La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Bersani

Ma come si fa ad augurare la morte ad un avversario politico per quanto ci stia antipatico? Su Facebook e su varie altre fonti leggo di tutto e di più. Povera gente senza cervello e senza cuore, cieca davanti alla sofferenza ed alla malattia.
Per conto mio, i migliori auguri perché si rimetta presto.


Inviato dal Veloce promemoria


Dicono…

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… che Berlusconi sia il vero vincitore perché sarebbe l’artefice della rielezione di Napolitano.

Vincitore?

Ci ritroviamo una camera a forte maggioranza della sinistra, grazie al premio di maggioranza del porcellum (e che il PDL non si lamenti, perché prima gli andava bene), la presidenza delle due camere in mano alla sinistra (Grasso PD e Boldrini Sel), un Presidente della Repubblica ex PCI e tra poco un governo a guida Amato o, forse, Enrico Letta.

Certo che nulla è cambiato: la scelta di Napolitano era “obbligata”, e tanto di cappello a lui per aver accettato. Solo che adesso Bersani deve mangiarsi le mani e rimproverare se stesso. Se avesse accettato subito di fare un governo di larghe intese con il PdL, come si dovrà fare adesso – condizione posta da Napolitano per la sua ricandidatura -, invece di mendicare i voti dal M5S e farsi sbeffeggiare da tutti, il PD non sarebbe allo sbando e lui ne sarebbe ancora a capo ed il partito non sarebbe a rischio scissione. Sono rimasta sinceramente male vedendo le sue lacrime all’atto dell’elezione.

A me preme una forte maggioranza ed una buona opposizione, ma in Bersani è prevalsa la logica di partito.

Ma se Sparta piange, Atene non ride.

Berlusconi, checché tanti lo dicano, per mio conto non è il vincitore. Non ci sono vincitori, ma solo perdenti. Bersani per quanto esposto prima, e Grillo, che credeva di ricattare con la sua frase “se votate Rodotà si apriranno praterie per il governo”. Perde anche Sel, ritenendo conclusa la sua alleanza col PD, e che cerca ora di aggrapparsi a Grillo.

Vincente forse è il solo Napolitano, che si è dimostrato ligio alle istituzioni, e di fatto sta trasformando l’Italia in una repubblica di tipo presidenziale, in quanto tutto dipende da lui.

Speriamo bene…


Aria nuova

Chi di dimissioni ferisce, di dimissioni perisce.
Parlar male di Bersani oggi (la Bindi non la considero proprio), è come sparare sulla Croce Rossa. Solo che poteva pensarci prima.  E poi a che serve farlo un minuto dopo l’elezione del Presidente della Repubblica?  Forse fa ancora a tempo a rimediare qualche altra figuraccia


Appunti

Ce ne sarebbero stati molti di argomenti da commentare in questi giorni di assenza.

– Un ricordo per Margaret Thatcher, grande statista (non certamente una politicante) che ho sempre ammirato, anche se avversata da molti, ma se ora la ran Bretagna è quello che è, è grazie alla sua politica.

– Un’altra sequenza di suicidi per la difficile situazione che stiamo vivendo, che hanno meravigliato la Boldrini, ignara che nel nostro paese ci fosse tanta miseria: se avesse guardato più vicino, invece di pensare esclusivamente ai clandestini…ops, ai diversamente italiani, dato che il primo termine deve essere bandito.

– Il riconoscimento che il Financial Times ha attribuito allo svedese Ander Borg, quale miglior ministro europeo delle Finanze, uno che non ha conseguito una prestigiosa laurea alla Bocconi, ma è in possesso di un semplice diploma di liceo, però ha abbassato la pressione fiscale nel suo paese rilanciando così l’occupazione, tutto il contrario di quanto ha fatto il governo Monti.

– I “saggi” che latitano e non servono assolutamente a nulla.

– Bersani, che temporeggia peggio di Quinto Fabio Massimo nella costituzione di un governo e che si è deciso ad un abboccamento con Berlusconi.

– Il quale Bersani per contrastare la povertà che fa? Invece di darsi una mossa e proporre qualcosa di tangibile, organizza una marcia, come se una manifestazione del genere servisse a qualcosa.

Ad un mese e mezzo dalle elezioni siamo ancora in pieno stallo: lo titola il Sole 24 ore, lo pubblica con inserzioni a piena pagina la Confindustria… Niente all’orizzonte.

La crisi economica è seria e ricorda, anche se non a quei livelli, il periodo antecedente la repubblica di Weimar, e i grillini occupano il parlamento, (ma solo fino ad una certa ora per risparmiare corrente… ): tutto questo mi ricorda tristemente qualcosa!


cronache dai palazzi

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Pier(luig)ino esploratore sembra aver fallito la sua missione. L’abbiamo visto mendicare, in streaming, l’appoggio del M5S, ed ha fatto una magra figura, oltre ad essere stato sfottuto su tutto il web per il tipo di convocazioni che ha fatto.

