Paura
In alto loco continuano a parlare di non erigere muri, però blindano le città con i new jersey.
A Barcellona, come in altri luoghi colpiti dal terrorismo, la gente si riunisce per urlare
“Io non ho paura”.
Invece bisogna averne, io ce l’ho.
Non quella paura che sconfina nella vigliaccheria e che fa restare inerti o rintanare in attesa che il peggio passi, ma quella vigile che ti fa stare all’erta contro i pericoli e che fa reagire, magari con la forza della disperazione.
La paura non si può arginare con gessetti, fiori, palloncini, canzoni, peluches o gattini.
Solo eliminando il nemico si elimina la paura.
La paura si affronta guardando in faccia la realtà e combattendo chi ci fa del male.
La paura si combatte smascherando quei mass-media ipocriti che censurano le foto delle vittime.
Ci si oppone alla paura confutando la doppia morale per cui l’immagine di un piccolo curdo morto annegato può essere pubblicata, anzi, va usata per amplificare i sensi di colpa di noi occidentali per costringerci ad un’accoglienza indiscriminata, altrimenti siamo passabili di razzismo, insensibilità, crudeltà, mentre i bimbi morti sulla Promenade o sulla Rambla, i giovani morti al Bataclan o a concerto di Manchester o al mercatino di Berlino dovrebbero essere semplicemente numeri senza identità da riportare sulle statistiche e da dimenticare al più presto.
Eh no, questo doppiopesismo non mi sta bene, perché si parla di PERSONE, e non fa differenza se siano morti in tragici incidenti o vittime di attentati. Solo che i media speculano sopra a queste situazioni, non certamente con l’intento di sminuire la paura, ma con lo scopo di cancellare i fatti dalla nostra memoria, di creare una sorta di assuefazione per cui, svanita l’emozione del momento, tutto torna come prima, fino all’attentato successivo. L’opinione pubblica viene così instradata secondo il volere delle autorità, cui i media sono ormai asserviti, per cui dobbiamo confermare di essere noi i migliori e dobbiamo dimostrarlo continuando ad accogliere immigrati che, quando giunge il momento, non esitano a massacrare gente inerme, ed il cui grido Allah Akbar ricorda tanto il “Gott mit uns” dei nazisti.
Ci ripetono che dobbiamo ABITUARCI a questo tributo di sangue, quasi fosse una cosa normale e si parli di statistiche degli incidenti stradali.
Solo che lassù, in alto loco, non si rendono conto che in questo modo fomentano ribellioni sotterranee e che ci stiamo semplicemente preparando al suicidio della società come noi l’intendiamo.
Situazione disperata ma non seria
La situazione è insostenibile. Detto da Mattarella che solitamente si defila, dà il senso della gravità della situazione.
In due giorni 13500 arrivi, ed altri 1500 attesi oggi.
Gentiloni parla di “estrema preoccupazione” e fa la voce grossa con l’Europa, che però manco lo ascolta, tranne Avramopulos il quale dice che l’Italia non verrà lasciata sola: promesse fatte varie volte, però sempre disattese.
Minniti “valuta” la chiusura dei porti alle navi straniere… e mentre valuta, gli sbarchi si susseguono. Intanto l’Unione Europea ribadisce che noi SIAMO OBBLIGATI a ricevere questa gente. Senza contare Junker che ci prende letteralmente per i fondelli: “Italia eroica, sforzo notevole per gli immigrati, complimenti, molta ammirazione. Noi europei cercheremo di farvi avere un po’ di solidarietà, qualche contributo in denaro e magari un po’ di redistribuzione profughi. Continuate cosi ottimo lavoro”.
La gente è stufa di questa situazione ed il voto alle amministrative ne è la riprova: non si trattava solo di scegliere dei bravi sindaci, ma anche di eleggere qualcuno che avesse il polso per contrastare le decisioni governative, sempre meno accette dai cittadini.
