La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Il paese di Pulcinella

Certo è che siamo messi bene…

Vabbè che ci sono varie ondate di caldo ed è facile “sbroccare”, ma a tutto c’è un limite.

Nell’intervista a “der Spiegel” Monti dice che i governi hanno il compito di “educare” i parlamenti, e qui viene fuori il bocconiano che ci deve spiegare tutto, come appunto è nella sua natura di professore che tiene la lezioncina.

Gli stessi tedeschi, che lo consideravano uno dei loro (addirittura il “genero ideale”…sigh), hanno parlato di attacco alla democrazia, tanto che SuperMario ha dovuto poi ritrattare dicendo che è stato frainteso e che anzi il controllo parlamentare sui governi vada rafforzato….tutto ed il contrario di tutto, ed il nostro premier deve porgere tante scuse.

Ovvio che i tedeschi non siano disposti a finanziare il debito italiano, e nessuno lo pretende, ma Monti avrebbe dovuto ribadire con maggiore incisività che fino ad ora, in termini di PIL, abbiamo versato molto più della Crante Cermania e che ci siamo impegnati a versare ancora fior di soldoni per il fondo salva stati. Non solo, ma senza tutti questi esborsi, il nostro debito sarebbe inferiore e di molto.

Monti parla di un certo risentimento antitedesco in Italia, ma non si accorge, oppure fa finta di non accorgersi, che in realtà è esattamente l’opposto.

Spera poi di essere ricordato come colui che ha salvato il paese dalla rovina. Mah, leggendo i dati l’altro giorno sulla disoccupazione, ed oggi sulla recessione e del calo della produzione industriale, mi viene da pensare che forse ci sta rovinando lui.

Oggi esce un’altra intervista, questa volta al Wall Street Journal, in cui il premier dice che con Berlusconi lo spread sarebbe a 1200 (cavolo, nemmeno la Grecia è a tanto!). Un colpo basso che lo ha costretto a telefonare al suo predecessore per porgere le immancabili scuse e dire, come al solito, che era stato frainteso, e che i calcoli si basavano su ipotetiche proiezioni. Poi, come i bambini che reagiscono con i dispettucci, il PDL fa mancare il numero legale in aula per ben quattro volte: un comportamento davvero infantile, quello delle ripicche.

Infine ieri l’attacco di Di Pietro a Napolitano. Non mi sono particolarmente simpatici, né l’uno né l’altro, ma che a distanza di circa venti anni Di Pietro se ne venga fuori con la faccenda che Napolitano era legato ai poteri forti dell’URSS e di ricevere finanziamenti dai russi suona un po’ sospetto. Ma allora, se già in quel periodo il finanziamento ai partiti era illecito, perché lo stesso Di Pietro incriminò solo alcuni e non anche gli altri? Mistero….


il giorno dopo…

Non sempre l’età veneranda porta la saggezza.

Certo Di Pietro poteva esprimersi in toni meno irruenti, ma questo è nel suo stile, però Napolitano, replicandogli, non si è forse accorto di aver offeso una buona parte di Italiani che, relativamente alla parata, non la pensano come lui…

E come avevo previsto, ci sono stati il minuto di silenzio, le frasi retoriche, i bei discorsi con la solita frase di restare uniti etc etc etc…

Chissà come saranno stati contenti i terremotati guardando la sfilata alla televisione nelle tendopoli…ammesso che i televisori ci fossero! Ho letto che Forlani nel 1976 abolì la sfilata in segno di lutto per il terremoto del Friuli: adesso si poteva fare altrimenti. Poi c’è Oscar Luigi Scalfaro, che non mi è mai stato particolarmente simpatico, tutt’altro, ma ebbe il pregio di abolire definitivamente le parate durante il suo settennato, proprio per motivi economici.

