La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Estate infinita

L’ennesima ondata di caldo…

Lo sferragliare ritmico del tram mi stava facendo addormentare, perché questa notte per il caldo si è dormito ben poco.

Sale una comitiva di ragazze giapponesi: tutte uguali, gonna pantalone cachi, tshirt, zainetto in spalla, macchina fotografica a tracolla (quando quasi tutti ormai usano i cellulari per le foto) e cappellino di stoffa a cloche color beige, occhialoni da sole enormi molto scuri.

Sembrano confezionate in serie.

Le confronto con gli altri passeggeri.

Siamo a Milano o al mare?

Minishort, minigonne, top cortissimi, buchi enormi con un po’ di jeans intorno, una ragazza addirittura indossa una specie di pianeta talare semitrasparente dalla quale traspaiono slip e reggiseno; per completare sandalini (per donna) e sandaloni (per uomo) che, se va bene, fanno scorgere piedini ben curati, altrimenti calli, duroni,unghie che sembrano gusci di cozze,  dita accavallate oppure calzerotti alla moda teutonica.

Personalmente preferisco una gonnellona ampia e leggera perché, essendo schizzinosa, non mi piace posare le cosce nude sui sedili.

L’accessorio comune è la bottiglietta d’acqua, perché senza non si sopravvive, ed io ci aggiungo pure un ventaglio.

Grazie a questi accorgimenti si riesce a sopportare questa calura afosa che a volte toglie il respiro. Uscendo dal tram con l’aria condizionata, mi sembra di essere uno degli attori del film “Il volo della fenice” (quello originale, con James Stewart, Ernst Borgnine, Hardy Kruger, non quello rifatto qualche anno fa), quando i protagonisti si trovarono sperduti nel deserto e ricercavano disperatamente l’ombra…

Però alcune persone le riconosci subito: sono quegli impiegati (banche, assicurazioni, uffici legali o notarili etc) che anni fa giravano con pesanti notebook a tracolla, ora soppiantati dai più leggeri e potenti tablet e smartphone, ma che indossano sempre la giacca (lino o frescolana come anni addietro) e le camicie, già stazzonate dopo un paio di ore, proprio come le loro facce alla mattina, dopo una notte insonne a causa del caldo.

Ecco, in questo periodo le palme di piazza Duomo sono davvero indicate: chissà che non maturino anche le banane 🙂 .

Fa piacere leggere sui siti meteo che proprio domenica, quando ritorneremo a casa, ci saranno temporali che rinfrescheranno le temperature…


Sempre più caldo

Afa, non se ne può più.

Questa mattina, ancora prima delle otto, il termometro segnava 31 gradi, e quel che è peggio, è che non c’era nemmeno un filo d’aria. Alla stessa ora l’applicazione meteo per Bolzano segnava invece 26 gradi, anche se ieri le previsioni la indicavano come la città più calda d’Italia.

Ovvio che con questo caldo gli spostamenti a piedi siano ridotti al minimo: ci si sposta con il tram (il vetusto Carrelli non è condizionato, quindi gira con tutti i finestrini aperti, con grande danno per la cervicale), mentre il Sirietto a volte sembra addirittura un frigorifero, tanto bassa viene tenuta la temperatura. L’unico posto dove si sta bene è il pub dove pranziamo: temperatura perfetta, birra fresca, insalatone a volontà tra le quali scegliere e, per finire, gelato affogato nel caffè. Quando si esce, la calura ci abbatte come un maglio; anche i milanesi, solitamente attivissimi, ne risentono e si muovono lentamente, con quello che io chiamo “effetto bradipo”. Non appena si accelerano i movimenti, si suda e si perdono energie, nonostante gli integratori di magnesio e potassio. Poi i cani che, poverini, arrancano con due palmi di lingua fuori.

Allora che fare? O si fa un altro giro su un tram o si visitano i grandi magazzini o vari negozi. Optiamo per la seconda soluzione, e troviamo una chicca che cercavamo da tempo, un B movie che, fino a poco tempo fa era disponibile solamente in blu ray.

Quando si avvicina l’ora del rientro, recandoci alla fermata del tram, una sosta obbligata: ci sono solo due canzoni per le quali ci fermiamo senza dubbio; la prima è “The sound of silence”, la seconda (come in questo caso, è “Country man”.

Il ragazzo la suona e canta abbastanza bene, anche se l’abbigliamento non è per nulla consono al brano che sta eseguendo 🙂 e lo sfondo non è certo dei migliori, in quanto stanno restaurando il Broletto di piazza dei Mercanti.