Anche Renzi definisce ingestibile la situazione (se ne accorge solamente ora? E chi è responsabile di questo?), però non recede dal portare avanti lo ius soli.
Anzi, su un sito piddino ho letto la,seguente frase “ma il segretario non poteva parlare di ius soli DOPO le elezioni?”, come a dire che le cose scomode vanno dette a posteriori, prima si prendono i voti, poi si fottono gli avversari.
Oggi il Corriere della Sera pubblicava uno specchietto molto esauriente: tutti i paesi dell’Unione, con dei bollini bianchi indicanti il numero di migranti spettante a ciascuna nazione secondo gli accordi presi, mentre il bollino rosso indica il numero di migranti che NON sono stati accolti.
Gli unici paesi che accolgono (?) i migranti sono l’Italia e la Grecia. Malta, tanto per fare un esempio, quest’anno non ha accolto nessun migrante, pur beccandosi i contributi, e proprio da Malta partono le navi della ONG Moas dei coniugi Catambrone, con i finanziamenti di Soros. Altri paesi (Ungheria, Bulgaria, Slovenia, Croazia, Austria) hanno chiuso le frontiere; la Spagna per mare manda le navi della Guardia Civil che impediscono l’attracco sulle proprie coste. La Francia poi predica bene e razzola male: Macron ha elogiato l’Italia per come gestisce la situazione, Gentiloni gongolava tutto soddisfatto per le belle parole, ma quando degli immigrati a Ventimiglia hanno cercato di varcare la frontiera (con l’aiuto di attivisti TEDESCHI), ce li ha rispediti di ritorno senza tante storie.
Noi avremmo in mano un’arma per convincere l’Europa a prendere la parte dei migranti: i soldi.
Minacciamo di non accogliere più nessuno. L’Europa ci dà le sanzioni? Basta non pagarle, e smettere anche di versare le quote di nostra spettanza. Poiché il saldo entrate-uscite è sempre a nostro sfavore (paghiamo molto di più di quanto riceviamo), praticamente ci guadagneremmo.
Solo che per attuare un simile provvedimento ci vorrebbero governanti con gli attributi, ed attualmente non ne vedo, perché sembrano più interessati a salvare il loro bacino di voti piuttosto di pensare al benessere degli italiani.
Migranti
In qualità di ministro dell’Interno Minniti viaggia maggiormente fuori dall’Italia del ministro degli Esteri Alfano.
Il fatto è che Minniti sta cercando di trovare soluzioni per il rimpatrio di numerosi extracomunitari clandestini che ormai (se ne sono forse accorti anche in alto loco) creano disagi non indifferenti. Fallito il ricollocamento presso altri stati della comunità europea, il ministro sta quindi negoziando il prezzo perché le nazioni di origine si riprendano i rispettivi “esuli”. In poche parole siamo l’unica nazione che paga per andare a prendere i clandestini e farà altrettanto per riportarli indietro senza contare quanto ci costa mantenere questa marea di gente, oltretutto in sistemazioni vergognose.
Questo perché la sistemazione dei clandestini presso i CAS (Centri Accoglienza Straordinaria) è stata affidata in gran parte a delle Coop che incassano giornalmente 32,5 euro a cranio, mentre altri 2,5 euro vanno direttamente agli “ospiti” a titolo di “argent de poche”.
E qui mi vengono in mente le riserve indiane.
Gli agenti percepivano bei dollaroni per nutrire e vestire i pellerossa ma la maggior parte finiva nelle tasche degli agenti stessi, ed ai nativi restavano gli scarti, tanto da venir decimati dal tifo e dalla fame.
Quindi gli extracomunitari alloggiati in molte strutture gestite da Coop (tipo la Ecofficina – ora Edeco – che ha ottenuto l’incarico grazie ad appalti con criteri al vaglio della magistratura per via della poca trasparenza delle procedure) dormono in strutture dismesse spesso fatiscenti e si lamentano sia del cibo che delle sistemazioni, risultate inadatte e carenti dal punto di vista igienico.