Ma Napolitano si limita a dire che il terremoto è stato “strumentalizzato”…Per mio conto, doveva pensarci molto prima, considerando I costi di questa manifestazione, davvero inopportuna in tempo di crisi ed addirittuta deleteria dopo un terremoto.


oggi 8 novembre 2011…

(immagine tratta da notiziario ANSA)

Era prevedibile il non raggiungimento della maggioranza al Governo e l’escamotage di approvare il disegno di legge del Rendiconto Generale ricorrendo all’astensione dal voto. Ho già etichettato come topi che fuggono i transfughi (quando si abolirà l’elezione “senza vincolo di mandato”, costringendo alle dimissioni chi cambia bandiera?), ma ho l’impressione che il Terzo polo abbia avuto il solo scopo di far cadere Berlusconi, sfangando però la responsabilità di andare al governo e mirando solo a mantenere il cadreghino grazie ad un eventuale governo di larghe intese (o di unità nazionale o di emergenza o tecnico o… etc etc) che scongiurerebbe nuove elezioni. Già’ perché Casini, da vecchia volpe democristiana, sa bene che nessuno possiede la ricetta per cambiare tutto in breve tempo, non c’è la bacchetta magica per risolvere i problemi, iniziando dallo spread a quasi 500. Un governo tecnico potrebbe solo far approvare misure popolari, ossia la tanto discussa patrimoniale, ma nessuna manovra cosiddetta strutturale, ad iniziare dall’età pensionabile e della modifica del mercato del lavoro. Esauriti questi fondi però si ricomincerà tutto daccapo, se non viene avvertita la necessità di diminuire le spese invece di aumentare sempre le entrate a mezzo le tasse.

Intanto si assiste al ritorno degli zombies, ossia Vincenzo Scotti (detto Tarzan per la sua capacità di saltare da una corrente all’altra nell’ambito della DC) e Paolo Cirino Pomicino. Si potrà dire che è il nuovo che avanza (sic!)…dato che il primo ha 75 anni suonati e l’altro solo 72 . Vabbè, anche Berlusconi ne ha 75 e Bossi 70, ma consideriamo che Casini è del 1955, Rutelli del 1954 e Fini del 1952, Bersani del 1951, Di Pietro del 1950, Vendola del 1958 e sono considerati giovani. Fa eccezione D’Alema che è del 1949…ma forse solo perché è da più tempo in politica pur essendo di solo un anno più vecchio di Di Pietro. Andreotti, che di primavere ne conta 92, resta a guardare…Poco da dire, gli ex DC sono come Highlander, che resisteva agli attacchi del tempo, eliminando gli avversari uno ad uno. Alla fine chi di loro resterà? Non ci resta che aspettare…



Così va il (nostro piccolo) mondo

Matteo Renzi va dicendo quello che in molti, me compresa, pensano e scrivono da parecchio tempo, ossia che l’opposizione è carente di idee ed è tenuta assieme solo dall’antiberlusconismo. Per queste sue affermazioni viene osteggiato anche dal partito cui appartiene, che lo ha “garbatamente” invitato a fare gavetta prima di poter accedere ai posti di comando. Se in linea di massima si può essere d’accordo con i “vecchi” che possono accampare a loro favore lunghi anni di esperienza nel campo politico, ragionando coerentemente invece bisogna chiedersi cosa hanno fatto di concreto i vari D’Alema, Bersani, Franceschini, Veltroni, Bindi e chi ne ha più ne metta (tralascio volutamente Prodi…). Cosa ci hanno saputo offrire? La litania che giornalmente ricorre è “Berlusconi deve dimettersi”, e se per certi versi si può anche convenire con questo, cos’hanno da proporre di diverso se non un governo di unità nazionale e quali decisioni prenderebbero? (a parte che non ce la vedo la Bindi concordare con Vendola o Casini con Di Pietro…). A Berlusconi viene anche imputata la crisi che ormai è planetaria e coinvolge tutti i paesi. In Spagna, Portogallo, Grecia ed Irlanda ( i cosiddetti PIGS) Berlusconi non c’è…eppure vanno male. Nemmeno la Francia con Sarkozy se la cava meglio di noi, anzi le sue banche sono molto più fragili delle nostre. Lo stesso dicasi della Merkel in Germania, e lo stesso Obama non verrà certamente rieletto.

