La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Il cane che si morde la coda

Lo Stato deve salvare le banche con il debito pubblico.

Per altro, le banche devono salvare lo Stato comprando il debito pubblico.

Qualcosa non mi torna….

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Economia

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Premesso che l’attacco degli scioperanti da parte della polizia è stata una grandissima porcata (e mi piacerebbe sapere cosa davvero pensava Alfano che in assoluto, a mio parere, è il peggior ministro dell’Interno di questi ultimi decenni) perché era palese la disperazione di tante persone il cui posto di lavoro è a fortissimo rischio, mi domando per quale motivo i lavoratori siano andati a protestare davanti all’ambasciata tedesca.

Certo, la Thyssen Krupp è germanica, ma il governo tedesco non può certamente entrare nel merito delle decisioni dell’azienda (nella fattispecie ad effettuare determinate scelte economiche, quali i licenziamenti) che deve poter scegliere in piena autonomia.

Un’azienda, quando non sia un “carrozzone statale”, è privata, ed il suo scopo principale è quello di generare profitto: profitto che oltre a rimpinguare le tasche ed i conti dei proprietari, come da sempre denunciano i sindacati ed i sindacalisti, viene anche reinvestito, contribuendo a creare altri posti di lavoro. Quindi l’interesse dell’azienda è ANCHE quello del lavoratore.

Ma per ottenere profitto deve pure trovare terreno fertile, ossia un substrato che le consenta di continuare la propria attività in maniera ottimale: tassazione equa, leggi del lavoro chiare, infrastrutture decenti, burocrazia ridotta al minimo: tutte cose che in Italia non esistono più. Si cerca di rimediare mediante incentivi fiscali (ben poca cosa) per le assunzioni, ma questo provoca solo sbilanciamenti, anche perché gli incentivi sarebbero destinati solo ai grandi complessi, tralasciando quelle piccole-medie imprese che, da sempre, sono l’ossatura portante della nostra economia.

Meglio sarebbe abolirli totalmente abbassando drasticamente la pressione fiscale arrivata a livelli insostenibili per rendere nuovamente appetibili gli investimenti in Italia e lasciando ai singoli la libertà di investire come e dove vogliono.

Ma da quell’orecchio, il governo non ci sente… ed è sotto le finestre di palazzo Chigi che i dimostranti dovevano manifestare.


Economia spicciola

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Ci sono delle cose talmente ovvie che i cervelloni non riescono a capire.

È assolutamente inutile avere un treno che traina un carico di vagoni se la motrice non funziona per mancanza di energia, e l’Italia ormai è un treno che viaggia sempre più lentamente e che si avvia verso un binario morto.

La motrice che ci dovrebbe trainare sarebbe l’insieme degli imprenditori, piccoli, medi o grandi, cui manca l’energia derivante dal credito. Le banche concedono sempre meno prestiti, il carico fiscale è sempre più opprimente, la burocrazia invece di snellire le pratiche le appesantisce sempre più.

Con queste premesse, non vedo come si possa dire che la ripresa è vicina, dietro l’angolo addirittura. Ma il numero di ditte che chiudono o traslocano è sempre maggiore, mentre altre vengono vendute. In più ci si mette anche la magistratura (vedi il caso ILVA) che ha bloccato non solo le merci già pronte per la distribuzione, ma anche i capitali e sequestrato i macchinari. E tutto questo in assenza di una sentenza definitiva, ma solo in via preventiva, mettendo sul lastrico millequattrocento persone con le rispettive famiglie. E intanto gli amici tedeschi si ingrassano e ringraziano, perché tutte le nostre commesse passano a loro.

Qualcuno si preoccupa di salvare, nazionalizzandolo, il Monte Paschi… e nessuno si preoccupa di tante persone senza lavoro. Mi viene il dubbio (dubbio?) che sia solo per una manovra politica di un determinato colore.

Tutti si preoccupano che il governo duri: per quale ragione? Una volta la colpa dei nostri guai era il solito Berlusconi, adesso dell’instabilità politica. Monti con le sue manovre di rigore e sangue non ha concluso un cavolo, tanto che il debito pubblico è aumentato. Certo, lo spread è diminuito, ma come dico sempre, non è un indice, ma un differenziale.

Il Governo DEVE durare solo perché ognuno vuole tenersi incollato alla sedia, poi succeda quel che succeda: dopo di noi …il diluvio


Economia irreale

Monti, dopo aver detto che ci sarà la ripresa anche se i numeri dicono il contrario, adesso se ne esce prima con la frase “la ripresa è dentro di noi”…(Vaglielo a dire a tutti quelli che hanno perso il lavoro) e poi con una cauta ammissione che con queste manovre il governo ha contribuito ad aggravare la congiuntura… Tutti i soldi che il governo ci ha “estorto” se ne stanno andando la maggior parte per pagare gli interessi per il differenziale alto (ora finalmente si è capito che non c’era alcun collegamento tra lo spread e il bunga bunga!) e per gli ammortizzatori sociali dovuti ai licenziati ed ai cassintegrati.