Intanto farei una precisazione su quest’ultimo punto.
Se la sistemazione era inadatta già in origine (come sta valutando ad esempio adesso la magistratura nel caso di Cona) è giusto che i gestori provvedano in proposito. Anzi mi domando come mai lo Stato che affida questi servizi a privati non effettua dei controlli periodici per verificare come vengano spesi i soldi di noi contribuenti. Diversamente, se sono stati gli stessi ospiti a danneggiarla. come nel caso di quanti ospitati presso alberghi ed altre strutture, sarebbe opportuno che siano loro stessi a provvedere al ripristino (manutenzione e pulizia) ed eventualmente a risarcire anche i danni negando loro anche la piccola diaria della quale fruiscono. È assurdo che oltre ad essere ospitati, nutriti, vestiti e curati non possano farsi carico almeno delle pulizie e riordino degli alloggi in cui sono ospitati.
Per i vandali infine dovrebbero scattare automaticamente l’espulsione ed il rimpatrio, invece noi cosa facciamo? Prendiamo i facinorosi e violenti e li spostiamo in un altro centro : come mettere la spazzatura sotto il tappeto. L’espulsione con accompagnamento (e non tramite la semplice consegna del documento con il quale si intima al clandestino di lasciare il territorio italiano) scatta solamente in caso di comprovato pericolo per la sicurezza nazionale.
La gestione dei centri di accoglienza, spesso situati in centri assai piccoli, crea notevole preoccupazione tra gli abitanti, tanto che in alcuni comuni della rossa Emilia-Romagna a Piacenza, a Milano, a Genova si sono create delle ronde di cittadini che pattugliano il territorio con ricetrasmittenti e torce per prevenire furti ed altri reati. E qui si palesa l’ipocrisia tipicamente italiana di stampo comunista: quando a fare le suddette ronde, in periodo già sospetto ma non ancora giunto al degrado odierno, erano militanti della Lega Nord, apriti cielo: razzisti, xenofobi, squadristi.
Ora che a farlo sono loro, tutto va bene…
Tant’è, siamo in Italia, purtroppo o per fortuna. Quello che preoccupa, è l’entità del numero di persone che, secondo il DEF dovrebbero affluire in Italia nei prossimi anni…ma nessun mezzo di informazione ne parla.
Pace agli uomini di buona volontà
Si avvicina Natale…L’ambasciatore russo è stato assassinato in diretta in Turchia. Un TIR ha compiuto una strage nel mercatino natalizio di Berlino, accanto alla Gedaechtniskirche: le luci natalizie delle bancarelle mescolate a quelle dei mezzi di soccorso.
Qualche giorno prima un dodicenne indottrinato per bene ha cercato di farsi saltare assieme al proprio zainetto imbottito di esplosivo e chiodi. A Zurigo c’è stata una sparatoria nel centro islamico.
Qual è il periodo migliore per compiere attentati, se non questo che stiamo vivendo? Giorni che dovrebbero essere di pace e tranquillità, insanguinati dagli adepti di una “religione di pace” che invece seminano il terrore.
L’odio aumenta, da parte di chi compie gli attentati, ma anche da chi li subisce, però il mio odio ed il mio disprezzo sono rivolti a coloro che hanno permesso che si arrivasse a questo: politici, giornalisti, religiosi, intellettuali e pseudo-intellettuali, ossia i cattivi maestri che da anni ci tacciano di razzismo e predicano un’accoglienza indiscriminata. I migranti che arrivano sui nostri territori sono tutte indistintamente brave persone che con gli attentati non c’entrano per nulla, e dobbiamo esser loro grati perché sono quelli che ci pagheranno le pensioni e ripopoleranno i nostri paesi.