Noi a nostro discapito abbiamo solo un enorme debito pubblico, che data ormai da decenni, e non è certo colpa di Berlusconi, tutti parlano di crisi ma le code non le fanno davanti ai negozi di pasta e pane o di frutta e verdura, ma davanti alle catene della Trony. Nel nostro paese annualmente vengono venduti 23 milioni di telefonini…

Alla faccia del prezzo stratosferico dei carburanti (oggi la blu super Agip costava  1,715 euro), le strade sono intasate dal traffico. In giro vedi bambini delle elementari attaccati al cellulare…qualcosa non mi torna. Tra le affermazioni ottimistiche del Premier e quelle ultranere delle Cassandre dell’opposizione, c’è una enorme zona grigia in cui si colloca di tutto e di più. Siamo un popolo che vive al di sopra delle proprie possibilità. In molti rinunciano al cibo, ma non all’ultimo gadget tecnologico o all’abbigliamento firmato. Compriamo meno libri e cultura, però guai a non rinnovare l’abbonamento alla palestra o a non partire in vacanza per destinazioni esotiche…

Diamo in conclusione più credito all’apparenza che alla sostanza, ma lo stesso mercato richiede questo: quante cose potrebbero essere riparate ma vengono buttate? Chi aggiusta più un ferro da stiro? Lo si butta e se ne compra uno nuovo. Il cellulare che abiamo non è provvisto di determinate funzioni? Via…e se ne acquista un altro! Ovvio che così si incrementano i consumi e in tal modo l’economia “gira”, ma fino a quando potrà reggere questo sistema?

E intanto da noi si incrementa il mercato delle vacche…solo che se è uno Scilipoti a lasciare l’IDV all’opposizione per appoggiare il governo Berlusconi si dice che il parlamentare è un traditore, se altri invece lasciano il PDL per andare all’opposizione, sono persone che dimostrano grande senso di responsabilità…Io li considero topi che lasciano la nave che affonda…

In conclusione, questa è l’Italia dei burattini, dei sor Tentenna, che decide di non decidere, rimandando ogni cosa sine die, e se putacaso qualcuno ha delle idee, subito lo bollano e lo invitano a non scalciare…


Lupi e conigli

I lupi, quando attaccano lo fanno in branco, cosicché ciascuno di loro si sente protetto ed appoggiato dai compagni (l’uso del termine NON è casuale). Lo stesso hanno fatto i black bloc a Roma: tutti assieme, violentemente. Solo che, a differenza dei lupi, non appena sono stati riconosciuti, isolati ed imprigionati, da bestie spavalde sono diventati non agnelli, ma conigli. Questo perché essenzialmente sono dei vigliacchi, capaci di esprimere la violenza solo in gruppo, approfittando dell’educazione e soprattutto della civiltà altrui. Ad esempio l’imbecille che lanciava l’estintore, raffigurato su un sacco di siti e giornali, appena è stato riconosciuto ha accampato la scusa che aveva raccolto l’attrezzo per spegnere l’incendio (lanciandolo per aria?). Probabilmente, assistito da un avvocato che sarà pagato da qualche organizzazione diciamo così “umanitaria”, troverà anche un qualche giudice che crederà alla sua versione, come già successo altre volte.

Intanto, quello che paventavo ieri forse sta già accadendo. Si inizia a parlare di leggi speciali, quale la legge Reale in vigore durante il terrorismo, per cui è giustificabile il fermo preventivo ed è vietato l’utilizzo di mezzi atti ad impedire il riconoscimento della persona. (è proibito, giustamente, alle mussulmane l’uso di burka e niqab, e poi si permette l’utilizzo dei caschi durante i cortei?).

Che di leggi speciali ne parli Maroni mi sta anche bene, che lo dica Di Pietro (sotto sotto ha ancora l’animo del poliziotto), invece no, perché ricorda tanto chi tira il sasso e nasconde poi la mano, appoggiando una certa sinistra che da sempre protegge questi delinquenti. E se certi magistrati invece di perdere tempo dietro alle private faccende di mr.B. avessero invece disposto l’ intercettazione di certi capataz (anzi, bastava seguire certi blogs e siti, senza ricorrere ad azioni di “spionaggio) che si davano appuntamento, che fomentavano la guerriglia, che programmavano addirittura le azioni, forse non saremmo arrivati a questo punto. Ma nessuno sembra voler capire la lezione, anzi a Milano si stanno dando da fare per “regolarizzare” (?) il Leonka!

Tutti si scandalizzano poi della distruzione della statua della Madonna: è un gesto incivile, certo, ma è solo un simulacro, e nemmeno di gran valore artistico. E’ molto peggio l’uccisione del missionario nelle Filippine, non solo per la perdita di una vita umana, ma anche prché è sintomo dell’ennesima recrudescenza della violenza islamica nei confronti dei cristiani.


