Giustizia (?)
Quando leggo che un carabiniere viene indagato per ” troppa irruenza ” nell’arresto di un tunisino, mi incazzo pensando a quella giudichessa che invece ha lasciato subito libero quell’altro extracomunitario che ha accoltellato due carabinieri, giudicandolo non pericoloso.
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Inviato dal Veloce promemoria
Napoli
Leggo su un sito:
“Lo stato ci assassina e la camorra ci protegge”.
Rispondo:
“Vallo a dire ai familiari di chi dalla camorra è stato ucciso, magari per sbaglio, magari bimbi innocenti come è già successo”.
Certo, è assurdo morire per non essersi fermato ad un posto di blocco perché si viaggiava in piena notte su un motorino in tre senza casco, senza permesso di guida e senza assicurazione. Ma chissà perché in questo caso spuntano un sacco di testimoni che tutto hanno visto e in molti partecipano alle manifestazioni di protesta mentre in caso di morti per camorra nessuno vede niente (io non c’ero, e se c’ero dormivo) e di cortei di protesta nemmeno l’ombra.
Tutta questa improvvisa voglia di legalità in una città che dell’illegalità ha fatto la norma e che non vuole capire che la giustizia non va a senso unico: ci sono le leggi e queste vanno rispettate.
La cosa più grottesca è il reo confesso che si è autodenunciato per non essersi fermato e che con tutta probabilità sta proteggendo il latitante identificato dai carabinieri.
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Inviato dal Veloce promemoria
Incazzatura
Sono incazzata.
Già, perché l’unico sbirro buono è quello morto, o perlomeno ferito gravemente.
Allora tutti si ricordano di lui, lo commiserano, esprimono tutta la loro solidarietà.
Solo parole, vane parole, perché nei fatti le Forze dell’Ordine vengono costantemente vilipese, il loro lavoro irriso, per nulla sostenuti da una magistratura che vanifica il loro operato e sembra più attenta ai “diritti” di chi delinque che a quelli di chi cerca, quotidianamente, di salvaguardare la nostra sicurezza ed incolumità.
Tutti adesso a compatire il Brigadiere Giangrande, ma molti sprecano parole di solidarietà anche per l’attentatore, trovando ogni ragione per giustificare il suo gesto.
Povero diavolo, senza dubbio, ma non riesco a trovare scusanti per quanto ha commesso. Un’azione premeditata da tempo, con l’acquisto di un’arma dalla matricola cancellata ed il vestito buono usato per non destare sospetti.
Una persona che dice che non sapeva più dove trovare il denaro per mantenere suo figlio ma che si è rovinato sperperandolo con il gioco.
Questo atteggiamento di simpatia perché Preiti è stato fermato senza l’uso delle armi. Se per caso fosse stato ferito od ucciso, Preiti sarebbe diventato un martire e sotto inchiesta sarebbero finiti i Carabinieri.
Le Forze dell’Ordine per una retribuzione appena dignitosa, ma che non compensa affatto i rischi che corrono, non meritano di essere trattate in tale modo, come quando ad esempio anche il primo cretino di No-Tav si era permesso di chiamare pecorella il carabiniere che gli stava davanti, quei No-Tav che militano oggi nel “pacifico” M5S che invitava a bombardare il Parlamento ed ora si defila.
Militi che devono stare fermi senza reagire anche sotto le sassaiole, perché se rispondono i colpevoli diventano loro.
Con l’atteggiamento di una certa magistratura, anche l’opinione pubblica viene così influenzata; con una certa stampa la stessa opinione pubblica viene manipolata. Quando leggo di uno dei delinquenti che tempo addietro avevano ucciso un carabiniere e massacrato il suo collega, e che si è fatto un solo anno di carcere perché sconterà la sua pena presso una struttura protetta (la Exodus di don Mazzi), sento l’avvilimento e lo sconforto di quanti indossano una divisa, non solo per portare a casa uno stipendio, ma anche perché credono nel loro lavoro, anche se i mezzi a loro disposizione e gli organici sonmo sempre più scarsi.
Adesso basta, esigo che ci sia più rispetto e che anche in sede parlamentare si discuta di questo argomento, anche perché in ballo c’è la nostra sicurezza e la situazione sta diventando una bomba pronta ad esplodere, mentre tutti, nelle sedi istituzionali, negano o si limitano ad ignorare il problema.
Soliti fatti di solita cronaca.
Dire che sono arrabbiata è troppo poco. Quando un ventenne diretto ad un rave-party bastona un tutore dell’ordine che muore dopo circa un anno ci coma e ne ferisce gravemente un altro, tanto da menomargli perennemente la vista, e si trova un gip che firma il provvedimento che gli consente, in attesa del processo, di lasciare il carcere e di essere trasferito in una comunità…mi chiedo che razza di giustizia sia quella che abbiamo oggi in Italia. I creduloni sono convinti che il giovane “ha iniziato un percorso di recupero di sé”, e che il dolore che prova per quanto è successo non solo non è cessato, ma si è acuito col tempo… E allora, se senti questo rimorso, sconta per intero la tua pena, senza chiedere sconti. E dire che una volta la magistratura era una delle poche istituzioni nelle quali aver fiducia. Adesso…meglio non pronunciarsi…
il co…niglio
Raramente dico parolacce, e pure questa volta commentando il video del No-Tav che insulta e provoca il carabiniere, non posso che dargli del CONIGLIO, ma quel che penso veramente di questo rompiscatole è il “quasi” anagramma di questo termine.
A proposito, il No-Tav dall’accento non è sicuramente della val di Susa. Perché non se ne è rimasto a casetta sua invece di venir qui a rompere le scatole?
Cosa ne pensate?