La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Insolito

inspiegabile ago1__70696010Avete visto un fatto ordinario
Un fatto come se ne verificano ogni giorno
E, tuttavia, ve ne prego,
Sotto il familiare scoprite l’insolito,
Sotto il quotidiano svelate l’inspiegabile,
Ogni cosa, cosiddetta abituale, possa inquietarvi.




Colette Nys-Mazure


L’abbraccio

Abbiamo chiuso la porta.
Attraverso la finestra aperta
il mondo oscilla
tra le foglie miste.
Abbiamo depositato,
il tempo di una lode,
questo groviglio di vestiti, preoccupazioni,
ed eccoci nudi, dimenticati, smemorati.
La chiarezza delle lampade diventa
languida con le curve rivelate.
Chiudiamo finalmente le braccia,
allunghiamo le nostre mani finalmente inutili;
Li accarezza con tenerezza,
con i lenti gesti dei rematori al sole.
Un afflusso di fervore e ardore
alle punte delle dita
che si trasformano in alghe e palme.
Sotto la carezza, i corpi prendono vita
e iniziano a cantare, le
chitarre si svegliano, in preda al panico.
Il gioco si svolge a piacimento;
stiamo celebrando una festa
che non vuole morire.
Inventiamo i nostri riti e le nostre metamorfosi:
sulle nostre terre non c’è nessun altro signore.

 

Colette Nys-Mazure

Dipinto di Barbara Kroll

 


L’isola

In nome di questo viso intravisto,
immagine effimera di un’infanzia,
faccio appello ai ricordi fuggiti,
oggi liberati:
mai,
mai più, approderemo
alle rive della nostra infanzia;
profumo tenace al centro del nostro essere
di quest’isola abolita.
Grandi ombre nutrici
degli alberi dove ci arrampichiamo,
difendete la vostra freschezza frusciante
nella cavità degli esseri ardenti?
Allora il giorno era più lungo
nello scivolarci tra le dita lisce,
più misterioso
nell’aprirsi sulla notte.
L’erba alta splendeva,
dolce per le nostre gambe nude.
Chi ci restituirà il gusto del vento
e quello dei ribes, sorsi di sole
sotto i nostri denti?
Eravamo quelle piccole bestie calde,
acciambellate nel fraterno sudore
con i visi confusi nello stesso ardore.

Colette Nys-Mazure

Dipinto di Arthur John Elsley


Caffè

Avevi l’abitudine di andare ogni mattina a spiare l’arrivo della luce in
giardino. Con in mano la prima tazza di caffè, coglievi la fortuna di esistere, di risvegliarti con la natura qui, in questo angolo del pianeta, di rianimarti e di toccare terra, prima di affrontare lo sforzo di vivere… Respiri avidamente il giorno nuovo, inedito, e capisci che questo, niente più di questo rappresenta ancora la felicità: bere l’aria scura. 

 

 


Colette Nys-Mazure