Opposizione

Sentire Bersani che, come un disco rotto, continua a dire che il PD è pronto a fare un passo avanti a patto che Berlusconi ne faccia uno indietro (leggi “dimissioni”), fa subito pensare ad un ricatto.

Premesso che ormai il presidente del Consiglio una maggioranza ce l’ha, le parole di Bersani denotano solo che l’interesse primario di una certa parte di opposizione non è il bene del Paese, ma solo l’antiberlusconismo. Vengono addebitate al Governo anche le conseguenze economiche del crollo della Borsa, sottacendo il fatto che la crisi ha carattere mondiale, e che gli attacchi hanno carattere speculativo. Se al Governo dobbiamo imputare delle colpe, sono solo quelle di non avere il coraggio (ma io direi più propriamente la decenza) di abolire i privilegi della casta. Basta seguire qualche volta il “question time” per notare come spesso le aule siano semivuote, con gli “onorevoli” (?) intenti più spesso alla lettura di giornali o a smanettare su cellulari e computer che a seguire i lavori parlamentari. Queste sono le cose che fanno imbufalire la gente che tira onestamente la carretta per un decimo dei loro introiti. Allora ben venga la proposta leghista di un bel taglio al numero dei parlamentari, con gli introiti collegati al numero delle presenze. Ben venga la proposta di Di Pietro, che ha riproposto l’abolizione delle province, più volte bocciata dalla maggioranza, l’ultima volta con la colpevole astensione del PD.

Non concordo spesso con Di Pietro, ma almeno lui, pur ripetendo la stessa solfa del “passo indietro”, fa il lavoro che compete all’opposizione, presentare proposte, cosa che Bersani invece evita, limitandosi alla solita litania della richiesta di dimissioni del premier. Se oggi siamo i maggiori bersagli degli attacchi speculativi, è anche perché c’è una debolezza strutturale del nostro sistema, in quanto questa opposizione sembra solo voler affossare il Governo, dimostrando di non aver responsabilità né senso dello stato. Ma questo il PD sembra non volerlo capire…


Per favore, non rompetemi i Maroni

Mi ricollego al post di qualche giorno fa in cui parlavo delle offese che volano nelle aule del parlamento. L’ultima è quella infame lanciata contro il ministro Maroni, ripresa da tutti i mezzi di informazione, lasciando intendere che sia sua la responsabilità della strage avvenuta nelle acque maltesi e non “al largo di Lampedusa” come hanno fatto intendere tanti. E l’isola di Malta, che non disdegna affatto i contributi europei per pattugliare la zona di competenza, che fa? Invece di soccorrere i naufraghi, telefona alla Marina italiana, però “coordinando” i soccorsi…col risultato che non è Malta a passare per egoista ma è l’Italia che passa come una nazione assassina e, di riflesso, l’offesa ricade sul ministro che la rappresenta. E non è l’unica volta che questo succede: l’Italia ha inviato un dossier all’Unione EUropea in cui sono elencati oltre 700 interventi effettuati dal nostro paese al posto dei maltesi, tra i quali il recupero della nave Cap Anapur nel 2004 e del mercantile turco Pinar nel 2009. Evidentemente a Malta hanno il pelo sullo stomaco alto tre dita buone, visto che si puliscono la coscienza accampando chissà quali scuse…ma i 112 milioni di euro per il pattugliamento allora a che scopo li incassano? E perché allora non chiamare assassino Zapatero, quando a suo tempo sparava sui barconi dei clandestini o, per riflesso, durante il governo Prodi1,l’allora ministro dell’Interno nel 1997, ora nostro presidente della Repubblica, quando si speronò la Kater, una nave piena di albanesi, causando un numero altissimo di vittime??

Purtroppo certe persone quando parlano non si preoccupano di collegare alla bocca il cervello, con il risultato che tutti hanno visto sui giornali ed in televisione… Quando si dice “sotto la Zazzera niente”…ossia solo una scatola cranica desolatamente vuota, tanto da costringere lo stesso Di Pietro a domandare scusa per l’onorevole (?) Zazzera che fa parte della sua corrente politica, e una grande lode a Maroni che con notevole fairplay ha lasciato cadere la cosa senza alimentare altre polemiche.

