La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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casa mia, casa mia..

 

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Di nuovo a casa, riconsegnata la bambina ai genitori…ora sistemo un poco la casa e, finalmente, un poco di tranquillità 🙂


Casa

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Questa l’ha scritta Vittorino A., un amico  di facebook, architetto…ed è tutto dire 🙂

La casa ordinata è così:
Un luogo organizzato, pulito, con spazio libero per circolare e una buona entrata di luce.
Ma la casa, per me, deve essere casa e non un centro di chirurgia, uno scenario da telenovela.
C’è gente che spreca molto tempo pulendo, sterilizzando, mettendo in ordine i mobili, ammorbidendo i cuscini…
No, io preferisco vivere in una casa dove risalta e percepisco subito:
qui c’è vita…
Casa con vita, per me, è quella nella quale i libri sporgono dalle mensole e gli ornamenti giocano a cambiar posizione.
Casa con vita ha i fornelli consumati per l’uso, per l’abuso di merende in abbondanza, che chiamano tutto il mondo al tavolo della cucina.
Divano senza macchia?
Tappeto senza filo tirato?
Tavolo senza segno di bicchiere?
E’ certamente una casa senza festa.
E se il pavimento non ha graffi, è perché lì nessuno danza.
Casa con vita, per me, ha il bagno con il vapore profumato nel bel mezzo del pomeriggio.
Ha cassetti con roba inutile, di quelli che la gente ci conserva spago, passaporto e candela di compleanno, tutto insieme . . .
Casa con vita è quella nella quale la gente entra e si sente benvenuta.
Che è sempre pronta per amici, figli . . . nipoti, per i vicini . . .
E nelle stanze, se possibile, ha lenzuola rovesciate per le persone che giocano
o fanno l’amore a qualunque ora del giorno.
Casa con vita è quella che le persone mettono in ordine affinché rispecchi le persone.

Metti in ordine casa tua tutti i giorni . . .
Ma metti in ordine in modo che resti il tempo per viverci . . .
E riconoscere in lei il tuo luogo ! ! !

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Io ci aggiungerei solo un cane o un gatto appisolati su una poltrona, e le ciotoline della pappa e dell’acqua sul pavimento della cucina… ed il quadro è completo.


Contestazioni

(La) Fornero non mi è mai piaciuta. Non mi aveva convinto all’inizio del suo mandato, con le lacrime versate per i sacrifici dei poveri pensionati e tantomeno mi convince ora, con la sua ultima sparata, per cui destiniamo più investimenti per la casa che per gli studi. Allora, caro ministro (o cara?), lo Stato mi deve garantire un paio di cose:

Primo: una casa in affitto con un canone davvero equo e dignitoso, in poche parole, dell’edilizia popolare da dare ai cittadini (e non ai soliti che ben conosciamo).

Secondo: degli ottimi insegnanti (oggi più rari delle mosche bianche) che formino studenti preparati e non laureati come lei che, anche dovesse andare a casa nessuno rimpiangerebbe.

Terzo: delle tasse universitarie “sostenibili” e delle borse di studio congrue per chi è meno abbiente.

La “maestrina” vuole educare gli italiani, anzi rieducare, dice che bisogna lavorare tutti insieme, e non si accorge che il lavoro manca sempre di più e che i lavoratori in Cassa Integrazione sono sempre più numerosi. E tenga pure presente che la laurea non sempre assicura un posto di lavoro…

Fischi ed uova? Non mi piacciono le manifestazini violente, ma il ministro si faccia un serio esame di coscienza.