E come al solito, i mezzi di informazione esitano molto prima di pronunciare la parola TERRORISMO. I meno cauti parlano di “probabile attacco di matrice terroristica”, e non sia mai che venga fuori la parola “matrice islamica”. Se si ha paura di pronunciare questi termini, la battaglia contro il nemico è già persa.
Anzi, inizia la solita solfa: non sono veri islamici, sono depressi o squilibrati, colpa di chi vende le armi (anche di chi vende i TIR?) ed amenità del genere. L’Europol aveva già avvisato dell’eventualità di attentati nei mercatini, ma la Merkel ed i suoi hanno preferito minimizzare il pericolo per celare i legami tra il terrorismo e l’accoglienza senza alcun controllo.
Sono stanca di leggere e vedere persone uccise, violentate, distrutte, di vedere la nostra civiltà soccombere senza che nessuno faccia nulla per fermare questo scempio. In parte è anche colpa nostra, di quanti continuano a sostenere questi governi scellerati ed a votare personaggi che agiscono in quanto siamo noi che concediamo loro questo potere.
E chi si ribella a questo stato di cose, viene additato come razzista, guerrafondaio ed è lui la persona da combattere, non “gli altri”.
A pensare male…
Abeil Temesgen. Ai più, questo nome non dirà nulla: è quello di un ragazzo eritreo diciassettenne (ammesso che fosse veramente minorenne e non con l’età stabilità dagli esami auxologici), morto qualche giorno fa travolto da un treno alla stazione di Bolzano nel tentativo di raggiungere il fratello residente in Germania. Il fatto è che il ragazzo avrebbe avuto pienamente diritto a questo ricongiungimento, solo che il centro di accoglienza di Messina non glielo ha comunicato.
Mi viene allora il sospetto che questa mancata comunicazione sia dovuta al fatto che il centro non abbia voluto rinunciare alla diaria che percepiva per il giovane, che ammonta al doppio di quanto viene invece elargito per un “profugo” maggiorenne.
A pensare male…
—
Inviato dal Veloce promemoria
Bambini – 2
Ritorno a parlare di bambini.
Non è tutta farina del mio sacco, ma una rielaborazione di altri post trovati sul web.
Prima notizia.
Ahmed viene dall’Egitto, ed ha commosso tutta l’Europa dopo aver affrontato a soli 13 anni un viaggio in gommone fino in Italia (logico… e dove se no?) per cercare un ospedale in grado di poter curare il fratellino minore affetto da piastrinopenia. Felice che si sia trovata una soluzione, in quanto il fratellino Farid verrà curato all’ospedale Meyer di Firenze, un punto di riferimento per i pazienti più piccoli.
In Egitto gli ospedali non sono certamente all’avanguardia, però una domanda sorge spontanea: quella non è una nazione in guerra. Certo, si sono susseguiti vari colpi di stato quando è stato deposto prima Mubarak, poi Morsi, ed ora da tre anni circa c’è al-Sisi, ma tutto sommato può considerarsi un paese stabile. Visto che una traversata in gommone, partendo dalla Libia, ha un costo abbastanza elevato ed è sommamente pericolosa specie per un ragazzino di quell’età, perché i genitori non hanno impiegato quella somma per acquistare un biglietto aereo per il loro figliolo?
Quindi la faccenda sa un poco di ricatto morale. I minorenni inteneriscono e sensibilizzano le persone, cosicché gli italiani chiudono un occhio, si accollano il mantenimento di Ahmed, Farid e dei genitori (non si sa per quanto), e per un po’ di tempo smettono di brontolare e di lamentarsi per questa accoglienza indiscriminata. Così, per uno che veramente ha bisogno, ci sorbiamo altri duecentosessantamila e rotti (dal gennaio di quest’anno) senza fiatare.
Seconda notizia.