Ah, speriamo che non levino il video da youtube, come hanno fatto con quello della figuraccia fatta dai nostri parlamentari interrogati sulla ricorrenza del 17 marzo… ma già…siamo in democrazia 🙂


Offese

 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

Voce dal sen fuggita

poi richiamar non vale;

non si trattien lo strale

quando dall’arco uscì.

 

(Pietro Metastasio)

Come avevo già scritto in un commento pregresso, l’educazione difetta nei nostri politici, vedi la Bindi contro la Concia, Formigoni contro Vendola, Di Pietro contro Berlusconi e Frattini, La Russa contro Fini. Ma la peggiore offesa è stata quella nei confronti della disabile Ileana Argentin, apostrofata come handicappata da parte di Polledri. Quest’ultimo poi si è scusato, ma intanto l’epiteto era stato pronunciato. Fuori dalla sede parlamentare poi Grillo batte tutti, avendo promosso perfino un Vaff..day.

Ce ne sarebbero altre, ma al momento non mi vengono in mente.

Sui giornali e nei blog poi le espressioni si sprecano, e quelle che più mi fanno pena sono quelle che prendono in giro le minorazioni fisiche degli avversari, quali il nano Brunetta, il gobbo Andreotti, il mortadella Prodi o il nano malefico Berlusconi. Mi fanno soprattutto pena perché chi usa simili espressioni non solo pecca di maleducazione, ma anche di poca originalità e di poco spirito, ripetendo pappagallescamente slogan ed epiteti inventati da guitti televisivi a qualsiasi fazione politica appartengano. Adesso il Presidente Napolitano ha bacchettato tutti, invitando i parlamentari ad una maggiore correttezza quasi fosse un maestro che rampogna degli scolaretti…

Se dobbiamo arrivare a questi livelli…siamo messi davvero bene!

 

 

 


Sorrisi e no

Dovessero chiedermi perché Berlusconi non mi piace molto, risponderei che non ho molta fiducia o simpatia per chi sorride sempre e comunque, con una dentatura a 360 gradi.

Di contro, però, c’è una sinistra a dir poco “luttuosa”, basta guardare l’aria lugubre di Fassino,

quella acida di Franceschini,

l’arroganza di D’Alema con la sua aria di sufficienza verso gli altri comuni mortali,

l’aria perennemente inca…volata di Bersani

o quella professorale della Finocchiaro,

la sguaiatezza astiosa di Di Pietro.

L’unica che a volte sorride, ma forse in preda a qualche estasi mistica, è la Rosetta Bindi,

che spesso lo fa a sproposito. Dimenticavo, sorrideva pure Prodi,

che non ne aveva nessunissima ragione, essendo stato trombato per ben due volte, e che De Benedetti vorrebbe far trombare per la terza volta… Tutti rappresentanti di una sinistra (?) elitaria, salottiera, solo chiacchiere e niente proposte concrete, lontanissima dai problemi della gente (vedi le critiche mosse al premier sulla scuola pubblica, quando tutti o quasi tutti i figli e nipoti di questi politici frequentano istituti privati), nessuno che si rechi più nelle fabbriche (per carità….gli operai…) che diventano sempre più, almeno al nord, roccaforti leghiste. Quei pochi che ancora frequentano il mondo del lavoro sono ancorati a schemi stalinisti, non più reali, un mondo in cui le fabbriche non sono più quelle anticamere dell’inferno come anni fa, ma luoghi dove bisogna “rendere” per emergere in questa economia globalizzata, pena la sparizione dai mercati e la perdita di innumerevoli posti di lavoro.

 


persone e non ideologie

C’è un uomo, di sinistra, che ammiro ed è Matteo Renzi, il sindaco di Firenze, che porta un’aria nuova in quel consesso di cariatidi che è diventato oggi il PD chiedendo di rottamare la vecchia nomenklatura iniziando dal leader Massimo che vuole una grande ammucchiata in veste antiberlusconiana e finendo con Franceschini che ogni volta che apre bocca lo fa solo per dare aria ai denti. Uno che considera Berlusconi un avversario da vincere in sede elettorale e non un nemico da abbattere a suon di denunce dei PM.

