19 marzo
Da bambina per varie ragioni aspettavo con ansia il 19 di marzo. Prima perché essendo san Giuseppe era festa quindi le scuole rimanevano chiuse, e questo andava bene anche ad una “quasi” secchiona come me. Poi c’era sempre qualche Giuseppe con il quale festeggiare l’onomastico. Ma la ragione principale era che, dopo la pausa invernale, riaprivano finalmente le gelaterie. In quegli anni c’erano ben pochi gusti: vaniglia, cioccolato, fragola e limone (con i relativi nocciolini)… Qualcuno si arrischiava con la nocciola, ma erano pochi.
Noi bambini, agghindati a festa (si usava ancora in quegli anni, almeno da noi in provincia), andavamo all’assalto cn le monetine strette nella mano e le immancabili raccomandazioni delle mamme : “Cerca di non sporcarti”.
Oggi le gelaterie hanno in tutto il corso dell’anno (per fortuna, dico io) un assortimento semplicemente mostruoso. Si resta là, perplessi, passando in rassegna almeno una trentina di gusti, valutando anche gli abbinamenti, mentre il banconiere aspetta, impaziente, con la paletta in mano che ciascuno faccia la sua scelta.
Il mio pensiero però ritorna al carrettino montato sul triciclo, con gli alti coperchi metallici messi a protezione delle vaschette che custodivano le fredde delizie, il contenitore dei coni e la vaschettina delle palettine di legno mentre al grido “Gelatiiiiiiiiiiiiii” i bambini accorrevano a frotte….
Cosa ne pensate?