La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Ipocrisia

La notizia del giorno è il caso Weinstein, il potente produttore della Miramax.

D’accordo, l’uomo è un ricattatore tendenzialmente porco, e qui non ci piove, però anche le tanto acclamate star di Hollywood non ci fanno certo una bella figura, tutt’altro.

Quello che stupisce (stupisce davvero?) è l’ipocrisia del mondo del cinematografo. Quando succedono questi casi di ricatto sessuale, solitamente si tratta di donne dal basso livello retributivo che devono accettare certe situazioni solo per poter campare.

In alcuni casi si parla di molestie, per quanto pesanti, in altri invece di veri e propri stupri.

Questa volta però ci sono nomi davvero eclatanti, come Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie, Ashley Judd, Rosanna Arquette e Asia Argento.

Queste donne non sono “solo” di attrici, ma anche manager e donne d’affari con proprie aziende, alcune testimonial dell’ONU, perfino contro la violenza sessuale.

Sono affari loro se si sono prestate a questo mercimonio, però che non vengano a fare pistolotti moralistici, tanto più che in molti casi ne è passato del tempo, in alcuni casi una ventina d’anni. Asia Argento addirittura avrebbe dovuto “subire” le attenzioni del produttore per cinque anni.

Però, se una accetta di mercificare il proprio corpo in cambio di carriera e quindi soldi, a mio parere non è propriamente stupro ma “libero scambio” 😀 .

Tra l’altro Weinstein era anche in amicizia con la coppia Obama ed è stato uno dei principali finanziatori della campagna elettorale di Hillary Clinton, improntata, guarda caso, sul sessismo di Trump: evidentemente la senatrice non conosceva abbastanza bene i suoi polli, iniziando proprio da suo marito. E non dimentichiamo la bella frase ad effetto di Meryl Streep “Per avere rispetto, bisogna dare rispetto”.

Ecco, tutte le ipocrisie di queste “dive” sempre in prima fila per difendere i diritti delle donne e che nei talk show non fanno che denigrare uomini di potere accusandoli di sfruttamento del corpo femminile, mi fanno pensare solo che le prime avversarie delle donne siano proprio loro in quanto, mediante questa prostituzione mascherata, sottraggono ad altre donne, magari più meritevoli ma che non si sono piegate ai ricatti sessuali, la possibilità di fare carriera e di emergere.


Angelina Jolie

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Su Facebook sto leggendo commenti malevoli sulla decisione di Angelina Jolie di farsi asportare le ovaie dopo essersi già sottoposta a un intervento di doppia mastectomia.

L’accusano di aver poco cervello, di essere troppo ansiosa, di mania di protagonismo se non addirittura di farsi pubblicità con una notizia che avrebbe potuto tenere per sé, senza sbandierarla ai quattro venti.

Io invece sto dalla sua parte.

Ho letto del gene difettoso, presente nel suo organismo, che le avrebbe causato la probabilità dell’87% di sviluppare un cancro al seno e del 50% di un tumore alle ovaie, quel gene (BRCA1, BReast CAncer)), che aveva già causato il decesso per cancro sia della madre che della zia. Con le operazione che ha dovuto affrontare le probabilità non si annullano, però si riducono sensibilmente. La mammografia infatti non è sufficiente a diagnosticare precocemente l’insorgenza di cancri di origine genetica ed anche un sano tenore di vita e di alimentazione non è sufficiente a prevenire l’insorgenza del male, che si presenta in maniera molto veloce ed aggressiva ed in età ancora giovanile. In quanto all’accusa di protagonismo, anche qui mi trovo in accordo con l’attrice statunitense: certamente non è un piacere sottoporsi a simili operazioni, invalidanti sia dal punto di vista fisico che psichico, ma lei ha preferito rendere noti questi fatti anche per rendere edotte le donne sui pericoli che corrono se non si sottopongono a determinati esami. D’accordo, il suo è un episodio fortunatamente non frequente nella casistica dei tumori, ma avere una maggior informazione a volte può davvero salvare una vita. Inutile dire che, al suo posto, avrei fatto altrettanto.