La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Noterella

C’è la responsabilità e responsabilità: c’è quella di chi spara a casaccio sulla gente, tentando di colpire extracomunitari, ed è chiaramente una responsabilità di tipo penale che Traini pagherà sicuramente, e c’è una responsabilità di tipo politico, di chi ha fatto sì che questo caso si verificasse e che rimarrà esente da condanna.

La gente comune si sente in qualche modo minacciata da questa invasione, che vogliono farci credere sia solo “percepita” e non reale. Ci hanno convinto che accogliere tutti sia stato inevitabile, che questo sia il futuro ineludibile, ma forse gli autori di tutto ciò non vedono come le nostre città siano cambiate, sfregiate dal degrado, con l’insicurezza che diventa giorno per giorno sempre più manifesta e tangibile.

Ci vengono a dire che dobbiamo costruire ponti e non muri e che il terrorismo – fortunatamente non ancora arrivato in Italia, chissà perché – non deve in alcun modo cambiare il nostro stile di vita. Però nel frattempo le città vengono blindate con blocchi di cemento, specie nei posti sensibili, come mercatini, centri commerciali, chiese importanti, aeroporti, stazioni… Io non vorrei muri, nelle nostre città: vorrei solo che ci fossero luoghi dove vivere tranquillamente perché chi entra è stato preventivamente controllato. Ci dicono pure che i rimpatri costano troppo, quando basterebbe utilizzare buona parte dei soldi che destiniamo all’accoglienza, e saremmo ancora in credito…

Ascolto Di Maio e non so se ridere o piangere quando attribuisce la colpa dell’immigrazione a Berlusconi per aver firmato il trattato di Dublino (sorvolo sul fatto che il grillino abbia invece detto trattato di Berlino, ma come già sappiamo i pentastellati in geografia non sono molto ferrati, basti leggere come Grillo abbia paragonato Lagos – che NON è la capitale della Nigeria – a Las Vegas, con mare, spiagge e palme ignorando che Las Vegas è situata in pieno deserto): mi chiedo allora perché il M5S abbia firmato a favore dell’abolizione del reato di clandestinità e per l’accoglienza senza alcun limite ai minori non accompagnati. Senza contare poi che per conoscere la storia del trattato di Dublino basta consultare Wikipedia.

Il “sistema di Dublino” fu istituito dalla omonima Convenzione di Dublino, firmata a Dublino (Irlanda) il 15 giugno 1990, ed è entrato in vigore il successivo 1º settembre 1997 per i primi dodici stati firmatari. (…) Il regolamento di Dublino II (regolamento 2003/343/CE) fu adottato nel 2003 e sostituì la convenzione di Dublino in tutti gli Stati membri dell’UE”

Nel 1990 al governo c’era Andreotti. La firma nel 1997, quando il trattato entrò a regime, fu quella di Prodi. Nel 2003 il trattato, su richiesta della Danimarca, venne commutato nella “convenzione di Dublino”: Berlusconi chiese allora che ai richiedenti asilo venissero prese le impronte digitali per l’identificazione, ma tutte le nazioni europee si opposero, per non parlare dei nostri politicanti di sinistra…Nel 2003 poi la situazione era molto differente da ora, situazione precipitata nel 2011 con l’attacco alla Libia, voluta dalla Francia e caldeggiata da Napolitano, che costrinse Berlusconi ad intervenire. Oggi, dopo tanti anni, tutto è peggiorato, però si assiste alla sparata della Bonino che auspica un ingresso di 500mila immigrati all’anno, giudicandoli adatti SOLO alla raccolta dei pomodori (lei, quella che NON si considera razzista), e lo stesso dicasi di Massimo D’Alema, che continua a ripetere come un mantra la frase che gli immigrati ci pagheranno le pensioni, che fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare (badanti le donne e i soliti raccoglitori di pomodori gli uomini) e cita ad esempio la Germania che ha accolto un milione di siriani istruiti (e nonostante ciò pure i tedeschi hanno avuto grossi problemi) ricollocandoli nel mondo del lavoro; poi, contraddicendosi, ci invita a fare altrettanto, perché se scegliamo i più istruiti, chi mai raccoglierà i pomodori nei nostri campi?


Razzismo

La frase della Bonino sugli immigrati è semplicemente stupida e denuncia anche un fondo di razzismo. Perché gli immigrati dovrebbero solo raccogliere pomodori? Posso capire che una scemenza simile l’abbia detta tempo fa Alessandro Gassman, ma una donna politica, per giunta progressista!
Non si è chiesta chi raccogliesse i pomodori prima dell’arrivo dei migranti? Naturalmente i nostri italiani, sfruttati dal caporalato, soppiantato da altri poveracci che si accontentavano di molto meno. E poi, per dirla papale papale, ormai in tante zone la raccolta viene fatta con appositi macchinari.
Se per la Bonino il migrante è buono solo per la raccolta dei pomodori… chi è razzista? Lei, che relega i migranti a bassissime mansioni, o il povero Fontana, bistrattato solo per aver usato la parola “razza” in un contesto in cui denunciava solo la paura di scomparsa della popolazione autoctona a causa dell’immigrazione senza controllo ?


Europa amara

A Tallin abbiamo ricevuto l’ennesimo schiaffo dall’Europa. Una figuraccia che ci declassa in campo internazionale, anche se i nostri politicanti minimizzano la questione, anzi, la fanno apparire come una vittoria.

Al rifiuto di Francia e Spagna di aprire i loro porti alle navi ONG che trasportano i clandestini, si è aggiunto quello di Belgio, Olanda Germania e Lussemburgo, mentre è stato deciso di seguitare con la missione Triton. Per le navi delle ONG è stato raggiunto un piccolo risultato: divieto di spegnere i transponder (che segnalano la posizione delle suddette navi); divieto delle segnalazioni luminose notturne; divieto di trasbordare i “naufraghi” su altri natanti; divieto di entrare nelle acque libiche…il che significa che il procuratore Zuccaro aveva pienamente ragione e che le navi ONG agivano in maniera illegale.

