La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Nemmeno nato, già deceduto

Prima ci dite che “la sovranità appartiene al popolo”, poi ce la limitate con la frase “che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, tanto che il PdR ha potuto, DA SOLO, opporsi ad un governo, espressione della maggioranza parlamentare, impuntandosi su un solo nome, quello di Paolo Savona, con la sola scusante dell’antieuropeismo del Professore, non considerando che quest’ultimo sarebbe stato vincolato al contratto stipulato tra Lega e M5S, in cui non si parla assolutamente di uscita dall’euro.

Ora c’è l’incarico a Carlo Cottarelli, e questo cosa significa? Quasi certamente mancata fiducia, prossime elezioni in autunno e altra solenne smusata al PD che perderebbe ulteriori consensi.

A suo tempo avevo una certa stima per Cottarelli, l’unico a parlare di riduzioni della spesa pubblica senza caricare i cittadini di ulteriori tasse, ma inascoltato dai suoi stessi compagni di partito.

Sergio Mattarella dice che con il veto a Savona ha voluto difendere i risparmi degli italiani, risparmi già abbondantemente erosi da una politica demenziale basata solo sull’aumento delle tasse, mentre il debito pubblico aumentava comunque a dismisura. Però quand’è che li ha difesi quando si è trattato di finanziare ulteriormente Alitalia, o quando avallava le leggi salvabanche nelle vicende MPS, Etruria CariChieti, o quando è stato varato il bail-in etc etc?

Gli italiani hanno capito chiaramente una cosa: chi comanda sono i MERCATI, ai quali si piega pure il PdR, e che al governo si ritroveranno ancora esponenti di quel partito che è stato impietosamente e sonoramente bocciato alle elezioni del 4 marzo scorso. Quei mercati che condizionano pesantemente la politica europea, tanto che per assistere i nostri terremotati o altre vittime di calamità naturali, dobbiamo sempre chiedere il PERMESSO a Bruxelles, che non solo a volte ci nega di prestare aiuto, ma pretende anche di ritorno i finanziamenti già erogati. Quindi, in pratica, avendo abiurato alla nostra sovranità monetaria, siamo praticamente SERVI.

Alcuni affermano che una delle prerogative del PdR possa essere appunto quella di rifiutare alcuni nominativi, ma qui di seguito riporto altri pareri di esperti di diritto costituzionale, tra i quali anche un paio scritti da “padri costituenti”, redattori della Carta.

“Il Presidente della Repubblica ha un ristretto margine di discrezionalità nella scelta del Presidente del Consiglio (mentre non ne ha alcuno nella scelta dei ministri, formalmente demandata al Presidente del Consiglio)”
Temistocle Martines, manuale di diritto costituzionale.

“È quindi evidente che i ministri debbano avere la fiducia del presidente del consiglio ed è da escludere che il capo dello stato abbia il potere di rifiutarne la nomina. 

Aldo Bozzi, padre costituente.

“La predisposizione della lista dei ministri da parte del Presidente del Consiglio incaricato costituisce una proposta vincolante per il Capo dello Stato, il quale non potrebbe rifiutare alcuna nomina, se non nel caso estremo di un soggetto palesemente privo dei requisiti giuridicamente richiesti per ricoprire l’ufficio”
Livio Paladin, manuale di diritto costituzionale.

“L’avere condizionato la nomina dei ministri alla proposta del presidente del consiglio (che deve ritenersi assolutamente vincolante per il capo dello stato) è pura e semplice applicazione del principio di supremazia conferito al medesimo, e della responsabilità a lui addossata per la condotta politica del gabinetto: responsabilità che, ovviamente, non potrebbe venire assunta se non potesse giovarsi, per il concreto svolgimento della medesima, di un personale di sua fiducia”
Costantino Mortati, padre costituente, manuale di istituzioni di diritto pubblico.