La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Il reato che non c’è

Per favore, non paragonate Reina a Dell’Utri. Il primo efferato assassino, il secondo il galera per un reato che praticamente non esiste, quel “concorso ESTERNO in associazione mafiosa” mai chiaramente definito, ed applicato anche ad una persona di alta levatura come Bruno Contrada che ha aspettato quasi un decennio prima di essere assolto, come da sentenza della Corte Europea dei diritti dell’Uomo. Un reato talmente “inesistente” tanto che si deve applicare il “combinato disposto” tra i due articoli 416bis (associazione mafiosa) e l’art.110 (concorso nel reato).

Già il reato di associazione mafiosa prevede la colpevolezza non di aver commesso uno specifico reato, ma solo per il fatto di appartenere ad una associazione criminale. Quindi è un reato indiretto. Come si può applicare ad un reato indiretto cioè basato sulla colpevolezza a causa di un sodalizio, di un favoreggiamento, una ulteriore connessione indiretta? Non si può essere un po’ mafiosi: o si è mafiosi o non lo si è. Tempo addietro Pisapia ha provato a definire i termini del reato di concorso esterno, definendolo come il comportamento di “chi favorisce consapevolmente con la sua condotta un’associazione di tipo mafioso o ne agevola in modo occasionale l’attività”. Poche parole, semplici ed esaustive, che però non sono state recepite.
Il concorso esterno e’ un reato unicamente valutativo, in quanto può essere attribuito senza la minima prova, ma solo dalla interpretazione che un giudice fa dei comportamenti perfettamente leciti di una persona. (E qui entra in ballo la solita storia della discrezionalità della magistratura, una storia che sarebbe ora avesse finalmente termine). Il concorso esterno in associazione mafiosa è semplicemente un obbrobrio giuridico perché una persona può aver conosciuto un mafioso in circostanze lecite ed aver fatto un lavoro lecito per lui ( ad esempio il progetto di una abitazione) ed essere valutata ” mafiosa esterna” da un giudice. Un abominio giuridico che, praticamente, è stato utilizzato per colpire avversari politici.

Altre persone gravemente ammalate, in età -allora – assai più giovane di dell’Utri , hanno potuto beneficiare degli arresti domiciliari. Si pensi a Sofri o a Bompressi…ma loro ovviamente erano di sinistra. A pensar male si farà peccato, ma spesso ci si azzecca.


A pensar male…

… si fa peccato, ma (forse) ci si azzecca.

Consideravo il fatto che il CSM per l’ennesima volta ha respinto, escludendo solo i casi di dolo o colpa grave, la responsabilita’ civile dei giudici, con la scusante che verrebbe meno la loro imparzialita’ e soprattutto la loro indipendenza.

Allora, senza andare tanto lontano, mi soffermo sul caso di Dell’Utri che, come ben ha espresso Iacoviello, non e’ che sia stato giudicato innocente, pero’ non gli sono state concesse le necessarie garanzie che spettano a qualsiasi imputato, e le accuse non erano sufficientemente circostanziate e quindi dopo ben oltre 16 anni di trafila, e’ stato quindi richiesto un nuovo svolgimento del processo in altra sede e con altri giudici. Ma un giudice, uno qualsiasi intendo, non poteva accorgersene prima di questo fatto? Quanti soldi sono stati sprecati in questi 16 anni? E su chi ricadono gli oneri? Perche’ deve sempre essere lo Stato, quindi noi cittadini, a pagare e non i diretti responsabili come succede per qualsiasi altra professione?

Altra considerazione: i giudici devono limitarsi ad applicare la legge, quindi se il Parlamento, rappresentativo del popolo cui appartiene la sovranita’ (art.1 della Costituzione)’, decide che sia il giudice e non lo Stato a rispondere direttamente dei suoi errori ed il CSM decide diversamente, viene minato il potere legislativo. Cos’e’ piu’ importante? Il potere legislativo o quello giudiziario? Sono io cittadina che eleggo i miei rappresentanti (fino a quando non lo so, data la levatura di certi personaggi) e questi rappresentanti legiferano in mia vece… Voi giudici, limitatevi ad applicare le norme secondo quanto stabilito dal Parlamento e non a “legiferare” a vostro uso e consumo solo per pararvi le terga in caso di errori.