Banche
Dopo tanti anni, decido di cambiare istituto bancario con un altro che mi offre migliori condizioni.
Contatto il funzionario che mi dà appuntamento in tarda mattinata. I preliminari sono abbastanza veloci, in quanto sia io che mio marito siamo già in anagrafica, avendo già avuto a che fare con questa banca per via di alcuni investimenti. In attesa che il rapporto venga formalizzato, ci consegnano il fascicolo contrattuale.
Fascicolo non è propriamente la parola esatta: è un volumetto di ben 94 pagine formato A4, scritte in lettere minuscole, anche se leggibili, così suddivise:
Capite adesso perché molte persone firmano i documenti bancari senza leggerli?
banche
Credo che non ci sia bisogno di commenti
Pochi, maledetti e subito
La BCE di Mario Draghi dimezza i tassi, portandoli allo 0,25%, ma siamo sicuri che questo sia un bene? La Stampa di Torino avvisa infatti che per le famiglie il vantaggio, se si verificherà, sarà irrisorio. Le banche infatti, da sempre restie a correre il sia pur minimo rischio, continueranno ad erogare prestiti solamente a chi può dare delle solide garanzie ed ha quindi altri beni alle spalle, quindi non certamente alla gente comune o alle aziende in difficoltà. Vedranno invece un’ulteriore occasione di guadagno, comperando titoli di stato che rendono, anche se poco, ma in maniera sicura, senza fatica. Molto meglio accontentarsi delle briciole erogate dallo Stato sotto forma di interessi (Stato che così si indebiterà sempre più) che rischiare di erogare prestiti, anche se i profitti dovessero essere maggiori. Pochi, maledetti e subito si diceva una volta… senza rogne e sicuri, si potrebbe dire oggi. Chi ci rimetterà saranno come al solito le famiglie e le micro-imprese di tipo individuale e familiare che creano lavoro e quindi ricchezza. Chi ci guadagnerà saranno sempre le solite banche, che ormai non svolgono più nessuna operazione di interesse pubblico, ma puntano solo ai dividendi dei loro azionisti. E se le cose vanno male, cosa importa? C’è sempre lo Stato che ripiana…con i nostri soldi.
Pillole (amare)
1 – Caspita….con tutti o problemi che ci sono in Italia, bisogna anche perdere tempo non solo per decidere se Berlusconi debba decadere o meno, ma anche se la votazione debba essere palese o segreta…
2 – Domani è convenzionalmente la giornata dedicata al risparmio…e c’è lo sciopero delle banche.
Forse perché gli italiani non risparmiano più in quanto lo Stato li ha depredati abbastanza?
Forse perché le banche non si accontentano delle manovre a loro favore e vogliono molto di più? (si potrebbe obiettare che lo sciopero è quello dei bancari e non dei banchieri, però i bancari hanno anche degli ottimi stipendi…).
3 – Teoria della relatività…ossia il tempo è relativo.
banche
Ho volutamente lasciato trascorrere qualche giorno dal mio post “Economia irreale” e dalla risposta che Serena mi aveva dato; questo perché sapevo di aver un appuntamento con la banca di mio marito che ci convoca periodicamente ” per fare il punto della situazione”.
Allora, ogni tanto ci arrivano delle comunicazioni, per lo più con la dicitura “modifica unilaterale del contratto”, ossia se ti va è così altrimenti emigra verso altri lidi, solo che a volte per pura pigrizia, per comodità , per la vicinanza dello sportello, per il rapporto che hai con il funzionario che ti segue…si resta dove si è.
Le sorprese infatti ci sono state: il conto che inizialmente era gratuito adesso è a pagamento: non una grande cifra, beninteso, solo un euro mensile, però scoccia. Poi l’altra sorpresa: ogni bonifico, se effettuato presso il punto bancomat della banca è gratuito, mentre se lo effettui on line dal PC di casa costa comunque un altro euro ad operazione. Richieste spiegazioni, ci viene detto che sono piccoli importi per contribuire alle spese della rete telematica. Ma allora mi domando: semmai dovrebbe essere il contrario: tu banca hai implementato una rete telematica per farmi fare operazioni presso gli sportelli esterni, e qui avrai sostenuto dei costi. Io, privato, utilizzo i miei mezzi (PC o cellulare) e non i tuoi…qualcosa non mi quadra, ed in più ho l’impressione di essere turlupinata…
Banche…
Il protocollo di Basilea, il 2′ per l’esattezza ma il 3′ è già allo studio, obbliga le Banche ad accantonare quote di capitale proporzionali al rischio dei fondi erogati in prestito. Questa misura risulta fortemente penalizzante per le piccole banche, come le Casse di Risparmio, le Banche popolari e le Casse Rurali, e favorisce quindi l’accorpamento in grandi gruppi, come è successo ad esempio con la formazione di Unicredit, Banca Intesa e BNP Paribas.
Per diminuire il rischio, accentuando invece la funzione di produrre profitto, le banche hanno snaturato la loro iniziale funzione, ossia quella di raccogliere denaro dai risparmiatori per ridistribuirlo a chi ne ha bisogno, guadagnando dalla differenza tra i tassi debitori e creditori.