L’Islam non rispetta assolutamente i bambini. Lo abbiamo tristemente notato nell’ultimo attentato in Turchia, dove tra le 54 vittime c’erano anche numerosi bambini ed adolescenti, ma il fatto più grave è che pure l’attentatore era un ragazzino tra i 12 ed i 14 anni, mentre un altro ragazzino all’incirca suo coetaneo è stato fermato per tempo nel Kurdistan mentre celava la cintura esplosiva (di tipo artigianale), sotto una maglietta sportiva del Barcellona. Questo dimostra come l’Islam sia religione di pace e fratellanza… Mentre i capoccia se ne stanno ben coperti ed al sicuro, mandano a morire ragazzini indottrinati ed adulti dalle menti labili facilmente manipolabili.
Terza notizia, e questa ci riguarda direttamente.
Una bambina oggetto di un tentativi di rapimento. L’indiano autore del gesto viene preso e rilasciato una prima volta. Poi, grazie alla levata di scudi della gente e dei mass-media, viene riacciuffato, interrogato e rimesso nuovamente in libertà perché “la legge la obbligava a farlo”. Allora questa PM che non considera un rapimento strappare un bimbo dai genitori solo perché questi gli sono immediatamente corsi dietro e lo hanno riacciuffato, potrebbe anche a rigor di logica considerare che non ci sia un omicidio fino a che l’assassino non abbia lasciato la scena del crimine. Consideriamo inoltre che l’indiano era clandestino, cui era già stato notificato il decreto di espulsione (il famoso pezzo di carta con sui i clandestini si…fanno vento) ed aveva precedenti per spaccio di droga. Adesso tocca nuovamente ai carabinieri cercarlo per poterlo finalmente cacciare dal paese. (Ho sempre detto che la discrezionalità dei giudici è troppa. E notiamo pure che la PM ha detto che avrebbe gradito la solidarietà del ministro riguardo al suo operato!).
Per concludere: il fotografo che ha ripreso il piccolo Omran è lo stesso che ha fotografato il mese scorso il ragazzino decapitato dai miliziani ISIS… e con questo ho detto tutto.
Parabola
Immagino un bicchiere, contenente del vino per 3/4.
Poi ci aggiungiamo dell’acqua.
Prima qualche goccia, poi qualche cucchiaino da caffè, poi cucchiai da minestra.
Il vino si diluisce ed il bicchiere va pian piano colmandosi.
Ad un certo punto il liquido inizierà a tracimare.
C’è un limite infatti al liquido che il bicchiere può contenere.
C’è anche un limite oltre il quale il vino, troppo diluito, perde il suo sapore.
L’Italia è come quel bicchiere.
C’è un limite all’accoglienza dei “profughi”, considerando che molti, troppi, non lo sono?
C’è un limite all’integrazione di altre etnie senza che le nostre peculiarità vengano cancellate?
Ecco, io ho fatto una domanda, ma so che non otterrò risposta.
—
Inviato dal Veloce promemoria
Migranti
Accoglienza sí, accoglienza no.
Abolire o meno il reato di clandestinità?
E se invece rendessimo poco conveniente venire in Italia?
Basta vedere il nostro Welfare quanto è generoso con questa gente. Appena arrivati li accogliamo in hotel, li rifocilliamo, permettiamo loro di criticare i menu che vengono serviti loro (e al paese loro morivano di fame? “Ma mi faccia il piacere” direbbe l’intramontabile Totò ), diamo loro televisione e wi-fi gratis, talvolta pure la piscina, addirittura forniamo personale che metta in ordine le stanze dove alloggiano (ma almeno le pulizie potrebbero farselo loro, ma sono uomini (?) e certi compiti non li svolgono). Poi , quando riescono a trovare una sistemazione -quelli che ne hanno davvero diritto – ecco che scattano i ricongiungimenti familiari, con assegni per moglie e figli a carico e assegni sociali per i genitori anziani senza reddito (che il più delle volte se ne ritornano a casa, facendosi accreditare l’importo in banca). Poi cure mediche (giusto, ma spesso passano avanti agli italiani) e le case popolari, che ottengono facilmente grazie ai numerosi figli.
