La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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La Rosa Nera

Vedere la Lega Nord, da sempre garantista, comportarsi alla stessa maniera dei soliti partiti giustizialisti non fa per nulla bene al movimento. La “scomunica” di Rosi Mauro e la richiesta delle sue dimissioni sa tanto di ricerca di un capro espiatorio più che altro per distogliere l’attenzione da nomi molto più altisonanti ed importanti del suo.

Ora non dico che sia innocente “a prescindere”, dico solo che innanzitutto le accuse che le sono state mosse debbono essere provate e suffragata da prove concrete.

Non ho mai nascosto la mia simpatia e stima per Maroni, ma questa volta mi sembra proprio che voglia mandare al rogo la Rosi solo per salvare le chiappe a coloro i cui nomi appaiono nei faldoni “family” sequestrati a Belsito. Ritengo sia giusto fare pulizia e che chi ha rubato restituisca tutto fino all’ultimo centesimo, ma il ladrocinio deve essere provato e comprovato. La Mauro afferma che può dimostrare che i soldi usciti da via Bellerio sono affluiti al Sin.Pa. e che lei non ha nessuna laurea, né italiana né estera, come avevano insinuato i suoi detrattori, mentre nel dossier dell’ex tesoriere leghista ci sono le pezze giustificative dei pagamenti effettuati per la “famiglia”.

Da questa storia non ne esce bene nemmeno il Senatùr, perché fa la figura del malato rimbambito dall’ictus e succube del famoso cerchio magico, nel quale la Rosi aveva certamente un ruolo predominante, ma mai come quello della moglie del padre fondatore del movimento leghista.

Ma la porcata più grande la stanno compiendo al Senato, dove a presiedere le sedute hanno messo Schifani fino a che, come ha detto la Finocchiaro, ci sarà la necessità di salvaguardare il decoro del Senato. Alla Camera non è stato fatto altrettanto con Fini che resta saldamente incollato allo scranno nonostante le vicissitudini familiari.

E tutto questo mi convalida la convinzione che la politica, nessun movimento escluso, ormai sia solamente un’enorme cloaca dove si trova di tutto e di più.


La caduta dell’Impero Padano (?)

Vedere Bossi “insci’ cunscià” fa male al cuore. Nel suo sguardo si legge la delusione per il tradimento, (non quello di Maroni, che ha solo preso atto di quanto stava succedendo e da tempo richiedeva un congresso), ma quello degli affetti a lui più cari, la famiglia ed il cosiddetto “cerchio magico” (la cui esistenza tutti si ostinavano a negare) nel quale era stato imprigionato dopo che era stato colpito dalla grave forma di ictus. Cerchio manovrato da qualcuno/a che aveva a cuore altri “interessi” assai più materiali, che ha proposto e promosso Belsito a tesoriere dopo la scomparsa di Balocchi, che ha favorito l’ascesa politica del Trota. Un cerchio che non ha prodotto protezione, ma l’isolamento del Capo, specie nei confronti della base.

Il profumo dei soldi (pecunia non olet) contagia un po’ tutti, di qualunque colore politico, però mi riesce difficile pensare ad un Bossi, tradizionalmente trasandato, spesso in canottiera, che pasteggia a pizza, cocacola e sardine (certo non gli antipasti e gli spaghetti di Lusi per fare un esempio), che si è impossessato dei fondi del partito, anche se tutto è possibile; aspettiamo il riscontro delle indagini promosse tra l’altro da Woodcock, quello delle cause perse, che chissà perché, proprio in periodo di amministrative, si interessa dei casi della Lega, mentre non si è mai interessato dei casi del suo territorio, Bassolino in testa.

Come è anche sospetto il tempismo della procura di Reggio Calabria che ha detto che le connivenze tra Lega e ‘ndrangheta erano note da molto tempo… E vi fate vivi solo adesso? Mah…

E sempre a proposito: in Lega si sono visti carabinieri e finanzieri… E nella sede della Margherita? O da Penati? Nemmeno l’ombra… quella Margherita che, sparita da anni, nel 2010 riscuoteva ancora finanziamenti pubblici: 3.825.000 euro per spese di propaganda e cominicazione, 1.634.000 per collaborazioni e consulenze, 5330.00 per manutenzione di un sito Internet, 944.000 per viaggi e spese di rappresentanza (spese per un partito “defunto”?), tutte certificate nella regolarità dai revisori dei conti. Boh! Il che significa che davvero bisogna rivedere I finanziamenti ai partiti..ops…i rimborsi elettorali.

Però Maroni ha ragione: bisogna fare pulizia di chiunque dia adito anche solo a sospetti (vale, per me, il principio della “moglie di Cesare” ) qualunque sia il nome che porta. Poi, a pulizia effettuata, riprendere il programma federalista, perché la Lega non sono le persone, ma l’idea nata dal pensiero di quello che ora è un vecchio leone ferito.

Al di là di tante volgarità ‘ nelle quali Borghezio e Boso sono maestri, al di là di un certo folklore che si evidenzia nelle manifestazioni (Pontida, l’acqua del Po), l’idea federalista – abbracciata da molte persone, né becere né ignoranti come vengono dipinti da molti avversari – resta sempre valida, qualunque sia la persona che sarà alla guida del movimento. E di persone valide ce né sono molte, come appunto Maroni, Cota, Zaia e Tosi. E tra i leghisti beceri, razzisti ed ignoranti, guardacaso, non si registra in tanti anni nessun atto di violenza.

Avrei solo voluto che Bossi, subito dopo le sue dimissioni, avesse designato lui stesso un successore, anche se in via provvisoria, perché tre teste pensanti e importanti spesso entrano in conflitto, ma uno solo, designato dal Capo non avrebbe potuto essere messo in discussione.