Una felicità fatta di nulla
Una felicità fatta di nulla
mi colma – e non è forse che l’arietta
di questa mattinata di settembre…
Come convalescente ch’esce al sole
la prima volta, tutto quel che vede
gli par di non averlo visto mai,
ad ogni passo scopre nuovo mondo
e di dolcezza quasi piangerebbe –
il gallo che sull’aia raspa, il cielo
azzurro tra l’argento degli ulivi,
la casetta che fuma in mezzo agli orti,
trasalendo di giubilo saluto.
Così leggera è ora la mia anima,
così poco m’appaga stamattina
che direi per vivere mi basti
vedere a ogni anno
i fiori sulla terra rinnovarsi…
Una ventata, un luccichio d’ottoni
e mi sfreccia davanti il treno lampo.
Sollevato da un impeto di gioia
io dalla siepe, come già ragazzo,
pungendomi e strappandomi mi sporgo
e mi sbraccio e il berretto agito in alto.
Fugacemente fuor d’un finestrino
una piccola mano mi risponde.
Avventurata te, o sconosciuta,
che fosti salutata al tuo passaggio
da cotanto poeta!
Camillo Sbarbaro
10 settembre 2021 | Categorie: antologia, poesia | Tags: Camillo Sbarbaro, Una felicità fatta di nulla | Lascia un commento
Mi desto dal leggero sonno
Mi desto dal leggero sonno solo
nel cuore della notte.
Tace intorno
la casa come vuota e laggiù brilla
silenzioso coi suoi lumi un porto.
Ma sì freddi e remoti son quei lumi
e sì grande è il silenzio nella casa
che mi levo sui gomiti in ascolto.
Improvviso terrore mi sospende
il fiato e allarga nella notte gli occhi:
separata dal resto della casa
separata dal resto della terra
è la mia vita ed io son solo al mondo.
Poi il ricordo delle vie consuete
e dei nomi e dei volti quotidiani
riemerge dal sonno,
e di me sorridendo mi riadagio.
Ma, svanita col sonno la paura,
un gelo in fondo all’anima mi resta.
Ch’io cammino fra gli uomini guardando
attentamente coi miei occhi ognuno,
curioso di lor ma come estraneo.
Ed alcuno non ho nelle cui mani
metter le mani con fiducia piena
e col quale di me dimenticarmi.
Tal che se l’acque e gli alberi non fossero
e tutto il mondo muto delle cose
che accompagna il mio viver sulla terra,
io penso che morrei di solitudine.
Or questo camminare fra gli estranei
questo vuoto d’intorno m’impaura
e la certezza che sarà per sempre.
Camillo Sbarbaro
Illustrazione di Michiel Schrijver
12 ottobre 2020 | Categorie: antologia, poesia, Senza categoria | Tags: Camillo Sbarbaro, Mi desto dal leggero sonno | Lascia un commento
La bambina che va sotto gli alberi
La bambina che va sotto gli alberi
non ha che il peso della sua treccia,
un fil di canto in gola.
Canta sola
e salta per la strada: ché non sa
che mai bene più grande non avrà
di quel po’ d’oro vivo per le spalle,
di quella gioia in gola.
A noi che non abbiamo
altra felicità che di parole,
e non l’acceso fiocco e non la molta
speranza che fa grosso a quella il cuore,
se non è troppo chiedere, sia tolta
prima la vita di quel solo bene.
Camillo Sbarbaro
18 novembre 2018 | Categorie: antologia, poesia, Senza categoria | Tags: Camillo Sbarbaro, La bambina che va sotto gli alberi | Lascia un commento
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