Se delinquono , c’è sempre una scusante di tipo sociologico… le condizioni ambientali etc etc, e finiscono quasi sempre assolti. Se condannati, finiscono in galera solo per reati davvero gravi, per reati minori (tra i quali rientra pure lo spaccio di stupefacenti) si dà loro un foglio di via con l’intimazione di lasciare questo paese, ma nessuno controlla se l’ordine venga ottemperato.
Qui in Italia insomma trovano l’America, ovvio che vogliano venire qui, almeno quelli che voglia di lavorare davvero ne hanno poca.
—
Inviato dal Veloce promemoria
I soliti idioti
Ho avvisato alcuni miei simpatici contatti “sinistri” (per i quali i leghisti non hanno senso dell’umorismo ed addirittura sarebbero senza cervello), che pure il premier inglese Cameron, rieletto recentemente a grande maggioranza, è su alcune posizioni già enunciate dal “razzista” Salvini. Cameron ha espressamente dichiarato che sul territorio inglese non vuole assolutamente nessun “migrante”, e sulle stesse posizioni sono pure l’Irlanda, la Danimarca, la Repubblica Ceca e la Slovacchia, nonostante l’accordo raggiunto a Bruxelles dall’Alto rappresentante per la sicurezza (?) Mogherini (titolo altisonante per una carica che non vale una cippa ).
O gli inglesi e gli altri sono diventati tutti leghisti (razzisti, stupidi e senza cervello) o i coglioni come al solito siamo noi italiani, perché anche gli stati che accoglieranno alcune quote di migranti richiederanno determinate condizioni, mentre qui si accettano tutti indiscriminatamente.
Anche perché quando si è trattato di defenestrare Gheddafi non si è pensato a lungo: lo si è fatto e basta. Ora che si parla di affondare i barconi (naturalmente vuoti) si chiedono permessi e si indicono riunioni ONU, UE, Nato e chi ne ha più ne metta.
Per quanto concerne invece il senso dell’umorismo, è bastato ricordare loro la vicenda di D’Alema…
I soliti idioti (noi o loro?)
Morti di fame
Vedo certi siti e certe bacheche di FB con foto di donne, bimbi e vecchi africani emaciati e ridotti pelle ed ossa.
Questo per sollecitare il nostro sentimento umanitario ad accogliere sempre più immigrati facendo leva sul nostro senso di colpa.
Poi vedi i “profughi” che andiamo letteralmente a raccogliere dai barconi e noti che sono abbastanza in carne, abbastanza ben vestiti, molti dotati di smartphone.
Se qualcuno ragionasse un pochino e considerasse che ogni imbarco costa dai 2000 ai 5000 euro, capirebbe che i poveri morti di fame (detto con umanità, non certo per sfottere), non sono certamente in grado di pagare queste somme e sono quindi destinati a restare in quelle terre che malamente li ospitano.
E la colpa in questo caso non è certamente di noi occidentali, ma di certi regimi assolutisti che sopprimono ogni libertà, dove despoti corrotti affamano letteralmente la propria gente mantenendo se stessi e i propri sostenitori nel lusso più sfrenato, arrivando a volte a “rapinare” anche gli aiuti umanitari ed a rivenderli pur di ricavarne un profitto. L’unico modo per aiutare quella gente sarebbe di soccorrerla nel loro paese, ma molto spesso a chi è estraneo viene perfino negato l’accesso o è soggetto a pesanti limitazioni.
Quindi non confondiamo gli immigrati (molto spesso clandestini che si spacciano per profughi) che arrivano sul nostro territorio con quella povera gente.
http://it.wikipedia.org/wiki/Diritti_umani_nell%27Africa_subsahariana#Angola
Cosa ne pensate?