ne resta in esilio negli Stati Uniti e delquale Erdogan ha chiesto l’estradizione, sono stati rimossi, 426 addirittura arrestati assieme a 2839 militari, tra i quali 34 generali. E questi vanno ad aggiungersi ai 35 giornalisti ed ai vari oppositori che già marciscono in galera. Ed i seguaci del “Sultano” torturano e sgozzano per le strade i golpisti.
Fino ad oggi non ho sentito la voce di Amnesty International, ma forse mi è sfuggita, come quella della Commissione per i Diritti Umani dell’ONU (ah, è appannaggio dell’Arabia Saudita!)
Intanto, comunicato di oggi, di viene a sapere che le autorità francesi avevano impedito ai media di diffondere la notizia delle sevizie inflitte alle vittime del Bataclan (testicoli tagliati agli uomini ed infilati loro in bocca, donne stuprate con vari oggetti, occhi divelti,sventramenti,sgozzamenti, decapitazioni), non se ne conosce esattamente la motivazione.
Tutto questo, dopo che qualche giorno fa è stato comunicato alla stampa che il ritardo nell’intervento delle forze d’assalto è stato dovuto all’esitazione di un colonnello… I francesi ne hanno ancora tanta di strada da fare…
Cosa ne pensate?