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Non ho parole, solo tanta tristezza per questo giovane ragazzo morto nell’attentato di Strasburgo.
Un pensiero per lui.
Null’altro.
Favole e realtà
Chi si ricorda la favola di Esopo, quella del contadino che raccolse da terra una serpe intirizzita dal gelo che, una volta riscaldatasi, morse il suo benefattore uccidendolo con il proprio veleno?
Quella che finisce con il mea culpa del contadino che disse” Mi merito tutto ciò, perché ho soccorso un essere che tutti definivano malvagio”. Può dirsi lo stesso di tanti immigrati di seconda generazione.
L’assassino di Strasburgo era di seconda generazione, quindi cittadino francese a tutti gli effetti.
Come si fa a difendere ancora lo ius soli, alla luce di quanto è accaduto?
Come si fa a non capire che non si diventa cittadini di una nazione per il solo fatto di essere nato in un determinato paese ed avere ottenuto un pezzo di carta che lo attesta, ma è una questione di integrazione VOLUTA E NON IMPOSTA, di educazione, di sentimento, anche di gratitudine per chi ha permesso di condurre un’esistenza migliore.
Però a volte l’integrazione non funziona, ed ora se ne pagano le conseguenze.
Cosa ne pensate?