Intanto stupisce la dichiarazione di Monti relativamente alle dimissioni del ministro Terzi di Santagata, in quanto fa supporre un interesse un suo scopo personale (evidentemente politico) dietro la mossa dell’ormai ex ministro degi Esteri. Equesto, sinceramente, fa ridere, detto da una persona come Monti che aveva più volte espresso l’intenzione di non candidaersi ed invece si era presentato alle ultime elezioni con un proprio movimento., e che aveva sbandierato il ritorno dei due Marò come una sua conquista, proprio per un preciso scopo elettorale, disinteressandosene subito dopo, non appena non gli sno stati più necessari.

http://www.facebook.com/ambasciatoregiulioterzi?fref=ts

http://www.iltempo.it/politica/2013/03/28/la-caduta-di-stile-del-premier-1.1123741


Solite storie

Teoria della relatività

Novembre 2011

Fate presto…fate presto

L’importante era dare un governo stabile all’Italia (o buttare giù Berlusconi per colpa del quale, dicevano, lo spread si era alzato).

Febbraio 2013

Andiamo con calma, facciamo tutte le dovute consultazioni, vagliamo tutte le possibilità per dare all’Italia un governo stabile, che abbia i numeri per governare.

Intanto lo spread è risalito, ma nessuno ne parla perché, ovviamente, mica possono dare la colpa a Berlusconi…

 

E noi nel frattempo aspettiamo un vero governo mentre si sta effettualdo lo sterileed arcaico balletto delle consultazioni, un governo che non usi l’Italia come un tabellone di gioco di ruolo, Monopoli per quanto riguarda la politica monetaria, Risiko per la politica estera, dove ci siamo fatti mettere i piedi in testa rispettivamente dalla Germania e dall’India, però vedendo le consultazioni di Bersani (alla ricerca di un miracolo!) per l’eventuale formazione dell’esecutivo (Saviano, don Ciotti etc) ho molte perplessità…

E Bersani che non vuole il PdL, il M5S che non vuole né il PdL né il PdmenoL, il PdL che non vuole il nuovo dittatore della repubblica delle Banane e cerca le grandi intese altrimenti si va a votazioni, Bersani che non si sa se tema di più le elezioni o Renzi che rischia di vincerle… solite storie della solita Italietta.


Consiglieri

Gran parte del successo del M5S, oltre allo spendersi di Grillo in tutte le piazze con il suo Tsunami tour, è dovuto a Casaleggio, vero deus ex machina del movimento, che ha programmato tutto per far conoscere e trionfare alla grande i grillini.

Non altrettanto bene è andata ai suoi avversari, che hanno dato retta a guru anche se di peso. Monti ad esempio, fidandosi di Roberto D’Alimonte, che lo accreditava per un 15% dei consensi, con trend in salita, aveva interpellato due grossi nomi della comunicazione (gli stessi usati da Barak Obama) per guadagnare il consenso degli elettori. Il primo, Martin Sorrel, gli ha consigliato di mostrare più decisione, di essere meno “grigio” e più umano, tanto da costringerlo a fare una piccola e parziale marcia indietro sul problema delle tasse che, inizialmente intoccabili, potevano invece essere gradualmente ridotte, ma in questa fase si è dovuto scontrare con Berlusconi che prometteva di tutto e di più.

Il secondo, David Axelrod, lo ha invitato ad attaccare gli avversari, screditandoli, e qui si è vista una nuova faccia mai conosciuta del presidente del Consiglio, visibilmente poco a suo agio in questa veste. Nessuno dei due ha invece considerato i compagni di viaggio che affiancavano Monti, ossia Casini e Fini, veri esponenti della vecchia politica che contrastavano con il programma di rinnovamento voluto da “Scelta civica”. L’ambizione e la voglia di protagonismo hanno tarpato le ali al suo movimento che alla base non aveva nemmeno un consenso popolare, anche perché Monti è stato visto come un vassallo della Merkel in Italia.

Bersani invece si è affidato a Miguel Gotor, storico moderno, che spesso gli ha consigliato giri tortuosi, prima offendendo e poi blandendo Grillo, scatenando l’ironia di quest’ultimo. Se le espressioni colorite di Bersani (smacchiare giaguari e pettinare bambole) sono farina del suo sacco e frutto del suo substrato sociale di estrazione popolare, non si sa chi gli abbia suggerito le altre più “rampanti”, quali “li sbraneremo” e “non siamo mammolette” che ha sfoderato in campagna elettorale. Anche perché ha mostrato un atteggiamento ondivago che partiva dalle offese per giungere alla conclusione che Grillo era una costola della sinistra (espressione per altro già usata a suo tempo da D’Alema nei confronti della Lega, per convincere Bossi a fare il ribaltone).