C’è una signora, di destra, che mi piace ancora di più, ed è Daniela Santanché, donna come si suol dire “con le palle”, perché ha il coraggio delle proprie azioni e non si tira indietro nonostante le minacce. A ragione si chiede dove erano tutte quelle donne che sfilavano per la dignità, quando lei si batteva per ottenere giustizia per le ragazze islamiche massacrate in Italia, o manifestava contro l’infibulazione, che talune donne di sinistra ritengono di non osteggiare, in quanto una tipica “tradizione” da manterere!

C’è un leghista che rispetto, ed è Roberto Maroni, che senza tanti squilli di tromba contro mafia e clandestinità ha ottenuto molti risultati e ancora all’inizio ci aveva messo in guardia contro quello che stava succedendo nell’Africa mediterranea, ma, come Cassandra, nessuno ascoltava.

In tutti i partiti ci sono persone che pacatamente o con passione perseguono i loro obiettivi, agendo con onestà e buon senso.

A fronte ci sono i buffoni.

Grillo che qualche tempo fa ad Anno Zero ha sbeffeggiato Bossi per l’ictus che l’ha colpito fa letteralmente schifo, perché non si denigra l’avversario politico evidenziando i difetti fisici, specie se dovuti alla malattia. Complimenti invece a Bossi per essersi rimesso in pista nonostante tutto.

Su Fini e compagnia cantante sorvolo… Dietro gli occhiali il niente, altro che grande statista! Ridotto a zerbino di Casini, non so se si sia reso conto di essere stato l’utile idiota di quanti volevano abbattere Berlusconi.

Berlusconi? Se ne parla troppo…lasciamo che sia il tempo il giudice delle sue azioni. Di Pietro? Beh, gli regalerei un testo di grammatica italiana, potrebbe fare a tempo perso un po’ di ripasso… Poi é uno che predica bene e razzola male, nel senso che non si presenta ad un processo in cui è implicato per presunta truffa per i rimborsi elettorali in quanto impedito, ma nega il legittimo impedimento a Berlusconi che di impegni credo che nella veste di PdC ne abbia di ben più importanti di un semplice leader di partito.

A parte considero Marco Giacinto Pannella che, nel bene e nel male, merita di appartenere ad ambedue le categorie.

Borghezio, ogni volta che apre bocca fa solo danni. Bersani? Mah, poverino, lui ci prova, anche sinceramente, ma non ne ha la statura…forse è per quello che sale sui tetti… Vendola? Potrebbe quasi piacermi…ma come amministratore della cosa pubblica è un vero disastro, basta vedere come governa la sua Regione che sta sprofondando in un profondo rosso…


Cattivi maestri

 

Il silenzio a volte può essere assordante. Nessuno della cosiddetta sinistra “riformista” ha speso una parola di condanna per certi atti di violenza recentemente verificatosi.

Non per altro nel “corteo” – o meglio, nel mezzo dei tafferugli – sventolavano molte bandiere rosse…qualcosa vorrà ben dire.

Inutile che Bersani cerchi di rigirare la frittata addossando addirittura le colpe di “infiltrati” a Maroni. Certi profeti come Di Pietro che parlano del premier come fosse Satana, Hitler o, recentemente, Noriega, esacerbano gli animi. Tanto più che l’ex poliziotto non ha speso una parola di solidarietà in favore degli agenti feriti.

Vendola qualche tempo addietro, quando la polizia impedì un secondo blitz alla Camera paragonò addirittura Roma alla Santiago del Cile dei Tempi di Pinochet, dicendo che la capitale era assediata da una tenaglia militare… Mentre il segretario di Rifondazione al riguardo degli scontri dell’altro giorno parlava di “macelleria messicana ..che conferma il tratto fascistoide del governo”.

Adesso i seminatori di odio girano indisturbati ed immacolati. I black block (poveri ed utili idioti), ne pagano le conseguenze, gli agenti feriti passano loro per macellai, la colpa dei vandalismi naturalmente è del ministro Maroni.

Santoro dalla sua tribuna mediatica si fa portavoce di chi i difende i vandali…ed i poveri negozianti che hanno avuto migliaia di euro di danni? Inoltre i magistrati scarcerano i facinorosi, dando loro una patente di impunità’, invitandoli praticamente a perseverare nella loro opera di distruzione.

Non c’è davvero limite all’impudenza.