Canzoni per Milano – La luna è una lampadina
Visto che ieri c’era la “superluna”, che ha offuscato anche le stelle cadenti di San Lorenzo, ecco una canzone dello straLUNAto Enzo Jannacci in tema con l’argomento…
Canzoni per Milano -Milano circonvallazione esterna
Milano non è solo dialetto e milanesità.
È anche modernità, avanguardia…
Allora via con gli Afterhours, bella musica e testo da interpretare…
Quattro e mezza di mattino per la radio
sono troppo triste e il dj non mi parlerà
sembra avere tutto così chiaro questo scemo
sembra sempre una sola la realtà
che qui non ho il diritto
di non essere felice
di non sentirmi vivo
nella mediocrità
che mi propini.
Se volessi modificherei il mio viso
e ripartirei da zero
ma sarebbe come arrendersi
a quello che non sono
e non sentirsi libero
di non essere felice
di non sentirmi vivo
di non accontentarmi
della mediocrità
che mi propini.
Perché non posso dirti
di non essere felice?
non sono meno vivo
non sono meno vivo
Canzoni per Milano – Innamorati a Milano
Beh, le valigie sono pronte…naturalmente per andare a Milano… e domattina si parte.
Canzoni per Milano – Luci a San Siro
Beh, domani c’è Milan – Juventus e non potevo non mettere questa canzone di Vecchioni, sempre sperando che vinca la mia squadra del cuore….
Canzoni per Milano – Il ragazzo della via Gluck
Non poteva mancare, nella carrellata delle canzoni per Milano, quella relativa alla via Gluck cantata da Adriano Celentano, che vi ha abitato al civico 14. Non ho mai visto la strada come era una volta: adesso è una piccola via anonima, piena di automobili parcheggiate su ambedue i lati del marciapiede. E non riesco proprio ad immaginarla fiancheggiata dal verde dei campi… E qui di seguito invece il link della risposta che gli diede Giorgio Gaber.
https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2012/10/10/rock-economy-che-cavolo-vuol-dire/
Canzoni per Milano – Ma mì
Una delle canzoni interpretate dalla regina delle canzoni della mala milanese, scritta nientemeno che da Giorgio Strehler su musica di Fiorenzo Carpi de Resmini. Il canto di un partigiano caduto in mano ai tedeschi a causa di una imboscata e che resiste alle torture pur di non tradire i suoi compagni.
La mitica Ornella Vanoni quest’anno compirà ottant’anni, ed ha iniziato la sua carriera proprio interpretando le canzoni della mala in collaborazione appunto con il regista Strehler, passando poi a un genere più romantico, forse in contemporanea con la sua relazione con Gino Paoli che le dedicò “Senza fine”, una delle sue più belle interpretazioni.
La canzone seguente è i dialetto, ma non credo che serva una traduzione (e spero che Isabella sia contenta di questa mia scelta).
Serom in quatter col Padola,
el Rodolfo, el Gaina e poeu mi:
quatter amis, quatter malnatt,
vegnu su insemma compagn di gatt.
Emm fa la guera in Albania,
poeu su in montagna a ciapà i ratt:
negher Todesch del la Wermacht,
mi fan morire domaa a pensagh!
Poeu m’hann cataa in d’una imboscada:
pugnn e pesciad e ‘na fusilada…
Ma mi, ma mi, ma mi,
quaranta dì, quaranta nott,
A San Vittur a ciapaa i bott,
dormì de can, pien de malann!…
Ma mi, ma mi, ma mi,
quaranta dì, quaranta nott,
sbattuu de su, sbattuu de giò:
mi sont de quei che parlen no!
El Commissari ‘na mattina
el me manda a ciamà lì per lì:
“Noi siamo qui, non sente alcun-
el me diseva ‘sto brutt terron!
El me diseva – i tuoi compari
nui li pigliasse senza di te…
ma se parlasse ti firmo accà
il tuo condono: la libertà!
Fesso sì tu se resti contento
d’essere solo chiuso qua ddentro…”
Ma mi, ma mi, ma mi,
quaranta dì, quaranta nott,
A San Vittur a ciapaa i bott,
dormì de can, pien de malann!…
Ma mi, ma mi, ma mi,
quaranta dì, quaranta nott,
sbattuu de su, sbattuu de giò:
mi sont de quei che parlen no!
Sont saraa su in ‘sta ratera
piena de nebbia, de fregg e de scur,
sotta a ‘sti mur passen i tramm,
frecass e vita del me Milan…
El coeur se streng, venn giò la sira,
me senti mal, e stoo minga in pee,
cucciaa in sul lett in d’on canton
me par de vess propri nissun!
L’è pegg che in guera staa su la tera:
la libertà la var ‘na spiada!
Ma mi, ma mi, ma mi,
quaranta dì, quaranta nott,
A San Vittur a ciapaa i bott,
dormì de can, pien de malann!…
Ma mi, ma mi, ma mi,
quaranta dì, quaranta nott,
sbattuu de su, sbattuu de giò:
mi sont de quei che parlen no!
(gridando) Mi parli no!
Canzoni per Milano – Porta Romana bella
Il viaggio “musicale” prosegue con una bellissima canzone di Giorgio Gaber dedicata ad una delle zone che, a quei tempi, era tra le più popolari di Milano. Una volta porta Romana era parte integrante delle mura spagnole che costituivano anche la cinta daziaria della città. L’arco, simile a quelli dell’età imperiale romana, venne eretto nel 1598 in onore di Maria Margherita d’Austria che partiva dalla città con il suo corteo per andare sposa a Filippo III di Spagna. Delle mura spagnole, smantellate quasi interamente dal 1899 sino all’ultimo dopoguerra, al giorno d’oggi resta ben poco.
Canzoni per Milano- O mia bela madonina
Non potevo non iniziare che con la canzone di Giovanni D’Anzi, diventata ormai quasi l’inno ufficiale della città. Anche se il dialetto è un po’ approssimativo e quindi comprensibilissimo a tutti, la canzone è ancora oggi simbolo della città. D’Anzi, al quale è dedicata una targa in Galleria, purtroppo in locazione un poco defilata, ha scritto tantissime canzoni in dialetto milanese, alcune delle quali riproposte in epoca più moderna da Memo Remigi.
(nb. Ho volutamente scritto Madonina con la “o” (come per altro nel testo del video), perché la grafia esatta è questa, anche se, ovviamente, si legge Madunina).
Cosa ne pensate?