La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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era ora, anche se a caro prezzo….

Permettetemi di dire…FINALMENTE!

Se davvero Michele Santoro se ne andrà dalla Rai, gratificato (è il caso di dirlo) da una molto cospicua liquidazione (si parla di oltre due milioni di euro!), non sarò certo io a rimpiangerlo.

Premesso che, come ho spesso scritto, la televisione odierna ormai non la guardo più, ciò nonostante ogni anno seguivo, probabilmente con latenti istinti masochistici, la sua prima trasmissione stagionale e regolarmente me ne allontanavo letteralmente schifata dalla sua palese partigianeria e faziosità, cosa che in un servizio PUBBLICO non dovrebbe mai accadere. Leggevo comunque le recensioni delle sue “inchieste” (?) sui giornali e su vari siti Internet… Una persona che non cercava di convincere della bontà delle sue opinioni con prove conclamate, ma coartava la gente con arroganza e prepotenza, in quanto spesso toglieva la parola a chi lo contraddiceva.

Con “ospiti” a dir poco discutibili, quali la D’Addario, Grillo, che strilla a più non posso ma non propone nulla di concreto ed altri che non sto a menzionare.

Ma come si fa a dare credibilità a Michele Ciancimino, quasi fosse un novello profeta, e solo perché aveva indicato, con documenti malamente contraffatti col copia-incolla, che Berlusconi ed il generale Mori fossere implicati in questioni di mafia senza prima verificare i fatti, come dovrebbe fare un bravo giornalista. Ed è stato fermato solamente quado è stato tirato in ballo De Gennaro.

Come si fa a dare retta a Marco Travaglio, un saltafosso conclamato, che ha varie condanne per diffamazione nei conronti di Previti, Del Noce, Conalonieri ., Schifani, della giornalista Susanna Patruni, del giudice Filippo Verde e dell’assessore David Costa.

Come si fa ad ospitare Vauro, che ha disegnato vignette di dubbio gusto, anzi, di una volgarità che sfociava nell’indecenza morale. (Ricordo quelle davvero ignobili sui morti del terremoto dell’Aquila)

Come si fa a dare voce (?) ai silenzi di Adriano Celentano, che tutto può essere meno che un pensatore o un filosofo e che in quanto ad ecologia…meglio lasciar perdere.

Per non parlare dei litigi istigati ad arte, delle provocazioni, degli insulti.

E questa sarebbe televisione?

Ecco, il grande passo sta per essere fatto. Il guru, anzi, il tribuno si trasferisce a LA 7, in procinto, dicono, di essere acquistata dal solito De Benedetti con i soldi che, dicono, riuscirà a spillare a Berlusconi con il processo Mondadori.

Il bravo professionista, che del maneggiare soldi (tra contratti e penali) ha fatto una missione, potrà dire finalmente tutto ciò che desidera senza censure (come se alla Rai avessero potuto imporgliele, dato che ha parlato e straparlato).

La 7 sarebbe il terzo piatto in cui mangiare abbondantemente: prima quello della Rai (per due volte) e poi dell’odiato Berlusconi, i cui soldi non gli hanno fatto ribrezzo, ma si sa, pecunia non olet.

Buon appetito ed…Amen!


Motivo per cui…

Motivo per cui non seguo più Anno Zero.

Sono agnostica, ma ho il massimo rispetto per i sacerdoti, e sono la maggior parte, che esplicano la propria missione in tante zone disagiate. La volgarità di certe vignette non merita commento.

Il quotidiano cattolico «Avvenire» ha pubblicato ieri come editoriale, in prima pagina, la testimonianza di un prete anti-camorra, don Maurizio Patriciello, uno dei protagonisti nella lotta alla criminalità organizzata citato anche da Roberto Saviano nel suo fortunato libro Gomorra. Don Maurizio, parroco di San Paolo Apostolo a Caivano, nella diocesi di Aversa, ha messo in pagina tutto il suo dolore, prima che la sua indignazione, per quanto accaduto giovedì scorso durante la puntata di «Annozero», il programma di Michele Santoro, dedicata interamente al caso Ruby. Al termine della trasmissione, Vauro ha infatti mostrato alle telecamere una vignetta raffigurante Benedetto XVI che parla di Berlusconi e dice: «Se a lui piacciono tanto le minorenni, può sempre farsi prete». Un greve riferimento agli scandali della pedofilia. Don Patriciello ha scritto: «Sono un prete, non sono un pedofilo», osservando come «per bastonare Berlusconi», si faccia «ricorso alla calunnia», mentre Santoro e tutti gli altri «ridono». «Ridono di un dramma atroce e di innocenti violentati. Ridono di me e dei miei confratelli sparsi per il mondo impegnati a portare la croce con chi da solo non ce la fa. Ridono sapendo che tanta gente davanti alla televisione in quel momento si sente offesa in ciò che ha di più caro e soffre. Soffre per il Santo Padre offeso e perché la menzogna, che non vuol morire, ancora riesce a trionfare». «Vado a letto deluso e amareggiato – scrive il sacerdote – sempre più convinto che con la calunnia e la menzogna – decrepite come la befana o come le invenzioni di qualche battutista e di qualche sussiegoso giornalista-presentatore televisivo – non si potrà mai costruire niente di nuovo e stabile». Don Patriciello spera che sempre più persone dicano che «non si può continuare a infangare impunemente quegli onesti cittadini dell’Italia e del mondo che sono i preti».


parolacce

 

Chi mi conosce sa che solitamente evito le parolacce e gli insulti, ma questa volta faccio fatica a trattenermi. Quando vedo le devastazioni ad opera dei black bloc, che incendiano auto e compiono altri atti di vandalismo, svellendo segnali stradali e con questi frantumando vetrine, quando vedo che pseudostudenti senza alcuna voglia di tenere i libri in mano scaricano letame davanti alla casa del ministro Gelmini ed interrogati sulla riforma della scuola fanno scena muta o lanciano sterili slogan, quando sento che Bonanni, il leader della CISL, già aggredito tempo addietro mediante il lancio di un fumoogeno (da certa Rubina Affronte, figlia di un magistrato), viene pesantemente contestato da autonomi introdottisi illegalmente nella sede del sindacato, quando leggo che una povera anziana di 91 anni, colpevole solo di essere madre di Scilipoti, parlamentare dissociatosi dall’IDV, viene incalzata dalla troupe di Anno zero fino ad essere colta da malore, allora mi viene si da dire che tutta questa gente è solo una massa di  

s t r o n z i.