Insomma, in questa campagna elettorale e in quel che ne segue per cercare di formare uno straccio di maggioranza che riesca a governare, se ne sono sentite di tutti i colori… E mi sa che siamo solo all’inizio 


ricordiamoli

Foibe..una parola che ancora oggi viene ignorata da molti, perché è una delle pagine più tristi e vergognose della nostra storia, quando migliaia di nostri connazionali furono uccisi per il solo fatto di essere italiani. Non voglio dilungarmi sugli eccidi, di testimonianze in Internet se ne trovano tantissime, ma voglio solo ricordare come tanti dei nostri attuali politici, Bersani, Vendola, Pisapia, votarono contro l’istituzione della giornata dedicata a questi martiri. Coscienza sporca dovuta ai trascorsi ? Chi lo sa…fatto sta che si sono comportati in maniera vergognosa.


Cave canem

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Troppo carina…dovevo postarla per forza…attenti solo perché il cagnolino non morde, ma

S B R A N A


Promessi sposi…rivisitato :-)

Troppo carina….

BersaRenzo e VendoLucia


fascista sarà lei…

Grillo non è che mi sia simpatico,anzi! Lo considero un istrione che predica e fomenta, senza alcuna competenza economica e finanziaria (vedi il pressappochismo con il quale Pizzarotti sta “governando” (?) Parma), ma da qui ad etichettarlo come fascista, anzi “fassista” all’emiliana, ce ne corre.

Ribaltiamo la situazione e chiamiamo Bersani ed i suoi amici comunisti, anche se tutti i “sinistri” hanno ormai abiurato le loro origini (Uolter Veltroni addirittura ha dichiarato di non esserlo mai stato), ma l’idea di intitolare la festa del PD a Palmiro Togliatti mi fa sospettare del contrario.

Quel “Migliore”, quel compagno “Ercoli” che rinunciò ,con parole indegne, alla cittadinanza italiana

È motivo di particolare orgoglio per me l’aver abbandonato la cittadinanza italiana per quella sovietica.

Io non mi sento legato all’Italia come alla mia Patria, mi considero cittadino del mondo, di quel mondo che noi vogliamo vedere unito attorno a Mosca agli ordini del compagno Stalin.

È motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere diecimila volte più del migliore cittadino italiano ”.

Beh, perché non ci è rimasto nell’URSS? O aveva paura di essere epurato, prima o poi, dal compagno Stalin come successe a tanti bravi comunisti, o come lui stesso fece con tanti comunisti italiani che furono giustiziati con un colpo alla nuca nelle segrete della Lubianka? E ricordiamoci pure che fu uno degli artefici della repressione ungherese del 1956: lo stesso Kruscev non voleva intervenire, ma il Migliore (quanto è indecente questa definizione) e Mao Tse Tung prevalsero, fino a far stritolare gli insorti con i carri armati, imprigionando gli studenti che, se minorenni, venivano tenuti in cella fino alla maggiore età e quindi giustiziati.

Certo è che al giorno d’oggi nel mondo fascisti non ne vedo più in giro, mentre comunisti ce ne sono ancora tanti, se non addirittura troppi. E comunisti che tutto fanno meno che salvaguardare la classe operaia, tutti tesi solo a conquistarsi il loro posto (comodo, molto comodo) al sole.

E per contrastare Grillo che fanno? Chiamano quell’altro istrione di Benigni che meglio farebbe a starsene zitto ed aprire bocca solo per recitare Dante, visto che pure i suoi film ultimamente non è che siano granché belli. E dato che Berlusconi non è ancora sceso in campo, ha trovato un altro bersaglio per le sue cavolate condite da quel suo sorrisetto che vorrebbe essere ironico invece è solamente cretino!


provocazione

La butto là , come provocazione…

Mario mi ha risposto: “Schifani dice che Monti ha fatto quello che ha potuto”. No, Monti ha fatto quello che hanno voluto i parlamentari che si son ben guardati dal toccare i loro privilegi… Mica hanno la sindrome del Tafazzi!

Quindi, se, calato dall’alto, si mette su un governo tecnico, che debba far accettare a TUTTI le restrizioni, bisognerebbe pure esautorare temporaneamente le camere. Oddio, l’ho detto…significa DITTATURA, lo so, ma perché dobbiamo essere soggetti all’altra dittatura, da noi “liberamente” scelta con le elezioni, di quei cialtroni che siedono sugli scranni e che non perdono occasione per ingrassare sempre di più con metodi legali e no? E che salvano oggi un De Gregorio per parare il didietro domani a Lusi e Penati?

Se le misure non sono state prese allora, è stato perché ci mettevano il becco i sindacati, un giorno sì e l’altro pure, (CGIL in testa) minacciando e facendo scioperi generali.

Non dimentichiamo inoltre che adesso Bersani accetta supinamente misure ancor peggiori di quelle proposte da Berlusconi, e che lui col suo PD avevano sempre bocciato.

All’inizio Monti ha proseguito sulla falsariga di Berlusconi, le cui manovre erano state comunque approvate in sede europea, poi la Merkel , lei sì dittatrice, ha imposto il pareggio di bilancio in tempi brevissimi, ed è successo il patatrac, ed il premier si è visto costretto a racimolare soldi (dai soliti noti) senza proporre sviluppo.

Abbiamo un mercato del lavoro ingessato, che non attira investimenti, ora con la tassazione ancora meno. 

