Berlino I
Seduti sopra l’erto e polveroso
Argine della strada, contempliamo
La calca innumerevole e confusa
E, nella sera, la città lontana.
Le vetture dei tram imbandierate
S’aprono colme un varco tra la folla.
Fendon gli omnibus carichi le strade.
Suonar di clackson, fumo ed automobili.
Verso l’immenso mare di cemento,
Ma ad ovest si disegna fusto a fusto
la filigrana delle chiome spoglie.
Il sole pende enorme all’orizzonte
Fiamme saetta l’arco della sera.
E il sogno della luce, alto, su tutto.
Georg Heym
Pace agli uomini di buona volontà
Si avvicina Natale…L’ambasciatore russo è stato assassinato in diretta in Turchia. Un TIR ha compiuto una strage nel mercatino natalizio di Berlino, accanto alla Gedaechtniskirche: le luci natalizie delle bancarelle mescolate a quelle dei mezzi di soccorso.
Qualche giorno prima un dodicenne indottrinato per bene ha cercato di farsi saltare assieme al proprio zainetto imbottito di esplosivo e chiodi. A Zurigo c’è stata una sparatoria nel centro islamico.
Qual è il periodo migliore per compiere attentati, se non questo che stiamo vivendo? Giorni che dovrebbero essere di pace e tranquillità, insanguinati dagli adepti di una “religione di pace” che invece seminano il terrore.
L’odio aumenta, da parte di chi compie gli attentati, ma anche da chi li subisce, però il mio odio ed il mio disprezzo sono rivolti a coloro che hanno permesso che si arrivasse a questo: politici, giornalisti, religiosi, intellettuali e pseudo-intellettuali, ossia i cattivi maestri che da anni ci tacciano di razzismo e predicano un’accoglienza indiscriminata. I migranti che arrivano sui nostri territori sono tutte indistintamente brave persone che con gli attentati non c’entrano per nulla, e dobbiamo esser loro grati perché sono quelli che ci pagheranno le pensioni e ripopoleranno i nostri paesi.
E come al solito, i mezzi di informazione esitano molto prima di pronunciare la parola TERRORISMO. I meno cauti parlano di “probabile attacco di matrice terroristica”, e non sia mai che venga fuori la parola “matrice islamica”. Se si ha paura di pronunciare questi termini, la battaglia contro il nemico è già persa.
Anzi, inizia la solita solfa: non sono veri islamici, sono depressi o squilibrati, colpa di chi vende le armi (anche di chi vende i TIR?) ed amenità del genere. L’Europol aveva già avvisato dell’eventualità di attentati nei mercatini, ma la Merkel ed i suoi hanno preferito minimizzare il pericolo per celare i legami tra il terrorismo e l’accoglienza senza alcun controllo.
Sono stanca di leggere e vedere persone uccise, violentate, distrutte, di vedere la nostra civiltà soccombere senza che nessuno faccia nulla per fermare questo scempio. In parte è anche colpa nostra, di quanti continuano a sostenere questi governi scellerati ed a votare personaggi che agiscono in quanto siamo noi che concediamo loro questo potere.
E chi si ribella a questo stato di cose, viene additato come razzista, guerrafondaio ed è lui la persona da combattere, non “gli altri”.
ricorrenza
questo un ricordo di Berlino, scritto cinque anni fa…
le ultime ferie di agosto
Solitamente passiamo l’agosto in città, una cosa che ormai si tramanda da anni. L’ultimo agosto di ferie è stato nel 1986. Eravamo stati a Berlino, con i bambini ancora piccoli, la città ancora divisa dal muro,
un viaggio pieno di timori lungo il corridoio, specie quando fermatici per una esigenza “fisiologica” del figlio minore eravamo stati avvicinati da una pattuglia che ci aveva intimato di muoverci senza tanti complimenti. Ho ancora presente il timore all’ingresso nella parte est della città, gli innumerevoli controlli cui ci hanno assoggettati, il cambio della valuta con delle banconote nuove di zecca che assomigliavamo tanto a quelle del Monopoli.
Berlino… Ho voglia di tornarci, anche perché sarà cambiata tantissimo in questi 25 anni. Berlino ovest piena di vita, musica, traffico, luci…una vera metropoli. Berlino est in confronto, nonostante la Museuminsel,
era “spenta”.
Stupendo il Pergamon Museum, con la ricostruzione dell’altare di Pergamo
e della porta di Ishtar, dal bellissimo color turchese
Vedevi grandi viali percorsi da minuscole Trabant
o camion dell’esercito, vetrine che si sforzavano di assomigliare a quelle sfavillanti dell’altra metà, però era solo un’illusione ti avvicinavi a guardare i prodotti esposti e coglievi subito la differenza… Mio marito aveva bisogno di un collirio, dimenticato in albergo… Nulla da fare, ci voleva la ricetta medica…
Bellissima la famosa Alexanderplatz
Avevamo visitato anche il monumento al Milite Ignoto, con la fiamma perennemente accesa
Ricordo che ci eravamo fermati in un locale per bere qualcosa che poteva “sembrare” una cola, dal nome di Sprea Cola, tanto disgustosa da sembrare fatta proprio con l’acqua del fiume che attraversa la città. Inoltre in agosto, il giorno 13, ricorreva l’anniversario della costruzione del muro, e c’erano state varie manifestazioni al Check Point Charlie.
Tutta un’altra cosa invece Berlino ovest. La principale arteria, la Ku’damm, frequentata ed elegante, con la famosa pasticceria Kranzler,
la Kaiser Wilhelm Gedaechtniskirche, con il moncone sopravvissuto ai bombardamenti che devastarono la città,
l’Europa Center, il famoso zoo…
E, tra le due parti della città, a segnare più una divisione che una congiunzione, la porta di Brandeburgo che collegava il viale Unter den Linden al viale 17 Giugno.
Davvero una città che quanto prima devo tornare a visitare.
Cosa ne pensate?