La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Io temo un uomo

henry fantin latour Schermata_2016-10-31_a_15_28_22_1200x630_1597712570247Io temo un uomo dall’eloquio frugale
Io temo un uomo silenzioso
L’arringatore, lo posso sovrastare
Il chiacchierone, intrattenerlo

Ma colui che soppesa, mentre gli altri
spendono le loro ultime monete,
da quest’uomo mi guardo
ho paura che sia grande.

Emily Dickinson

Dipinto di Henry Fanton-LaTour


Accendere una lampada

Knut Ekwall 4d8d9a049edad03ae1020f3ef47de5f0Accendere una lampada e sparire –

questo fanno i poeti –

ma le scintille che hanno ravvivato –

se vivida è la luce

durano come i soli –

ogni età una lente

che dissemina

la loro circonferenza –

Emily DickinsonDipinto di Knut Ekwall


Per un istante d’estasi

ESTASI 59b0f5be77d237844f79c60635b02c75Per un istante d’estasi
Noi paghiamo in angoscia
Una misura esatta e trepidante,
Proporzionata all’estasi.
Per un’ora diletta
Compensi amari d’anni,
Centesimi strappati con dolore,
Scrigni pieni di lacrime.

Emily Dickinson


Sarà estate

Georges-Seurat-Una-domenica-pomeriggio-allisola-della-Grande-Jatte-arte-svelata-4-scaledSarà estate prima o poi.

Donne con parasoli

uomini a passeggio con canne d’India

E bambine con bambole

Coloreranno il paesaggio pallido

come un luminoso mazzo di fiori

per quanto sommerso di pario

il paese si stenda oggi

I lillà piegati da molti anni

dondoleranno carichi di violetto

le api non disprezzeranno il motivo

che i loro avi cantarono

La rosa selvatica arrosserà lo stagno

l’aster sulla collina

detterà la sua moda perenne

e le genziane pasquali crinoline

finché l’estate ripiegherà il suo miracolo

come una donna la gonna

o i sacerdoti ripongono i simboli

quando il sacramento è finito.

Emily Dickinson (Traduzione di Massimo Bacigalupo)

Dipinto di George Seurat


Poiché non potevo fermarmi per la morte

Poiché non potevo fermarmi per la morte –
lei gentilmente si fermò per me
La carrozza non portava che noi due
e l’immortalità –
Procedemmo lentamente – non aveva fretta
ed io avevo messo via
il mio lavoro e il mio tempo libero anche,
per la sua cortesia –
Oltrepassammo la scuola, dove i bambini si battevano
nell’intervallo – in cerchio –
Oltrepassammo campi di grano che ci fissavano –
Oltrepassammo il sole calante –
o piuttosto – lui oltrepassò noi –
La rugiada si posò rabbrividente e gelida –
perché solo di garza, la mia veste –
la mia stola – solo tulle –
Sostammo davanti a una casa che sembrava
un rigonfiamento del terreno –
Il tetto era a malapena visibile –
il cornicione – nel terreno –
Da allora – sono secoli – eppure
li avverto più brevi del giorno
in cui da subito intuii che le teste dei cavalli
andavano verso l’eternità .


Emily Dickinson


Come se il mare

Come se il mare separandosi
svelasse un altro mare,
questo un altro, ed i tre
solo il presagio fossero

d’un infinito di mari
non visitati da rive –
il mare stesso al mare fosse riva-
questo è l’eternità.

Emily Dickinson


La luna è lontana dal mare

La Luna è lontana dal Mare –

Eppure, con Mani d’Ambra –

Lo conduce – docile come un Fanciullo –

Lungo Sabbie designate –

Egli non sbaglia mai un Grado –

Obbediente agli occhi di Lei

Avanza quel tanto che basta – verso la Città –

Quel tanto che basta – se ne va –

Oh, Signore, Tua, la Mano d’Ambra –

Ed io – il Mare lontano –

Obbediente al minimo comando

Che il Tuo sguardo m’impone –

Emily Dickinson


Destino

Non sappiamo di andare quando andiamo
Noi scherziamo nel chiudere la porta
Dietro, il destino mette il catenaccio
E non entriamo più.


Emily Dickinson

 


Non posso essere sola

Non posso essere sola,
mi viene a visitare
una schiera di ospiti,
non sono registrati,
non usano la chiave,
non han né vesti, né nomi,
né climi, né almanacchi,
ma dimore comuni,
proprio come gli gnomi,
messaggeri interiori
ne annunciano l’arrivo,
invece la partenza
non è annunciata, infatti
non sono mai partiti.

Emily Dickinson

 


Se tu dovessi…

Se tu dovessi venire in autunno
mi leverei di torno l’estate
con un gesto stizzito ed un sorrisetto,
come fa la massaia con la mosca.
Se entro un anno potessi rivederti,
avvolgerei in gomitoli i mesi,
per poi metterli in cassetti separati –
per paura che i numeri si mescolino.
Se mancassero ancora alcuni secoli,
li conterei ad uno ad uno sulla mano –
sottraendo, finché non mi cadessero
le dita nella terra della Tasmania.
Se fossi certa che, finita questa vita,
io e te vivremo ancora –
come una buccia la butterei lontano –
e accetterei l’eternità all’istante.
Ma ora, incerta della dimensione
di questa che sta in mezzo,
la soffro come l’ape-spiritello
che non preannuncia quando pungerà.
Emily Dickinson

 

 


Bussò il vento

Bussò il vento – come un uomo stanco

ed io garbata ” Entra ” gli risposi

con ferma voce – e allora egli rapido

entrò nella mia camera.

Ospite senza piedi

invitarlo a sedere era impossibile

tanto sarebbe valso presentare

all’aria una poltrona.

Ed ossa non aveva, per tenerlo

il suo parlare era come il fiato

di molti colibrì ronzanti insieme

da un celeste cespuglio.

Un’onda, la sua faccia – e mentre andava

dalle dita una musica gli usciva

di suoni tremuli

soffiati nel cristallo.

Indugiò, sempre qua e là muovendo

poi timidamente

bussò di nuovo – fu come una raffica

ed io rimasi sola.

Emily Dickinson