E nessuno cerca di mettere veramente mano a questo problema…parole, parole, parole, ma fatti non se ne vedono!


governo ladro…

Adesso spiegatemi una cosa.

Non passa giorno che Alfano e Bersani critichino l’operato del governo (Casini no, troppo lecchino), ma allora perché continuano ad appoggiarlo? Lo spread è alle stelle, ma nessuno si sogna di chiederne le dimissioni… Con Berlusconi, tutti a dire che la gente arrivava a malapena alla terza settimana del mese, ed ora invece tutti zitti, mentre il premier attuale resta in sella…

Giorno per giorno, dubito sempre più della competenza del bocconiano. Mancano oltre 3,4 miliardi di euro dalle entrate, la maggior parte dovute all’IVA… Ma lui e la sua banda i conti li sanno fare? Se continuano ad aumentare le tasse, le bollette, la benzina, le imposte indirette come l’IVA etc etc, tenendo fermi i redditi che, in termini reali, diminuiscono di parecchio, ovvio che la gente spenda sempre meno e che i consumi, quindi la produzione, abbiano una contrazione. Meno soldi, meno introiti, meno tasse da incassare: una equazione semplicissima, perché il contrarsi dei consumi e delle imposte ad essi relative, superano l’aggravio dell’imposizione fiscale .

L’unica voce che registra un aumento è quella delle imposte di bollo, che ora vessano ogni movimento che operiamo.

Poi, chi prima evadeva, ora lo farà maggiormente, quindi altri soldi detratti allo stato.

La disoccupazione giovanile aumenta? Prevedibile… Se quelli ancora non licenziati o in cassa integrazione si tengono di colpo a lavorare fino a 66 anni, chi farà posto ai giovani? (poi una cosa…che senso ha parlare di disoccupazione giovanile nella fascia 15-25 anni, se la scuola dell’obbligo arriva a 18 anni?).

Nonostante molti (tra i quali il FMI e la Corte dei Conti) abbiano detto e ripetuto che questa tassazione eccessiva porti solo alla depressione, Monti continua incessantemente a parlare di crescita, ma forse più per convincere se stesso che noi altri. Tutti gli ripetono che bisogna diminuire le spese e privatizzare, lui si è limitato ai taxi ed alle farmacie, ma guai a parlare di privatizzare le grandi aziende di stato.

Mi chiedo poi dove siano andati a finire tutti i soldi che fino ad ora ci sono stati estorti… E si prepara, con la scusa del terremoto, a rubarci altri soldi con l’ennesimo aumento dell’IVA nel prossimo ottobre.

Per me, abbiamo iniziato una china che porta al punto di non ritorno…Spero solo di sbagliarmi.

Estratto dal blog di Nicola Porto, riportato su “il Giornale” di oggi

Ieri la ragioneria dello Stato ha comunicato i dati sul gettito fiscale dei primi quattro mesi del 2012. Rispetto a quanto previsto mancano circa 3,5 miliardi. Per inciso si tratta in termini assoluti di quanto lo Stato si attende dal gettito dell’Imu sulla prima casa. Flop, volatilizzati. Nonostante gli aumenti delle imposte sui redditi (le addizionali dei comuni e regioni sono aumentate), nonostante l’incremento di un punto dell’Iva, nonostante in un anno il prelievo sulla benzina sia salito di 20 centesimi al litro, nonostante bolli e nuove tasse su risparmio e rendite finanziarie, nonostante tutto ciò il Tesoro ha incassato meno di quanto previsto in un documento ufficiale di un solo mese fa.
In termini percentuali si tratta di un calo del 3 per cento delle entrate. Tre volte più di quanto sia, per colpa della crisi, diminuito il nostro reddito (misurato dal Pil). Per farla breve l’andamento del gettito fiscale è tre volte peggiore di quanto la crisi ci racconta.
La verità è più semplice e tremenda (dal punto di vista della tenuta dei conti pubblici): il gettito cala perché le tasse stanno ammazzando redditi, consumi e imprese. Il Pil frena anche a causa dell’imposizione.
Facciamo due esempi facili.
1. Il governo si è inventato un superbollo per le auto cosiddette di lusso (sopra i 185 cavalli fiscali). Si attende un gettito di 168 milioni. L’Unrae (associazione costruttori) ha già stabilito che il Tesoro nella migliore delle ipotesi sta perdendo più di 110 milioni in mancata Iva, imposta provinciale e bollo, grazie al fatto che si sono polverizzate le vendite di auto nuove sopra quei cavalli fiscali. Siccome parliamo dell’1 per cento del parco auto in Italia, parliamo di una fascia di popolazione abbiente, meno colpita dalla crisi. Ma che non ha alcuna voglia di farsi fermare ogni tre secondi dalla Finanza e di essere vessata con il superbollo. Su 210mila auto cosiddette di lusso già immatricolate, 40mila hanno già preso il largo verso Paesi stranieri. E anche in questo caso si tratta di manutenzione, ricambi, bolli che non frutteranno più un centesimo al nostro erario. Una somma difficile da quantificare e che rende il bilancio del superbollo negativo per le casse del Tesoro. Bel colpo.
2. Nell’ultimo anno i governi che si sono succeduti hanno aumentato il prelievo fiscale sulla benzina di 20 centesimi: oggi su 1,850 euro di costo medio, più di un euro se ne va in tasse. Sapete qual è la morale? Che i consumi nei primi quattro mesi dell’anno sono crollati del 10 per cento. Come dice il centro studi Promotor, nonostante l’incremento delle imposte, alla fine dell’anno il Tesoro rischia di incassare meno di quanto portato a casa nel 2011 (e pari a 32,5 miliardi).
In Italia le tasse galoppano per stare alle calcagna delle spese. Negli ultimi 8 anni (dati Cgia di Mestre) il costo dei dipendenti pubblici è aumentato del 30 per cento. Alzi la mano quale privato può vantare una simile performance. Il comune di Milano (che pure fa bene a vendersi i gioielli di famiglia) nel 2012 aumenterà le tasse di 250 milioni e le spese degli assessorati di 215. Se fosse stato semplicemente fermo avrebbe fatto un favore a tutti.


