La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Articoli con tag “debito pubblico

Il cane che si morde la coda

Lo Stato deve salvare le banche con il debito pubblico.

Per altro, le banche devono salvare lo Stato comprando il debito pubblico.

Qualcosa non mi torna….

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Riflessione

Guardavo oggi la seguente immagine presa dal web e riflettevo.

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Berlusconi era stato costretto alle dimissioni (per non dire “cacciato”) al solo scopo di mettere in sicurezza il bilancio dello stato.

E cosa abbiamo ottenuto?

Spesa pubblica che, alla faccia della spending review, aumenta in maniera esponenziale, disoccupazione aumentata, tassazione giunta a livelli insostenibili, il debito pubblico anche quello ormai fuori controllo.

Per quest’ultimo parametro, a febbraio di questo anno eravamo a 2.215 miliardi di euro, ad aprile erano 2.233, a maggio probabilmente si arriverà tra i 2.250 ed i2.258 miliardi di debito…

Per dire: si stava meglio quando si stava peggio ( o lo si supponeva!)

Bel risultato!


l’uomo dal vestito grigio

Chioma argentea ben pettinata, gesto composto, tono monocorde, aspetto quanto mai sobrio (quanto odio questo aggettivo)… Il premier ha recentemente spiegato che sì, abbiamo un altissimo debito pubblico, però (e qui si è concesso un sorrisetto pieno di sussiego) siamo quelli che maggiormente hanno contribuito al salvataggio della Grecia che, tra l’altro, è nuovamente a secco di fondi. Così mi immagino la Frau Anghelina

e tutti i teteschi della Crante Cermania mentre si sbellicano dalle risate al pensiero di quegli st….i di italiani (no, la parola non è stupidi, ma proprio quella che pensate) che si fanno dissanguare dalle tasse per gli altri, mentre sono nel fango (eufemismo) fino al collo.

Ed io, che ho scelto di passare qualche giorno di ferie a Francoforte e dintorni, ho una dannata voglia di far saltare la BCE!


Lo spread, questo sconosciuto…

Ormai quasi tutti sanno cosa sia lo spread, ossia il differenziale tra il tasso di rendimento di un titolo a rischio insolvenza ed un altro titolo sicuro preso a riferimento, ma pochi conoscono il perché delle sue fluttuazioni. In pratica la valutazione dello spread varia a seconda del quantitativo di titoli pubblici acquistati da parte della BCE. Il governatore della Bundesbank tedesca non vuole che la BCE acquisti titoli pubblici, invocando il Trattato di Maastrich, che sta alla base della moneta unica, ma se si analizza a fondo questo trattato, si vede che l’articolo 104 proibisce alla BCE l’acquisto di titoli solo se effettuato direttamente dagli stati emettitori di detti titoli, ma non l’acquisto sul mercato di titoli sul mercato,libero e quindi già in circolazione. Infatti se uno stato vende titoli direttamente alla BCE è come se avesse stampato carta moneta, alimentando la svalutazione, ma se la BCE acquista una parte dei buoni direttamente dai privati questo processo non avviene, anzi si disincentiva la vendita di detti titoli da parte dei privati che temono la perdita di valore degli stessi. In poche parole la BCE avrebbe il compito di stabilizzare il valore dei titoli, ma la Bundesbank lo proibisce, per salvaguardare le proprie banche. Adesso, per frenare o far discendere lo spread, non conta tanto la manovra economica, ma la voglia della BCE di acquistare i titoli dei paesi in difficoltà, sostenendo così l’Euro, e l’influenza che eventualmente potrebbe avere Mario Monti nello spezzare l’asse franco-tedesco che impedisce detti acquisti. In poche parole, tutti quelli che incolpavano il governo Berlusconi di essere causa dello spread alto, ora che con il governo Monti questo differenziale non scende ai livelli di qualche tempo fa, dovrebbero rimangiarsi tutte le cavolate dette in quest’ultimo periodo, specialmente ora che pure la Francia è sotto attacco, dato che, in termini percentuali (quindi non assoluti) il suo spread è aumentato del 380% contro il nostro 180%. Se poi consideriamo pure che fonti autorevoli bisbigliano (nemmeno tanto) che pure l’integerrima Germania da anni barerebbe sull’entità del proprio debito pubblico, escludento dal computo passività per circa 428 miliardi di euro, gererate dalla KfW, (Kreditanstalt fuer Wiederaufbau, una specie di Cassa prestiti che eroga mutui per la ricostruzione), superando perfino il nostro debito pubblico! In poche parole, sarebbe lo stesso escamotage utilizzato dalla Lehmann & Brothers, per cui i debiti della KfW, se non esigibili, dovrebbero essere rifusi direttamente dallo Stato. La nostra Cassa depositi e prestiti invece, con le stesse funzioni della KfW, oltre ad emettere titoli e libretti postali, emette anche obbligazioni non garantite che però sono coperte da garanzia pubblica e conteggiate nel nostro debito…

Viste le bastonate che ci stanno dando, ad iniziare dalle agenzie di rating che tutto fanno meno che il loro lavoro, sarebbe il caso di dire: “Senti da che pulpito viene la predica!”.


Trafiletto

Qualche giorno fa, sul “Corriere della Sera”, la lettera di Giuliano Melani, un imprenditore ed intermediario finanziario di Pistoia che ha invitato gli italiani a comperare il nostro debito pubblico, ossia ad acquistare i titoli di stato, dando così un’iniezione di fiducia al nostro Paese e sbugiardare così i mercati e le loro speculazioni. Lui per primo ha dato l’esempio, investendo 20mila euro.

Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, ha invece proposto che gli emolumenti di novembre spettanti ai parlamentari vengano corrisposti sempre in titoli di stato e lei stessa lo ha fatto.Personalmente proporrei che in detti titoli vengano pagate le pensioni d’oro,Dini e D’Amato in testa… E guai se quest’ultimo si dovesse azzardare a protestare dopo il ladrocinio perpetrato a nostro danno anni orsono!