 

Saliti sul tram e giunti a Repubblica qualcosa non quadra… Il tram invece di svoltare a destra, gira a sinistra e ci avvisano che fermerà alla stazione anziché proseguire per Greco. Scendiamo, e ci “accoglie” un fracasso infernale che si sente fin da lontano…Gay pride…ed ho detto tutto. Come ho sempre detto, se gli omosessuali si fanno i cavolacci loro, non mi interessa minimamente, rientra nella loro sfera personale, però le carnevalate proprio non mi vanno, specie se, come abbiamo intravisto, girava un camion pieno di gente seminuda (beh, faceva anche caldo 😀 ). In effetti la cosa che più mi ha infastidito è stato il cambiamento di mezzo: ci siamo sorbiti un altro bel pezzo di strada con il caldo che faceva, per arrivare alla fermata della metro.

Una sosta in gelateria, e poi finalmente a casa, dove ci attendevano le nostre belle stanzette calde 🙂 .

Una bella doccia, acqua a volontà…erano le uniche cose che sognavo.


Sempre caldo

Troppo caldo per camminare, sono pure anzianotto e soffro di cuore ❤


Caldo

Caldo, caldo, caldo.

Chi ha detto che in montagna ci sia fresco?

Ovvio,non è come in città, ma anche qui la calura si fa sentire abbastanza, anche se stiamo all’ombra dei pini per la maggior parte del tempo.

Qui a Fiè, alle 5 del pomeriggio ci sono ben 31,5 gradi, ma acausa dell’umidità se ne percepiscono 36.

Questa la schermata dello smartphone… ed ecco perché non ho nemmeno tanta voglia di scrivere  🙂

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Caldo infernale

Giorni roventi, per non parlare delle notti.
Ieri al laghetto di Fiè si stava discretamente bene: prima un giretto in cerca di qualche fungo ( raccolta piuttosto scarsa, giusto da farci un risottino), poi un bagno nel lago, quindi un picnic nel bosco con insalata di riso e frutta e, a seguire, un riposino all’ombra sotto i pini, leggendo i giornali e il libro che mi ero portata dietro.  Anche se era molto caldo,  (nonostante fossimo a circa 1000 metri di altezza si sfioravano comunque i 28 gradi), almeno era ventilato.
La sera abbiamo cenato sempre in montagna,  cenato per modo di dire, con anguria e gelato, tornando a casa verso le 23. In città un caldo soffocante, tanto che finito di stendere il bucato i primi panni erano già asciutti. Per dire, ecco quanto segnava il meteo alle 23…

bolzano 6_7_15
Oggi abbiamo avuto la malauguratamente idea di andare al lago di Monticolo… ecco la temperatura verso le 16 circa.. pazzesco.

monticolo7.7.15

Adesso si sta rannuvolando di brutto: credo proprio che se dovesse piovere con questo caldo si scatenerà proprio una tempesta…Meglio riporre le nostre cose e dirigerci verso casa


Inviato dal Veloce promemoria


che afa fa

Caron dimonio, con occhi di bragia, sta arrivando, se non è già qui, seguendo a ruota Scipione l’Africano.

Ce ne siamo accorti scendendo dalla montagna: 35,5 gradi verso le ore 18…e tutti si premuniscono.

Nelle vetrine dei negozi di elettrodomestici sono esposti condizionatori e deumidificatori per abbassare l’afa (i gà sugà el canal),


oppure, simili a grandi corolle su alti steli, fioriscono i ventilatori.

E nella mia borsa non manca mai il vecchio, caro, utilissimo ventaglio…


3 giugno

Questa notte (o questa mattina, dato che tra cena e dopocena con amici abbiamo tirato le ore piccole) l’abbiamo passata abbastanza bene.

Tra il ventilatore perennemente acceso ed un filo di corrente tra il bagno ed il soggiornino siamo riusciti a dormire nonostante il caldo; anche se la luce mi ha svegliato molto presto, mi sono girata ed ho ripreso a ronfare.

Se a Milano ci sono persone che adoro, quelle sono i conducenti dei mezzi pubblici. Sia i guidatori di autobus e filobus che i tranvieri se vedono che corri per prendere il mezzo ti aspettano pazientemente… Mica come a Bolzano, che mi son vista letteralmente sbattere la porta in faccia quando ero lì lì per salire…

Oggi un giro per corso Lodi, fiancheggiato dai suoi lampioni gialli… Il locale di Danilo, dove qualche volta ci eravamo fermati per pranzo (buona cucina a prezzo più che buono) ha cambiato gestione ed è stato rilevato (indovina un po’), dai soliti cinesi.

Non c’è più quell’atmosfera, si mangia discretamente, eccezion fatta per il caffè davvero imbevibile, cosa assai strana per Milano…

Poi un giro sulla circolare sinistra, la 91, una delle linee meno sicure della città, fino ad arrivare alla stazione. Ormai completamente rinnovata, (lavori durati decenni durante l’amministrazione socialista, quando la chiamavo Forte Apaches perché perennemente circondata da steccati di legno), aveva avuto il suo momento di splendore fino al mandato della Moratti.