I passi indietro

Un passo indietro

A novembre Berlusconi ha fatto il famoso passo indietro che tutti gli richiedevano. Non sto qui a considerare se abbia fatto bene o male. Dico solo che altri personaggi dovrebbero fare altrettanto.

Primo fra tutti Fini, che aveva promesso di dimettersi immediatamente dopo che Berlusconi se ne fosse andato, ma mantenere le promesse non e’ il suo forte, basti ricordare la questione dell’appartamento di Montecarlo.

Poi Bersani, per tutte le batoste che ha preso, ma anche lui si tiene incollato al cadreghino.

Infine Bossi, ormai attorniato dal cerchio magico ed avulso dalla realtà. Cerchio magico formato in parte dai “terroni” tanto invisi alla Lega, in primis la moglie seguita dalla Maraventano e dalla Mauro, che tanto ariana…ops padana non mi sembra. E guarda caso quasi tutte donne, a riprova che il tempo del celodurismo è ormai passato, forse anche a causa dell’età.


liberalizzazioni

Se ho una torta e la divido tra 4 persone, ciascuna di loro avrà una fetta sostanziosa. Se la medesima torta la suddivido tra 5 o 6 persone, la fetta diminuirà di conseguenza. È un problema di semplicità elementare. È quello che sta succedendo con le liberalizzazioni dei bocconiani. Aumentando, per puro esempio, il numero delle farmacie, non è che si aumentino i consumi, a meno che qualche untorello non giri a diffondere dei virus incrementando il numero degli ammalati. Se la torta farmaceutica dovrà essere suddivisa tra qualche migliaia di farmacie in più, diminuendo il ricavato delle vecchie già sul mercato, come faranno i farmacisti che vedono decrementati i loro introiti a praticare degli sconti, favorendo i consumatori? Sono invece favorevole all’estensione dell’orario di lavoro. È impensabile che nei giorni festivi in una città di 100mila abitanti ci sia una sola farmacia di turno! Lo stesso vale per edicole..il quotidiano, come già ho espresso in un post precedente, avrà il medesimo prezzo sia dall’edicolante che nel supermercato… Dove sta il vantaggio per me consumatrice? E l’edicolante invece, possedendo solo quel prodotto merceologico, sarà costretto a soccombere alla grande distribuzione. Invece quella degli ordini professionali, con l’abolizione delle tariffe minime, potrebbe essere una liberalizzazione vantaggiosa, anche perché il cliente potrà richiedere un preventivo. Ma i professionisti hanno delle caste pressocché intoccabili… Altro che abolizione degli ordini, come in tutto il resto dell’Europa! Ed infatti sono già sul piede di guerra. Non mi fido molto delle assicurazioni: di riffa o di raffa trovano sempre il modo di fregarti e di aumentare i premi assicurativi…vedo noi, con la classe minima della RCA auto, mai riusciti ad ottenere una diminuzione. Calava la classe ed il premio aumentava comunque, con ogni tipo di scusa…(e me lo conferma un parente che sta nel ramo!). La benzina? Abolizione dell’esclusività del marchio? Come se io, abituata da sempre ad acquistare la pasta Barilla perché ne riconosco la qualità, mi dovessi accontentare in futuro di un prodotto meno conosciuto, (magari nella medesima confezione). Mi chiedo come faccia Monti ad essere ottimista sbandierando un aumento del PIL del 10%…in quanto tempo? Di certo non in un anno, perché nemmeno la Cina, la “tigre orientale” riesce a fare tanto, fermandosi al 9%… Inoltre sta creando delle nuove Authority, che altro non sono dei carrozzoni di stato mangiasoldi e che di certo non risolvono i problemi. Ed intanto l’alfabeto filogovernativo (A B C) si spertica nelle lodi a Monti, salvo dire: Alfano che il PDL sosterrà le liberalizzazioni, ma che queste dovranno toccare anche le banche, e nel frattempo si va avanti così perché non c’è una soluzione alternativa; Bersani a chiedere che si faccia in fretta di più e meglio, ma non è dato sapere cosa; Casini, l’unico incondizionatamente “innamorato” del premier, ma lui si sa che sta già preparando un rientro alla grande…


oggi 8 novembre 2011…

(immagine tratta da notiziario ANSA)