Moody’s ci ha declassato per via del PIL che continua a calare vertiginosamente, confermato dai dati ISTATed ogni giorno si registrano perdite di posti di lavoro. A farne le spese sono soprattutto i giovani, dato che dovremo lavorare sempre più a lungo, ammesso che il posto di lavoro non venga perso prima, per la chiusura di fabbriche, imprese, uffici, negozi…e rifletto sul mercato del lavoro, strozzato da una legge semplicemente assurda che nessuno, per paura di perdita di consensi, vole cancellare, determinando un fortissimo calo di produttività, mentre le altre nazioni PIGS, (Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda) hanno invece aumentato la stessa.

Rifletto anche su un altro provvedimento governativo, che ha inserito la “ludopatia” tra le nuove malattie sociali e, giustamente, proibisce le sale gioco poste a poca distanza dai luoghi frequentati dai giovani ma poi tace sulle slot machines installate in molti bar e sui famigerati “Gratta e vinci”, che lo stato stesso ti spaccia, però con la dicitura “gioca, ma con moderazione”.

Se il bocconiano prendesse spunto da Victor Orban, Primo ministro ungherese, che ha mandato a quel paese il FMI, dicendo che le misure volute dall’Europa (aumento delle imposte, diminuzione di pensioni e stipendi ed altre amenità del genere) strangolavano del tutto il suo paese e che ne avrebbero tarpato del tutto la ripresa…ma questa è pura utopia.

Infine c’è l’ennesimo regalo agli istituti bancari. Dopo l’obbligatorietà della tracciabilità di ogni movimento bancario superiore ai mille euro, adesso si vorrebbe sancire l’obbligo di usare la moneta elettronica per ogni pagamento superiore ai cinquanta euro. Delle banconote che ce ne facciamo? Le buttiamo via, almeno quelle sopra il limite suindicato? E cerco di immaginarmi stuoli di ultraottantenni, da sempre abituati ad usare il contante, alle prese con i diabolici marchingegni, con notevoli problemi di digitazione, per via dell’artrosi, di vista e di indebolimento della memoria, per cui dimenticheranno facilmente tutti i codici PIN.

E allora per “fregare” lo Stato che diventa sempre più esoso, non ci resterà che un sistema: il baratto. Tu mi fai da baby sitter ai bambini, io ti ripago con una cassa di pomodori del mio orto, tu dai lezioni di inglese a mio figlio ed io vengo a pulirti la casa, tu mi ripari la tapparella ed io ti stringo i jeans che ti piacciono tanto… E così via… 


Povera Europa

A suo tempo ci ubriacarono con l’idea di un’Europa simile agli Stati Uniti, ma dopo tanti anni ci stiamo rendendo conto che l’Europa non esiste. Esiste un’area Euro, ma della quale tanti paesi europei non fanno parte (ad esempio Regno Unito e Danimarca). Nell’Europa hanno fatto entrare paesi dall’economia fragile, come quelli dell’est europeo, e tra gli stessi stati fondatori alcuni non erano perfettamente in regola con i parametri (vedi Italia con il suo debito pubblico). Adesso l’euro c’è, e sarebbe follia tornare indietro. Ci stiamo rendendo conto però che tutti gli stati debbono sottostare ai diktat della Frau Merkel (anche Sarkozy, che pure sembra pappa e ciccia con lei).

La stessa BCE sembra sottomessa alla Bundesbank, non passa giorno che la dolce signora dagli attributi alquanto mascolini non dica forte e chiaro un bel NEIN, specie appena si inizia a parlare di Eurobond. Ma a forza di NEIN, anche il collocamento dei bond germanici ha avuto una débacle, in quanto il loro rendimento era addirittura minore dell’inflazione.

Insomma, siamo Europa oppure tante piccole periferie della grande Germania? Pure Monti con le sue misure “impressionanti” dovrà comunque soccombere ai voleri della Frau Merkel. Però tutte le manovre della Cancelliera altro scopo non hanno che quello di riguadagnare consenso in vista delle prossime consultazioni elettorali, e lo stesso vale per il presidente francese che la segue a ruota. Quindi, quanti speravano in un miracolo di san Mario Monti ed addossavano la colpa dello spread alto e della caduta delle borse al precedente governo, ora non sanno più che dire, si limitano ad ignorare il problema o, al massimo, a riportarlo in un trafiletto taglio basso nelle note economiche.

E nel frattempo una delle tre agenzie di rating (la Fitsch), ha declassato alcune nostre banche popolari, mentre non si sogna di fare altrettanto con le banche francesi e tedesche con le casseforti ripiene di titoli greci…

Aspettiamo che arrivi la quarta agenzia, la cinese Dagong, e vedremo come andrà a finire….