La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Piove, governo ladro!


Una volta si diceva così…e lo stesso ha fatto Pedica senatore dell’IDV, “cinguettando” su Twitter, mentre a Genova si contavano i morti e si valutava l’entità dei danni. Notare che l’assessore alla sicurezza del capoluogo ligure è dello stesso partito del suddetto senatore.

Dopo la tragedia di quanto successo nelle Cinque terre ed in Lunigiana, era prevedibile che a Genova potesse accadere altrettanto, invece nessun allarme è stato dato. Su chi ricade allora la responsabilità? Non è certo del fato, visto che da giorni i metereologi prevedevano forti piogge sul nord ovest e mareggiate violente sulla costa ligure, con onde alte oltre i cinque metri.

Quello che mi fa rabbia è che se a Roma crolla una parte delle Mura Aureliane costringendo Bondi alle dimissioni o a Pompei si sgretola un muro di recinzione di una villa, “roba” vecchia di duemila anni, la colpa è del governo. Se succede un disastro a Genova, se Napoli sprofonda nelle voragini che si aprono sotto le strade, se ci sono morti ed ingenti danni da altre parti, guarda caso, con amministrazioni di centro sinistra, allora è tutta colpa del destino in quanto la cosa non era prevedibile!

Il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, offende inoltre l’intelligenza dei suoi ammministrati  dicendo che devono fare un “salto culturale” (??) e si addossa l’unica colpa di non aver saputo spiegare ai suoi cittadini in cosa consistesse l’allerta di tipo 2. Allora tu, sindaco, che sai in cosa consista questo tipo di allerta, DOVEVI assumerti la responsabilità di chiudere le scuole (senza dire che era facoltà dei genitori mandaci o meno i figli), e inoltre inviare in giro per la città pattuglie di polizia municipale avvisando la gente, a mezzo altoparlanti, di non uscire di casa o di mettersi i n zona di sicurezza.

 

Nessuno ricerca le cause nei disboscamenti selvaggi, negli abusi edilizi, nelle licenze edilizie rilasciate con faciloneria in zone pericolose, nelle canalizzazioni di torrenti in cunicoli di cemento che aumentano la velocità delle acque, o negli alvei di torrenti lasciati al naturale e mai ripuliti da detriti per salvaguardare l’habitat di una certa specie sconosciuta di gamberetto di acqua dolce o animale similare.. Già, perché i gamberetti magari sono a rischio di estinzione, mentre noi, ormai raggiunta pochi giorni orsono la soglia del 7 miliardi, invece no, e quindi 7 persone in più o in meno, che differenza vuoi che facciano? (del resto questa era anche l’opinione di Fulco Pratesi!..)


Iconoclasti

In Alto Adige esistono alcuni punti di contrasto tra i due principali gruppi etnici, l’italiano ed il tedesco. Tralascio i ladini, solo per una questione numerica, perché in realtà li considero i più importanti, essendo i veri eredi dei Romani che a suo tempo giunsero in queste terre.

Uno di questi fattori di contrapposizione è il monumento alla Vittoria, fortemente voluto da Mussolini, che riporta sul frontone una frase ritenuta offensiva dal sudtirolesi : ” Hic patriae fines siste signa, hinc ceteros excoluimus lingua, legibus, artibus”, ossia “Qui sono i confini della Patria, poni le insegne, da qui educammo gli altri con la lingua, le leggi, le arti”. Sotto l’arco sono ospitati i busti di Cesare Battisti, Damiano Chiesa e Fabio Filzi. Il monumento e le erme sono stati oggetto più volte di attentati e vandalismi, tanto da dover recingere l’arco con una cancellata.

Lasciato parecchi anni in stato di abbandono, per evitarne il totale degrado, si sta provvedendo solo ultimamente a restaurarlo, ma probabilmente, grazie a quanto esporrò qui di seguito, il restauro sarà abbandonato.


A Brunico c’è il monumento all’Alpino: dapprima a figura intera, pur esso oggetto di attentati, è stato mutilato fino a ridurlo ad un busto senza braccia.



Infine c’è il bassorilievo sul frontone dei palazzi finanziari, che fronteggiano il Tribunale, tra le cui figure campeggia, a cavallo, Mussolini.


Il caro ministro Bondi, pur di assicurarsi l’astensione di ben 2 deputati della SVP, ASTENSIONE PER ALTRO NON NECESSARIA, ha pensato bene di barattare la permanenza sulla propria sedia con concessioni al partito di identità tedesco relativamente ai monumenti in oggetto. Ora, ben lungi da me l’essere fascista, mi chiedo: quanti anni sono passati dalla “Grande guerra”? Si parla infatti del primo conflitto mondiale, i monumenti fanno ormai parte della storia, che non può essere cancellata. Che male può fare un bassorilievo, che oltretutto ben pochi notano? Che male fa un monumento all’Alpino (considerando inoltre che molti ragazzi sudtirolesi di lingua tedesca hanno prestato servizio militare in questo corpo glorioso)? Che male fanno 3 busti marmorei ed una scritta in latino?

Allora si distruggano tutte le statue in giro per l’Italia e nel mondo, perché ciascuno di noi avrebbe ragione di detestare un qualsiasi personaggio del passato.

Ah.. A suo tempo a Bolzano c’era un bellissimo ponte (ponte Druso) tutto in granito rosa, adornato con 4 gigantesche aquile poggiate su fasci littori, e da 4 bracieri sorretti da elmetti. Una sera, durante una delle tante sedute del consiglio Comunale, quasi con un colpo di mano, fu deciso, con la scusante dell’allargamento del ponte, lo smantellamento dei manufatti. Sparite non solo aquile e bracieri ma pure i parapetti, sostituiti da anonime ringhiere di ferro. Anni ed anni dopo si decise di abbellire un poco quello squallore ripristinando i parapetti non più in granito bensì in una anonima graniglia liscia chiara, che crea un orrendo contrasto cromatico con le arcate originarie, ed installando, al posto delle aquile e dei bracieri, delle fioriere oblunghe, tristissime da vedersi.



Certi politici locali, ancora pieni di acredine dopo quasi un secolo, si comportano alla maniera dei talebani che distrussero le millenarie statue di Buddha, mentre il nostro ministro forse non si è reso conto di cosa ha combinato pur di pararsi il…pardon, di conservarsi la poltroncina.