L’unica cosa che mi preoccupa è il fatto che l’Europa se la caverà aumentando un poco i fondi destinati all’Italia, e che questi verranno distribuiti ai soliti noti, mentre l’invasione continuerà… Le colpe peggiori però ricadono sui nostri governanti, che non dimostrano polso nell’affrontare la situazione, iniziando da Emma Bonino (guarda caso, in amichevole atteggiamento con Soros)

e dalle sue dichiarazioni che sia stata proprio l’Italia, durante il governo Letta, a volere che gli sbarchi avvenissero da noi, ed incolpando Renzi di aver continuato in questa politica in cambio di una cessione di sovranità, concretizzatasi con la tolleranza dell’UE sui nostri bilanci.

Renzi ribatte che tutto nasce con la convenzione di Dublino sottoscritta dal governo Berlusconi nel 2003, ma tralascia di far notare che in quel periodo entravano 4000 persone in un anno, mentre con il governo Letta gli sbarchi erano già aumentati in maniera vertiginosa, e che la convenzione era relativa al solo DIRITTO DI ASILO che doveva essere accertata sul paese di arrivo, mentre è solo successivamente, proprio con il governo Renzi, che si è incrementata l’accoglienza VOLONTARIA di tutti i presunti profughi aprendo tutti i nostri porti ad ogni nave sia militare che commerciale, , impegnata nei salvataggi.

E questo fatto è più che documentato dal numero delle persone arrivate in Italia, come risulta dal prospetto.


Ipocrisie varie

Certo non si può restare indifferenti davanti alla morte di sette persone letteralmente imprigionate in uno “stabilimento” di Prato dove lavoravano anche 16 ore al giorno. È possibile che nessuno abbia mai fatto dei controlli preventivi? Le leggi sulla sicurezza del lavoro sono molto restrittive nella nostra nazione, come quelle sugli orari, però sembra che valgano solo per gli italiani, sottoposti regolarmente a varie verifiche. Ricordo una multa comminata al mio ente anni ed anni fa perché in un ufficio veniva ancora usata una vecchia sedia con solo quattro rotelle invece delle cinque previste dalla normativa. C’è poi la legge che impone l’assicurazione infortuni obbligatoria per chi utilizza qualsiasi strumento collegato alla rete elettrica, quindi anche una semplice calcolatrice: i cinesi utilizzavano senza dubbio macchine per cucire elettriche, ma dubito assai che fossero assicurati presso l’INAIL. In questo caso invece si sono tralasciate le più elementari norme per la salvaguardia della vita dei lavoratori, quali la presenza di uscite di sicurezza con la relativa mappa per le vie di fuga. Gli ispettori del lavoro che facevano? Dormivano? Gli assessori dell’amministrazione pratese, possibile che non si siano accorti di nulla? Lasciamo perdere che lavoravano in nero, che non pagano le tasse, che ci fanno concorrenza sleale: forse la vita di un cinese, anche se clandestino, vale meno di una di un italiano? Questa povera gente lavora senza tutele e senza dignità, ed adesso sindaci e sindacalisti con le facce tristi per la circostanza, presenzieranno ai funerali. Il massimo dell’ipocrisia!

La nostra beneamata ministra degli Esteri si preoccupa tanto dei “poveri” tifosi laziali coinvolti in una rissa in Polonia e trovati in possesso di vari “strumenti da taglio” (leggi “coltelli”). Prima il sindaco Marino le telefona (il telefono, la tua voce…è servito alla Cancellieri per il caso Ligresti; è servito a Napolitano, che però ha fatto distruggere le intercettazioni; è servito ai PM per registrare chilometri di nastro delle cavolate di Berlusconi…), poi lei, la ministra, si interessa di quei poveretti in stato di fermo perché qui in Italia puoi benissimo sfasciare tutto e non ti succede assolutamente nulla, mentre là non vanno tanto per il sottile:vai in galera e ci resti!

Altra ipocrisia!


veleni

Tutti parlano di Panorama e del fango che avrebbe gettato sul Presidente della Repubblica, divulgando notizie infondate (quanto infondate siano non potremo mai saperlo, dato che le intercettazioni verranno distrutte dietro sentenza della Consulta, anche se per giungere ad una decisione definitiva sul conflitto di attribuzioni saranno necessari circa nove mesi, il tempo di mettere al mondo un figlio!).

 

Ma chi si ricorda più de l’Espresso e di Camilla Cederna, che letteralmente infamò una persona come Giovanni Leone e la sua famiglia, distruggendone l’onorabilità e costringendolo alle dimissioni dalla carica. La scrittrice, anni dopo, molti anni dopo, anzi troppi, fu condannata a risarcire i danni ai figli dell’ex Presidente, (Leone si rifiutò di querelarla) però ormai il danno era fatto e lui ancora adesso viene ricordato come non merita mentre la Cederna si è procurata la nomea di paladina della legalità. (lo stesso avvenne nel caso del commissario Calabresi, altro capitolo peril quale la scrittrice fu “mandante morale” dell’omicidio del funzionario di polizia).

Pannella e la Bonino almeno, ebbero il buongusto di scusarsi pubblicamente con Leone per aver appoggiato la campagna denigratoria promossa dal settimanale di via Po, cosa che non fecero molti suoi ex compagni di partito.

Così vanno le cose in Italia…dove se sei del colore giusto puoi anche permetterti di pubblicare un pamphlet pieno di falsità ed essere additato quale salvatore della legalità .