Era prevedibile il non raggiungimento della maggioranza al Governo e l’escamotage di approvare il disegno di legge del Rendiconto Generale ricorrendo all’astensione dal voto. Ho già etichettato come topi che fuggono i transfughi (quando si abolirà l’elezione “senza vincolo di mandato”, costringendo alle dimissioni chi cambia bandiera?), ma ho l’impressione che il Terzo polo abbia avuto il solo scopo di far cadere Berlusconi, sfangando però la responsabilità di andare al governo e mirando solo a mantenere il cadreghino grazie ad un eventuale governo di larghe intese (o di unità nazionale o di emergenza o tecnico o… etc etc) che scongiurerebbe nuove elezioni. Già’ perché Casini, da vecchia volpe democristiana, sa bene che nessuno possiede la ricetta per cambiare tutto in breve tempo, non c’è la bacchetta magica per risolvere i problemi, iniziando dallo spread a quasi 500. Un governo tecnico potrebbe solo far approvare misure popolari, ossia la tanto discussa patrimoniale, ma nessuna manovra cosiddetta strutturale, ad iniziare dall’età pensionabile e della modifica del mercato del lavoro. Esauriti questi fondi però si ricomincerà tutto daccapo, se non viene avvertita la necessità di diminuire le spese invece di aumentare sempre le entrate a mezzo le tasse.

Intanto si assiste al ritorno degli zombies, ossia Vincenzo Scotti (detto Tarzan per la sua capacità di saltare da una corrente all’altra nell’ambito della DC) e Paolo Cirino Pomicino. Si potrà dire che è il nuovo che avanza (sic!)…dato che il primo ha 75 anni suonati e l’altro solo 72 . Vabbè, anche Berlusconi ne ha 75 e Bossi 70, ma consideriamo che Casini è del 1955, Rutelli del 1954 e Fini del 1952, Bersani del 1951, Di Pietro del 1950, Vendola del 1958 e sono considerati giovani. Fa eccezione D’Alema che è del 1949…ma forse solo perché è da più tempo in politica pur essendo di solo un anno più vecchio di Di Pietro. Andreotti, che di primavere ne conta 92, resta a guardare…Poco da dire, gli ex DC sono come Highlander, che resisteva agli attacchi del tempo, eliminando gli avversari uno ad uno. Alla fine chi di loro resterà? Non ci resta che aspettare…



Così va il (nostro piccolo) mondo

Matteo Renzi va dicendo quello che in molti, me compresa, pensano e scrivono da parecchio tempo, ossia che l’opposizione è carente di idee ed è tenuta assieme solo dall’antiberlusconismo. Per queste sue affermazioni viene osteggiato anche dal partito cui appartiene, che lo ha “garbatamente” invitato a fare gavetta prima di poter accedere ai posti di comando. Se in linea di massima si può essere d’accordo con i “vecchi” che possono accampare a loro favore lunghi anni di esperienza nel campo politico, ragionando coerentemente invece bisogna chiedersi cosa hanno fatto di concreto i vari D’Alema, Bersani, Franceschini, Veltroni, Bindi e chi ne ha più ne metta (tralascio volutamente Prodi…). Cosa ci hanno saputo offrire? La litania che giornalmente ricorre è “Berlusconi deve dimettersi”, e se per certi versi si può anche convenire con questo, cos’hanno da proporre di diverso se non un governo di unità nazionale e quali decisioni prenderebbero? (a parte che non ce la vedo la Bindi concordare con Vendola o Casini con Di Pietro…). A Berlusconi viene anche imputata la crisi che ormai è planetaria e coinvolge tutti i paesi. In Spagna, Portogallo, Grecia ed Irlanda ( i cosiddetti PIGS) Berlusconi non c’è…eppure vanno male. Nemmeno la Francia con Sarkozy se la cava meglio di noi, anzi le sue banche sono molto più fragili delle nostre. Lo stesso dicasi della Merkel in Germania, e lo stesso Obama non verrà certamente rieletto.

Noi a nostro discapito abbiamo solo un enorme debito pubblico, che data ormai da decenni, e non è certo colpa di Berlusconi, tutti parlano di crisi ma le code non le fanno davanti ai negozi di pasta e pane o di frutta e verdura, ma davanti alle catene della Trony. Nel nostro paese annualmente vengono venduti 23 milioni di telefonini…

Alla faccia del prezzo stratosferico dei carburanti (oggi la blu super Agip costava  1,715 euro), le strade sono intasate dal traffico. In giro vedi bambini delle elementari attaccati al cellulare…qualcosa non mi torna. Tra le affermazioni ottimistiche del Premier e quelle ultranere delle Cassandre dell’opposizione, c’è una enorme zona grigia in cui si colloca di tutto e di più. Siamo un popolo che vive al di sopra delle proprie possibilità. In molti rinunciano al cibo, ma non all’ultimo gadget tecnologico o all’abbigliamento firmato. Compriamo meno libri e cultura, però guai a non rinnovare l’abbonamento alla palestra o a non partire in vacanza per destinazioni esotiche…

