Vegana
Sono vegetariana, con stretta tendenza al vegano, nel senso che se qualche volta spolvero gli spaghetti con un po’ di parmigiano o mi mangio un gelato non mi sento minimamente in colpa. Del resto, a causa della mia tiroide, gli alimenti a base di soia mi sono preclusi, e qualche sfizio me lo dovrò ben prendere 😀
Fatta questa premessa, non ho mai letto un simile cumulo di sciocchezze come quelle scritte in merito ai vegani dalla dottoressa Silvana De Mari sul suo sito, specialmente tra le risposte a commento dello stesso.
Se Gesù sia stato o meno carnivoro non me ne può importare di meno, anche perché sono agnostica.
Se Hitler era vegetariano, idem.
Io parlo per me e basta, e per questo non mi sento minimamente superiore a nessuno, ma nemmeno inferiore.
Non sono esaltata, come dà ad intendere la signora nei confronti dei vegani: come me ci sono migliaia di persone che seguono tranquillamente questo regime alimentare senza scassare le scatole a nessuno. Ci sono certamente alcune persone (una minoranza) che esagerano, come ci sono molti sostenitori del cibarsi di carne che rompono a loro volta i cosiddetti.
Che ciascuno mangi ciò che vuole e lasci vivere in pace gli altri; se poi si riesce a “convincere” (non “costringere”) qualcuno, senza troppo insistere, a non mangiare carne, tanto meglio, ma deve essere una scelta personale.
Scrivere che amare gli animali significhi odiare l’uomo è una colossale corbelleria.
Cibarsi, anche di carne, è un gesto sacro, in quanto si sacrifica una vita, come scrive la dottoressa? Sarà…del resto nell’ultima cena Cristo spezzò il pane, non certamente una costoletta di agnello.
La signora è una fautrice degli allevamenti non intensivi, e ritiene giusto battersi perché le mucche tornino a brucare l’erba e le galline a becchettare (mi sovviene tanto il ragazzo della via Gluck) cosa praticamente impossibile, dato l’alto numero di persone che si nutrono di carne, uova, formaggi.
Tra i commenti ne ho letti poi alcuni che mi hanno davvero fatto sorridere, ma di compatimento, perché la ritengo una colossale scempiaggine.
Uno in particolare, per cui i vegani muoiono prima. Porto la mia personale esperienza.
Sono più anziana della dottoressa, però in tanti mi dicono che dimostro assai meno della mia età anagrafica; le analisi che eseguo regolarmente sono sempre perfette…Che dovrei volere di più dalla vita? (ah, tra parentesi, amo la vita, la mia e pure quella degli animali, perciò sono cosciente che prima o poi avrà termine e con filosofia accetto anche questo: per questo motivo cerco di godermela più che posso).
Quindi se a Pasqua vorrete mangiare l’agnello, mi dispiace per voi e per l’agnello ancora di più: quasi sicuramente lo mangiate perché ve lo trovate già bello scuoiato e tagliato: non credo che avreste il coraggio di ammazzarlo, trovandovelo davanti.
Mensa scolastica
Alcuni sanno che considero certi politici grillini, incapaci come pochi, alla stregua del fumo negli occhi. Alcuni sanno pure che sono vegana ma che non consiglio questa disciplina alimentare a bambini ed adolescenti che abbisognano di proteine nobili.
Tutto il baillamme che stanno facendo sui giornali e sui network per UN pasto vegano AL MESE proposto nelle scuole torinesi dalla giunta Appendino mi sembra francamente esagerato.
A tutti i disinformati che credono che i vegani si nutrano solo di erbette ed insalatine, faccio notare che moltissimi piatti italiani sono vegani: pasta e fagioli, spaghetti al pomodoro, “risi e bisi”, minestrone, bruschette, peperonata, caponata di melanzane e via dicendo…una piccola deroga può essere concessa per la spolverata di parmigiano o pecorino.
Non vedo quindi dove ci sia lo scandalo per un (ripeto: UN) pasto vegano al mese.
Lo scandalo semmai è nell’aver pubblicizzato questa iniziativa e nell’obbligo di parteciparvi: si fossero limitati a scrivere sul menù : “oggi pasta e fagioli, lenticchie, carote in insalata, pane e frutta”, nessuno ci avrebbe fatto caso.
Cosa ne pensate?