Adesso le aiuole circostanti, ingabbiate in reti metalliche, sono incolte, i e presuppongono dei lavori in corso, ma non ci sono cartelli esplicativi al riguardo. I marciapiedi sono diventati del bazar all’aperto… Sfilza di lenzuola bianche con esposizioni di cianfrusaglie diverse e le solite firme tarocche… Avete voluto il Pisapia?

Mò ve lo cuccate con gli annessi e connessi … Uno dei turisti arrivati per il Family day fa commenti poco lusinghieri in tedesco, ma tra me e me non posso che dargli ragione. In Germania ho visto le stazioni di Amburgo, Francoforte e Monaco, oltre a varie minori, ma sono ordinate e senza “fauna” strana che le circonda…


caldo…

Notti bollenti…

Mi sembra già di vedere sorrisetti sarcastici e ghignetti vari pensando a chissà quali sottintesi…invece no, sono davvero notti bollenti, con temperature, in camera, di 28-29 gradi.

Anche se si dorme (si fa per dire) con le finestre aperte, anche se i ventilatori girano a tutta velocità, le temperature restano alte.

Estate strana, questa. Un maggio caldissimo, un giugno che è andato via via scemando, luglio piovoso, ventoso e chi ne ha più ne metta, fino a ferragosto, quando l’estate è scoppiata nuovamente, in un periodo in cui, solitamente, iniziavano gli acquazzoni. Invece nulla, aria ferma, umidità altissima, afa soffocante.

Tutti che escono alla mattina molto presto, bambini dall’aria stravolta nelle loro carrozine, anziani che sembra si rechino al mare con bermuda gli uomini e prendisole le donne. Pare che ci sia la gara a chi si svesta di più, anche se a volte l’età non lo consentirebbe.

E tutti che girano con l’espressione da zombies dall’aria stranita….


Milano 21.05

Un pomeriggio passato in casa… Fa troppo caldo per uscire. Il termometro sull’insegna della farmacia sotto casa alle 15 segna 31 gradi, meno dei 34 di ieri a Bolzano, ma qui la giornata è notevolmente più afosa. Usciamo quindi verso le 18.30, recandoci in centro, affollatissimo. Bimbi, con i capelli che il sudore appiccica su nuca e tempie, che piagnucolano nel passeggini o sbadigliano, con l’aria stravolta, cercando di dormire. Quelli più grandicelli giocano con pistole di plastica che sparano bollicine di sapone iridescenti o si fermano ad osservare, incuriositi, quegli esseri strani che stanno immobili per ore con improbabili costumi da mummia egiziana o cicisbeo settecentesco (con quel caldo…).

Di fronte alla Rinascente un suono di sax … Un anziano seduto per terra con la custodia dello strumento aperta in attesa di ricevere monetine suona “!Summertime”.

Poco più avanti, in piazza Duomo un trio ungherese esegue una czarda con bandoneon, vibrafono e violino, mentre all’angolo di piazza Mercanti un ragazzo, avvolto in un mantello nero con tanto di cappuccio, suona “Moon river”. Da un lato, le consuete camionette delle forze dell’ordine che presidiano la piazza, però manca la solita limousine bianca e lunghissima che usano i cinesi per i loro matrimoni, che si concludono con le foto in Galleria. Dappertutto manifestini elettorali, stropicciati e calpestati, fin nella fontana di san Babila, dove galleggiano mestamente, assieme a tappi di bottiglia e lattine vuote.

Torniamo con la metro per cenare al solito ristorantino. Ressa di gente accalcata, accaldata e sudata… Come si dice, odore di “umanità”. Non vedo l’ora di tornare a casa per una doccia.


uffaaaa

Sarà il caldo, ma inizio a stancarmi di stare qui.Sarà che sono stanca di passare i pomeriggi tappata in casa (ho esaurito tutto il credito telefonico)…per fortuna domani si torna. Ma so già che appena a casa avrò nostalgia di Milano…

caldooooooooooo

Si gira per mostre e grandi magazzini, ma molti negozi sparano il condizionatore a temperature polari…pomeriggio siesta leggendo i giornali e si esce nuovamente alla sera per goderci il fresco (?)…L’altra sera ancora lungo il Naviglio Grande, molto suggestivo con i neon delle insegne e i fari delle macchine che si rispecchiano nell’acqua del canale

Carabinieri

L’età ed il caldo hanno giocato un brutto scherzo a Giorgio Bocca, che ha denunciato connivenze tra la mafia e l’Arma. Che pensi piuttosto a quanti carabinieri sono stati uccisi per combattere questa piaga…