Diamo in conclusione più credito all’apparenza che alla sostanza, ma lo stesso mercato richiede questo: quante cose potrebbero essere riparate ma vengono buttate? Chi aggiusta più un ferro da stiro? Lo si butta e se ne compra uno nuovo. Il cellulare che abiamo non è provvisto di determinate funzioni? Via…e se ne acquista un altro! Ovvio che così si incrementano i consumi e in tal modo l’economia “gira”, ma fino a quando potrà reggere questo sistema?

E intanto da noi si incrementa il mercato delle vacche…solo che se è uno Scilipoti a lasciare l’IDV all’opposizione per appoggiare il governo Berlusconi si dice che il parlamentare è un traditore, se altri invece lasciano il PDL per andare all’opposizione, sono persone che dimostrano grande senso di responsabilità…Io li considero topi che lasciano la nave che affonda…

In conclusione, questa è l’Italia dei burattini, dei sor Tentenna, che decide di non decidere, rimandando ogni cosa sine die, e se putacaso qualcuno ha delle idee, subito lo bollano e lo invitano a non scalciare…


Opposizione

Sentire Bersani che, come un disco rotto, continua a dire che il PD è pronto a fare un passo avanti a patto che Berlusconi ne faccia uno indietro (leggi “dimissioni”), fa subito pensare ad un ricatto.

Premesso che ormai il presidente del Consiglio una maggioranza ce l’ha, le parole di Bersani denotano solo che l’interesse primario di una certa parte di opposizione non è il bene del Paese, ma solo l’antiberlusconismo. Vengono addebitate al Governo anche le conseguenze economiche del crollo della Borsa, sottacendo il fatto che la crisi ha carattere mondiale, e che gli attacchi hanno carattere speculativo. Se al Governo dobbiamo imputare delle colpe, sono solo quelle di non avere il coraggio (ma io direi più propriamente la decenza) di abolire i privilegi della casta. Basta seguire qualche volta il “question time” per notare come spesso le aule siano semivuote, con gli “onorevoli” (?) intenti più spesso alla lettura di giornali o a smanettare su cellulari e computer che a seguire i lavori parlamentari. Queste sono le cose che fanno imbufalire la gente che tira onestamente la carretta per un decimo dei loro introiti. Allora ben venga la proposta leghista di un bel taglio al numero dei parlamentari, con gli introiti collegati al numero delle presenze. Ben venga la proposta di Di Pietro, che ha riproposto l’abolizione delle province, più volte bocciata dalla maggioranza, l’ultima volta con la colpevole astensione del PD.

Non concordo spesso con Di Pietro, ma almeno lui, pur ripetendo la stessa solfa del “passo indietro”, fa il lavoro che compete all’opposizione, presentare proposte, cosa che Bersani invece evita, limitandosi alla solita litania della richiesta di dimissioni del premier. Se oggi siamo i maggiori bersagli degli attacchi speculativi, è anche perché c’è una debolezza strutturale del nostro sistema, in quanto questa opposizione sembra solo voler affossare il Governo, dimostrando di non aver responsabilità né senso dello stato. Ma questo il PD sembra non volerlo capire…


Sorrisi e no

Dovessero chiedermi perché Berlusconi non mi piace molto, risponderei che non ho molta fiducia o simpatia per chi sorride sempre e comunque, con una dentatura a 360 gradi.

Di contro, però, c’è una sinistra a dir poco “luttuosa”, basta guardare l’aria lugubre di Fassino,

quella acida di Franceschini,

l’arroganza di D’Alema con la sua aria di sufficienza verso gli altri comuni mortali,

l’aria perennemente inca…volata di Bersani

o quella professorale della Finocchiaro,

la sguaiatezza astiosa di Di Pietro.

L’unica che a volte sorride, ma forse in preda a qualche estasi mistica, è la Rosetta Bindi,

che spesso lo fa a sproposito. Dimenticavo, sorrideva pure Prodi,

che non ne aveva nessunissima ragione, essendo stato trombato per ben due volte, e che De Benedetti vorrebbe far trombare per la terza volta… Tutti rappresentanti di una sinistra (?) elitaria, salottiera, solo chiacchiere e niente proposte concrete, lontanissima dai problemi della gente (vedi le critiche mosse al premier sulla scuola pubblica, quando tutti o quasi tutti i figli e nipoti di questi politici frequentano istituti privati), nessuno che si rechi più nelle fabbriche (per carità….gli operai…) che diventano sempre più, almeno al nord, roccaforti leghiste. Quei pochi che ancora frequentano il mondo del lavoro sono ancorati a schemi stalinisti, non più reali, un mondo in cui le fabbriche non sono più quelle anticamere dell’inferno come anni fa, ma luoghi dove bisogna “rendere” per emergere in questa economia globalizzata, pena la sparizione dai mercati e la perdita di innumerevoli posti di lavoro.