Oggi le banche non ricevono piu’ la maggior parte dei soldi dai risparmiatori, e quindi non si preoccupano di fidelizzare la clientela, ma ricevono i fondi direttamente dalla BCE al tasso irrisorio dell’1% ed investono in titoli che rendono il 6/7 %, con un notevole guadagno. Che senso ha quindi oggi depositare i nostri risparmi in banca? Certo, ci sollevano dal pagamento delle bollette domiciliate presso di loro e ci forniscono altri servizi, ma questo e’ sufficiente? Gli istituti bancari si sono buttati a pesce nelle operazioni finanziarie e speculative: il cliente e’ visto solo come un pollo da spennare, cui vengono proposte le piu’ diverse forme di investimento. Ed allora il povero correntista-risparmiatore-investitore annaspa tra le sigle piu’ disparate, come Eurostock, Nikkei, panieri misti, investimenti Cina-Brasile-India o paesi emergenti, tanto poi la maggior parte del rischio e’ sempre sua. Se poi a questo aggiungiamo le vessazioni statali quali le trattenute fiscali e le imposte di bollo che decurtano ulteriormente i pochi interessi, il quadro e’ completo.
Se non fosse per l’ultima trovata di Monti per cui ogni operazione di importo superiore ai 1000 euro deve avere una tracciabilita’, ai piccoli imprenditori converrebbe costituirsi in mutue cooperative ed a noi comuni mortali a riprendere a mettere i soldi dentro o sotto il vecchio, caro materasso….
questioni di vile denaro
Una volta la banca faceva la banca.
Una persona aveva dei soldini, li depositava e a fronte dell’operazione riceveva un interesse, magari esiguo, ma qualcosa ci guadagnava, e c’era poi la sicurezza per la custodia del denaro.
Inoltre, almeno nei piccoli e medi centri o nei quartieri dei più grandi, si installava un rapporto quasi amichevole tra il risparmiatore e l’impiegato allo sportello, se non addirittura con il direttore.
Se poi si aveva necessità di un prestito o di un mutuo, chiedevano certamente delle garanzie, ma a volte succedeva perfino che concedessero un prestito fiduciario se la persona era conosciuta come affidabile.
Adesso è tutto cambiato.
Uno porta il suo gruzzoletto in banca, oppure dà ordine che stipendio o pensione gli vengano direttamente accreditati sul conto, e per questo motivo deve pagare!
Ci sono quei taglieggiamenti chiamati commissioni, non solo per operazioni effettuate per conto del cliente, come le domiciliazioni delle bollette, ma anche per operazioni di normale utilizzo del conto.
Ad esempio uno paga per l’emissione della carta bancomat, e qui ci sta anche bene. La carta ha un costo, l’informatizzazione del sistema pure, anche se largamente compensata dalla diminuzione del costo del personale. Alcune banche sono così magnanime da non applicarti commissioni sui prelievi effettuati dal bancomat. Ma perché allora se uno preleva allo sportello deve pagare una commissione? Per avere la disponibilità dei propri soldi?
Bankitalia ha poco da dire che non è vero che i nostri siano i conti più cari d’Europa, perché vengono conteggiati anche i prelievi fiscali sugli interessi (altra bella fregatura) e l’imposta di bollo, ma sembra strano che non consideri anche le commissioni ed i tassi passivi che rasentano addirittura l’usura.
Quando si trattò di eliminare la commissione di massimo scoperto, subito se ne istituì un’altra, detta commissione per messa a disposizione dei fondi, naturalmente più alta della precedente.
Adesso poi accedere al credito è pressocché impossibile. La trafila non viene più svolta in sede locale, ma la certificazione delle garanzie viene sempre inviata presso la sede centrale dell’istituto bancario, che non conosce personalmente il richiedente. Le banche, nonostante abbiano avuto un consistente aumento di liquidità dalla BCE continuano a tenere stretti i cordoni della borsa…e così altri imprenditori, in credito, con bilanci sani, ma carenti di liquidità, continueranno a suicidarsi.
Regalo di Natale
Oggi, trovato a fatica Il Sole24ore, quasi esaurito dappertutto, ho dato una scorsa veloce alla manovra (=stangata).
Sulle pensioni ormai sapevo quasi tutto, e mi trovo rassegnata..chissà quando e chissà quanto, speriamo almeno che serva a qualcosa. Quello che mi sconcerta è la tracciabilità dei pagamenti. Accantonata l’ipotesi di effettuare pagamenti per contanti solo fino ai 300 euro ( e tutti si erano domandati che fine avrebbero fatto le banconote da 500 euro), il limite si è innalzato a 1.000 euro. Però ogni pagamento effettuato dalla Pubblica anninistrazione per stipendi, pensioni o compensi vari superiore a 500 euro dovrà avvenire con mezzi elettronici o carte prepagate. In poche parole costringono TUTTI a diventare clienti delle banche. Considerando poi che, contestualmente, aumentano anche i bolli sui conti correnti, ciò equivale ad una stangatina occulta per noi poveri mortali. E se qualcuno, vuoi per protesto, fallimento, emissione di assegni a vuoto, non potesse accedere al sistema bancario, come fa? Mah, staremo a vedere.
Nel frattempo, chiuderò due delle tre banche con le quali ho rapporti, mantenendo solo quella che offre migliori condizioni e servizi.
Comunque, complimenti Prof, bel regalo natalizio agli istituti bancari….
Cosa ne pensate?