Tempo verrà

dav
Tempo verrà
in cui, con esultanza
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.
Derek Walcott
poesia 247 – marzo 2010
Questa pagina è una nuvola tra i cui margini sfrangiati appare
a tratti un promontorio di monti che si nasconde fin quando
a venir fuori dall’azzurro sgombro di nubi sono i solchi
del mare e poi, tutt’intera, l’isola che dà il nome a se stessa,
i suoi bordi color ocra, le vallate che affondano nell’ombra
e lo zigzag della strada che cuce insieme i villaggi dei pescatori,
il bianco dei marosi che si gonfiano in silenzio lungo la costa,
là dove una fila di gabbiani in formazione è sfrecciata dentro il porto
che si spalanca davanti a una città senza suono, le cui strade,
come succede con il foglio stampato che non riuscivi a leggere,
avvicinandosi diventano più grandi, un rimorchiatore, due navi
da crociera, golette e ataviche canoe, mentre lentamente una nuvola
passa sopra la pagina che ridiventa bianca e il libro si conclude.
Derek Walcott
Cosa ne pensate?