 


persone e non ideologie

C’è un uomo, di sinistra, che ammiro ed è Matteo Renzi, il sindaco di Firenze, che porta un’aria nuova in quel consesso di cariatidi che è diventato oggi il PD chiedendo di rottamare la vecchia nomenklatura iniziando dal leader Massimo che vuole una grande ammucchiata in veste antiberlusconiana e finendo con Franceschini che ogni volta che apre bocca lo fa solo per dare aria ai denti. Uno che considera Berlusconi un avversario da vincere in sede elettorale e non un nemico da abbattere a suon di denunce dei PM.

C’è una signora, di destra, che mi piace ancora di più, ed è Daniela Santanché, donna come si suol dire “con le palle”, perché ha il coraggio delle proprie azioni e non si tira indietro nonostante le minacce. A ragione si chiede dove erano tutte quelle donne che sfilavano per la dignità, quando lei si batteva per ottenere giustizia per le ragazze islamiche massacrate in Italia, o manifestava contro l’infibulazione, che talune donne di sinistra ritengono di non osteggiare, in quanto una tipica “tradizione” da manterere!

C’è un leghista che rispetto, ed è Roberto Maroni, che senza tanti squilli di tromba contro mafia e clandestinità ha ottenuto molti risultati e ancora all’inizio ci aveva messo in guardia contro quello che stava succedendo nell’Africa mediterranea, ma, come Cassandra, nessuno ascoltava.

In tutti i partiti ci sono persone che pacatamente o con passione perseguono i loro obiettivi, agendo con onestà e buon senso.

A fronte ci sono i buffoni.

Grillo che qualche tempo fa ad Anno Zero ha sbeffeggiato Bossi per l’ictus che l’ha colpito fa letteralmente schifo, perché non si denigra l’avversario politico evidenziando i difetti fisici, specie se dovuti alla malattia. Complimenti invece a Bossi per essersi rimesso in pista nonostante tutto.

Su Fini e compagnia cantante sorvolo… Dietro gli occhiali il niente, altro che grande statista! Ridotto a zerbino di Casini, non so se si sia reso conto di essere stato l’utile idiota di quanti volevano abbattere Berlusconi.

Berlusconi? Se ne parla troppo…lasciamo che sia il tempo il giudice delle sue azioni. Di Pietro? Beh, gli regalerei un testo di grammatica italiana, potrebbe fare a tempo perso un po’ di ripasso… Poi é uno che predica bene e razzola male, nel senso che non si presenta ad un processo in cui è implicato per presunta truffa per i rimborsi elettorali in quanto impedito, ma nega il legittimo impedimento a Berlusconi che di impegni credo che nella veste di PdC ne abbia di ben più importanti di un semplice leader di partito.

A parte considero Marco Giacinto Pannella che, nel bene e nel male, merita di appartenere ad ambedue le categorie.

Borghezio, ogni volta che apre bocca fa solo danni. Bersani? Mah, poverino, lui ci prova, anche sinceramente, ma non ne ha la statura…forse è per quello che sale sui tetti… Vendola? Potrebbe quasi piacermi…ma come amministratore della cosa pubblica è un vero disastro, basta vedere come governa la sua Regione che sta sprofondando in un profondo rosso…


Cattivi maestri

 

Il silenzio a volte può essere assordante. Nessuno della cosiddetta sinistra “riformista” ha speso una parola di condanna per certi atti di violenza recentemente verificatosi.

Non per altro nel “corteo” – o meglio, nel mezzo dei tafferugli – sventolavano molte bandiere rosse…qualcosa vorrà ben dire.

Inutile che Bersani cerchi di rigirare la frittata addossando addirittura le colpe di “infiltrati” a Maroni. Certi profeti come Di Pietro che parlano del premier come fosse Satana, Hitler o, recentemente, Noriega, esacerbano gli animi. Tanto più che l’ex poliziotto non ha speso una parola di solidarietà in favore degli agenti feriti.

Vendola qualche tempo addietro, quando la polizia impedì un secondo blitz alla Camera paragonò addirittura Roma alla Santiago del Cile dei Tempi di Pinochet, dicendo che la capitale era assediata da una tenaglia militare… Mentre il segretario di Rifondazione al riguardo degli scontri dell’altro giorno parlava di “macelleria messicana ..che conferma il tratto fascistoide del governo”.

Adesso i seminatori di odio girano indisturbati ed immacolati. I black block (poveri ed utili idioti), ne pagano le conseguenze, gli agenti feriti passano loro per macellai, la colpa dei vandalismi naturalmente è del ministro Maroni.

Santoro dalla sua tribuna mediatica si fa portavoce di chi i difende i vandali…ed i poveri negozianti che hanno avuto migliaia di euro di danni? Inoltre i magistrati scarcerano i facinorosi, dando loro una patente di impunità’, invitandoli praticamente a perseverare nella loro opera di distruzione.

Non c’è davvero limite all’impudenza.