La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Fino a quando starai in piedi

Non scordarti di gioire! –
gli alberi saggi sussurrano
e con le ginocchia falciate
con fragore cadono sotto la scure.
Non scordarti di gioire!
Fino a quando starai in piedi
fino a quando andrai incontro al vento
fino a quando respirerai l’altezza.
Fino a quando la scure resterà assopita.


Blaga Dimitrova
1 luglio 1994


Erba

renoir 4b3ec7e40a35a3022be77ca5c2831c2aNessuna paura
che mi calpestino.
Calpestata, l’erba
diventa un sentiero.

Blaga Dimitrova

Dipinto di Pierre Auguste Renoir


Destino

battente 621d978ad4dc80faf4a3586415e6c438Ma viene l’attimo quando
alla porta bussa il Destino
con la tua stessa mano.
Non puoi non aprirgli.
E mette in fuga il silenzio
con la voce tua.
Quel che è scritto per te –
con calligrafia incerta
sarai tu stessa a scriverlo.
Se per paura lo cancelli,
cancellerai il tuo volto
con il gesto tuo.
Il Destino prende dimora in te.
E dove potrai fuggire, tu,
più lontano dalla tua pelle?


Blaga Dimitrova


Annuncio

Cerco il mio sorriso.
L’ho fatto cadere qui, da qualche parte
in mezzo ai fatti e alle parole.
Se qualcuno lo trova,
lo appenda all’orecchio
come un orecchino!
E dica al boia:
Non più spauracchi di pianto!
Chi genera paura, è preso dal panico.


Blaga Dimitrova

8 aprile 1989

 

dipinto di Gaetano Bellei


Quotidianità

Gli uccisi di domani
guardano oggi al teleschermo
gli uccisi di ieri.
E ognuno a se stesso ripete:
No, non può capitare a me
tale assurdità !
Blaga Dimitrova
11 ottobre 1995


Autoritratto (Variante)

Notturna lampada dimenticata,

non più necessaria a nessuno,

fioca, ridicola dissipatricec

rimane accesa nel bel mezzo del giorno

sempre così solo per se stessa,

alla ricerca della strada –

la strada percorsa.

Blaga Dimitrova

1969.1998


SULL’ORLO

Salire scale pericolanti
con borse cariche di sofferenze e rabbia.
Oltrepassare sbadata il proprio piano
e inchiodare la testa nel buio della soffitta.
Gettare dall’alto uno sguardo sul baratro
e dal basso il baratro lo sguardo in te.
Proprio accanto percepire un’assenza
e tu stessa lontana da lei.
Ma perché? – gridare a nessuno.
E turbinosa l’eco ti risponda: – Perché?
Dalla riva del tempo sgretolata
crollare in un vuoto atemporale.
Sull’orlo dello strazio arrivata,
ti fermerai sfinita sull’orlo?
Oppure là, fuori, lungo quella scala
a fatica giungerai sull’orlo del mistero?

 

Blaga Dimitrova
16 febbraio 1995